“Il corpo è una spia della psiche, ma il suo linguaggio deve essere “riconvertito”, tradotto di nuovo nei termini dei conflitti psichici che non siamo stati capaci di affrontare“. (Aldo Carotenuto, Amare tradire, 1991). È possibile che un comune mal di schiena abbia delle radici che affondano nella nostra psiche prima ancora che nel nostro corpo? Ebbene sì, a quanto pare, la schiena rappresenterebbe lo specchio del nostro rapporto con la vita con tutte le sue implicazioni neurologiche ed emotive. In effetti, già da tempo la psiconeuroimmunologia ha evidenziato che mente e corpo si influenzano reciprocamente. Questo significa che non sempre il mal di schiena è riconducibile a patologie specifiche di ossa, muscoli o articolazioni. Spesso le cause sono di origine psicosomatica.
Sulla colonna noi scarichiamo pesi materiali, ma anche quelli emotivi
Il problema può nascere da uno sforzo fisico vero e proprio. Magari un giorno solleviamo uno scatolone pesante o spostiamo un mobile dentro casa e avvertiamo una fitta dietro alla schiena, un dolore lancinante dovuto a uno stiramento. Alcuni di questi disturbi sono rigidezza lombare, dolore alla schiena, tensioni muscolari, cefalea e anche problemi digestivi. Ma il disagio può anche nascere per effetto di un’emozione negativa repressa!
“Non esiste migliore espressione di un’anima ferita del suo corpo” Aldo Carotenuto. Ci carichiamo di troppe responsabilità e impegni, finché poi non è il corpo a dire “basta”! Non a caso nel linguaggio quotidiano si dice portare un fardello, metafora che evoca l’immagine di una persona curva sotto un peso. Il classico blocco o dolore alla schiena spesso arriva all’improvviso, senza magari darci nessun segnale di preavviso, ci costringe a passare periodi a volte anche lunghi a letto e senza poter svolgere tutti gli impegni quotidiani proprio per dirci che dobbiamo “fermarci un attimo”.
Mal di schiena e disagi a esso correlato
Nel linguaggio psicosomatico, le ossa rappresentano quanto vi è di più profondo in noi, di cui sono l’architettura. Sono ciò su cui e attorno cui si costruisce e si fonda il nostro rapporto con la vita. Se siamo profondamente turbati, toccati, sconvolti nelle credenze fondamentali e profonde che riguardano il nostro vissuto, la nostra struttura ossea lo esprime con una sofferenza o un fastidio.
NOTA BENE: prima di affermare che le complicanze a carico della colonna vertebrale abbiano valenza psicosomatica, occorre escludere tutte le possibili cause organiche con una visita diretta, eventuali test e altri esami strumentali.
Spalle curve: depressione
La colonna vertebrale è il nostro sostegno, consente di mantenere eretta la parte superiore del corpo ma anche di flettersi, piegarsi, muoversi. Le contratture improvvise che colpiscono la zona lombare sono generate da un irrigidimento (quando contrai, trattieni/rifiuti qualcosa) che impedisce di sopportare un peso che costringe a piegarsi e abbassarsi, in tutti i sensi. La muscolatura si tende, il dolore spezza e il corpo inserisce il ‘codice rosso’: siamo in un momento della vita che non riusciamo più a tollerare, qualcosa grava su di noi schiacciandoci, lasciandoci inermi…come se pensieri negativi e problemi si poggiassero sulle spalle. Può esserti di aiuto il mio articolo “Come rispondere alla depressione”
Rigidità lombare: sfera sessuale poco soddisfacente
La parte bassa della schiena, le vertebre lombari sono collegate al bacino, la zona del corpo degli istinti e degli impulsi se*suali. Spesso la perdita di mobilità e dolori della parte bassa della schiena sono da ricondurre a blocchi di tipo sessuale oppure a un’eccessiva rigidità di tipo morale che porta al rifiuto di desideri e pulsioni.
Bacino bloccato: troppo controllo
Se avvertiamo forti fitte al bacino con difficoltà a muoversi per i dolori che rendono i movimenti rigidi, è possibile che non riusciamo a vivere pienamente i nostri sentimenti. Probabilmente ci troviamo in una delle seguenti situazioni: non ci accettiamo completamente, temiamo il giudizio degli altri, ci sentiamo fuori posti, non riusciamo ad esprimere le nostre opinioni.
Torcicollo: litigi
Il torcicollo è dovuto a una tensione muscolare, una contrattura. Ma uno sguardo psicosomatico potrebbe rivelare degli altri aspetti interessanti da conoscere, ovvero che il torcicollo può essere letto come di avvisaglia, di un qualche cosa che non vogliamo affrontare direttamente, che non ci sentiamo di incontrare a testa alta,
Ritrarre il collo è un atto di chiusura strategica, come la chiocciola. Per proteggersi, per non vedere, per non affrontare la situazione, per non dover parlare o spiegarsi. Come se non volessimo guardare direttamente quello che succede, come se sviassimo lo sguardo, come se ci vergognassimo di incontrare lo sguardo di qualcosa o di qualcuno, come se volessimo evitare una situazione.
Fitte acute improvvise: imprevisti
Una fitta, un dolore acuto, magari le parole che vi vengono in mente sono “trafitto” o “pugnalata”. Facciamo mente locale, forse c’è stato un imprevisto, non necessariamente negativo. La nostra capacità di adattamento è stata messa alla prova, e più questa è bassa, più il dolore sarà intenso.
Indolenzimento lungo la schiena: preoccupazioni
La schiena è l’altra faccia del torace, la sede di cuore e polmoni, la zona dove il soffio vitale del respiro incontra le nostre emozioni. Una schiena indolenzita o un dolore in mezzo al dorso può anche parlarci della nostra difficoltà ad accettare di rimettere in discussione qualcosa, soprattutto in ambito familiare e professionale (trasloco, separazione ecc.). Facciamo fatica a cambiare posizione, atteggiamento relazionale; le vertebre lombari rappresentano infatti i punti d’appoggio principali, benché non gli unici, della nostra mobilità relazionale, perché governano le gambe.
Debolezza muscolare: insicurezza
Una debolezza delle lombari rivela spesso una debolezza nella vita: contrarietà, mancata accettazione di una situazione, sensazione che la vita sfugga di mano, difficoltà di decisione o instabilità di lunga durata, al punto che la struttura ossea si trova minata nelle sue fondamenta.
Il caso clinico per esemplificare il mal di schiena psicosomatico
Per analizzare in maniera più esaustiva l’argomento, farò riferimento a un ipotetico paziente che qui chiamerò Sara. La storia di Sara ci fa comprendere come l’incapacità di accettare e di reagire a un disagio emotivo possa implodere sul suo organismo a tal punto da canalizzare un serio disturbo a carico della colonna vertebrale.
Sara, tutte le mattine si sveglia con un forte mal di schiena, durante la giornata difficilmente riesce a portare avanti in modo funzionale i suoi compiti. Spesso ha problemi gastrointestinali o peggio si blocca con la schiena al punto da invalidarle intere giornate. Ma i suoi malesseri non finiscono qua, spesso il torcicollo, la stanchezza, dolori muscolari sono suoi compagni di vita. Per comprendere al meglio il suo quadro clinico le pongo diverse domande, come:
“Sara quando si acutizzano i dolori alla schiena?”
La paziente risponde: “Non saprei, ho sempre dolori muscolari, spesso sono bloccata con la schiena, pensi che spesso evito di uscire con gli amici per evitare brutte figure”.
Allora le chiedo: “Quindi non esci mai?”
Sara risponde ancora: “Beh, a volte mi lascio convincere dagli amici ed esco”
Le chiedo: “E quando sei con gli amici come ti senti?”
Sara mi risponde: “Strano dottoressa, quando sono con loro non accuso nessun tipo di malessere”
A questo punto è legittimo chiedersi: perché quando Sara è con gli amici non ha mai mal di schiena, invece quando è a casa o lavoro….. ne soffre tanto?
Benvenuti nel mondo del mal di schiena psicosomatico
L’inconscio di Sara comunica con lei in questo modo, anche (e soprattutto) quando non lo vuole ascoltare. Perché Sara per non ascoltarlo fa di tutto: accetta passivamente le discussioni dei genitori, del marito, si lascia condizionare dal parere degli altri, si lascia gestire…insomma è un vivere in balia degli altri, e di conseguenza uno stress continuo!
Una dose di stress è sana e necessaria per poter reagire adeguatamente alla vita, ma come in tutte le situazioni di eccesso, può crearsi un sovraccarico nocivo
Se viviamo in condizioni di ansia protratta, (quel genere di sensazioni di affaticamento estremo, di incapacità a reagire, di stanchezza anche quando non abbiamo fatto quasi niente, di disagio diffuso che non ci lascia mai), il nostro corpo dovrà utilizzare energie in dosi massicce. Questo può esporci a maggior rischio di accusare disturbi muscolo scheletrici!
Come guarire da un disturbo psicosomatico?
Rimanendo nell’ottica psicologica, sicuramente per fare in modo che il corpo non si assuma più la responsabilità di manifestare una pressione che ha a che fare non con l’organismo ma con la mente, è necessario dare un segnale di cambiamento forte alla nostra vita. Però un conto è dire cosa cambiare un altro è capire come farlo! Non è sicuramente semplice, per chi vive una routine e un atteggiamento verso la vita del quale si è abituato, cambiare da un momento all’altro ma paradossalmente quando si tocca il fondo e si comincia ad avere paura delle conseguenze per la propria salute si è disposti a fare qualsiasi cosa.
Occorre interrogarsi in modo onesto e profondo su quali possono essere eventuali situazioni della nostra vita che in qualche modo ci infastidiscono, ci fanno soffrire, ci fanno stare male al punto da cercare, attraverso la malattia, di evitarle. Non aspettare che il mal di schiena psicogeno si trasformi in qualcosa di più serio e comincia a chiederti in che modo la tua postura si sta modificando (peggiorando).
Quando tutte le emozioni vengono vissute a livello consapevole, esse non allarmeranno più il sistema nervoso centrale, pertanto cesseranno di trasformarsi in sintomi fisici. Se vuoi sapere come raggiungere questo stato di equilibrio, sappi che ho scritto il libro bestseller più consigliato dagli psicoterapeuti, s’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». Ti spiego in modo semplice e chiaro come funziona la tua sfera psichica e come creare l’armonia interiore che meriti. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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