Se vuoi cambiare la tua vita in meglio ti propongo la sfida dei 12 mesi

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

“Un nuovo anno, un nuovo inizio!”. “Inizierò questo nuovo anno, con una nuova versione di me stesso!”. “Nell’anno nuovo dovranno esserci tanti cambiamenti…!”. E’ consuetudine, con l’arrivo dell’anno nuovo, prefissarsi un mucchio di obiettivi, tra gli evergreen che affollano le menti di molti ci sono: fare più esercizio fisico e mettersi in forma. Come se, magicamente, con lo scoccare della mezzanotte, il nostro sistema motivazionale si resettasse abbracciando ben altri principi.

Ecco il primo allert, se il nostro sistema motivazionale fino a oggi non ci ha concesso di raggiungere determinati obiettivi, probabilmente la chiusura di un ciclo solare di 365 giorni, non farà la differenza. Anno nuovo, vita nuova? Sì… ma non è lo scoccare della mezzanotte a portare, come un incantesimo, tutte le novità proficue, i cambiamenti vanno costruiti giorno dopo giorno… allora perché non iniziare a costruirli proprio con questo gennaio 2023? Per questo inizio anno vorremmo proporre una sfida di pulizia mentale, la Mental Cleanse Challenge per aiutare le persone a ricostruire la propria identità ed essere felice. La sfida consiste nell’eliminare 12 comportamenti che minano la nostra stabilità emotiva.

La sfida dei 12 mesi per ricostruire la tua identità

Immagina un’opera d’arte, questa non nasce in poche ore, ha bisogno di tante cure, impegno e dedizione. La tua missione è proprio come la realizzazione di un’opera d’arte e, in ogni mese, potrai lavorare su un singolo tassello. Alla fine dell’opera, ti ritroverai con un mosaico dall’inestimabile valore: te!

Gennaio, il mese perfetto per mandare via i sensi di colpa

Il senso di colpa, quando si pone in un contesto normativo, ha una funzione ben precisa: rimediare a un danno e migliorare la situazione. Purtroppo molti di noi si ritrovano a vivere costantemente con un senso di colpa patologico, cioè una sensazione che ci fa sentire in torto senza fornire alcun apporto funzionale. Il senso di colpa è un’emozione che ci proietta al passato distogliendoci dalle gioie future. Nel viverti il tuo presente, ricorda che non sei responsabile per la vita degli altri: se una persona a te cara soffre e tu non l’hai danneggiato in alcun modo, non è certamente colpa tua. Non sta a te alleviare le pene degli altri, il tuo compito è prenderti cura di te stesso e solo quando ti sentirai in piena armonia e avrai curato ogni tua ferita del passato, potrai dare il meglio.

Ognuno di noi ha un sacrosanto dovere verso se stesso: l’amore di sé è un diritto imprescindibile e il senso di colpa patologico è la testimonianza della sua assenza. Ti senti in colpa per aver sottratto “qualcosa” agli altri, senza tenere presente che sentendoti in colpa stai togliendo molto di più a te stesso! Guarda dentro te stesso per scoprire le origini del tuo senso di colpa patologico e poni rimedio a monte.

Febbraio, comprendi i tuoi blocchi emotivi e vai oltre

I blocchi emotivi sono un insieme di meccanismi disfunzionali che non consentono l’evoluzione e la crescita dell’individuo in uno o più ambiti della vita. Ti sai mai chiesto perché alcune persone faticano a dimagrire? Perché non tutti riescono a seguire una dieta? Perché molte persone procrastinano ogni dovere? Perché altri sono ritardatari cronici?

Alla base di ogni obiettivo mancato vi è una spiegazione complessa. Chi non riesce a seguire una dieta, non è un “debole”. Chi non riesce a portare a termine un obiettivo, non è un “incapace”. Elaborazioni di questo genere denotano solo tanta superficialità e non ci consentono di andare oltre, generando ulteriore malessere.

Se fallisci sistematicamente un tuo obiettivo, probabilmente è perché inconsciamente non credi di meritare quel traguardo. I blocchi emotivi sono caratterizzati da credenze ancestrali che spesso ci accompagnano fin dall’infanzia. Fai un lavoro di introspezione, cerca di comprendere le origini dei tuoi blocchi emotivi e prova a sfatare le tue credenze.

Marzo, occupati delle persone che limitano la tua crescita

Il nostro benessere è qualcosa che parte da dentro, tuttavia, anche fuori di noi dobbiamo costruire le condizioni ideali per poter stare bene. Spesso non siamo consapevoli di aver stretto legami con persone demotivanti e che limitano la nostra crescita. Guardati intorno, osserva le persone che ti circondano e soprattutto soffermati su come ti fanno sentire. Chi ti fa sentire inferiore, chi ti scredita e chi non incoraggia i tuoi progressi, sicuramente non sta esercitando un’influenza positiva sulla tua vita.

Rivaluta i tuoi affetti e le tue amicizie, impara a ridefinire i tuoi spazi e allontana dalla tua vita chi limita la tua crescita. Sappi che puoi scandire le distanze con chiunque: se non puoi mettere una distanza fisica, impara a praticare il distacco emotivo, la tua autostima ti ringrazierà.

Aprile, scandisci le tue priorità

Molte persone, per sentirsi appagate, investono pienamente se stesse nella produttività. Produrre significa valere. L’euristica di pensiero è questa: se faccio tanto, valgo. Se non produco, non valgo nulla.  Purtroppo, questo modo di pensare, non è in armonia con il nostro essere. Il bisogno di produrre è un bisogno fasullo, nato sulla base di una sensazione di non valore. I confini del fare si confondono con quelli dell’essere. Se “faccio tutto bene” allora “sono meritevole”.

Cerca di comprendere quali sono i tuoi reali bisogni e non sopraffarti di stress per “sentirti meglio”. Chi si affanna senza sosta è probabilmente caduto in una trappola che si può sintetizzare con questa emblematica frase di Epicuro: «Nessuno sceglie un male capendo che è un male, ma ne resta intrappolato se, per sbaglio, lo considera un bene rispetto a un male maggiore». La tua priorità è il tuo benessere. Prova a scandire le tue priorità e muoviti, nella vita e nella gestione del tuo tempo, in base a tali priorità.

Maggio, metti alla porta il perfezionismo

Il perfezionismo patologico si interseca bene con quanto detto per il mese di aprile. Anche in questo caso i confini del “fare” si confondono pienamente con quelli dell'”essere”. Sappi che tu hai un valore incondizionato a prescindere dalla “perfezione” di ogni tuo risultato.

Il perfezionismo patologico è qualcosa che ti porta a procrastinare ogni tuo obiettivo. A partire da questo mese, abbraccia un nuovo motto: fallo male, ma fallo! Qualsiasi cosa, dalla dieta allo studio, dall’esercizio fisico alle scadenze da rispettare… porta pure male a compimento tale compito… ma concludi! Concludere qualcosa che non sia perfetto è sempre meglio del procrastinare ogni obiettivo. C’è più bellezza nell’imperfezione che in ciò che è impeccabile. Abbassare i tuoi ideali di perfezione significa mettere un freno all’ansia, scardinare i blocchi emotivi e conquistare più tempo per se stessi. Ti consiglio di leggere l’articolo: non sentirsi abbastanza, 9 esperienze infantili che ti hanno segnato.

Giugno, il mese del perdono

Come ha scritto Anna De Simone, «Perdonare non significa condonare i torti subiti, ne’ vivere in armonia con chi ti ha fatto del male. Perdonare significa accettare che le cose sono andate in un certo modo e che il passato non può essere cambiato. Perdonare significa “andare oltre” così da poter percorrere fino in fondo la strada del tuo benessere. Certo, puoi stare lì a fomentare rancore, covare rabbia e tramare vendetta, ma tutto ciò ti distoglierà da te stesso perché non è ferendo chi ti ha fatto del male che starai bene, la strada del benessere si percorre curando le tue ferite.»

E’ proprio vero, «la strada del benessere non passa per il rancore o per la vendetta, ma passa per la cura di sé e per curarsi, talvolta, è necessario perdonare». Come specificato in precedenza, «perdonare non significa condonare un torto subito ma andare oltre il dolore ricevuto» Non puoi cambiare gli altri, non puoi cambiare il passato ne’ tantomeno puoi cambiare ciò che ti è stato fatto. Ciò che puoi fare è accettare le mancanza subite, rilegarle al passato, e andare avanti ripartendo da te.

Luglio, è ora di sentirsi abbastanza

Da quanto non ti guardi come meriti? E non intendo solo allo specchio. Ammettilo, quando ti guardi allo specchio ti limiti a controllare se sei in ordine anziché vedere te stesso… anzichè vedere la bellezza che ogni giorno ti arricchisce dentro perché ti scontri con la vita, quotidianamente.

Guardati dentro e ascolta le tue necessità, i tuoi bisogni, i pianti segreti e le speranze per cui vuoi lottare ancora. Non guardare solo le tue cicatrici emotive, guarda anche quella parte di te che chiede di essere guardata e ascoltata: non credi sia giunto il momento di tirare fuori le tue vere risorse? Impara a immaginarti e a visualizzarti come persona forte e sicura che non teme di affrontare la vita. Dentro di te esistono tutte le risorse del mondo, devi solo imparare ad individuarle, a selezionarle e a svilupparle per vivere meglio e per essere davvero la migliore versione di te stesso

Agosto, stop alle indecisioni

È normale avere dei dubbi quando dobbiamo prendere delle decisioni importanti, ma durante la giornata dobbiamo prendere tante piccole decisioni che non ci lasciano più di pochi secondi per riflettere. L’indecisione permanente è uno dei ladri di energia più insidiosi perché ci costringe a pensare a scenari che forse non si verificheranno mai immergendoci in uno stato d’incertezza e caos che ci causa stanchezza.

Quindi, fai in modo di sbarazzarti di tutte quelle piccole “battaglie interne”. Prendi coscienza del fatto che non si può avere sempre a disposizione tutti i dati necessari per prendere la decisione migliore e che a volte sbaglierai, ma comunque non succederà nulla. Molto peggio è non decidere, farsi trasportare dalle circostanze o sprecare delle energie preziose per prendere delle decisioni irrilevanti.

Settembre, basta aspettare che qualcosa si realizzi

Ripetere a se stessi “sarò felice quando avrò…” è una delle trappole dell’infelicità nelle quali è più facile cadere. Non importa come concluderesti la frase (una promozione, una paga più alta o una nuova relazione), il problema è che poni troppa enfasi sulle circostanze in cui ti trovi e in cui vorresti trovarti. Bisogna sapere che una situazione migliore non implica necessariamente una vita più gioiosa.

Ottobre, il mese perfetto per allontanare la paura del giudizio

A volte siamo portati a temere il giudizio degli altri al punto che, pur di evitare le critiche o i commenti negativi, scegliamo volutamente di non far valere mai le nostre idee seguendo sempre la massa, limitando così il proprio modo di essere. Se sei vittima di questo atteggiamento,  devi renderti conto che chi ti vuole davvero bene, non fa caso a ciò che qualcuno può dire o pensare di te e soprattutto non ti giudica.  E poi l’unica persona a cui devi dar conto sei solo tu, ricordalo sempre!

Novembre, è giunto il momento di smettere di percepire ogni cosa come negativa

Le persone che non hanno una vera identità vivono in un mare di voci negative, dalle quali si fanno condizionare vivendo una realtà piena di difficoltà, pericoli, limiti e paure. Se la tua vita è condizionata da pensieri negativi, sappi che tu hai in mano, anche se in modo inconsapevole, la capacità di sostituire le voci negative con pensieri positivi e motivanti

Vuoi sorridere alla vita? E allora smettila di rimanere bloccato nel passato; smettila di preoccuparti del futuro! In questo momento hai a disposizione il presente; concentrati sul qui ed ora e avrai una miriade di esperienze meravigliose. Impara a vivere semplicemente nel momento presente, concentrandoti su ciò che stai facendo, anche se è la cosa più banale al mondo. Il passato è una fonte inesauribile di lezioni di vita, il futuro è bene pianificarlo, ma entrambe vengono influenzate dal modo in cui tu vivi il presente.

Dicembre, apri il cassetto dei sogni

Vorresti fare qualcosa ma hai paura di fallire? Tutti commettiamo errori ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare ai nostri sogni.  Le migliori lezioni si imparano attraverso la durezza della vita. Non serve desiderare una vita completamente diversa da quella che hai, ma iniziare a costruire nuovi stimoli recuperando ciò che ti ha sempre fatto stare bene… per esempio ridere, uscire con gli amici, ecc.

Per concludere…

Se vuoi migliorare la tua vita inizia a riconoscere che molti dei limiti che hai pensato di avere per tutta la vita erano solo nella tua testa. Sorprendi te stesso e tira fuori la parte più bella di te; quella che piace a te….non agli altri. Impara ad avere la meglio su quella vocina che hai nella testa che ti vuole convincere che non puoi farcela, che non sei meritevole di avere il meglio dalla vita. Ok, ti va di iniziare questa meravigliosa sfida con te stesso?

Ti invito a leggere Il mio libro “Riscrivi le pagine della tua vita“

Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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