Quando non troviamo l’amore che cosa cerchiamo davvero?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

“Amore” è una di quelle parole troppo inflazionate, ma su cui non c’è comune accordo né significato univoco. Per alcuni significa passione, per altri impegno, bisogno, altruismo, attaccamento e dipendenza, sacrificio…
Sicuramente l’amore è una di quelle cose che non possono essere definite in modo definitivo e oggettivo. Almeno in parte esso è un fenomeno trascendente e, come tale, va oltre la nostra comprensione e giudizio razionale. Ma poiché si parla spesso di amore, ed esso è così prezioso nelle nostre vite è legittimo chiedersi: l’amore esiste davvero? Esiste l’amore eterno? Di solito chi pone queste domande è stato deluso in amore, oppuresi ritrova spesso invischiato in relazioni disfunzionali. Quindi si chiede se tutto questo parlare di amore e sentimenti sia qualcosa di reale o immaginario.

Forse a molti di noi, non è chiaro cosa si intende con la parola “amore”? “Mi piaci”, “Ti desidero”, “Ti voglio”, “Ho bisogno di te”, “Non posso vivere senza di te”, “Mi stai a cuore”…? Parliamo di passione, bisogno, mancanza, dipendenza o cosa? Tutte queste espressioni non indicano lo stesso sentimento: è importante saper distinguere, sapere cosa si cerca e cosa si offre. Certo molto spesso queste emozioni accadono insieme, ma c’è una grande differenza tra un sentimento egoistico (“Ti voglio”) ed uno altruistico (“Ti voglio bene”, ovvero desidero il tuo benessere). Molti sembrano avere le idee chiare sull’amore ma poi trattano male il partner, o lo tradiscono, o lo abbandonano senza spiegazioni. Il dubbio, legittimo, è che la parola “amore” venga usata in modo superficiale o menzognero. Sembra che l’amore sia solo un concetto nobile con cui si gioca finché ci fa comodo, o che sia solo una promessa fatua che emerge nei momenti di trasporto, ma che viene presto dimenticata.

L’amore autentico esiste, ma è raro

La risposta onesta è che sì, l’amore autentico esiste, ma spesso viene chiamato “amore” qualcosa di diverso. Viviamo in una cultura romantica che esalta le emozioni, e che ci induce a chiamare “amore” tutte le emozioni piacevoli o intense che ci travolgono (che siano il desiderio appassionato, la bramosia erotica, la mancanza struggente, le cosiddette “farfalle nello stomaco” o l’affetto profondo).

Che strano paradosso: cerchiamo l’amore vero, quello che fa sognare… eppure ci si ritrova invischiati puntualmente in relazioni malsane! Se ci troviamo ripetutamente in queste situazioni, non è perché il mondo sia cattivo o l’amore non esista. Il problema nasce quasi sempre da noi stessi:

  1. Forse facciamo scelte errate che portano a risultati disfunzionali (per esempio, ci attacchiamo a persone sbagliate per noi).
  2. Oppure abbiamo delle convinzioni ingannevoli che ci condizionano (magari non capiamo l’altro sesso, o ci approcciamo agli altri in modi che li allontanano).

L’amore esiste ma non è ideale

Riassumendo, l’amore esiste realmente ma spesso non è ideale, perfetto, costante ed incondizionato come vorremmo. “L’amore umano”, reale, ha dei limiti: perché noi esseri umani siamo limitati.
Quando accettiamo “l’amore umano” con le sue limitazioni, riusciamo anche a vedere che magari è già intorno a noi, nei piccoli gesti, pensieri ed azioni delle persone che ci vogliono bene a modo loro e come possono.
Secondo me, l’amore autentico è quando accettiamo e apprezziamo qualcuno per quello che è, e abbiamo a cuore il suo benessere, anche quando non ne traiamo alcun vantaggio (se amiamo solo a condizione di essere ricambiati, è più una forma di scambio che di amore gratuito). E’ quello il sentimento che ci fa sentire amati in senso profondo: per quello che siamo, non per quello che diamo.

Differenza tra prendere e dare

Questo tipo di sentimento accade, ma non è comune, anche perché richiede una certa maturità e forza d’animo. Molto di quello che chiamiamo “amore” è in realtà un tentativo di prendere qualcosa dall’altro (piuttosto che dare), oppure di “usare” l’altro per i nostri scopi. Non nasce da un sentimento amorevole, ma da un nostro bisogno. Una persona immatura, ancora vicina ad uno stadio infantile, è molto più concentrato sul prendere e ha scarsa capacità di dare.

Quando vediamo esempi di “amore” immaturo, non è segno che l’amore non esiste; ma piuttosto che l’amore autentico è cosa rara, e diversa dalle dichiarazione romantiche e sdolcinate che spesso incontriamo. Piuttosto che lamentarci della sua rarità, potremmo chiederci se noi stessi per primi ne siamo capaci (se non sappiamo darlo, è anche ovvio che difficilmente potremo riceverlo). Inoltre, l’amore autentico spesso si alterna a forme di sentimento più egoistiche. Quando ciò accade non vuol dire che non sia sincero, ma che è nella natura umana voler prendere oltre che dare. In fondo tutti ci relazioniamo anche perché abbiamo bisogno di ricevere nutrimento dagli altri.

Se si tradisce o si lascia, non era amore?

Molti pensano che, se qualcuno tradisce o abbandona il partner, significa che non l’ha mai amato davvero. Ma non è detto. Tutto cambia nel tempo, inclusi le persone e i sentimenti. Magari uno amava l’altro profondamente, ma poi sono successe una serie di cose che li hanno allontanati. L’idea che il vero amore sia eterno è uno dei tanti miti romantici. L’eternità è cosa da dei e leggende, non per noi limitati esseri umani.

Esiste l’amore eterno?

Sì, può esistere, ma probabilmente non è l’amore a cui stai pensando. Le persone che cercano “L’amore eterno” di solito intendono “L’amore romantico”, cioè “Essere innamorati per sempre”: ma l’innamoramento non è mai eterno (mediamente, dura al massimo tra 12 e 18 mesi). L’amore romantico è l’idea di un partner perfetto, che ci ami senza se e senza ma, e che ci renda sempre felici. L’amore reale (quello che può durare a lungo) avviene fra due persone imperfette, come tutti, che si amano nonostante i limiti, le delusioni e i conflitti.

A questo punto molti affermeranno: “L’amore non esiste!”

Il corollario di questi dubbi è un’affermazione categorica: “L’amore non esiste!”, solitamente espressa da persone deluse o ferite in questo ambito, quasi sempre giovani o inesperte. Costoro credono che le proprie esperienze riflettano l’intera realtà. Non si rendono conto di stare parlando dei propri limiti, non di quelli del mondo: Solo perché qualcuno ti ha tradita, non vuol dire che tutti lo facciano. Anche se nessuno ti ha amato sinceramente (finora), non esclude che ad altri vada diversamente.

Insomma, quello che succede a te (o che vedi intorno a te) non descrive la realtà, che è sempre molto più vasta e molteplice di quanto possiamo vedere. Chi fa affermazioni categoriche sull’amore, in genere dell’amore sa poco o nulla: amare è un’esperienza troppo complessa e variegata, per essere ridotta a concetti elementari e in “bianco o nero”.

Non siamo fatti per accontentarci

I legami non sono come i mobili IKEA, non si possono semplicemente assemblare i pezzi e via, c’è bisogno di attenzione, cura e impegno. Il problema dei legami è che questo concetto di “cura” e “reciprocità” sono davvero in pochi a capirlo. Si tratta di perle rare dall’inestimabile valore. Ognuno meriterebbe una perla così nella propria vita ma sono difficili da riconoscere e attrarre… ecco perché poi finiamo per accontentarci. Eppure, gli affetti più sinceri e gli amore, non dovrebbero mai essere QUELLI CHE CI CAPITANO PER CASO, dovrebbero essere quelli che abbiamo scelto con consapevolezza e partendo da una sana autonomia emotiva (così da non rimanere invischiati in incastri).

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  • 27 ottobre (ore h.18:30), Libreria Libraccio (via Nazionale), Roma
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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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