La dipendenza affettiva è una modalità relazionale insana basata su diffidenza e paura, insoddisfazione, frustrazione, limitazioni e annichilimento piuttosto che sulla libertà di amare, sulla fiducia e sul senso di gratificazione reciproca.
La persona che ne soffre tende a legarsi a partner indisponibili, ambigui, manipolatori, a tratti violenti (anche fisicamente), bisognosi di detenere il potere nella relazione e tendenzialmente bugiardi.
Spesso si ripete uno schema relazionale insano radicato fin nell’infanzia, nel tentativo inconsapevole di controllarlo o modificarne le conseguenze.
Nel fare questo, il dipendente affettivo si rende parte attiva nella relazione malata, partecipando al suo mantenimento nel tempo e colludendo con il partner in una sorta di tango relazionale in cui ad ogni passo dell’uno corrisponde il passo opposto e complementare dell’altro, nel tentativo mai pago di soddisfare i propri bisogni, profondi e insoddisfatti, di accudimento, approvazione e riconoscimento.
PRESUPPOSTO DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA INFATTI E’ CREDERE – IN MODO PIÙ O MENO CONSAPEVOLE – NELL’AFFERMAZIONE: DEVO ESSERE AMATO PER SENTIRE DI VALERE.
Nella dipendenza affettiva quindi SI HA BISOGNO più di ogni altra cosa di garantirsi l’UNIONE con l’altro, e per fare ciò si sviluppano inconsapevolmente una serie di “regole” o criteri che da un lato permettono di verificare se il valore dell’unione è minacciato, e dall’altro permettono di garantirsene la presenza.
Queste regole, criteri o convinzioni portano inevitabilmente a vivere una relazione disfunzionale perché, sebbene siano basati sul fondamento “buono” del desiderio di amore e di unione con l’altro, rispondono però ad un diktat esasperato e falso: IL MIO VALORE E’ DATO DALL’AMORE/PRESENZA DELL’ALTRO.
In questa ottica, vengono messi in atto una serie di stratagemmi relazionali finalizzati a far sì che l’altro resti nella relazione e non la abbandoni: si entra così nell’ambito della comunicazione manipolativa che spesso caratterizza le relazioni insane; per un approfondimento vi invito a leggere il mio articolo Come sensi di colpa e bisogno di approvazione ci rendono manipolabili.
Di seguito elenco le affermazioni e le convinzioni che, durante la mia esperienza professionale, ho potuto riscontrare più spesso.
BASSA AUTOSTIMA
- Da solo/a non ce la farò mai
- Non valgo niente
- Sono brutto/a
- Mi sento un incapace
- Non sono amabile
- Non sono interessante
- Sono un/a perdente
- Sono troppo fragile per cavarmela da solo/a
- Sento di essere “sbagliato/a”
- Non ho molto da offrire
DEVO E NON DEVO
- Devo assolutamente avere un partner per stare bene e sopravvivere
- La relazione deve a tutti i costi funzionare
- Devo dimostrare di meritare l’amore del partner
- Devo fare di tutto per far andar bene le cose
- Non devo farmi lasciare
- Devo essere comprensiva/o e tollerante
- Devo aspettare che le cose maturino (anche se sono passati anni…)
- Devo evitare i conflitti
- Non devo far pesare i miei bisogni
- Devo essere accondiscendente
- …
NELLA RELAZIONE
- Non devo farmi “fregare”
- Devo farmi amare a tutti i costi
- Devo spiegargli come stanno davvero le cose
- Devo mostrargli il mio amore
- Devo fargli capire che sono bravo/a
- Non posso accettare che la passi liscia
- Mi devo vendicare
- Lo/la devo punire
- Deve pagare per le sue cattiverie
- Deve smetterla di farmi questo
- …
ASPETTATIVE E PRETESE
- Deve fare come aveva promesso
- Mi deve amare come voglio io
- Deve comportarsi come farei io al suo posto
- Deve ammettere le sue bugie
- Deve ammettere i suoi errori
- Deve capire come mi sento in questa situazione
- Deve ammettere che ha torto
- Deve ammettere che ho ragione io
- …
FOCUS SUL PARTNER (invece che su se stessi…)
- Perché si comporta così?
- Perché dice certe cose?
- Dove vuole arrivare quando…?
- Come si sente, cosa prova per me?
- Perché non fa o dice …?
- Come può essere tanto meschino/a?
- Perché mi dice tutte queste bugie?
- Perché mi tradisce sempre?
- Perché non mi ama?
- …
Si tratta di affermazioni che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo fatto e che non sono intrinsecamente sbagliate ma che, nell’ambito di un rapporto di amore caratterizzato da dinamiche di sopraffazione o dipendenza, assumono tutta un’altra valenza e diventano TRAPPOLE RELAZIONALI. Se vi ritrovate a ripetere troppo spesso tra voi queste frasi nell’ambito di una relazione insana, con un partner che non vi ama, potreste rischiare di cadere nella trappola dei bisogni e della manipolazione.
Spesso infatti i bisogni urgenti della dipendenza affettiva spingono per essere soddisfatti nell’immediato e a qualunque costo; si finisce così per mettere a repentaglio la propria autostima, la propria dignità, il proprio equilibrio, fino ad arrivare a rischiare la propria incolumità fisica pur di mantenere il legame con l’altro, anche se se ne riconosce la negatività.
COME FARE PER USCIRNE
1) RENDETEVI CONTO che la relazione è insana e di poter avere un eventuale problema di dipendenza affettiva.
2) ACCOGLIETE VOI STESSI A BRACCIA APERTE per ciò che siete: con pregi e difetti, luci ed ombre, fragilità e ricchezze.
3) PRENDETE LE DISTANZE – anche fisiche se necessario – dalla relazione e possibilmente anche dal partner.
4) CENTRATEVI su voi stessi: non smettete mai di chiedervi come vi sentite, di cosa avete davvero bisogno, cosa vi renderebbe davvero sereni e felici, cosa non siete più disposti a sopportare.
5) DEDICATEVI DI NUOVO A VOI: ricontattate vecchi amici, riprendete ad andare in palestra, al cinema, a cena con un amico… dipingete o ricamate o fate ciò che più vi potrebbe aiutare a recuperare un senso nuovo di autostima e gratificazione personale.
6) RICORDATE CHE IL VOSTRO VALORE LO DECIDETE VOI non la presenza dell’altro, né le sue parole di amore, né le sue promesse.
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