Se vuoi costruire una relazione solida e duratura ricorda queste 9 regole

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

E’ evidente che la relazione e il benessere di coppia  sono un qualcosa in perenne e delicata trasformazione. E’ dinamica, cambia, si evolve. E’ un percorso variabile che ha origine nei primi incontri, ma che prosegue poi per diverse e variegate strade che possono includere la conoscenza, l’instaurarsi di una relazione più solida, la convivenza,  Insomma, sentimenti ed equilibri sono in continua mutazione e rinegoziazione. Si potrebbero ipotizzare delle tappe fondamentali nella costituzione del legame e del benessere di coppia. Una prima fase di “attrazione-corteggiamento-flirt” caratterizzata da emozioni travolgenti, dove è attivo prevalentemente il sistema motivazionale ses*uale, più che il sistema di attaccamento. A seguire, la relazione diviene più intima passando alle fasi di “innamoramento” e di “amore”, dove il partner tende ad essere via via anche fonte di conforto, risorsa emotiva, rifugio sicuro. Ci si sposta quindi, dalla passione all’intimità, per giungere alla cosiddetta fase “post romantica”. Transitando da una fase all’altra le sensazioni travolgenti iniziali tendono a sfumarsi, l’idealizzazione del partner viene meno, e si lascia spazio ad una valutazione più realistica dell’altro, comprensiva di pregi e difetti.

Non si ha ancora una visione unitaria dell’esperienza dell’amore, ma una cosa si sa: occorre un ambiente adatto, inteso nel senso più ampio, affinché l’amore possa esprimersi. Se questo ambiente non c’è per i motivi più diversi, dobbiamo essere noi stessi a crearlo. L’amore ha bisogno di essere accompagnato da alcuni “amici” preziosi, fattori psichici, atteggiamenti mentali e comportamentali che, se ben coltivati e protetti, aiuteranno la coppia a tenere la rotta e, soprattutto, a rigenerarsi.

10 regole di buon senso per costruire una relazione sana e duratura

I suggerimenti che seguono sono regole di buon senso, che costituiscono solo la base per avviare un processo di reciproca e profonda conoscenza, che se da un lato è un ottimo rimedio per non correre il rischio di ritrovarsi a vivere un rapporto di coppia come estranei, dall’altro ci sembra il miglior antidoto per prevenire i mali causati dalla routine, dalla noia, dall’apatia, fondamentale anche per promuovere una buona comunicazione interpersonale all’insegna del rispetto reciproco, della fiducia, della felicità e del benessere della coppia.

1. Dare spazio all’amore

Troviamo sempre nell’arco della giornata il tempo e il modo per dire al proprio partner “ti amo” . Può sembrare banale, ma è importantissimo farlo, ovviamente a condizione di sentirlo. Qualsiasi modo va bene (non ci sono limiti alla fantasia): può bastare un fiore, una carezza, un pensiero gentile, una telefonata, una sorpresa o piccole attenzioni, che faranno capire alla persona che amiamo quanto sia importante per noi. Dopotutto è il pensiero che conta!

2. Essere coerenti

L’amore va soprattutto dimostrato e non solo dichiarato. Comportarsi in maniera coerente significa non cadere in contraddizione tra quello che viene detto e ciò che viene comunicato con i fatti e le azioni quotidiane. Dire al proprio partner “ti amo” e poi non essere presenti nei momenti importanti e nelle decisioni che contano nella vita di coppia, equivale a mentire spudoratamente. Può essere utile a questo punto ricordare il primo assioma della comunicazione che afferma…“Non si può non comunicare e tutto comunica… ogni comportamento è comunicazione e la comunicazione è comportamento”.

3. Comunicare in maniera aperta e leale

In situazioni di divergenza di opinioni, di contrasto e/o di conflitto, è importante confrontarsi serenamente e ascoltare con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell’altro senza alcun pregiudizio, e soprattutto con la piena consapevolezza che l’apparente vittoria dell’uno sull’altro equivale in realtà alla sconfitta di entrambi.

Se possibile, non lasciar trascorrere più di 24 ore dall’eventuale litigio per cercare di risolvere il problema o di superare al più presto la situazione conflittuale. E’ bene tener presente, inoltre, che i contrasti e i conflitti, peraltro assolutamente normali in una coppia, possono rappresentare un momento di riflessione, di maggiore conoscenza dell’altro, di confronto e, quindi, di crescita e di evoluzione della coppia.

Possono tuttavia, trasformarsi in una trappola mortale per il rapporto che rischia di svuotarsi di ogni sentimento e di rimanere soffocato da violenti scontri diretti ad annientare psicologicamente l’altro. Pertanto, quando ci si ritrova in situazioni di esasperato conflitto è importante domandarsi se si vuole costruire un rapporto migliore o si vuole distruggere quello che si è già costruito.

4. Riconoscere i propri errori

Sembra facile, ma non è da tutti riuscire a farlo perché riconoscere di aver sbagliato richiede umiltà, coraggio e soprattutto intelligenza sociale ed emotiva. Un comportamento socialmente competente ed emotivamente intelligente prevede una strategia infallibile in tre punti:

  • a) riconoscere i propri errori senza mezzi termini;
  • b) scusarsi sinceramente per l’accaduto;
  • c) impegnarsi a non ripetere l’errore commesso.

Le coppie che hanno fatto proprio questo fondamentale principio di comunicazione interpersonale, hanno vita lunga, quelle che invece prediligono giochi pericolosi come “la caccia alle streghe”, “nascondersi dietro un dito” e “il gioco al massacro (è tutta colpa tua se…)” hanno i giorni contati, insieme alla certezza di soffrire.

5. Imparare a perdonare

Perdonare significa lasciar andare un certo tipo e numero di emozioni per un bene superiore, l’armonia della coppia…ma non significa “fare gli struzzi” e magari fare finta di niente se il nostro compagno/a ci picchia, ci mette i piedi in testa o mette in atto qualsiasi comportamento lesivo nei nostri confronti. Prima di tutto è importante capire che perdonare non significa accettare e scusare quanto commesso dal partner ma scegliere di non tenere più legati a se sentimenti spiacevoli e deleteri per la salute.

Perché perdonare?

Chi perdona fa un investimento di fiducia accettando che l’altro sia debole, che possa commettere uno sbaglio. Non si può cambiare ciò che è accaduto, si può  però trasformarne il significato, liberarlo dal blocco che paralizza i rapporti, e farne un risorsa al fine di darsi la possibilità di ricominciare. Chi non perdona è come se continuasse a vivere nel passato. La rabbia, il dolore della ferita sono ancora così presenti che la persona non può concentrarsi sul presente. Il futuro non può essere visto se non come una proiezione e riproposizione del passato. Relazione intima e fiducia sono due aspetti chiave per la coppia così come per tutte le altre relazioni. Perdonarsi vicendevolmente serve dunque a ridare fiducia e sostiene la relazione intima. È uno sprone a migliorarsi e a ricominciare ogni giorno.

6. Rinunciare alla perfezione

Ricordarsi che nessuno è perfetto è una regola d’oro spesso dimenticata che, se puntualmente osservata, può evitare inutili tensioni, ansia da prestazione e stress nella coppia. Se non accettiamo i limiti del nostro partner o non tolleriamo i suoi difetti e le sue imperfezioni, con molta probabilità non lo amiamo abbastanza o forse abbiamo (e il ché è ancora più grave) una visione distorta e infantile dell’amore.

Questo potrà generare anche aspri conflitti nella relazione, ma a quel punto conviene interrogarsi sulle ragioni di fondo della propria scelta e darsi delle risposte coerenti. Insomma, pretendere la perfezione nel rapporto di coppia o dal proprio partner equivale a chiedere a un cavallo di volare…non sarà mai capace di farlo! Bisognerebbe, invece, imparare ad accettare i propri limiti e quelli altrui e saper essere soprattutto tolleranti per quello che non ci piace in noi o nella persona con la quale si è deciso di condividere un progetto di vita. Non è sicuramente facile, ma è prova di grande maturità e di buon equilibrio interiore.

7. Far prevalere il “senso del noi”

Sembra banale dirlo, ma la coppia è composta da due persone con bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi; e fino a quando nella coppia prevarranno interessi personali e forme di egoismo, comunque espresse, non si andrà molto lontano sul difficile cammino della crescita emotiva, dell’amore e della felicità. Questo traguardo, che ogni coppia desidera raggiungere, è invece possibile se i partner sono entrambi capaci di creare da subito quel magico “senso del noi ” che è un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza un legame affettivo, e che va alimentato costantemente nel tempo.

Ma come si costruisce il senso del noi ? Innanzitutto con quella complicità , tipica delle coppie molto unite, che pervade anche le piccole cose come i rituali piacevoli e tutti quei momenti emotivamente coinvolgenti che scandiscono il rapporto di coppia, come viaggiare e far vacanza insieme, ritrovarsi a tavola, passeggiare tenendosi per mano, far l’amore, divertirsi, gioire dei momenti di intimità, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita, le situazioni di dolore e i momenti di sofferenza, senza dimenticare l’importanza di avere un linguaggio comune che faccia da sfondo al rapporto di coppia, caratterizzandone in modo esclusivo le fasi evolutive.

Questo e molto altro ancora serve a creare il senso del noi , che ovviamente comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della coppia, come per esempio l’acquisto di una casa, il lavoro, l’educazione dei figli. Insomma, il senso del noi è un potente antidoto allo stress emotivo e relazionale della vita a due, che comporta un “affidarsi reciproco” , ossia una dimensione affettiva che unisce nonostante tutto, e nella quale ognuno si sente protetto da un rassicurante e tranquillizzante noi , capace di creare fiducia reciproca, indispensabile per andare avanti, e di emanare una straordinaria forza ed energia che rinsaldano profondamente il legame, rendendolo inossidabile e invulnerabile alle avversità quotidiane e ai problemi dell’esistenza.

8. Creare intimità nella coppia

La tenuta di una coppia nel tempo è direttamente proporzionale al grado di intimità che i partner riescono a stabilire tra di loro. L’intimità è uno straordinario collante ancora più forte della passione, ma che per funzionare ha bisogno di essere continuamente alimentato attraverso una fiducia reciproca profonda e incondizionata. Solo su queste basi è possibile rivelarsi completamente all’altro, svelare i propri segreti, mettere a nudo le proprie debolezze o paure senza il timore di apparire fragili, vulnerabili o di essere giudicati per le proprie “zone erronee”.

L’intimità, quella vera, richiede soprattutto coraggio ed onestà intellettuale per affermare la propria identità, oltre alla consapevolezza che essa non è mai un punto di partenza, ma un punto di arrivo, un traguardo che si conquista pian piano, giorno dopo giorno nel tempo. L’intimità è in sintesi un elemento fortemente caratterizzante la stabilità della coppia, che più sarà intima e più apparirà unita e sicura anche agli occhi degli altri, grazie a quell’invidiabile senso di complicità che è allo stesso tempo causa ed effetto dell’intimità tra due persone che si amano.

9. Impegnarsi verso l’altro

E’ in assoluto la regola di buon senso più difficile da seguire in un rapporto di coppia. Infatti, l’impegno implica da un lato l’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio partner, specificamente legate a tale ruolo, dall’altro la volontà e il desiderio di non deludere mantenendo in qualsiasi situazione un comportamento adeguato che garantisca condizioni di equilibrio emotivo e stabilità nella coppia.

La vita di coppia è una condizione che si verifica gradualmente

Non decidiamo da un giorno all’altro di vivere assieme, di volerci bene a vicenda. “Stare assieme”, piuttosto, è una nozione che cerca di riassumere un intero periodo di forti sentimenti e sensazioni spesso indescrivibili, ma che a un certo punto bisogna imparare a interpretare e a gestire. Ma perché è così difficile impegnarsi verso l’altro? Forse perché l’impegno richiede sacrificio, rinunce, capacità di donarsi senza pretendere nulla in cambio, impiego di risorse personali a favore dell’altro, altruismo e assenza di egoismo, dedizione, disponibilità, apertura al dialogo, complicità, affetto, partecipazione emotiva, presenza, empatia. Insomma amore: cioè quelò sentimento di fatto indefinibile ma che di raccoglie in sé tutte queste cose, quel sentimento che solo chi riesce ad aprirsi ad esso può provare davvero.

Ti invito a leggere Il mio libro “Riscrivi le pagine della tua vita“

Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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