Se non soddisfi questi 3 bisogni, condanni la tua relazione all’infelicità

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Se la tua relazione romantica fa alti e bassi, i problemi potrebbero riguardare la coppia solo all’apparenza. Sai, quando due persone s’incontrano, finiscono per fondere anche i loro mondi emotivi e tutto ciò che appartiene al passato del partner risuona in qualche modo nel tuo presente. Analogamente, tutto ciò che appartiene al tuo passato, risuona nei tuoi vissuti di coppia. I vissuti personali si ripercuotono sempre sul benessere di coppia ma lo fanno in modo del tutto silente. Poiché siamo inconsapevoli delle nostre ferite, in genere tendiamo ad associare la causa dell’insoddisfazione di coppia a una mera condotta propria o del partner (sono fatto così, lei/lui fa questo o quello…) mentre le cause sono in realtà più profonde e indagabili nel passato (tuo o del tuo partner).

I nostri comportamenti (così come quelli del partner) sono il frutto di schemi appresi durante l’infanzia. A volte il partner si “comporta male” solo perché non ha mai imparato a fare diversamente, a volte anche noi possiamo assumere un comportamento distruttivo, solo perché questo schema, nell’ambiente in cui siamo cresciuti, era l’unica scelta che avevamo per farci notare, per far sentire la nostra voce.

Gli schemi che ci accompagnano si sono formati durante la nostra infanzia e sono estremamente funzionali se, in quel particolare periodo di vita, i nostri genitori hanno soddisfatto tutti i nostri bisogni primari.

Gli schemi sono caldi e rappresentano la tua mappa

Come avrai intuito, gli schemi sono molto utili. Anche se la parola “schema” di per sé è freddina, questa racchiude una grossa componente emotiva. Gli schemi, infatti, sono la tua “mappa affettiva”, quella che usi inconsapevolmente per orientarti nella vita di tutti i giorni, quella che ti dice “come agire” e “come sentirti” in tutte le vicissitudini che vivi.

Non sono un qualcosa di meccanico, racchiudono in sé dimensioni multiple, tra le tante, il modo in cui tu stesso vivi le tue emozioni. Se le emozioni sono universali, infatti, non lo è il modo in cui le viviamo. Due persone che provano lo stesso amore possono dare vita a gesti romantici oppure essere più distanti, dipende dallo schema appreso. Dinanzi a un episodio che innesca rabbia c’è chi rimane calmo e chi esplode, dipende dallo schema che si attiva.

Quando tu dici «è fatto così» oppure «sono fatto così», non fai altro che sottintendere qualcosa di molto più complesso: «durante la mia infanzia, ho appreso determinati schemi».  L’infanzia è molto importante e i tuoi vissuti infantili non andrebbero affatto sottovalutati.

Tutto ciò che sai oggi sull’amore lo hai appreso inconsapevolmente nei primi anni di vita. Se quegli apprendimenti (mediati dai tuoi genitori prima, dagli insegnanti e gli amichetti di scuola poi) hanno lasciato dei “buchi” nel tuo sviluppo psicoaffettivo, quelle lacune permangono anche in età adulta, diventando anno dopo anno più grandi.

Esempi pratici di apprendimenti infantili

Comprendere la psiche umana è difficile perché la nostra mente è estremamente complessa e anche gli schemi lo sono. Per facilitarne la comprensione ti riporterò due esempi estremamente semplificati.

Un bambino che cresce con genitori estremamente permissivi, a cui è consentito fare qualsiasi cosa senza alcun limite, senza mai una ramanzina, crescerà con un apprendimento implicito che funzionerà come schema portante della sua vita: «le regole esistono per gli altri ma non per me». Ecco che anche nella relazione si sentirà più in diritto del partner, penserà di potersi concedere qualsiasi libertà finanche quella di ferire l’altro.

Al contrario, un bambino cresciuto con genitori iperprotettivi e severi, finirà per apprendere che a lui certe libertà non sono concesse, avrà imparato che per fare determinate cose ha bisogno del permesso o dell’approvazione altrui. Non si sentirà mai sicuro se quella sicurezza non gli verrà data dall’esterno. Lo schema portante della sua vita sarà l’insicurezza: «da solo non valgo, da solo non posso farcela».

Come premesso, queste sono solo semplificazioni ma ti fanno capire da dove nascono alcuni dei nostri “modi di essere”. Adesso, ogni volta che sentirai qualcuno che dice «sono fatto così», saprai subito che in realtà intende «le cose che mi sono accadute da bambino, mi hanno insegnato a essere così e poi non ho fatto nulla per aggiornare i miei apprendimenti». Già, perché ciò che apprendiamo da bambini non è inciso nella pietra, è modificabile.

Gli esempi che ti ho riportato ti mostrano anche un’altra cosa: gli schemi che apprendiamo non si riflettono solo nelle relazioni ma in tutto. In genere chi si sente in diritto con il partner, si sentirà offeso e impaziente anche semplicemente nel fare la fila al supermercato. Lui/lei non si sente come tutti gli altri e quindi vive l’attesa come un’ingiustizia. La persona insicura, non cerca solo l’approvazione nell’amore del partner ma cerca conferme dall’intera società. Bene, adesso che è più chiaro che cosa sono gli schemi e come questi sono il frutto di apprendimenti passati, inizierò a parlare dei tuoi bisogni!

Tre bisogni insoddisfatti che causano problemi di coppia

Il bisogno di fiducia. Pensa alle tue esperienze, da bambina, da adolescente e perché no, anche da adulta, quando ti capitava qualcosa di brutto, correvi a chiedere supporto ai tuoi genitori oppure ti sentivi costretto a dovertela cavare da solo? Il modo in cui rispondi a questa domanda rifletterà il grado di supporto che hai avuto. Riflette anche un apprendimento: quanto hai imparato a poter contare sull’altro, a poterti affidare.

Se durante la tua crescita non hai mai imparato a poter contare sull’altro, probabilmente vivi con un grosso pregiudizio: gli altri (e quindi anche il mio partner) non potrà mai davvero aiutarmi.

Avrai difficoltà a chiedere aiuto agli altri ma soprattutto, tale schema ti metterà in condizione di non farti aiutare. È assurdo quello che hai letto e forse ti irrita anche un po’. È più facile pensare che nessuno a questo mondo sia disponibile o davvero disposto ad aiutare il prossimo, tuttavia di persone disponibili ce ne sono, solo che non le incontri sulla tua strada perché “per familiarità” sei più abituato a legare con chi si nega. Oppure, non riuscendo a esprimere i tuoi bisogni in modo ottimale (magari li esprimi con rabbia), non metti in condizione l’altro di soddisfarli.

Perché la sfiducia nel prossimo non ti fa esprimere in modo ottimale i tuoi bisogni? Facciamo l’esempio all’inverso. Pensa al tuo partner. Immagina che ti dica «sei sempre il solito menefreghista! Fai sempre tardi, che diamine io sono qui ad aspettarti… sei uno sconsiderato». Il partner sta esprimendo un bisogno di vicinanza ma lo sta facendo con accuse e rabbia. Innescherà in te una reazione di rigidità, ti sentirai non capito, scatterai sulla difensiva.

Adesso pensa al tuo partner che usa queste parole «Amore quando fai tardi mi machi tantissimo. Mi piacerebbe se riuscissi a rincasare più presto così da cenare insieme. Ho bisogno di passare più tempo con te perché per me sei importante». Noti la differenza?

Nella coppia, il bisogno di fiducia insoddisfatto, crea aspettative di malessere e sfiducia. Aspettative che (per una fitta e complessa rete di causa-effetto) verranno inevitabilmente confermate condannando la coppia all’insoddisfazione.

Il bisogno di amore. C’è un bisogno tacito che ogni persona (grande o piccola che sia) ha ma che non sa di avere: il bisogno di amore. Ripensa alla tua infanzia e a come i tuoi genitori prima e gli insegnanti dopo, si sono comportati con te. Se durante la crescita hai sentito una disparità di trattamento tra te e altri bambini, quell’ingiustizia subita potrebbe averti segnato perché vissuta come una carenza di amore. Le disparità di trattamento mediano un pericoloso apprendimento: «io sono inferiore agli altri».

Bisogno di autonomia. Possiamo definire l’autonomia come la possibilità di percepirsi come persone complete, degne d’amore, di stima e fiducia. Una persona autonoma comprende i suoi sentimenti e sa agire sempre nel rispetto dei propri bisogni.

Un genitore iperprotettivo, controllante, egocentrico o eccessivamente presente, può minare il bisogno di autonomia del bambino. Molti genitori, piuttosto che supportare a distanza, si sostituiscono completamente al figlio vivendo per lui la sua vita!  Se da bambino non hai avuto modo di soddisfare il tuo bisogno di autonomia, ora che sei adulto, sentirai il bisogno di convalide esterne.

Non pensare subito all’approvazione degli altri, questo è solo un possibile esito. Spesso le convalide esterne hanno forme più subdole e si trasformano in ambizioni irrealistiche. Per esempio, desiderare voti alti, titoli, fama, conseguire un Nobel o un riconoscimento pubblico. Insomma, il bisogno di “fare qualcosa di importante”, di sentirsi “abbastanza” è tanto più grande quanto più voraginosi sono il bisogno d’amore e di autonomia.

Come uscirne? Basta ripartire da se stessi

Come premesso, qualsiasi schema e quindi qualsiasi apprendimento può essere modificato. Se hai voglia di conoscere i tuoi schemi e apprendimenti impliciti, ti segnalo il libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», si tratta del testo più consigliato dagli psicologi. In ogni capitolo, troverai gli strumenti utili per soddisfare i tuoi bisogni trascurati dagli altri ma… finalmente, non più da te! Puoi trovare il libro in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo. L’editore è Rizzoli, l’ho scritto con la mia socia e collega Ana Maria Sepe, inserendo tutte le nozioni che io stessa avrei voluto conoscere ancora prima di diventare una psicologa.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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