Quando eri piccolo hai assorbito come una spugna i comportamenti dei genitori

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Nella vita di tutti i giorni, per ognuno di noi, c’è un alternarsi continuo d’emozioni diverse e questa ricchezza emotiva ha una funzione importante: c’informa su come ci stanno andando le cose rispetto ai nostri obiettivi, bisogni, desideri, valori. In effetti, affrontare le diverse situazioni che la vita ci pone davanti, richiede padronanza nella gestione delle emozioni affinché non ci prendano alla sprovvista e non ci facciano perdere il controllo.

Il nostro patrimonio emotivo

L’esperienza emotiva è una delle dimensioni fondamentali della specie umana (e non soltanto umana) e attraversa in profondità la vita di ciascuno di noi. Le emozioni sono alla base della qualità delle relazioni che stabiliamo e manteniamo con gli altri, sia sul versante positivo e costruttivo (amore, protezione, sostegno, cura, armonia, ecc.) sia su quello negativo e distruttivo (rabbia, aggressività, vergonga , disprezzo, ecc.). Questa natura “relazionale” delle emozioni, influenzando fortemente il nostro modo di comportarci e quindi i nostri rapporti interpersonali, è una delle componenti principali che conduce al benesssere o al disagio psicologico. Ansia, bassa autostima, sensi colpa, insicurezza, rabbia incontrollata.. sono tutti esempi di difficoltà nella gestione delle emozioni.

Non possiamo imparare a scrivere correttamente se non ci viene prima insegnato

Certo, la matematica e la grammatica, per esempio, non sono materie che il bambino può imparare spontaneamente; vi è ovviamente l’insegnamento di un adulto a fronte di tutto ciò. Ma i bambini non apprendono solo le materie scolastiche. Le emozioni che i bambini sperimentano non sono qualcosa  che hanno imparato dai libri; i piccoli apprendono ogni emozione attraverso l’interazione quotidiana con le persone che li circondano.

I bambini assorbono come le spugne. L’importanza della gestione delle emozioni

Ormai almeno una volta tutti abbiamo sentito la frase “I bambini assorbono come le spugne”. E’ vero. I bambini assorbono tutto.  Sono in grado di percepire tutto quello che succede intorno a loro: le parole, i comportamenti e, ancora più sorprendente, le emozioni di chi gli sta accanto. Assorbono come una spugna tutto ciò che proviene dalle persone importanti che hanno intorno; dai genitori, dai parenti, dagli amici, dai vicini. Assorbono tutto quello che vivono: parole, atteggiamenti, comportamenti, espressioni. Quindi capiamo bene come il nostro comportamento di fronte a un bambino sia importantissimo e valga più di mille discorsi.

Perché i bambini sono delle “spugne”?

La mente del bambino durante i primi anni di vita non funziona come quella dell’adulto. Gli adulti selezionano le informazioni che arrivano dall’ambiente e colpiscono i sensi: ad esempio, quando stiamo camminando per strada la nostra attenzione non è rivolta a tutto ciò che ci circonda, ma è focalizzata solo su alcuni aspetti dell’ambiente, quelli più rilevanti. Sarebbe impossibile prestare attenzione nel dettaglio a tutte le persone che incrociamo, ai colori delle pareti che costeggiamo, ai passi che facciamo uno dietro l’altro per camminare e a tutto il resto. Il nostro cervello quindi decide di selezionare alcuni elementi salienti, come ad esempio il fatto di percorrere le strada giusta, non scontrarsi col gli altri passanti o guardare la strada prima di attraversare.

Il cervello dei bambini invece assorbe tutto quello che hanno intorno in modo globale, come una totalità. Questo perché i bambini non sanno ancora selezionare gli aspetti importanti dell’ambiente, in quanto non hanno ancora abbastanza esperienza per conoscere quali elementi sono rilevanti e quali no. Pertanto, osservano tutto, ed è per questo sono considerati delle “spugne”.

I bambini, più che dalle parole, imparano dal modo di vivere e comportarsi degli adulti

Se un genitore non riesce a controllare la rabbia, il bambino imparerà che la rabbia non si può controllare; se i genitori sono ansiosi, il bambino imparerà che il mondo è un posto pieno di pericoli, di cui bisogna aver paura.

Il nostro comportamento vale più di mille discorsi. Non ha senso dire a tuo figlio che deve essere ordinato, se sei tu per primo a tenere la casa in disordine; non puoi pretendere di avere un figlio meno rabbioso, se tu per primo ti esprimi con il prossimo con una certa aggressività. Non puoi chiedere a tuo figlio di non essere triste per il nonno che non c’è più, se ti vede piangere.

Cosa stai insegnando a tuo figlio?

Magari tu soffri d’ansia, soffri di bassa autostima, hai paura delle malattie, non sopporti tuo marito (tua moglie); ti esprimi con toni impropri nei confronti delle persone, non curante che tuo figlio sia proprio lì accanto a te; la classica frase:” tanto è piccolo per capire”. Niente di più sbagliato, come già ti ho spiegato, i bambini assorbono tutto come una spugna. Tuo figlio modella la sua personalità attraverso i tuoi comportamenti, i tuoi pensieri, le convinzioni che tu ha hai sugli altri e sulla vita in generale. Se pensi che il padre non faccia mai niente di giusto; tuo figlio si convincerà che il padre è un buono a nulla.

Se esprimi ansia nelle situazioni che incontri lungo il tuo cammino, tuo figlio sperimenterà ansia, paura in tutte le circostanze che richiedono un minimo di stress: primo giorno a scuola, esami, colloquio di lavoro. Giusto per rendere il concetto: se il piccolo si dispera perché non vuole andare a scuola, sappi che la sua non è una semplice ribellione, potrebbe essere ansia. Se esprimi rabbia a una minima circostanza, per esempio con chi ti sorpassa, chi ti passa davanti alla fila, chi ti ha urtato l’auto, è molto probabile che tuo figlio a sua volta, reagirà con rabbia incontrollata di fronte a quelle che vede come ingiustizie.

In ogni circostanza, buona o cattiva che sia, stai dando una lezione a tuo figlio

Se esterni emozioni negative, gli stai insegnando che la vita è brutta e fatta di ingiustizie, e questo avviene perché un bambino amplifica tutto in maniera considerevole. Da adulto, se estroverso, esprimerà rabbia anche nelle minime cose o al minimo intoppo; se introverso, esprimerà impotenza, frustrazione e senso di non valere.

Oltre a insegnare al tuo piccolo a parlare e a camminare, insegnagli a prendersi cura delle sue emozioni

Se hai bene in mente questo concetto e cioè che tuo figlio impara dall’adulto che ha davanti, di sicuro ti sforzerai di essere sempre più consapevole dei tuoi atteggiamenti. Se tratti tuo figlio con rispetto fin da piccolo e gli insegni che gli altri meritano rispetto, se lo educhi con amore, se esprimi disappunto per certi suoi comportamenti sbagliati senza denigrarlo, se soddisfi i suoi bisogni emotivi, tuo figlio crescerà più sicuro, più assertivo e avrà meno probabilità di essere influenzato dal cattivo comportamento degli altri.

Pertanto, anche se è importante che ti preoccupi delle amicizie che frequenta, è anche essenziale che metti in pratica un stile genitoriale marcato da amore e rispetto. Ricorda la famosa frase di Pitagora: “Educate i bambini e non sarà necessario punire gli uomini.”

La più belle lezioni che tu possa dare a tuo figlio

Le emozioni ci permettono di vivere la vita a colori; è fondamentale condividerle con i propri figli, per renderli capaci di maggiore consapevolezza e più abili a gestire le difficoltà quotidiane. Parliamo con loro. Non dobbiamo avere paura di dirgli che siamo arrabbiati, tristi, nervosi, stanchi. Spieghiamo loro, con calma e con un linguaggio adatto, cosa sta succedendo e cosa stiamo provando. Loro sentono, ma spesso non sanno decifrare. Il bambino al quale vengono spiegate le cose sarà un bambino più sicuro e meno spaventato. Sarà un ragazzo e un adulto che non avrà paura di sentire e di esprimere le proprie emozioni, e che rispetterà gli stati d’animo altrui.

Ciò che vivono e ciò che sentono, diventa parte di loro, li accompagna nella crescita, e li influenza. Come tanti tasselli di un mosaico, che diventano mano mano una rappresentazione; come una nuova possibilità di vedere le cose. I bambini osservano, lo fanno spesso, ascoltano e pur non avendo capacità di interpretare, riescono ad assimilare e a ritenere molto di ciò che vivono.

In sintesi, se agirai con rispetto di fronte agli eventi, lui imparerà il senso del rispetto per gli altri e se stesso. Se sarai benevola nei confronti del prossimo, lui imparerà il senso del dono. Se ti sforzerai di vedere il bello della vita, lui amerà la vita. Se farai le cose con amore, lui imparerà ad amare …Come dice una famosa frase di Pitagora: “Educate i bambini e non sarà necessario punire gli uomini”.

Ci sono diversi step che si possono seguire per ricevere il supporto emotivo necessario a guarire dagli effetti negativi di una famiglia disfunzionale

Il primo tra tutti è sicuramente quello di lavorare su se stessi: sapere che non è la tua famiglia a definirti come individuo e che è possibile lavorare sulle conseguenze emotive che ti ha lasciato. Questo è il miglior modo per iniziare ad affrontare la difficoltà di essere cresciuto in nucleo famigliare tossico….Al cuore bisogna dare del tempo per accettare ciò che la ragione ha già saggiamente colto. Perché se è vero che non scegliamo la nostra famiglia d’origine, possiamo però scegliere come costruire la nostra famiglia per non riproporre un modello tossico.

Nel mio nuovo libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», ti parlo di relazioni ma, ancora di più, ti parto di te e di cosa puoi fare per te stesso per costruirti una storia d’amore appagante, lavorando sui carichi emotivi che ti porti dal passato. Le nostre esperienze ci rendono ciò che siamo ma noi non siamo impotenti. Sono molte le cose che puoi fare per te stesso. Perché come scrivo nell’introduzione del libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Il libro lo trovi su Amazon, a questo indirizzo  e su tutti gli store online. Se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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