Prima di pensare di essere sfortunato in amore, ricorda queste 4 cose

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

A volte sembra che la sfortuna si accanisca contro di noi, ci sembra davvero di essere “sfortunati” in amore!  Abbiamo tentato di cambiare tipo di approccio, magari cercando persone diverse dal solito, ma con il risultato di ritrovarci sempre al punto di partenza. A un certo punto, siamo portati a pensare che non troveremo mai nessuno che vada bene dato che incontrano sempre (o sovente):

  • Persone che ci seducono ma poi ci trascurano o ci abbandonano.
  • Persone che ci usano solo per un loro scopo
  • Persone che sembrano meravigliose all’inizio, ma poi si rivelano del tutto diversi da come si erano presentati.
  • Persone con manie di controllo, oppressivi o violenti.

4 motivi che ti portano a scegliere sempre il partner sbagliato

Ma si tratta di sfortuna… oppure ci sono altri motivi? In fondo il mondo è vario, e siamo tutti differenti. Quindi può capitare a tutti di fare un brutto incontro, o di essere ingannati da un manipolatore. Se però incontriamo sempre persone di un certo tipo, è probabile che la causa sia in noi. Prima di rassegnarci definitivamente proviamo a vedere insieme alcuni meccanismi che possono ripetersi nell’incontrare la persona sbagliata continuamente e in cui potremmo esserti incastrati

1. Ferite emotive

Molti hanno vissuto esperienze dolorose (specialmente nell’infanzia) che hanno lasciato un’impronta nella loro psiche. Spesso questi eventi vengono dimenticati a livello cosciente (rimozione), ma rimangono incisi nel nostro inconscio, e possono condizionare le nostre scelte. Alcune ferite piuttosto comuni:

  1. Se nella mia psiche c’è una “ferita dell’abbandono” (per esempio mi è capitato più volte di credere che i miei genitori mi abbandonassero, e sono rimasto spaventato), tenderò a scegliere persone che spariscono.
  2. Se ho una “ferita del rifiuto”, sarò attratto proprio dalle persone che non mi considerano, da quelle impegnate (e quindi non disponibili), o da quelle che tendono a respingere gli altri. Viceversa, troverò quelle che si interessano a me noiose o poco attraenti.
  3. Se ho una “ferita del tradimento”, troverò partner inclini a tradire.
  4. Se ho una “ferita dell’autostima”, oppure del “Non sono abbastanza”, sceglierò partner che mi criticano, mi disprezzano, mi considerano poco o mi fanno sentire inferiore.

Chi si ritrova in queste situazioni tende a credere che il problema sia “esterno” a sé, e magari se la prende col sesso opposto: “Tutti gli uomini sono traditori / bugiardi”, “Le donne sono sempre stron** / superficiali”, ecc. Ovviamente ciò è falso perché esistono persone di ogni tipo. Ma per chi incontra sempre lo stesso tipo di persona, sembra che esistano solo quelle; non si rendono conto di essere loro a sceglierle! (seppure in modo inconsapevole).

L’inconscio ci guida verso certe persone

Può sembrare assurdo che andiamo a sceglierci proprio le situazioni che ci fanno soffrire. Oppure che sappiamo identificare un certo tipo di persona prima ancora di conoscerla. Eppure l’inconscio ha questa tendenza a “replicare” le ferite del passato, e possiede una specie di “radar” molto efficace. Infatti situazioni di questo genere sono relativamente comuni: chi è influenzato da queste ferite si ritrova a scegliere spesso un certo tipo di partner (con i problemi che ne derivano), mentre potenziali partner più “sani” ed equilibrati vengono ignorati o scartati con motivazioni tipo “E’ una bella persona ma gli manca qualcosa…”, “Non è scattata la scintilla…”, “Gli manca quel non-so-che…”. In termini psicologici, l’attrazione istintiva si accende solo con persone che rientrano in un “modello” collegato con la nostra ferita, oppure che presentano uno schema comportamentale a noi familiare.

2. Volere un partner perfetto (idealizzazione)

Un detto famoso dice “Nessuno è perfetto”. Tutti lo sappiamo, eppure certe persone vorrebbero trovare il “partner perfetto”, un uomo/donna ideale, al punto da scartare tutti gli uomini/donne che non corrispondono ai loro desideri. Probabilmente inseguono un ideale romantico favolistico, oppure sono influenzati da certi messaggi mediatici (pensiamo alle commedie romantiche hollywoodiane, dove donne ordinarie vivono amori straordinari.

Hai mai visto quelle coppie dove va sempre tutto splendidamente bene? Mai litigato, mai divergenze di vedute, mai mancanze di rispetto, mai bugie, mai insoddisfazione, mai niente di niente. Ma è davvero possibile avere una coppia perfetta? Io credo proprio di no e, se per caso esistono coppie del genere (perché esistono!), forse bisognerebbe chiedersi come mai si ha la necessità di far vedere quanto tutto vada magnificamente bene. Spesso, infatti, troviamo a monte una scarsa consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e dei propri reali bisogni.

La felicità in amore sta anche nel riconoscere quando la voglia di sentimenti è un bisogno urgente che ci toglie il respiro, e quando invece è un desiderio più maturo che non ci impedisce di vivere serenamente. La questione è tutta qui. Se sentiamo una necessità impellente di affetti, rischieremo di idealizzare chiunque andando incontro a delusioni. Le cose cambiano quando cominciamo finalmente a comprendere che desideriamo qualcuno o l’amore senza soffrire eccessivamente della sua assenza.  E qui sorgono le prime confusioni che, nell’esperienza pratica, si traducono in un modo completamente diverso di vivere le relazioni d’amore.

Non avere bene chiaro in mente se si desidera o si sente il bisogno di amore può far vivere le relazioni in modo poco sereno. Quando la voglia di affetto è troppo forte, si rischia per esempio di idealizzare l’amore, come se questo dovesse risolvere tutti i propri problemi. Più l’idealizzazione è forte più inevitabilmente saremo (uso il futuro e non il condizionale volutamente) delusi nel tempo…che trascorre in modo inesorabile.

3. Idee errate e convinzioni illusorie

Le nostre idee ci condizionano: spesso riceviamo dall’ambiente (genitori, amici, società…) idee o pregiudizi che non corrispondono alla realtà, per cui se ci basiamo su di essi avremo risultati scarsi o assenti. Per esempio se ci hanno convinto che:

  1. gli uomini cercano solo sesso, o sono tutti traditori;
  2. le donne sono interessate solo al denaro, o sono tutte “zoccole” (vedi il complesso “madonna-puttana”)…

sarà difficile rapportarsi in modo positivo e fruttuoso. Continueremo a fare passi falsi e allontanare gli altri, convinti di comportarci nel modo giusto.

Lo stesso accade se crediamo alle molte falsità sull’amore che ci vengono raccontate, per esempio:

  1. Che esiste un unico partner perfetto su misura per me
  2. Che l’attrazione istintiva (batticuore e farfalle nello stomaco) indichi la persona giusta.
  3. Che amare qualcuno significa non desiderare nessun altro, ecc.

Queste idee romantiche sono ingannevoli e, se ci basiamo su di esse, delusioni, incomprensioni e conflitti saranno inevitabili.

4. Scegliere un partner per fare contenti altri

A volte veniamo condizionati non solo dai pensieri altrui, ma anche dai loro desideri. Spesso i genitori ci dicono come dovremmo essere, e persino come dovremmo vivere ed amare. Non è raro ricevere messaggi tipo “Dovresti sposare una brava ragazza”, “Quand’è che trovi uno serio con una buona posizione?”, “Non vorrai mica stare con un operaio / commessa / di colore / straniera…”. Se siamo molto legati ai genitori, o abbiamo una personalità fragile, potremmo sentirci in dovere di farli felici, e quindi seguire i loro dettami. Così come alcuni seguono corsi di laurea per cui non hanno alcun interesse (ma i genitori vogliono un figlio avvocato o dottore), altri scelgono partner non in base ai loro gusti o esigenze personali, ma in accordo alle direttive altrui; oppure lasciano partner con cui stanno bene, ma che suscitano la disapprovazione esterna.

Questi influssi provengono solitamente dai genitori, ma possono anche venire dagli amici o dalla società (quello che è “di moda” o che viene pubblicamente approvato, come la magrezza femminile negli ultimi 60 anni). Naturalmente le relazioni basate su queste scelte tendono a naufragare, oppure si trascinano infelici, perché vanno contro la nostra reale natura.

Non è la sfortuna: sono le tue scelte

Riassumendo, le persone “sfortunate in amore” sono in realtà persone che compiono certi errori (anche se in modo inconsapevole). Un evento sfortunato può accadere a tutti, ma se lo cosa si ripete più volte, non è più sfortuna ma una conseguenza delle nostre azioni. Se un evento negativo ci capita ripetutamente, è indizio che siamo noi a provocarlo, od a contribuirvi in qualche modo. Il mondo non è fatto per farci felici. Quindi se non trovi quello che desideri il problema è tuo, non del mondo. Per esempio se non trovi mai il tipo di partner che vorresti, c’è qualcosa che non va nella tua ricerca (cerchi qualcosa che non esiste; non hai chiaro quello che vuoi; pretendi troppo…).

Dare la colpa agli altri

Quando ci capitano problemi relazionali, è facile dare la colpa al partner di turno. In questi casi, pensare che “Gli uomini sono sbagliati”, “Sono tutti narcisisti”, “Dovrebbero essere diversi”, ecc. (lo stesso potrebbero dire alcuni uomini delle donne) aiuta a credere che è sempre colpa degli altri e noi siamo “vittime innocenti”. Ma questo non risolve nulla, e non è nemmeno realistico: esistono persone di ogni tipo, quindi non tutti gli uomini sono narcisisti, o traditori, o inaffidabili (proprio come non tutte le donne sono false, o materialiste, od opportuniste…). Il mondo è pieno di coppie che lo dimostrano (pur con i loro problemi). Quindi il problema raramente è nel mondo, ma molto spesso è dentro di noi. Per imparare a capire cosa cerchiamo nell’Altro, è fondamentale sapere cosa cerchiamo noi, cosa ci piace e cosa pensiamo di meritarci. Solo amando noi stessi (o quanto meno non odiandoci) saremo in grado non solo di trovare, ma anche di vedere e riconoscere, colui/colei che potrà contribuire al nostro pezzetto di felicità

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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