Questi dettagli ti fanno capire cosa provi per il tuo partner

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Come canta Tiziano Ferro, «l’amore è una cosa semplice». Sì, amare è semplice come camminare, galleggiare in piscina e andare in bicicletta. Queste sono tutte attività semplici da svolgere ma che qualcuno ti ha insegnato. Pensaci, non avresti mai potuto imparare a camminare da solo: senza osservare, senza esempi, senza apprendimenti. Per l’amore è lo stesso: è semplice amare solo se ti è stato insegnato, solo se ti è stato mostrato come fare. Per questo motivo, alcuni non hanno problemi a comprendere se hanno smesso di amare mentre altri, invece, fanno più fatica a capire emozioni e sentimenti, per queste persone, l’amore è qualcosa da decifrare, da imparare. Ecco perché, talvolta, può essere complicato capire se ami ancora una persona.

Poi, diciamocela tutta, chiudere una relazione d’amore è dannatamente doloroso. Ammettere con se stessi che abbiamo smesso di amare il partner significa proiettarsi a una separazione e questo spaventa e confonde, la paura e la confusione non sono buoni alleati quando cerchiamo di capire i nostri sentimenti. Anche se hai smesso di amare, porre termine alla tua relazione sarà difficile. Ciò che potrà darti la forza è questo pensiero: il tuo partner merita di essere amato, tu non puoi farlo. Tu meriti di essere felice e non lo sarai stando accanto a una persona che non ami.

Adesso, però, prima di giungere a conclusioni affrettate, ti inviterò a riflettere sui tuoi sentimenti riportando alcuni indicatori da analizzare. Solo tu puoi guardare nel tuo cuore e scoprire ciò che vuoi. Già, hai letto bene: ciò che vuoi! Anche nell’amore romantico c’è un presupposto di volontarietà. Siamo noi a scegliere se alimentare o meno i nostri sentimenti.

Quando i sentimenti cambiano

Partiamo da questo presupposto: tutte le relazioni d’amore cambiano. È giusto. È sano. Ciò che non è sano è ristagnare nel medesimo modello per anni e anni. La vita è in continua evoluzione e con questa anche la coppia. Con l’età e il progredire degli eventi, cambiano necessità e prospettive. Il gioco di coppia consiste in questo: ricalibrarsi, riscoprirsi e di volta in volta, scegliersi. Può capitare che un cambiamento possa scuotere la coppia fino a metterla in crisi, e può capitare anche che la crisi di coppia perduri da anni e che sia legata proprio all’assenza del cambiamento. In queste circostanze, nessuno dei due partner potrebbe avere il coraggio di guardare in faccia i propri sentimenti. Sono i sentimenti a essere cambiati? Se è vero che nella relazione tutto cambia, anche i sentimenti possono evolversi e talvolta scomparire.

L’amore passionale iniziale si tramuta in tiepido affetto. Ecco che qui può essere lecito chiedersi come capire se si è ancora innamorati della persona che fino a qualche tempo prima ci faceva battere forte il cuore. Perché l’amore passa? I sentimenti d’amore possono essere messi a dura prova da frustrazioni e conflitti, incomprensioni accumulate e mai chiarite, che con il tempo hanno lasciato spazio all’irrisolto e al rancore. Anche qui si passa per la volontarietà, c’è voglia (condivisa da entrambi, e non unidirezionale!) di sistemare l’irrisolto per andare avanti? Capire ciò che si desidera e ciò che si può avere, è un’impresa importante quanto quella di comprendere i propri sentimenti.

Come capire se ti sei disinnamorato?

Innamorarsi è una sensazione magica: le pupille si dilatano e i brividi lungo la schiena esplodono con una sola carezza, cosa dire poi delle farfalle allo stomaco? Questi segnali sono inequivocabili. Purtroppo, non sempre ci sono segnali così eclatanti quando l’amore svanisce. Prova di vedere alcuni indicatori che potrebbero aiutarti a orientarti nella tua storia, è doverosa un ulteriore premessa. Se nutri ancora un profondo affetto per il tuo partner, la stima per lui/lei e l’ammirazione sono ancora intatti, sappi che l’amore può essere alimentato, la fiamma può essere riaccesa. Puoi prendere, intenzionalmente, la decisione di lavorare per migliorare la tua relazione e alimentare i tuoi sentimenti. Se continui a chiederti «sono ancora innamorato?». Ecco alcuni segnali che potrebbero aiutarti a riflettere sui tuoi sentimenti.

1. Hai iniziato a sognare a occhi aperti?

È natura notare una persona attraente, è meno naturale, quando si ama qualcuno, sorprendersi a fantasticare in modo ricorrente su come sarebbe uscire con un’altra persona. Sognare a occhi aperti non è un reato, ma quando queste fantasie sono incentrate su incontri con un nuovo potenziale amante, sappi che si tratta di un segnale da non ignorare. Analogamente, se sei iscritto a Tinder «giusto per dare un’occhiata», anche su questo dovresti riflettere. Certo, spulciare i profili ammiccanti di terzi non ti rende un traditore ma ti svela molto sul tuo orientamento. Questo comportamento, infatti, proprio come il fantasticare su un’altra relazione, ti orienta verso l’esterno della coppia, in una modalità che, spiegata in modo spicciolo, grida: «l’erba del vicino è più verde». Guardare il giardino altrui ti distoglie dalle cure che potresti dedicare al tuo di giardino. Un giardino che, con le giuste premure, potrebbe essere molto prospero e generoso di frutti.

Se sei orientato all’esterno della relazione, rifletti su questo tuo atteggiamento. È sempre stato così oppure hai iniziato a farlo in un determinato periodo di frustrazione? Vale la pena assecondare tale orientamento o desideri riportare il focus dentro la coppia? La risposta a questa domanda ti dirà se sei ancora innamorato.

2. Quanto riuscite a rinnovarvi?

Quando si parla di amore e coppia, oltreoceano è molto usato il modello dell’auto-espansione, nato nel 1986 per indagare le motivazioni individuali e successivamente applicato anche alla coppia (Aron et al., 2013). Riporto questo modello perché ha trovato molte conferme in ambito sperimentale, non si tratta dunque di un mero approccio teorico.

Quando una persona sta bene con se stessa, è orientata all’auto-miglioramento, alla curiosità, all’esplorazione, all’espansione delle proprie prospettive (…) e il partner gioca un ruolo fondamentale in questo. Se l’amore è descritto come una cosa romantica, esso risponde al principio dell’inclusione dell’altro nel sé. Un modo che le persone hanno di espandere se stessi è attraverso le relazioni strette, perché con l’unione è possibile sperimentare le risorse, le prospettive e l’identità dell’altro, quasi come se fossero una parte di sé.

L’apice di questo principio si manifesta all’inizio della relazione. Nei primi tempi, la persona vive alti livelli di auto-espansione arricchendosi dell’altro, tuttavia, nel tempo, man mano che si acquisisce familiarità con il partner, il tasso di espansione rallenta. Il modello afferma anche che un senso di autoespansione legato alla coppia diviene costante quando i due hanno capacità di rinnovamento. In che modo? Ogni volta che la coppia si impegna in attività condivise, quando sperimenta sfide, fa progetti e quando si cimenta in attività nuove e stimolanti.

Se senti che nella tua coppia manca qualcosa, forse non è l’amore a essere svanito, forse hai solo bisogno di spezzare la routine. Nell’articolo «4 ore a settimana per far decollare la tua relazione», ti invito ad abbracciare quel rinnovamento che non fa mai male! Se è vero che a volte l’amore finisce, altre volte, invece, nonostante l’affetto, sono le circostanze a rendere tutto difficile, prova a sperimentare «nuove gioie condivise» e vedi come ti fa sentire condividerle proprio con il tuo lei/lui!

3. Il tuo partner ti aiuta a crescere?

Se la crescita personale del tuo partner è una cosa che non ti interessa particolarmente, sicuramente l’amore è svanito. Nel «questionario sull’espansione del sé» (SEQ; Lewandowski & Aron, 2002), si leggono domande come:

  • Il partner ti aiuta ad affermare il tipo di persona che sei?
  • Quanto il tuo partner aumenta la tua capacità di realizzare cose nuove?
  • Quanto percepisci il tuo partner come un modo per espandere le tue capacità?

Se è vero che il tuo partner dovrebbe essere con te supportivo e quindi sostenerti nel potenziare le tue capacità, il discorso è bidirezionale: anche tu dovresti supportarlo come persona, spronarlo a fare sempre meglio e dare valore alle sue virtù. Se tutto questo, nella tuo coppia, non si verifica, c’è tanto lavoro da fare e tanto su cui riflettere.

4. Il tuo partner ti rende infelice?

La vita che hai, ti soddisfa?
È quella che desideravi?
Pensi che cambiando partner avrai la vita che desideri?
Cosa ti aspetti dal tuo partner?
Sono aspettative realistiche?

Ognuno è responsabile della propria felicità. Se il partner può contribuire al concetto di auto-espansione del sé, la realizzazione personale è qualcosa che parte da dentro, individualmente e che, poi, ha un impatto sull’altro. Secondo il modello citato in precedenza, quando uno dei due partner si espande, questo può avere effetti positivi nella coppia sana.

Il discorso è ben diverso se nella coppia ci sono rancori, vincoli, gelosie, competizioni e aspettative irrealistiche. In questo ultimo caso, più se chiederti se ami o meno il partner, avresti bisogno di interrogarti sulla funzionalità delle dinamiche di coppia che muovono la tua relazione. Sei in una coppia sana o insana? Se uno dei partner vive con l’aspettativa irrealistica che debba essere l’altro a renderlo/a felice, ogni giorno, qualcosa non va.

5. Ti danno fastidio molte cose del tuo partner?

Quando l’amore è finito, si è infastiditi da cose semplici e banali del partner, come il modo in cui deglutisce, i rumori che fa quando dorme, le sue espressioni o il modo in cui si veste. Se non puoi amarlo così com’è, vuol dire che non è amore! Accettarsi e saper accettare sono alla base di qualsiasi relazione sana. Se hai iniziato la relazione con la pretesa di cambiarlo, sei partito con il piede sbagliato! L’apoteosi dell’amore è l’accettazione e il miglioramento reciproco.

6. Quanto spesso dici «Ti amo»?

La prossima volta che pronunci queste due paroline magiche, soffermati e riflettici. Quanto le senti vere? Quante le pronunci in modo sentito e quanto, invece, escono fuori per abitudine? Prova a usare queste parole con «più parsimonia» e afferma un «ti amo» solo quando sarà nuovamente sentito, proprio come per la prima volta. Un «ti amo» è qualcosa di spontaneo, di potente e di sentito. Ha poco senso dirlo in continuazione senza sentirlo davvero.

7. Mancano le piccole attenzioni?

L’amore non è come un buon vino da lasciare lì a invecchiare. L’amore è come una pianta che ha bisogno di mille cure ma che è pronta a dare succosi frutti. Quante cure stai dedicando alla tua coppia? Se la risposta è «poche», allora sai perché inizi a interrogarti sui tuoi sentimenti. Se l’amore non viene alimentato, non resterà vivo per sempre.

Se nella coppia mancano le piccole attenzioni, entrambi i partner ne risentono. L’amore non è qualcosa di passivo che arriva per rimanere. L’amore è un qualcosa di estremamente dinamico che, proprio come una pianta, cresce, si propaga, si espande… o si appassisce. Tutto dipende dalle cure che decidete, insieme, di dargli!

Come muore l’amore?

L’amore non muore mai di morte spontanea, muore sempre di omissioni, conflittualità, incomprensioni, aspettative irrealistiche e tanta, tanto incuria. Ogni relazione può trasformarsi in una straordinaria storia d’amore o in una storia ordinaria, fatta di sopravvivenza e talvolta insoddisfazione. Sta a te riflettere sulla tua storia e sulle tue aspettative, sta a te decidere cosa fare dei tuoi sentimenti, se alimentarli o assopirli.

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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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