Se fai queste cose hai avuto un’infanzia difficile

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

La nostra personalità e il nostro carattere di oggi sono i riflessi della nostra infanzia. Numerose ricerche hanno già dimostrato come il comportamento adottato nell’età adulta sia, in gran parte, dovuto alle esperienze che viviamo durante l’infanzia. L’essere umano ha bisogno di carezze, abbracci e parole d’affetto per tutta la vita. Nei primi anni in particolare, queste dimostrazioni di affetto sono l’alimento emotivo necessario per poter crescere: sono una necessità basilare tanto quanto mangiare o dormire.

Nessun genitore è perfetto

In effetti, essere genitori è difficile: non sempre si riesce a provvedere a tutte le necessità dei propri figli, soprattutto in una società moderna in cui si va sempre di corsa e non si riesce ad avere un momento di pausa. Ma quando si ha un figlio non c’è alternativa, bisogna per forza impegnarsi per farlo sentire amato e accettato nella famiglia in cui crescerà! Quando le emozioni del bimbo non vengono prese in considerazione, questo non si sentirà legittimato a provarle…e questa mancanza influenzerà diverse aree del suo sviluppo.

9 caratteristiche degli adulti che non sono stati amati da bambini

Ci sono atteggiamenti, comportamenti tipici che rivelano un vissuto di trascuratezza emotiva? Le conseguenze della mancanza di affetto sono innumerevoli e diverse da individuo a individuo anche per aspetti individuali che possono incrementarle o ridurle. Tuttavia, l’assenza di amore nelle sue diverse forme, lascia un segno e compromette l’immagine di sé, l’autostima e le relazioni nel corso della vita. È la storia di tutte le persone che, nel corso di tutta la vita, non sono riuscite e non riescono a pensare e tanto meno a dire “non sono stato amato”. Una frase come questa, terribile, distruttiva.  Ecco alcuni esempi:

1. Indifferenza alla sofferenza degli altri e apatia

La capacità altruistica che una persona sviluppa man mano che cresce è il risultato dell’amore di cui ha goduto fin dall’infanzia. Questo amore gli permetterà dalla nascita di dargli un grande potere di sviluppare in futuro, una capacità di donazione, amore ed empatia. In questo caso, se un bambino manca di amore e affetto, può riprodurre lo stesso modello di comportamento da adulto. Una delle conseguenze principali è la sua indifferenza per la sofferenza degli altri e la sua apatia. Potrebbe non sentire il dolore degli altri e comportarsi in un modo totalmente privo di empatia, anche influenzando le sue relazioni sociali.

2. Una sensazione di vergogna

Il bambino non amato sentirà sempre un senso di vergogna perché non si sentirà abbastanza amato e desiderato. La sua autostima verrà messa alla prova e si sentirà sempre abbandonato, il che potrebbe portare a comportamenti delinquenziali che lo rendono marginale ed escluso dalla cerchia familiare e sociale. Le sue successioni di fallimenti lo porteranno a vivere situazioni problematiche e la sua fragilità lo renderà vulnerabile a tutte le sfortunate tentazioni.

Quindi, una persona che non ha ricevuto amore durante l’infanzia avrà sempre la sensazione di non meritare il meglio; avrà grosse difficoltà a prendere iniziative e soprattutto a interagire in modo spontaneo nelle relazioni di qualsiasi tipo.

3. Incapacità di esprimere sentimenti

La mancanza di amore nell’infanzia influenza il comportamento in amore nell’età adulta; l’amore è il motore che ci rende fedeli e autentici esseri umani. Le persone alle quali è mancato l’amore, troveranno difficile esprimere i loro sentimenti e il loro amore e molto spesso sceglieranno di reprimerli. Si priveranno di tutte le gioie e dei piaceri delle relazioni affettive ed emotive. Quando una persona viene privata dell’amore materno o paterno durante la sua infanzia, cresce con un vuoto emotivo, non avendo nulla da dare a sua volta.

4. Sviluppo di comportamenti aggressivi

Un bambino che ha sofferto di una mancanza di amore può sviluppare un comportamento aggressivo da adulto, specialmente se è stato sottoposto a un trattamento violento da parte dei suoi genitori. L’abbandono, l’ignoranza, la disaffezione o l’abuso sui minori possono trasformarsi in rabbia, risentimento verso i genitori o addirittura verso la società. Di conseguenza, svilupperà un comportamento aggressivo e userà spesso parole dure contro le persone con le quali interagisce.

5. Sensazione di inferiorità

Se a un bambino viene imposto un “modello adulto” nel fare le cose, dalle attività più semplici come camminare o mangiare a quelle più articolate come i compiti di scuola, non essendo bravo come l’adulto si sentirà sempre inferiore alle aspettative che gli vengono richieste. Da grande questo bambino si sentirà costantemente inferiore agli altri, ma, soprattutto, avrà una grande paura che gli altri se ne accorgano, instaurando uno stato d’ansia che lo perseguiterà costantemente. È facile che instauri un elevato senso del dovere, si sentirà sempre come se dovesse dimostrare qualcosa a qualcuno, non sapendo nemmeno lui cosa e a chi!

6. Scarsa intelligenza emotiva

I bambini imparano a interpretare le emozioni principalmente attraverso la comunicazione fatta di parole e gesti. Entrambi giocano un ruolo cruciale nell’aiutare il bambino a esprimere i propri sentimenti, gestire le paure, comprendere le emozioni negative e sviluppare la capacità di recupero. Senza un supporto adeguato fatto di pazienza e di ascolto il bambino potrebbe non riuscire, da adulto, a sviluppare una intelligenza emotiva.

Se sei cresciuto con genitori emotivamente assenti, ahimè, probabilmente non hai una buona capacità introspettiva. Riesci a capirti davvero? Riesci ad accedere ai tuoi stati interiori? Un bambino emotivamente trascurato, da adulto, avrà sorprendenti difficoltà a descrivere i suoi sentimenti e ad accedere ai suoi stati interiori.

7. Ipersensibilità

Abbiamo tutti sentito il termine “Non metterla sul personale”. Ma questa è la condizione di chi è cresciuto in un ambiente freddo ed ostico, e da adulto accusa in modo a volte eccessivo qualsiasi situazione o episodio nel quale è messa a dura prova la sensibilità individuale.

Vorresti essere accettato e soprattutto apprezzato da tutti così puoi offenderti in caso di leggerezze altrui. Come te lo spieghi questo atteggiamento? In genere queste persone razionalizzando dicendo “io faccio molto per gli altri, sono una persona precisa e mi aspetto che gli altri facciano lo stesso con me… quando ciò non succede, resto deluso… è normale rimanerci male”. Beh… fai attenzione a ciò che è “normale” e impara a discriminarlo da quelli che sono i retaggi di una ferita passata

8. Depressione e ansia

Non sorprende che i bambini non amati combattano spesso problemi di questo tipo. Depressione e ansia sono i due problemi di salute mentale più comuni al mondo. E le possibilità che un adulto sviluppi entrambe aumenta sostanzialmente quando ha alle spalle un passato di mancanza di affetto.

9. Paura di fallire

A nessuno piace fallire, naturalmente! Per un figlio non amato, però, ogni insuccesso è vissuto come una “battuta d’arresto”, come una “catastrofe”. In queste persone, gli insuccessi definiscono l’autostima. Ogni insuccesso, in fondo, è la prova tangibile che non meriti niente, che non meriti amore. Così, la fine di una storia d’amore non è vissuta solo come una separazione ma come un gigantesco fallimento.

Una “persona sicura” riesce ad affrontare i fallimenti con razionalità: il pensiero che consegue un fallimento è costruttivo. Un bambino trascurato emotivamente, da adulto, dopo un insuccesso non riuscirà a consolarsi in autonomia… Più probabilmente si auto-accuserà e sarà severo con se stesso.

10. Dipendenza affettiva

Chi cresce con una carenza affettiva si sente inevitabilmente affamato emotivamente e il partner può diventare il bersaglio di questo bisogno, proiettando su di lui l’idea che debba sopperire a tutte le mancanze ricevute e riempire così quel vuoto che sentiamo.

Si possono formare quindi delle fantasie simbiotiche e di totale dipendenza e allo stesso tempo delle forti aspettative nei confronti dell’altro. Aspettative irrealistiche che la maggior parte delle volte finiscono con l’essere deluse, non perché l’altro non ci ami, ma perché nessun amore potrà colmare quel vuoto e l’altro è in grado di amarci come può e non come noi vorremmo. La relazione di coppia diventa quindi un’opportunità tramite cui crediamo di poter guarire una volta per tutte le nostre ferite e il partner diventa in un certo senso un sostituto di nostro padre o di nostra madre e pretendiamo da lui che ci ami incondizionatamente come ci saremmo aspettati dai nostri genitori.

“E adesso?

Ora che ho riconosciuto che le mie esperienze infantili mi stanno facendo del male, cosa posso fare, ora, per evitarlo?” La risposta è che una soluzione esiste, ci sono molte cose che si possono fare per vivere meglio e in modo diverso.

Riconoscere che sei stato un bambino ferito è la tua prima occasione di vedere te stesso come sei veramente

Se ti identifichi nei comportamenti sopracitati, è probabile che il tuo peggior nemico sia tu stesso. Alcune persone passano un’intera vita a lottare contro se stesse perché rifiutano il loro vissuto. Questo, in realtà, è di per se, il primo motivo di sofferenza. Prima accetterai le tue carenze affettive, prima ti sentirai meglio. Accettare se stessi non significa pensare che tutte le nostre caratteristiche siano positive o vadano bene esattamente così come sono. Significa legittimare l’esistenza anche delle parti che non ci piacciono.

Inizia a legittimare le tue emozioni: riconoscile, dagli un nome, impara a capire esattamente cosa provi e come ti fa sentire, per imparare a gestirle al meglio. Ciò che provi non deve spaventarti, anche in caso di emozioni negative come il dolore, la paura o la rabbia. Impara a dare il giusto valore alle opinioni degli altri (puoi non essere d’accordo senza giudicare o sminuire l’altro e comincia ad esigere lo stesso da chi ti circonda) e sii consapevole dei tuoi diritti come persona, sapendo che meriti di essere trattato con rispetto. Infine, prendi consapevolezza di quello provi, ascoltati e individua ciò di cui hai bisogno.

Vorrei concludere dedicando ai miei cari lettori un aforisma della grande Anna Magnani. “Non c’è niente di più bello di una persona che rinasce. Quando si rialza dopo una caduta, dopo una tempesta e ritorna più forte e bella di prima. Con qualche cicatrice nel cuore sotto la pelle, ma con la voglia di stravolgere il mondo anche solo con un sorriso.”

«d’Amore si Guarisce»

Se in cuor tuo sai di essere un adulto cresciuto troppo in fretta, sappi che purtroppo quelle attenzioni mancate, quella considerazione mai avuta, nessuno potrà restituirtela… ma tu, puoi fare per te stesso molto più di quanto stai facendo: puoi rinascere! Siamo davvero bravi a metterci in gioco per gli altri, ad impegnarci… ma quando si tratta di noi stessi, cala il buio e la confusione. Se hai voglia di mettere fine a quella trascuratezza che ti accompagna ormai da troppo tempo, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce». Non farti ingannare dal titolo, non si tratta di un libro per cuori infranti ma di un prezioso manuale che raccoglie tecniche e strumenti per la propria emancipazione psicoaffettiva. Tutti possono ferirti ma c’è una persona che potrebbe essere SEMPRE lì a tenderti la mano, sempre lì a non farti mai sentire solo: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il libro puoi trovarlo in tutte le librerie e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*