Quali comportamenti possono condannarci a una vita infelice?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Partiamo da un concetto chiave più volte ripetuto in questo blog: essere tristi o frustrati per un particolare evento è umano, ma diventare infelici e vivere tutti i giorni con questo sentimento sulle spalle è tutta un’altra storia. In altre parole, sono infelice può facilmente, e involontariamente, trasformarsi in una scelta. Sì, hai capito bene, perché c’è differenza tra il sentirsi abbattuti per un accadimento e vivere di infelicità. Possiamo rispondere con ottimismo o essere pessimisti cronici. Tutto sta negli occhi con cui decidiamo di osservare il mondo.

La felicità dipende dalla nostra scelta di essere felici o infelici

L’infelicità è un’esperienza comune nella vita di molte persone e può derivare da una varietà di fattori. Mentre le persone possono sperimentare momenti di infelicità transitoria, l’infelicità cronica può avere radici più profonde e complesse.

Le abitudini, i limiti, le paure, le difficoltà e molti altri fattori possono rappresentare un ostacolo al nostro benessere. Tuttavia, in mezzo a tutto questo, la vita ci dà sempre un motivo per essere felici e appagati. Ognuno di noi prova quotidianamente emozioni e crede di provarle a causa degli eventi, delle situazioni che si trova a vivere. Le cose però sono un po’ diverse! Infatti, di fronte alla stessa situazione, due persone diverse possono provare emozioni differenti: non è la situazione in sé a farci provare una certa emozione ma il pensiero che formuliamo a riguardo

Comportamenti che ci condannano all’infelicità

Una buona parte della nostra felicità (e quindi anche del suo rovescio, l’infelicità) è determinata dalle abitudini che adottiamo. Per esempio, due persone alla guida potrebbero provare una rabbia e l’altra tranquillità, seppur entrambe vivano la stessa situazione di trovarsi bloccati nel traffico. L’automobilista arrabbiato potrebbe pensare: «È impossibile questo traffico! Io non devo stare qui bloccato, non lo sopporto! Ma com’è possibile, non deve esserci questa coda!». Diversamente, l’automobilista sereno potrebbe formulare una riflessione come questa: «Anche stamani il solito traffico, la cosa non è piacevole ma non val la pena né di disperarsi, né di arrabbiarsi, tanto vale cercare in radio una bella canzone oppure fare una chiamata (con l’auricolare) a quell’amica che non sento da tempo».

Ci sono numerosi comportamenti che possono condannarci a una vita infelice. Sebbene possa essere difficile identificarli tutti, ecco una panoramica di alcune abitudini che potrebbero ostacolare il nostro benessere e la nostra felicità.

Negatività costante

Mantenere una prospettiva negativa sulla vita può creare un circolo vizioso di infelicità. Essere costantemente pessimisti e concentrarsi solo sugli aspetti negativi delle situazioni rende difficile apprezzare le cose positive e trovare la felicità.

Mancanza di gratitudine

Non apprezzare ciò che si ha e non essere grati per le cose buone della vita può portare a un senso di vuoto e insoddisfazione costante. La gratitudine è un’abilità importante per coltivare la felicità e il benessere.

Mancanza di scopo e passione

Non avere un senso di scopo o di passione nella vita può farci sentire persi e insoddisfatti. Quando non abbiamo qualcosa a cui aspirare o qualcosa che ci appassiona, può essere difficile trovare una direzione nella vita e trovare gioia e realizzazione.

Vivere nel passato o nel futuro

Concentrarsi e rimuginare costantemente sugli errori del passato o preoccuparsi eccessivamente per il futuro impedisce di vivere nel presente. La felicità può essere trovata solo nel momento attuale, quindi trascorrere troppo tempo a rimpiangere o preoccuparsi toglie l’opportunità di godere appieno della vita.

Compararsi agli altri

Il confronto costante con gli altri può portare a sentimenti di inadeguatezza e insicurezza. Ogni persona ha un percorso di vita unico e confrontarsi con gli altri non è un modo sano per valutare il proprio valore. Concentrarsi sul proprio percorso e lavorare per migliorarsi è molto più gratificante.

Resistenza al cambiamento

Il rifiuto del cambiamento può ostacolare la nostra crescita personale e impedirci di sperimentare nuove opportunità e esperienze. La vita è un percorso in continua evoluzione e adattarsi al cambiamento è essenziale per trovare la felicità e l’appagamento.

Mancanza di autenticità

Vivere una vita incoerente con i nostri valori e i nostri desideri più profondi può portare a un senso di vuoto e insoddisfazione. Essere autentici e vivere in linea con ciò che veramente siamo è fondamentale per trovare la felicità duratura.

Eccessivo attaccamento alle cose materiali

Dare troppa importanza alle cose materiali e al successo esteriore può impedirci di trovare la vera felicità. La ricerca del piacere materiale a scapito delle relazioni significative e delle esperienze significative può lasciarci insoddisfatti e insoddisfatti.

Isolamento sociale

L’essere isolati socialmente e privi di relazioni significative può causare una profonda solitudine e infelicità. Essere parte di una comunità, avere relazioni significative e connettersi con gli altri sono elementi cruciali per il benessere e la felicità.

Mancanza di cura di sé

Trascurare il proprio benessere fisico, emotivo e mentale può condurre a una vita infelice. Prendersi cura di sé stessi, sia a livello fisico che emotivo, è fondamentale per mantenere un equilibrio e un senso di soddisfazione nella vita.

Affrontare l’infelicità richiede un approccio olistico che coinvolga la cura del proprio benessere fisico, emotivo e mentale

Ciò può includere l’adattamento delle abitudini di vita, la ricerca di sostegno sociale, l’esplorazione di passioni e interessi personali, l’apprendimento di strategie di gestione dello stress e l’eventuale intervento terapeutico per affrontare eventuali problemi sottostanti.

È importante ricordare che ogni individuo è unico e le cause dell’infelicità possono variare da persona a persona. Quello che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Aveva ragione Bruce Lee quando diceva: “La vita è meglio viverla che concettualizzarla. E’ troppo breve per caricarsi di energie negative. Goditi i tuoi progetti e i loro sviluppi, ogni giorno fai un piccolo passo in avanti verso di loro e goditene la realizzazione. Qualcuno potrebbe trovare la felicità, se solo smettesse di cercarla.”

Sia chiaro, là fuori ci sono persone che stanno combattendo battaglie interiori indicibili

Chi perde una persona cara non ha nemmeno il tempo per pensare a come migliorarsi, chi scopre di avere una malattia incurabile, ecc. Ma il messaggio di questo articolo è che possiamo fare molto per migliorare la nostra condizione, di tanto o poco che sia. Non importa quanto, bisogna comunque sforzarsi e mai arrendersi, poiché è tuo diritto vivere una vita soddisfacente. Lo devi fare per te stesso….sfruttando il superpotere del cambiamento!

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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