Cosa dovrei fare della mia vita? Cosa dà significato alla mia vita? La vita senza scopo è una vita senza senso, questa è la convinzione principale di chi sperimenta la sensazione straziante del vuoto esistenziale! A volte quando un capitolo della propria vita si chiude ci troviamo a dover affrontare un difficile periodo di transizione di ridefinizione e riscoperta di noi stessi. E può essere non solo difficile, ma anche doloroso. Per esempio, quando una relazione finisce dopo vent’anni di convivenza, può capitare che si sperimenti un senso di inutilità e smarrimento: c’è un improvviso buco nella propria vita quotidiana; abbiamo subito una perdita, e con la perdita arriva il dolore. Questo è solo un esempio, ma le stesse sensazioni possono essere sperimentate in tante altre situazioni, come quando un figlio lascia la casa, oppure alla morte di una persona cara di cui ci si era presi cura per molto tempo, oppure da limitazioni fisiche od emotive che ci portano via le attività che un tempo ci davano gioia.
Anche gli eventi generalmente visti come positivi, come una laurea, un grande trasferimento o un matrimonio, possono farti dubitare della tua autostima. Forse ti starai chiedendo come puoi adattarti a questa nuova fase della tua vita, sentendoti come se non potessi essere all’altezza degli standard di altre persone, o addirittura come se non potessi soddisfare le tue stesse aspettative.
Una completa assenza di gioia, speranza o soddisfazione
Non solo manca la soddisfazione personale, il piacere e il desiderio di compiere azioni quotidiane e fare progetti, ma tutto è brutto, negativo, stupido. Manca la motivazione, e allo stesso tempo bisogna combattere contro una motivazione negativa: “che importa? Tanto non serve a niente. Tanto sbaglio sempre.” Al primo sguardo non sembra che sia successo nulla che giustifichi tutta questa tristezza. La ragione, dice chi si sente così, è la propria radicale inutilità ed inettitudine. Una pioggia di parole pesanti e radicali: chi ha questa sensazione non crede di avere un problema, ma si sente una persona al 100% inadeguata. Inadeguata a vivere, alle richieste del mondo, e anche inadeguata quando si tratta di essere felice.
Di fronte a questo, può succedere di reagire “arrendendosi” o, meglio ancora, di “non reagire” perché non più in grado di trovare quella forza interiore necessaria a scoprire cosa stia realmente accadendo dentro di noi. Si perde il contatto con la propria realtà e non ci si sente abbastanza capaci di andare avanti, abbastanza bravi nel provarci e abbastanza in grado di risollevarsi. Si sperimenta una nuova identità fatta di “valgo poco” o, addirittura, di “sono inutile”. L’altro aspetto importante per chi si chiede cosa fare di fronte al senso di inutilità lo possiamo chiamare, in un modo un po’ generico forse, depressione. Ha senso parlare di depressione in quanto manca la forza di reagire. Non solo ci si sente incapaci, ma non si riesce a fare nulla per dimostrarsi il contrario. Ci si sente così esausti da ridurre tutte le “spese” emotive.
Per stemperare il senso di vuoto c’è chi spilucca continuamente del cibo, altre in modo più eclatante, ingurgitano grandi quantità di alimenti. Altre ancora divengono logorroiche, altre si danno all’alcol, al gioco compulsivo, allo shopping compulsivo. Insomma, sono molte le strategie che mettiamo in atto “fuori” per stemperare le emozioni quando non riusciamo a regolarle “dentro”. Ma nulla funziona perché il vuoto interiore è un vuoto che non ha nulla a che vedere con qualunque cosa con cui potremmo cercare di riempirci. Il punto però è che tutte queste cose ci distraggono dal vuoto interiore che sentiamo, ma non lo riempiono mai!
Cosa ti fa pensare che la tua vita sia inutile?
In effetti, quel sentirsi inutili, la convinzione di non meritare nulla di buono nella vita spesso non ha una connotazione oggettiva! Vivere una vita felice e piena di abbondanza é una condizione di vita che nasce da una propria condizione mentale. QUESTA E’ LA VERITA’! Vivere una vita triste e senza senso é una condizione di vita che nasce da una propria condizione mentale. QUESTA E’ UN’ALTRA VERITA’! Vedi, la verità è che non esiste una realtà oggettiva, o detta diversamente, un mondo “reale”. Non esistono concetti assoluti. Il tuo peggior nemico potrebbe essere il mio amico più caro. Un fatto che a qualcuno appare tragico ad altri potrebbe dischiudere infinite opportunità.
Quel che davvero differenzia le persone generalmente positive e ottimiste da quelle sempre tristi è il modo di interpretare ed elaborare le circostanze della vita. Il giusto approccio mentale è il segreto della vita. Per prima cosa quindi, smetti di puntare il dito verso l’esterno e inizia a puntarlo verso te stessa/o. Poni attenzione alla tua interiorità perché è proprio lì che sono nascoste le chiavi per aprire lo scrigno emotivo della pace interiore.
Ognuno è artefice del proprio destino
“Faber est suae quisque fortunae”, per dirla nella lingua originale. Ecco il mantra che tutti noi dovremmo abbracciare: il futuro non è scritto, non esiste niente di letteralmente fatale, se non le nostre azioni quotidiane. Se vogliamo avere il controllo della nostra vita, bisogna iniziare dal pensiero, giacché la nostra mente è l’unica cosa su cui abbiamo il dominio completo: il modo come pensiamo, determina le nostre sensazioni, e le nostre sensazioni determinano i nostri comportamenti.
Nessuno può farti sentire inutile se tu non glielo permetti; nessuno!
E proprio perché ognuno di noi è dotato di una zona di potere, ricordiamoci che siamo sempre noi ad avere il controllo e la scelta sulle nostre emozioni. Non possiamo controllare quello che gli altri ci dicono o pensano, ma possiamo decidere come reagire e rispondere. Certo, sentirsi inutili non è mai facile. Può sembrare una lotta molto solitaria e, a volte, può persino avere un impatto sulla nostra vita quotidiana. E mentre molte persone lottano con questi sentimenti, superarli può essere una sfida più grande per alcuni. Recuperare la tua autostima richiede tempo, pazienza e cambiamenti positivi. La cosa migliore che puoi fare quando affronti sentimenti di inutilità o senso di colpa è ripartire da te stessa/o, prendere piena consapevolezza di ciò che è accaduto e che ti ha ferito o messo duramente alla prova, riconoscere ed accogliere il dolore che ne è scaturito e decidere di avere cura di te, a partire dalle piccole cose.
Anche se a muoverci sono obiettivi ambiziosi, importanti e di lungo termine non dimenticare che la vita è fatta prima di tutto di singoli attimi. Che diventano minuti. I minuti formano le ore e le ore i giorni ed i giorni costruiscono le settimane, poi i mesi e infine gli anni. La vita è fatta di piccole cose che, messe tutte insieme, vanno a costruire le tue giornate, le settimane, i mesi, gli anni ed è da queste piccole cose che devi ripartire, è di te stessa/o in queste “piccole cose” che devi avere amorevole cura per costruire il tuo equilibrio, la tua pace e la tua fortezza. Magari hai un lavoro precario, non hai costruito una famiglia tua o ancora non sei riuscito ad acquistare una casa. Se poi guardi le persone eccezionali che sono riuscite a fare della loro vita un cambiamento per l’umanità, come certi premi Nobel, beh, sentirsi inutili è ancora più facile. Eppure ognuno di noi è assolutamente basilare affinché il mondo sia quello che è.
Quante esistenze abbiamo toccato dalla nostra nascita in un continuo intersecarsi di destini? Pensaci. La tua vita non è un fallimento perché non è a se stante e il suo valore non è attestato dalla semplice realizzazione dei tuoi sogni. Nel nostro piccolo, siamo tutti indispensabili per l’armonia del mondo. Probabilmente siamo qui per scopi che non riusciamo nemmeno ad immaginare. La vita ha i suoi misteri ma arrendersi e non combattere non è un buon modo di interpretarla …
Non è mai troppo tardi per ricominciare a SOGNARE. Inizia da questo momento a pretendere qualcosa di più da te stesso. Guardati allo specchio e riconnettiti con te stesso. Dittelo guardandoti negli occhi: quello che voglio è importante, io sono importante, la mia felicità è importante. Sii presente durante il corso della tua giornata e verifica se metti in pratica ciò che ti eri riproposto di fare per volerti bene.
Una lettura preziosa
Siamo tutti il frutto del nostro passato, siamo diventati quello che siamo a causa, (o grazie) alle esperienze che abbiamo avuto in famiglia, con gli amici, a scuola, al lavoro, nelle relazioni. Possiamo però non limitarci a “essere la conseguenza di quello che è stato”, ma regalarci la possibilità di essere semplicemente come meritiamo di essere.
Se vuoi migliorare la tua presenza e diventare più consapevole di cosa avviene dentro di te, ti consiglio la lettura del mio manuale di psicologia. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» In ogni pagina ti spiego come acquisire maggiore libertà di scelta, svincolandoti dai bisogni insoddisfatti e costruendo la tua piena autonomia. Perché come scrivo nell’introduzione sì, si nasce due volte: la prima è lasciata al caso ed è quando vieni al mondo, la seconda si sceglie, ed è quando impari a volerti bene. Se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te. Lo trovi nella tua libreria di fiducia o su Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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