Psicologia della stretta di mano

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

 

Stringimi la mano e ti dirò chi sei. A livello popolare si dice che la stretta di mano di una persona riveli la sua personalità e caratteristiche salienti del suo modo di fare ed essere, fondamentali nell’interazione. La scienza ha dimostrato una valenza in questa credenza popolare, individuando diversità nelle strette di mano e una forte associazione con la personalità degli individui e il loro modo di porsi e vivere le diverse circostanze.

Perché ci stringiamo la mano?

Forse nessuno di noi nella quotidianità si è mai chiesto perché quando ci si approccia a una nuova relazione ci si stringe la mano per presentarsi e salutarsi. È un gesto trasmesso culturalmente e come questo ce ne sono molti alti come l’inchino nelle tradizioni orientali. Stringere la mano è un segno di accoglienza, di apertura all’altro e alla relazione, un gesto che permette di rompere il ghiaccio e l’impasse tipiche di ogni nuovo approccio e contatto sociale.

Il significato storico della stretta di mano

Nonostante le diverse culture che l’hanno praticata da sempre, il significato della stretta di mano nel corso della storia è principalmente uno: dare fiducia. Forse non tutti sanno che, originariamente, era indicata con il termine greco “dexiosis” che significava “darsi la mano destra”. Infatti, la mano destra era quella con cui si impugnavano le armi in battaglia e, quindi, porgerla a qualcuno serviva a dimostrare di essere disarmati, ovvero di non avere cattive intenzioni.

In alcuni casi, gli uomini si stringevano reciprocamente l’avambraccio per provare che non nascondessero un’arma in quel punto. Così si spiega anche il termine inglese handshake, ovvero “mani che si agitano”: si trattava del gesto per scongiurare che non ci fosse proprio nulla sotto la manica.

La stretta di mano indica anche adesione a canoni sociali riconosciuti e condivisi

Ma oltre al fattore culturale, alcuni ricercatori hanno individuato una motivazione fisiologica e potremmo dire di “sopravvivenza”. Sì, perché stringere la mano permette di avvicinarsi all’interlocutore, ridurre le distanze e quindi sentire il suo odore, uno degli stimoli più antichi usati dai mammiferi nel riconoscimento dell’altro e nel valutarlo come pericoloso e possibile minaccia o al contrario sicuro. Quindi, con una semplice stretta di mano inviamo inconsapevolmente al cervello segnali utili a valutare l’altra persona e quindi anche la relazione.

L’esperimento degli psicologi dell’Alabama

Ci sono diversi aspetti da valutare quando si stringe la mano di qualcuno…la forza della stretta, la distanza tra i corpi, la posizione del palmo della mano ma è importante conoscere anche i diversi tipi di stretta di mano in modo da comprendere immediatamente il grado di interesse che la persona nutre nei nostri confronti.

A interessarsi di ciò fu William Chaplin nel 1999. Il suo obiettivo era quello di chiarire una volta e per sempre questo dubbio riguardo la stretta di mano e la personalità. Per farlo, organizzò un ingegnoso esperimento in cui 4 suoi studenti furono addestrati per un mese nel codificare le strette di mano.

Il loro compito era quelli di valutare, dando un voto da uno a cinque, 8 caratteristiche della stretta di mano (queste caratteristiche potevano essere la forza della stretta, la temperatura percepita, la secchezza della mano, ecc.).

Fatta questa prima analisi, il secondo compito dei 4 giudici-studenti era quello di valutare la personalità di chi avevano di fronte (utilizzando il Modello OCEAN, secondo cui la personalità umana è descrivibile tramite 5 dimensioni). L’esperimento ebbe inizio.  Davanti ai 4 giudici furono messi 112 partecipanti, pronti a scambiarsi strette di mano e (a loro insaputa) essere valutati.

Gli psicologi hanno quindi scoperto che:
  • una stretta energica e calorosa è tipica degli estroversi, di persone espressive, aperte e con personalità forte e determinata, senso di controllo, tipica solitamente dei leader e uomini di affare. Quando a dare una stretta energetica e calorosa è una donna, con molta probabilità è caratterizzata da un’apertura mentale e curiosità per le novità
  • Una stretta di mano esitante, “molle” e con una presa poco certa e sicura è indice di una persona timida, ansiosa ed in difficoltà nelle relazioni
  • Una stretta a pinza in cui si afferrano sole le dita dell’altro è indice di ansia, preoccupazione e desiderio di distacco
  • Una stretta “stritolatrice”, sgradevole tanto quanto quella con “la mano molle”, qui si stringe più del dovuto la mano altrui, perdendo quindi significato di forma di saluto e gesto che infonde sicurezza e fiducia. Al contrario, è indice di potere e aggressività nei confronti dell’interlocutore.
  • Una stretta di mano doppia: si fa con entrambe le mani e per questo viene definita anche “a sandwich”. Rispetto alle strette con una mano sola, quest’ultima è più affettuosa e nel mondo degli affari si scambia solo tra conoscenti.
  • Una stretta di mano prolungata è indice di invadenza. La stretta giusta dovrebbe durare non più di quattro/cinque secondi, con massimo tre oscillazioni. Oltre questo tempo, o superato il numero delle oscillazioni indicato, la stretta potrebbe sembrare forzata e trasferire dunque invadenza.
  • mettere una mano sulla spalla dell’interlocutore nel dargli la mano, esprime il desiderio di porre l’altro in un ruolo di sudditanza.
Importante è anche la posizione:
  • Una stretta di mano con il palmo rivolto verso il basso: stringere la mano in questo modo equivale a voler trasmettere potere e autorità, mettendo in soggezione l’altra persona.
  • Una stretta di mano con il palmo rivolto verso l’alto: viceversa, così facendo si esprimono timore e passività all’interlocutore.
La mano ha una peculiarità:

quando suda, questo avviene, non a causa di un aumento della temperatura esterna, ma esclusivamente in conseguenza di uno stress emotivo. 
Così il fatto che il palmo sia più o meno “bagnato” è legato alla capacità di gestione dell’ansia e all’essere più o meno a proprio agio e disinvolti nei rapporti umani.

E’ stato scoperto ad esempio che una mano asciutta è legata alla socievolezza negli uomini, ma non nelle donne.
 Uno studio su pazienti psichiatrici poi ha messo in luce come una mano fredda e umida sia spesso associata ad un temperamento introverso, a depressione e alla tendenza a sviluppare comportamenti nevrotici; questo lo si osserva soprattutto nelle donne.

Bisogna però precisare che il gentil sesso ha una circolazione periferica meno efficiente degli uomini; quindi, non è infrequente trovare una donna con la gelida manina.
Però se la mano di una donna che conosciamo è calda, facilmente ci troviamo di fronte ad una persona equilibrata e sicura. Quando è un uomo ad avere l’estremità superiore fredda non è improbabile che  sia un  individuo inibito e apprensivo.

Due studi successivi di Mark Chapell e di altri psicologi della Rowan University di Glasboro, New York,  hanno messo in luce come nella stragrande maggioranza dei casi, è l’uomo a tenere la mano sopra quella della compagna.

Se le due mani sono una con il palmo verso il basso e l’altra con il dorso verso l’alto è chiaro come stabilire l’estremità di chi si trovi sopra; non è così intuitivo, se le mani sono tenute entrambe verticali, come quando si cammina mano nella mano. In quel caso, non è tanto la mano, quanto l’avambraccio a stare sopra. Attraverso quest’azione, l’uomo attesta in modo non verbale la sua posizione di conduttore all’interno della relazione.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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