#andràtuttobene è l’incoraggiamento del momento.
Ma tra chi ne dubita e chi crede che si esageri, la soluzione migliore è prendersi un un momento di pausa. Non è facile aspettare, non ci siamo più abituati. Vogliamo tutto e subito, spesso anche con criteri ed esigenze precise.
Modelli precostituiti ne abbiamo fin troppi e quando le cose non vanno come ci si aspetta si entra in crisi.
Il momento che stiamo attraversando, le limitazioni che dobbiamo rispettare per far fronte alle esigenze comunitarie, ci mettono di fronte a nuove prospettive, che se prese in considerazione possono diventare un momento utile di riflessione personale.
Oltre a dover uscire da un’incessante diffusione di egocentrismo, si inizia a fare i conti con l’impossibilità del controllo e la perdita di perenni distrazioni che non fanno altro che allontanare da se stessi.
Queste tre cose di solito si intrecciano tra loro creando grovigli da cui difficilmente ci si riesce a districare, che richiedono inoltre un dispendio di energie che spesso lascia spossati e insoddisfatti.
Molti dei termini che sto usando purtroppo ormai costituiscono i pilastri su cui la nostra società continua a reggersi in un equilibrio talmente precario che non ne consente la crescita.
Poi all’improvviso arriva un virus che avanza proprio sul principio del “non far niente” per se stessi e per gli altri. Potrebbe sembrare che il restare a casa sia il non far niente, ma invece è un modo per prendersi cura di sé e del prossimo.
È nell’indifferenza che ci perdiamo, innanzitutto noi stessi, la nostra consapevolezza e conoscenza, poi lungo una strada di cui spesso si ignora l’origine e la destinazione.
#andràtuttobene
Cogliere l’occasione, come in ogni momento di crisi, per poter cambiare qualcosa di sé, ciò che non piace, ciò che realmente non ci appartiene o per valorizzare ciò che spesso si dà per scontato, è un modo per affrontare in maniera utile questo momento.
Poi si può anche semplicemente aspettare che passi, scalpitando e vivendo con tensione e ansia il momento.
In qualunque modo lo si passi, il tempo continua a scorrere, sta a noi dargli il senso che vogliamo.
Un discorso a parte merita tutto il personale sanitario che continua a lavorare per fare realmente in modo che tutto passi, sia per chi è stato contagiato, sia per chi affronta altre malattie.
La loro impresa oggi viene “riconosciuta” da tutti, ma rientra in ciò che di solito viene dato per scontato, perché difficilmente si pensa che può toccare anche a noi.
Le paure più profonde
Avviare un processo di conoscenza personale implica anche il dover affrontare paure e sentimenti che si tende a voler nascondere.
Un impatto così forte è dovuto anche alla perdita di un’immagine di sé onnipotente, che gestisce e controlla ogni evento.
Quando ci si rende conto di non essere invulnerabili, anzi al contrario ci si sente fragili, si torna in contatto con le paure che, anche se ignorate, fanno parte della vita e in quando tali hanno bisogno di trovare una loro espressione.
Chi intraprende un percorso di psicoterapia questo lo sa o al massimo lo scopre strada facendo.
Ancora una volta il momento di crisi diventa un trampolino per potersi lanciare verso una vita più consapevole e appagante, bisogna avere il coraggio di aspettare e capire bene quando si è pronti a tuffarsi.
Adesso è il momento di aspettare, impariamo a farlo e ad ascoltare, senza più rumori di fondo, se stessi #andràtuttobene
Lavoriamo duro – l’aforisma di Albert Einstein
“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.
L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito.
E’ nella crisi che può emergere il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.” – Albert Einstein
Lucia Cavallo, Psicoterapeuta
specializzata in terapia Familiare Sistemica Relazionale
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