Se non riesci ad accettarti come sei, leggi questo articolo

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Ti sei mai chiesto quanto ami te stesso? Riesci ad accettarti come sei in questo momento? Riesci ad amarti indipendentemente dai tuoi limiti, dalle tue imperfezioni e dai tuoi pregi? L’amore verso la propria persona è un argomento che sta  a cuore a tanta gente e queste domande forse ce le siamo poste un po’ tutti, magari perché nel nostro inconscio sentiamo che molti dei nostri problemi derivano dal fatto che non ci amiamo abbastanza. E’ vero, quando sentiamo di avere dei problemi, soprattutto nelle relazioni con gli altri, quando ci sentiamo incompresi, isolati, bloccati o abbiamo paura di mostrare la nostra vera natura è perché abbiamo in realtà un unico e grande problema: non ci amiamo.

Cosa ti fa pensare che non potrai meritare il meglio dalla vita?

Un errore che fanno in tantissimi, é quello di credere di non essere abbastanza e di non meritare tutto ciò che c’è di positivo nella vita. Niente di più sbagliato! Vivere una vita felice e piena di abbondanza é una condizione di vita che nasce da una propria condizione mentale. QUESTA E’ LA VERITA’! Vivere una vita triste e piena di insoddisfazioni é una condizione di vita che nasce da una propria condizione mentale. QUESTA E’ UN’ALTRA VERITA’! Vedi, la verità è che non esiste una realtà oggettiva, o detta diversamente, un mondo “reale”. Non esistono concetti assoluti. Il tuo peggior nemico potrebbe essere il mio amico più caro. Un fatto che a qualcuno appare tragico ad altri potrebbe dischiudere infinite opportunità.

Puoi essere, per te stesso, un genitore interiore migliore del genitore che hai avuto quando eri bambino.

Che significa? Significa che da adulti arriva il tempo in cui impariamo a prenderci cura di noi stessi e che, per avere davvero successo, dobbiamo imparare a farlo meglio di quanto in passato abbiano fatto i nostri genitori biologici. Con molte probabilità, anche tu non stai facendo un buon lavoro nel modo in cui ti prendi cura di te stesso. Non è una colpa ma una conseguenza naturale: in fondo, mai nessuno ti ha insegnato come farlo così come nessuno ti ha insegnato a validare le tue emozioni.

Per farti capire meglio questo concetto, ti riporto un esempio

Sara, un tempo, sarà stata sicuramente una bambina spensierata ma non ha memoria per saperlo. Quando era piccina, molto piccina, e arrivava il momento di fare il bagnetto, la mamma le insaponava il capo e lavandola, inavvertitamente, tutte le volte, le faceva finire la schiuma negli occhi. La reazione di Sara era quella di agitarsi per il bruciore e tirarsi giù, nella vasca da bagno, l’asciugamani per asciugarsi e togliersi il sapone dagli occhi.

La madre, puntualmente, si arrabbiava, si lamentava e rimproverava Sara di aver bagnato le asciugamani. Sara si sentiva inadeguata perché doveva subirsi un duro rimprovero per un errore commesso dalla mamma. Sara aveva solo 3 anni, non capiva che la colpa era del genitore, ciò che capiva è che aveva fatto arrabbiare la mamma perché doveva resistere al bruciore degli occhi… e così, inavvertitamente Sara iniziò a sentirsi inadeguata e non solo.

L’episodio del bagnetto non era l’unico a far sentire inadeguata la piccola Sara. Una volta, la nonna di Sara le regalò 10 mila lire, le nonne lo fanno… Sara prese quella banconota e la spezzò a metà perché voleva condividerla con il suo fratello maggiore, vedeva che i grandi davano tanto valore ai soldi e così credeva di fare qualcosa di nobile e generoso. Anche questa volta, Sara fu rimproverata duramente, anche questa volta, Sara era stata inadeguata. Questi sono solo due episodi ma l’infanzia di Sara è andata avanti, giorno dopo giorno, in questo modo. Tutte le emozioni di Sara venivano invalidate da genitori non di certo “malvagi” ma rigidi e inconsapevoli.

Sara oggi è adulta e con se stessa applica la stessa severità e rigidità appresa dai genitori. Quando si sente in difficoltà, o se qualcosa va storto nella sua vita, tende a essere severa con se stessa, è ipercritica e ha sviluppato la sindrome dell’impostore. Non riconosce i suoi successi e continua a invalidare le sue emozioni. Sara, oggi è adulta ma non ha capito che potrebbe iniziare a prendersi davvero cura di se stessa e troncare, finalmente, quella agonia emotiva che ha preso inizio nei suoi primi anni di vita.

Quello di Sara è uno dei tanti esempi di come, piccoli gesti all’apparenza innocui, se perpetuati nel tempo, possono devastare l’autostima di un bambino e ne possono limitare fortemente lo sviluppo emotivo. Ora che sei adulto, puoi diventare il genitore sostitutivo di te stesso, cioè puoi proporti come figura di riferimento che possa darti supporto e aiuto, questo ti aiuterà a sviluppare dei “punti fermi”, quelli che ti sono mancati durante l’infanzia.

Rinascere dalle ceneri

La metafora dell’araba fenice che rinasce dalla proprie ceneri più forte di prima, è brillante e molto suggestiva. Mi piace un sacco e nel mio passato spesso ho sperato di essere proprio come questo uccello mitologico, pronto a risorgere dalle mie ceneri, con un nuovo cammino dinanzi. Purtroppo noi esseri umani non siamo come arabe fenici, non possiamo fare tabula rasa e risorgere dal nulla perché abbiamo qualcosa che ce lo impedisce: la nostra memoria emotiva, una memoria inconsapevole che guida i nostri comportamenti e i nostri pensieri. Ciò che possiamo fare è altrettanto potente e di certo più realistico del risorgere dalle ceneri: possiamo ridefinire noi stessi a partire proprio da quelle memorie implicite che minano il nostro valore.

Esigiamo da noi grandi cose, enormi imprese e grandi conquiste, tanto che dimentichiamo l’importanza delle piccole cose. Partire dalle piccole cose, provare e riprovare, concedersi sempre un’altra opportunità e soprattutto imparare a concederci lo spazio che fino a oggi ci è stato negato. È questo il mezzo che abbiamo per rinascere. A chi non si sente abbastanza, infatti, non è mai stato concesso lo spazio di cui aveva bisogno per poter allargare le spalle con fierezza, per poter essere pienamente se stesso! Giorno dopo giorno si è dovuto mettere da parte e diventare piccolo piccolo per gli altri… ma queste giornate sono ormai finite.

Concediti lo spazio per conoscerti davvero

Ormai è chiaro, il desiderio di voler fare tutto bene logora la mente e sottrae gioia di vivere. Da oggi, inizia a concederti una pausa dai tuoi standard, inizia a fare un passo indietro: concediti il lusso di sbagliare senza esserne rammaricato, permettiti di essere fuori posto, di lasciarti andare alle sbavature e, nel mentre, impara ad accogliere te stesso e le emozioni tumultuose che inevitabilmente emergono.

Concediti, finalmente, lo spazio di conoscerti davvero, per guardarti dentro e scoprire la persona meravigliosa che non sai ancora di essere. Concediti lo spazio per guarire le tue ferite, perché è sempre così: più grandi sono le ferite che ci portiamo dentro, più grande è il bisogno di controllo che percepiamo fuori.

Concediti di essere quello che sei in ogni istante anche se non sei come vorresti

Anche se la vita che hai vissuto fino ad oggi non è stata soddisfacente, questo non significa che tu non possa cambiarla. Tutti facciamo scelte sbagliate: se, tuttavia, continui ad autopunirti per ciò che hai fatto non concluderai nulla di buono. Se continui ad odiare il tuo lavoro, la tua casa, la tua città o il tuo partner potrai cambiare poco nella tua vita. Indipendentemente dal tipo di situazione negativa in cui ti trovi, sappi che il cambiamento vero inizia dall’accettazione della tua realtà. E ricorda sempre…Se vuoi essere, sarai, se non lo sei, è solo perché tu, NON lo hai voluto.

Non è mai troppo tardi per ricominciare a SOGNARE. Inizia da questo momento a pretendere qualcosa di più da te stesso. Guardati allo specchio e riconnettiti con te stesso. Dittelo guardandoti negli occhi: quello che voglio è importante, io sono importante, la mia felicità è importante.

Si nasce due volte, la prima quando vieni al mondo e la seconda, quando decidi di volerti bene

Questa celebre frase è la citazione di apertura del mio primo libro e anche l’aforisma di chiusura del mio secondo manuale di psicologia. Allora, inizia ogni giorno con un sentito e profondo «mi voglio bene». Non devi pronunciarlo, ma devi sentirlo, puoi imparare a sentire l’amore che nutri per te stesso perché egli è già lì, da qualche parte.

Come avrai capito, quando riuscirai a far entrare le scienze psicologiche nella tua vita, tutto assumerà un significato diverso, riuscirai a sperimentare modalità di esistere del tutto inedite e ti sorprenderà scoprire quanti meravigliosi doni può tenderti il tuo “groviglio”. Mi sono presa due anni per scrivere i due manuali di psicologia che io stessa avrei voluto leggere prima ancora di iscrivermi alla facoltà di Psicologia! Adesso sta a te. I titoli sono: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Se ti senti solo, ti consiglio di iniziare da questo: d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce, mentre se sei molto sensibile e le emozioni sono troppo intense, inizia dal primo. Li trovi in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo: