Aspettative e pretese nella dipendenza affettiva

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Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, dottore di Ricerca in Neuropsicologia ed esperta in Mindfulness.

La dipendenza affettiva è una modalità relazionale insana basata su diffidenza e paura, insoddisfazione, frustrazione, limitazioni e annichilimento piuttosto che sulla libertà di amare, sulla fiducia e sul senso di gratificazione reciproca.

La persona che ne soffre tende a legarsi a partner indisponibili, ambigui, manipolatori, a tratti violenti (anche fisicamente), bisognosi di detenere il potere nella relazione e tendenzialmente bugiardi.

Spesso si ripete uno schema relazionale insano radicato fin nell’infanzia, nel tentativo inconsapevole di controllarlo o modificarne le conseguenze.

Nel fare questo, il dipendente affettivo si rende parte attiva nella relazione malata, partecipando al suo mantenimento nel tempo e colludendo con il partner in una sorta di tango relazionale in cui ad ogni passo dell’uno corrisponde il passo opposto e complementare dell’altro, nel tentativo mai pago di soddisfare i propri bisogni, profondi e insoddisfatti, di accudimento, approvazione e riconoscimento.

PRESUPPOSTO DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA INFATTI E’ CREDERE – IN MODO PIÙ O MENO CONSAPEVOLE – NELL’AFFERMAZIONE: DEVO ESSERE AMATO PER SENTIRE DI VALERE.

Nella dipendenza affettiva quindi SI HA BISOGNO più di ogni altra cosa di garantirsi l’UNIONE con l’altro, e per fare ciò si sviluppano inconsapevolmente una serie di “regole” o criteri che da un lato permettono di verificare se il valore dell’unione è minacciato, e dall’altro permettono di garantirsene la presenza. 

Queste regole, criteri o convinzioni portano inevitabilmente a vivere una relazione disfunzionale perché, sebbene siano basati sul fondamento “buono” del desiderio di amore e di unione con l’altro, rispondono però ad un diktat esasperato e falso: IL MIO VALORE E’ DATO DALL’AMORE/PRESENZA DELL’ALTRO.

In questa ottica, vengono messi in atto una serie di stratagemmi relazionali finalizzati a far sì che l’altro resti nella relazione e non la abbandoni: si entra così nell’ambito della comunicazione manipolativa che spesso caratterizza le relazioni insane; per un approfondimento vi invito a leggere il mio articolo Come sensi di colpa e bisogno di approvazione ci rendono manipolabili.

Di seguito elenco le affermazioni e le convinzioni che, durante la mia esperienza professionale, ho potuto riscontrare più spesso.

BASSA AUTOSTIMA

  1. Da solo/a non ce la farò mai
  2. Non valgo niente
  3. Sono brutto/a
  4. Mi sento un incapace
  5. Non sono amabile
  6. Non sono interessante
  7. Sono un/a perdente
  8. Sono troppo fragile per cavarmela da solo/a
  9. Sento di essere “sbagliato/a”
  10. Non ho molto da offrire

DEVO E NON DEVO

  1. Devo assolutamente avere un partner per stare bene e sopravvivere
  2. La relazione deve a tutti i costi funzionare
  3. Devo dimostrare di meritare l’amore del partner
  4. Devo fare di tutto per far andar bene le cose
  5. Non devo farmi lasciare
  6. Devo essere comprensiva/o e tollerante
  7. Devo aspettare che le cose maturino (anche se sono passati anni…)
  8. Devo evitare i conflitti
  9. Non devo far pesare i miei bisogni
  10. Devo essere accondiscendente

NELLA RELAZIONE

  1. Non devo farmi “fregare”
  2. Devo farmi amare a tutti i costi
  3. Devo spiegargli come stanno davvero le cose
  4. Devo mostrargli il mio amore
  5. Devo fargli capire che sono bravo/a
  6. Non posso accettare che la passi liscia
  7. Mi devo vendicare
  8. Lo/la devo punire
  9. Deve pagare per le sue cattiverie
  10. Deve smetterla di farmi questo

ASPETTATIVE E PRETESE

  1. Deve fare come aveva promesso
  2. Mi deve amare come voglio io
  3. Deve comportarsi come farei io al suo posto
  4. Deve ammettere le sue bugie
  5. Deve ammettere i suoi errori
  6. Deve capire come mi sento in questa situazione
  7. Deve ammettere che ha torto
  8. Deve ammettere che ho ragione io

FOCUS SUL PARTNER (invece che su se stessi…)

  1. Perché si comporta così?
  2. Perché dice certe cose?
  3. Dove vuole arrivare quando…?
  4. Come si sente, cosa prova per me?
  5. Perché non fa o dice …?
  6. Come può essere tanto meschino/a?
  7. Perché mi dice tutte queste bugie?
  8. Perché mi tradisce sempre?
  9. Perché non mi ama?

Si tratta di affermazioni che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo fatto e che non sono intrinsecamente sbagliate ma che, nell’ambito di un rapporto di amore caratterizzato da dinamiche di sopraffazione o dipendenza, assumono tutta un’altra valenza e diventano TRAPPOLE RELAZIONALI. Se vi ritrovate a ripetere troppo spesso tra voi queste frasi nell’ambito di una relazione insana, con un partner che non vi ama, potreste rischiare di cadere nella trappola dei bisogni e della manipolazione.

Spesso infatti i bisogni urgenti della dipendenza affettiva spingono per essere soddisfatti nell’immediato e a qualunque costo; si finisce così per mettere a repentaglio la propria autostima, la propria dignità, il proprio equilibrio, fino ad arrivare a rischiare la propria incolumità fisica pur di mantenere il legame con l’altro, anche se se ne riconosce la negatività.

COME FARE PER USCIRNE

1) RENDETEVI CONTO che la relazione è insana e di poter avere un eventuale problema di dipendenza affettiva.

2) ACCOGLIETE VOI STESSI A BRACCIA APERTE per ciò che siete: con pregi e difetti, luci ed ombre, fragilità e ricchezze.

3) PRENDETE LE DISTANZE – anche fisiche se necessario – dalla relazione e possibilmente anche dal partner.

4) CENTRATEVI su voi stessi: non smettete mai di chiedervi come vi sentite, di cosa avete davvero bisogno, cosa vi renderebbe davvero sereni e felici, cosa non siete più disposti a sopportare.

5) DEDICATEVI DI NUOVO A VOI: ricontattate vecchi amici, riprendete ad andare in palestra, al cinema, a cena con un amico… dipingete o ricamate o fate ciò che più vi potrebbe aiutare a recuperare un senso nuovo di autostima e gratificazione personale.

6) RICORDATE CHE IL VOSTRO VALORE LO DECIDETE VOI  non la presenza dell’altro,  né le sue parole di amore, né le sue promesse.

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