Cosa succede quando lui non vuole impegnarsi? In questo articolo parlerò del problema creato da un partner che non si vuole impegnare nella relazione. Se la tua relazione è in fase di stallo e non riesce a svilupparsi allora qui di seguito troverai delle indicazioni su come far evolvere la tua storia d’amore. Quello che nella terminologia comune è il “non vuole impegnarsi”, in psicologia è chiamato “lack of commitment”. In questo articolo farò riferimento ad una delle teorie più accreditate sull’amore, quella di Sternberg.
Cosa vuol dire relazione seria per lui e quali sono i suoi obiettivi?
Il significato di relazione seria per lui è a volte diverso da quello di relazione seria per lei. Spesso all’inizio di una relazione lui si accontenta di quella che è poco più che una frequentazione senza troppi vincoli. Allo stesso tempo per il partner “relazione seria” potrebbe avere un altro significato, per questo nascono le incomprensioni. Anche se è vero che tutte le relazioni partono con un certo gradi di indeterminatezza, è altrettanto vero queste, se le cose funzionano, transitino più o meno lentamente verso una maggiore stabilità e un maggiore impegno.
Quindi, mentre il primo punto che può spiegare il perchè lui non si voglia impegnare potrebbe essere compreso meglio con la domanda “cosa significa per lui impegnarsi seriamente in questa fase?”, un secondo aspetto è quello del capire quali siano i suoi obiettivi. Ammettiamo che per “relazione seria” i due partner intendano la stessa cosa. Ora, la seconda domanda diventa “cosa vuole il partner dalla propria vita sentimentale?”. Alessia, una mia ex assistita, infermiera di 35 anni con una relazione importante alle spalle aveva chiesto un consulto perché il “suo lui” non voleva fare il passo del fidanzamento ufficiale. Alla domanda che le feci sull’aver chiesto cosa il partner volesse dalla propria vita, lei mi rispose candidamente che non sapeva.
Da qui lo spunto ad approfondire e chiedere i progetti a lungo termine della persona amata. In quel caso lui non aveva la minima intenzione di fermarsi e fare famiglia. Questo è stato molto chiaro solo dopo averlo chiesto e Alessia ha così potuto abbandonare una relazione, che, in base alle sue aspettative, le avrebbe fatto perdere del tempo. Il caso si complica se il “lui” della situazione dice di volere una relazione seria ma nei fatti sembra comunicare qualcosa di diverso. Purtroppo questa condizione è diffusa e la soluzione passa da vie più complesse del semplice domandare.
«Non vuole impegnarsi ma vuole vedermi»
Se non vuole impegnarsi, ed è chiaro su questo punto, e allo stesso tempo vuole continuare la frequentazione bisogna capire cosa tu voglia veramente. Di solito questa posizione nasconde delle grandi comodità da parte di chi non vuole impegnarsi. Analizzando la situazione ci sarebbe da chiedersi quali siano i vantaggi che trae dalla condizione di “non impegnato”?. É il sesso, è l’amicizia, oppure è la semplice condizione del non sentirsi solo?
Purtroppo capita che una persona non si voglia impegnare e semplicemente sfrutti una situazione di vantaggio al solo fine personale. In questo contesto mi viene da ripensare a un’altra assistita che, dopo essere rimasta «in attesa» in una situazione di «non decisione» da parte del partner, dopo ben 5 anni di «frequentazione», l’ha visto andare via con un’altra. Ecco perché è importante capire comprendere le intenzioni dell’altro. Un buon terapeuta potrebbe aiutarti a svelare cosa si nasconde diestro gli atteggiamenti indefiniti di un partner che non vuole impegnarsi. Comunque sia, in queste situazioni è sempre bene impegnarsi a capire se stessi, e comprendere quanto si è disposti a sacrificare in termini di tempo ed energie per stare ad aspettare una persona che probabilmente non vorrà mai impegnarsi.
I «falsi» motivi per cui lui non vuole impegnarsi
Qui elenco i motivi che spesso sento annoverare fra le ragioni che le mie assistite danno per giustificare il mancato impegno. Ti anticipo già che molti sono autoinganni e cioè costruzioni mentali create per giustificare un comportamento poco giustificabile.
Pensi: “questo non è il momento giusto”
Prova a chiederti se davanti ad un’offerta che ti piace, rimanderesti mai il momenti dell’acquisto più avanti, quando magari rischi di perderti l’offerta stessa. Oppure, rinunceresti ad un pranzo offerto solo perché avresti dovuto mangiare più tardi? A questo punto puoi capire come l’ideazione del “non è il momento giusto, devo aspettare” sia una giustificazione fragile. Forse l’unica utilità di questo pensiero è quella di rimandare e non fare niente per prendere in mano la situazione.
Pensi “è molto impegnato ora con altre attività e non ha tempo per me”
Questa è una sottospecie dell’autoinganno visto prima. Per mettere le basi di una storia importante la precedenza va data al proprio partner. Spesso, se lui non messaggia, non si fa sentire, evita di presentarti agli amici (o peggio, ai genitori) non è per questioni di tempo. Per lo meno, le azioni che di solito vengono richieste per testimoniare un impegno sono azioni veloci che possono essere inserite nel menage settimanale, anche per i lavoratori più assidui. Prova a riflettere su questo. È veramente così impegnato da non poter investire 30 secondi per scriverti un messaggio? E’ possibile che sia così impegnato da non poterti dedicare anche solo un po di tempo in intimità?
Pensi “è stato scottato nella relazione precedente e ora ci va piano”
È vero che dopo una relazione amorosa finita male serva un po di tempo per rimettersi in gioco. Se è questo il caso, probabilmente non è il momento per iniziare una nuova storia. Se colui che è reduce dalla storia finita male da segnali di noncuranza è possibile che per lui sia veramente troppo presto per la nuova frequentazione. In generale dopo sei mesi una persona è pronta ad una nuova storia ma questo è un dato statistico e potrebbe non essere il caso tuo.
Poi, altro aspetto da valutare è quello del tipo di impegno che stai chiedendo al partner, perché se stai chiedendo un matrimonio con figli è un conto, se invece stai chiedendo di uscire, di sentirvi più frequentemente, con maggiore stabilità ed esclusività, è un altro conto. Se l’uomo che non si impegna non si fa sentire e si sottrae allora potrebbe essere saggio congedarsi e aspettare che lui sia pronto. Ahimè la maggior parte delle volte il “non sono pronto perché sono ancora scottato dalla mia ex” è un modo gentile per dire che non gli interessi. Ci sono, ancora una volta modi per capire se è questo il caso. Si tratta di tecniche usate in psicologia delle relazioni che testano la forza del legame.
Pensi “vuole andare piano e vedere cosa succede”
Ancora una volta, questo tipo di giustificazione è un autoinganno. Una persona nelle prime fasi dell’amore (amore romantico secondo la tassonomia di H. Fisher) non funziona al rallentatore ma anzi, ha voglia di passare tempo e di impegnarsi con l’amata. Purtroppo, questo tipo di spiegazione nasconde il fatto del voler permanere in un rapporto indefinito e con solitamente vantaggi quali il non impegnarsi e il sesso. Soprattutto se c’è sesso è probabile che sia questa la motivazione per la quale l’uomo che non si impegna decide di tenere la relazione in un limbo infinito.
Cosa fare affinché lui si impegni?
Se è il disinteresse a frenare l’impegno c’è poco da fare. Al contario, se a frenare l’impegno ci sono blocchi psicologici, paura dell’abbandono, paura della sofferenza, problemi del sistema di attaccamento (come, per esempio, un attaccamento evitante), è possibile lavorare in ambito terapeutico.
Un elemento importante che generalmente viene preso in considerazione per aumentare il coinvolgimento del partner, sono le paure che ostacolano l’impegno. Anche qui esistono tecniche del colloquio che permettono di andare nel profondo e capire quali siano gli ostacoli (spesso mentali) che impediscono al partner di lasciarsi andare e di impegnarsi in una storia d’amore.
Conclusione
Talvolta le storie di uomini che non vogliono impegnarsi sono a lieto fine perché basta individuare i blocchi ed agire su di essi. È anche vero che capitano persone con problemi personali o addirittura individui che si approfittano della situazione per tenere in sospeso storie d’amore dalle quali riescono a trarre vantaggi senza impegnarsi. Ogni caso ha le sue specifiche caratteristiche e non è possibile generalizzare. In ogni modo, per il benessere personale, diventa necessario agire e non permanere in una situazione di insoddisfazione.
La vita è troppo breve per rischiare di buttare via del tempo che magari potrebbe essere impiegato nel costruire qualcosa di veramente importante con un’altra persona. Un buon punto di partenza, è prefissarsi un limite temporale e capire: quanto sei disposta a permanere in questa situazione indefinita?
Autore: Marco Giacobbi, psicologo e psicoterapeuta. Riceve online e nel suo studio di Brescia. Per fissare un appuntamento: marco.gcb@gmail.com
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