Tante sono le donne che si chiedono in cuor proprio se devono al proprio padre il loro modo di essere. Si fa presto a dire “se sono come sono lo devo a mio padre”, attribuendo alla questione una connotazione deterministica.
Le ferite emotive sia di un bambino che di una bambina, quando il padre è assente, non sono da sottovalutare. Le conseguenze possono essere diverse ed è bene sottolineare che ognuno può reagire in maniera soggettiva.
Qualcosa, nello sviluppo del carattere cambia, se manca la figura paterna, nel bene o nel male quest’assenza condizionerà ciò che siamo, per sempre.
“L’assenza di un padre, soprattutto se questa mancanza riguarda anche il periodo dell’infanzia, modifica il modo di crescere dei figli”
Attenzione non stiamo sostenendo che chi cresce senza un padre sia peggiore o meno capace rispetto a chi un padre ce l’ha; stiamo semplicemente mettendo in luce quelle che possono essere gli svantaggi, le ferite emotive di una bambina in assenza di un padre.
In questo articolo, per l’appunto, ci soffermeremo sull’influenza della figura paterna sulla psiche femminile.
Proviamo a comprendere meglio i significati di concetti come autostima, fiducia in se stesse e rapporto con l’altro sesso in relazione al padre.
Quanto influisce il padre nell’evoluzione psicologica di una donna?
Muovendo dall’assunto di base che nell’età evolutiva la madre rappresenta per entrambi i sessi una figura basilare, il padre ha una funzione fondamentale ai fini della primaria costruzione dell’identità dei bambini, che si esplica dapprima nella differenziazione di genere, durante l’adolescenza, per proseguire da adulti nella relazione con l’altro sesso.
La figura del padre si articola in due modalità principali
Da un lato è di aiuto e sostegno alla madre, in modo tale che essa assolva il suo compito di madre senza trovarlo troppo gravoso al punto da diventare assente nella cura ai figli o al contrario, nello sforzo di compensare un padre assente, diventi iperprotettiva.
Dall’altro lato, il padre è fondamentale per trasmettere l’affetto, per far circolare l’affettività in famiglia sotto forma di carezze, abbracci e bacini: ciò permette ai bambini di familiarizzare con la corporeità sia maschile che femminile.
“Focalizzando il discorso sul padre nella psicologia delle donne, va sottolineato che il padre svolge una funzione fondamentale nel riconoscimento dell’identità femminile”
Nei primi anni di vita la bambina deve inizialmente identificarsi con la madre, è quasi ovvio. Successivamente in occasione della pubertà, la ragazza deve identificarsi con la madre per la seconda volta, proprio perché è il momento in cui la femmina comincia a differenziarsi dal maschio.
Una parte della femminilità viene ispirata dalla madre, però il padre esercita una funzione di riconoscimento della femminilità in modo importante perché è in grado di restituire alla ragazza una parte che la madre non può darle, cioè quella valorizzazione di aspetti non facilmente riconoscibili.
Per esempio, se la femminilità può essere trasmessa sotto forma di canoni estetici di base, ricavati dai messaggi che la madre lancia alla ragazza, il padre invece valorizza quegli atteggiamenti femminili, non legati a canoni estetici classici, ma ad atteggiamenti che fanno parte di un fascino nascosto che la giovane donna non sa di avere.
In termini pratici, se la madre accompagna la figlia dal parrucchiere il padre le riconosce di avere una particolare predilezione per le professioni legate alla cura, propriamente femminili; o ancora: se la madre sfoglia le riviste di moda con la figlia, il padre riconosce che il modo di indossare una gonna le dona in modo particolare.
Si tratta di meta-messaggi impliciti che il padre trasmette alla figlia
Messaggi che valorizzano aspetti della personalità che la giovane donna scopre di avere grazie al padre, e che la madre non le aveva fatto comprendere, non certo per mancata volontà, ma per un fatto strutturale della relazione madre figlia e quindi padre figlia
“Ciò serve a forgiare la prima fiducia di base e successivamente l’autostima della donna in relazione sia a se stessa che agli altri”
Potremmo dedurne che è grazie allo sguardo del padre che la donna si riconosce come donna, diversa dall’uomo, ponendo come punto fermo il fatto che in psicologia niente è così meccanicistico stile causa-effetto.
La donna così comincia piano piano a costruire la propria identità e a ‘comprendere’ il proprio posto nel mondo.
Ma quando questo riconoscimento della propria identità da parte del padre non avviene?
Purtroppo pochi padri riescono a trattare le figlie con la dovuta disinvoltura e affetto. Spesso non abbracciano le figlie perché il contatto li spaventa. Alcuni padri inoltre ritengono che le cure verso i figli siano di pertinenza materna, come se loro non dovessero avere voce in capitolo.
“Naturalmente si tratta di resistenze dovute anche a un fatto culturale di cui non si è sempre consapevoli”
Se la ragazza si sente privata di una parte importante, quella rappresentata dallo sguardo del padre, che può darle conferma sulla propria identità, è come se si sentisse impoverita di affetto.
Nella vita pratica questa mancata familiarizzazione con la figura del padre, anche in senso fisico (nell’accezione più positiva del termine) mette la donna in condizione non essere libera e spontanea nei confronti del sesso maschile.
Potrebbe non sentirsi sicura nei propri comportamenti, non sapendo se in alcune situazioni è il caso di osare o di non esagerare.
Va da sé che le figlie che hanno avuto un padre sano, affettuoso e presente sono le più fortunate dal punto di vista dei rapporti con se stesse e con l’altro sesso
Il padre ha costituito un buon caposaldo per l’identità della donna, la quale saprà distinguere ciò che desidera in senso autonomo dal bisogno urgente di ottenere delle cose, perché imposta dai diktat sociali per esempio.
Focalizzando il discorso sul padre nella psicologia delle donne, va sottolineato che il padre svolge una funzione fondamentale nel riconoscimento dell’identità femminile.
Tipi di padre
Il caso di un padre debole che viene svalutato dalla madre sortisce un effetto negativo nella donna, la quale potrebbe non aver fiducia negli uomini né esserne particolarmente attratta, proprio perché li stima poco; o al contrario potrebbe idealizzare troppo la figura dell’uomo aspettandosi ciò che non potrebbe mai ottenere, con il rischio di incorrere in cocenti delusioni negli uomini.
Il caso di un padre assente che dimostra egoismo e menefreghismo produce l’effetto di sentirsi privata del padre, anche quando questo è fisicamente presente in famiglia.
Ci si può liberare dai modelli di padre avuti in sorte?
La risposta è assolutamente positiva: liberarsi da un certo condizionamento interiore paterne dipenderà dagli incontri positivi che la donna avrà via via con le figure maschili della propria vita.
A mano a mano che cresceranno le sue esperienze sentimentali, ma anche di vita, la donna riuscirà a distinguere chi è stato suo padre e cosa cerca lei negli uomini in modo sempre meno infantile, cioè non come se tutto il partner dovesse ricordare o compensare la figura paterna.
Se è vero che dietro l’uomo che la donna cerca ci sia un recupero del padre presente o una compensazione del padre mai avuto, questo a poco a poco che la donna matura può farlo in modo sempre più adulto.
Ovviamente le ferite emotive coinvolgono ambo i sessi. Per approfondimento leggi l’artico “Il padre assente devasta lo sviluppo emotivo e cognitivo dei figli“
Illustrazione: Yannick Vicente
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