Puoi essere, per te stesso, un genitore interiore migliore del genitore biologico che hai avuto

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Dott in biologia molecolare. Dott in scienze e tecniche psicologiche. Esperto in neurobiologia e genetica comportamentale. Divulgatore scientifico. Scrittore e Fondatore di Psicoadvisor

Puoi essere, per te stesso, un genitore interiore migliore del genitore biologico che hai avuto. Che significa? Significa che da adulti arriva il tempo in cui impariamo a prenderci cura di noi stessi e che per avere davvero successo, dobbiamo imparare a farlo meglio di quanto in passato abbiano fatto i nostri genitori biologici.

Durante la tua crescita, senza neanche accorgertene, sei diventato genitore di te stesso. Così hai imparato a prenderti cura di te, a operare scelte volte al tuo benessere e a essere più o meno indulgente sugli errori commessi.

Molti adulti, spesso, condannano i genitori biologici per gli errori commessi in passato senza notare che gli stessi errori continuano a commetterli nel tentativo disperato di prendersi cura di sé. Molte cose te le ho già spiegate nell’articolo «Da adulti diventiamo genitori di noi stessi» e in questo articolo cercherò di spiegarti come puoi diventare un ottimo genitore interiore, per te stesso!

Puoi essere, per te stesso, un genitore interiore migliore del genitore biologico che hai avuto

Questo titolo può sembrarti un po’ macchinoso ma se ci rifletti bene sai che è così. Se sei cresciuto con un genitore inconsapevole, oscillante e poco attento ai tuoi bisogni, allora, con buone probabilità, ti porti dentro delle ferite emotive che ancora gravano sulla tua vita.

Durante la tua infanzia, la mancata sintonia tra quelli che erano i tuoi bisogni e le risposte avute dalla tua figura di accudimento, ha causato dei danni collaterali difficili da colmare e spesso anche da comprendere per chi non è del mestiere. Molti adulti, infatti, riferiscono di aver avuto “un’infanzia normale” ma, al contempo, mostrano gli stessi sintomi di chi è cresciuto con genitori abusanti. Come è possibile? Sono stati vittime di trascuratezza emotiva, costanti invalidazioni e omissioni… e hanno normalizzato tutto ciò! Non sempre i genitori riescono a offrire il giusto sostegno emotivo ai propri figli. Ciò spesso accade perché i genitori non riescono a vedere il bambino per quello che è realmente (un individuo a sé!) ma vedono il bambino con il filtro dei loro bisogni. Per saperne di più, ti invito a leggere l’approfondimento «bambino trascurato emotivamente, quali disturbi in età adulta».

Non temere, nel presente articolo non voglio farti “piangere sul latte ormai versato” ma spiegarti che esistono molti modi per porre rimedio alle credenze e ai meccanismi disfunzionali che, tuo malgrado, hai appreso da genitori inconsapevoli e inadeguati. Come premesso, puoi essere, per te stesso, un genitore migliore dei genitori biologici che hai avuto e puoi farlo a partire da questi miei semplici consigli.

Abbraccia il tuo bambino interiore

Oggi sei un adulto ma sei anche la sintesi di centomila pianti, desideri inespressi, bisogni insoddisfatti e atteggiamenti confusi. 

Il tuo bambino interiore è quella parte di te che ha bisogno di essere guarita. Questa parte di te, è quella che ancora oggi cerca disperatamente di soddisfare bisogni che ormai, nella realtà dei fatti, non dovresti avere. Per esempio, il bambino interiore può indurti a reagire con rabbia e aggressività per qualsiasi piccola mancanza perché ti porta in superficie la ferita di un torto ancestrale, una negazione passata. Quel riconoscimento che non hai avuto e che ti è tanto mancato.

Oggi che sei adulto, di certo non avrai ancora bisogno di quel riconoscimento mancato da parte della figura di accudimento… tuttavia, il tuo bambino interiore soffre ancora per questo e ogni volta che tu sperimenti una mancanza, può manifestarsi con tristezza, rabbia o altre emozioni dirompenti. In pratica può farti avere reazioni esagerate che sembrerebbero dissociarsi dalla classica “causa – effetto“.

Esempio pratico: aspettavi una telefonata e la tua amica, il tuo partner o tua figlia… ha dimenticato di chiamarti… invece di razionalizzare, in te scatta la tragedia. Inizi a viverla come un torto personale e non come una semplice dimenticanza.

Una telefonata mancata può diventare una grossa mancanza per molte persone, innescare rabbia, senso di delusione, sofferenza…. Come ha potuto dimenticarsi di me?

In realtà, la maggior parte delle volte, non è quella mancata chiamata a ferire ma ciò che quella mancanza ha evocato. Se tua mamma ti trascurava, oggi, quando qualcuno dimentica di chiamarti o di darti l’attenzione che reputi meritare… tu soffri molto. Tutti ti diranno che sei una persona molto sensibile ma in questo contesto, la tua sensibilità è ricollegabile a quella vecchia ferita mai guarita, quella che si porta dentro il tuo bambino interiore, riconducibile a quella mancanza che hai sperimentato per i diversi anni della tua infanzia. Per approfondire, puoi leggere: «perché si è permalosi, sensibili alle critiche, alle mancanze e ai richiami».

Impara a familiarizzare con il tuo bambino interiore e inizia con un abbraccio. Per farlo usa l’immaginazione. Chiudi gli occhi e visualizza la tua immagine da bambino. Ricorda come eri e visualizzati insieme alla tua figura di accudimento (in genere, la madre) che non ti amato come avrebbe dovuto. Guardati. Descrivi ciò che stai vedendo. Guarda quel bambino, come si sentiva? Di cosa aveva bisogno? Mentre ti poni queste domande, impara a relazionarti con questa parte di te.

Sviluppa un sano genitore interiore

Questo è ciò di cui hai bisogno per guarire te stesso, o meglio, per guarire le tue ferite interiori, quelle che prima ho descritto come “le ferite del tuo bambino interiore”. Se ti porti delle ferite interiori è perché ancora oggi sei vittima di desideri e bisogno insoddisfatti, ancora oggi sei in cerca di riconoscimenti…. ancora oggi hai bisogno di un genitore. Non avendone uno adeguato durante la tua crescita, cerca di fare meglio tu, oggi.

Se da un lato la tua sfera emotiva è data da un bambino ferito, dall’altra può esserci un genitore amorevole, accudente, forte e compassionevole. Il tuo genitore interiore non deve essere critico, impaziente, giudicante o rigido, altrimenti finirai per ripetere gli stessi copioni per il resto della tua vita.

Se sei cresciuto con un genitore negligente, poco amorevole o semplicemente inconsapevole del suo ruolo, molto probabilmente non hai imparato ad accettarti e di conseguenza non hai sviluppato tutte le abilità (emotive e non) atte a farti affrontare al meglio la vita. Oggi sei costretto a sviluppare da solo queste abilità emotive, dovrai imparare ad amarti, a rispettarti e a guidarti lungo il cammino della vita, proprio come farebbe un buon genitore.

Inizia con il costruire relazioni sane, stabili, coerenti e sicure. Le esperienze emotive correttive possono alimentare il tuo genitore interiore quindi impara a riconoscerle.

Trova persone sane con cui legare, scegli sempre il meglio per te e impara a riconoscerlo. Certo, se non sei mai stato capace di creare legami stabili e sani con uno o con entrambi i tuoi genitori, probabilmente anche qui avrai qualche difficoltà ma esiste una regola generale. Le relazioni devono basarsi sulla reciprocità e sul rispetto, non devono essere sbilanciate ne’ da un lato, ne’ dall’altro.

Con il tuo genitore interiore, vigila sulle tue frequentazioni, presta attenzione a come vivi la tua vita. Pratica una buona auto-osservazione.

La qualità dell’esperienze che fai è importantissima perché quello che vivi può rinforzare le tua credenze erronee (i tuoi modelli disfunzionali) o ridimensionarli. Le relazioni che instauri possono diventare per te una grande risorsa o viceversa un grande limite. Le esperienze emotive correttive possono aiutarti molto a risanare i tuoi modelli. Con le esperienze emotive correttive acquisisci nuove informazioni e capisci che c’è un modo migliore per prenderti cura di te. Un modo che si discosta molto da quello appreso durante l’infanzia. Non temere di chiedere aiuto e farti guidare da un esperto.

Se ti piace ciò che scrivo ti invito a leggere il mio libro «Riscrivi le pagine della tua vita».

È destinato a chi vuole fare un profondo lavoro su se stesso: ricco di spunti, stimoli ed esercizi psicologici. Comprendersi sembra facile, eppure, alcuni di noi sono estremamente complessi, si portano dentro una moltitudine di sfaccettature non sempre facili da «gestire», alcuni di noi, poi, si trascinano dei carichi emotivi enormi, che stanno lì da chissà quanto tempo, difficili da districare. Ecco, questo è un testo atto a fornirti gli strumenti giusti per analizzare te stesso, i tuoi vissuti emotivi e le tue storie relazionali, dall’infanzia all’età adulta. Il libro lo trovi in tutte le librerie e online su Amazon, IBS, laFeltrinelli (…).

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro “Riscrivi le pagine della tua vita” edito Rizzoli
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