Quando scegliamo di fare un percorso psicoterapeutico, credo sia legittimo chiedersi: funzionerà la psicoterapia? Già acquisire la consapevolezza di rivolgersi ad un esperto non è semplice: un percorso di psicoterapia richiede tempo, energie e soldi. Ma di cosa ha bisogno una terapia psicologica affinché funzioni?
Se quello psiterapeuta non ci convince non vuol dire che la psicoterapia non funziona
Spesso si ha paura che la terapia non funzioni ma si può sempre cambiare, cercando di capire però quello che non andava, ciò che non ha funzionato, per non rischiare che l’abbandono diventi solo una scusa, un tentativo di fuga dalle proprie paure, nel vano tentativo di non affrontarle.
Il criterio più importante da considerare nella scelta del terapeuta è: il processo terapeutico riesce a darvi buone sensazioni e a farvi stare meglio secondo i vostri criteri? Se già uscendo dalla prima seduta vi sentite peggio, cambiate senza indugi. Escluso questo caso limite, datevi un termine di almeno quattro o cinque sedute prima di decidere. È importante non perdere subito la fiducia in caso di esperienze poco edificanti, e mantenere invece l’utile convinzione che quel terapeuta eventualmente non sarà stato efficace, non la psicoterapia in se stessa.
Quando una psicoterapia funziona, gli ingredienti
Primo ingrediente: la fiducia
Il paziente deve sentire di potersi fidare del proprio terapeuta, di poter parlare liberamente e percepire a pelle che è la persona giusta.
Secondo ingrediente: l’accoglienza
Il paziente si deve sentire a suo agio, non deve sentirsi in nessuna circostanza giudicato.
Terzo ingrediente: formazione del terapeuta
Il terapeuta conosce cosa fa bene e cosa non aiuta lo sviluppo del benessere psicofisico e guida il paziente a scegliere la strada migliore per se stesso. Molto spesso i pazienti vedono solo una strada, che è il sentiero della sofferenza; è compito del terapeuta, con le sue competenze, fornirgli nuove realtà più funzionali al benessere.
Quarto ingrediente: crescita emotiva
La psicoterapia non è dare consigli. Il mondo è pieno di consigli e consiglieri: l’ultima cosa di cui il paziente ha bisogno, quindi, è ancora un altro consiglio. L’obiettivo del trattamento è riscoprire la propria voce, le proprie priorità e il coraggio per agire su di esse. Non c’è bisogno di dire a un paziente cosa fare del suo matrimonio, della sua carriera o delle sue ansie.
Cosa ci si aspetta dalla psicoterapia, l’esperienza emozionale correttiva
Quello che è importante ottenere da una terapia è la cosiddetta esperienza emozionale correttiva. Questa definizione indica qualunque esperienza che voi fate attraverso le interpretazioni, le indicazioni e le prescrizioni che il vostro terapeuta vi darà, e che segnerà lo sblocco, il momento di rottura fra il vecchio modo di percepire il vostro problema e un modo del tutto nuovo. Questa esperienza non ha niente a che vedere con la razionalità e non si tratta di apprendimento. All’improvviso, senza sapere perché vi sentite meglio, più sani, più speranzosi, più decisi, più energici, tutto sembra essere più chiaro e i sintomi sono scomparsi.
Questa è la magia che una buona psicoterapia ha da offrire. Naturalmente la terapia non terminerà subito dopo: è necessaria una successiva fase di consolidamento, per far sì che le situazioni che prima provocavano il problema perdano completamente la propria forza, che i nuovi schemi di reazione si assestino, si stabilizzino e diventino definitivi, per evitare ricadute.
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