Segnali che confondi l’amore con il bisogno

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Nel mondo delle relazioni, può essere facile confondere l’amore con il bisogno. Entrambi i sentimenti possono essere intensi e coinvolgenti, ma la loro natura è profondamente diversa. L’amore autentico è basato sulla reciproca gioia, comprensione e sostegno reciproco, mentre il bisogno si basa su una dipendenza emotiva e su una mancanza di fiducia nelle proprie capacità. Il bisogno di stare accanto al proprio partner, di sentirlo, di vederlo e di passare dei momenti insieme è legittimo, soprattutto nelle prime fasi della conoscenza. In quei momenti si è talmente inebriati dalla miriade di emozioni impazzite dentro di sé (troppa dopamina e noradrenalina in circolo!), che l’unica cosa degna di considerazione è lo stare insieme. Il problema subentra nel momento in cui questo atteggiamento si protrae nel tempo: quando la sua vita diventa la tua. Quando il suo tempo e il suo mondo diventano i tuoi. È giusto condividere ma non annullarsi.

Non esiste nessun’altra parola al mondo che sia stata più idealizzata, e forse fraintesa, della parola “amore”. Fra le tante superfici riflettenti dell’amore da cui ci lasciamo abbagliare c’è l’equivoco del bisogno affettivo. Da quando l’inglese è ormai parte integrante di ogni lingua, questo fenomeno emozionale è conosciuto anche come love addiction, in cui il rapporto all’interno della coppia non è paritario: viene vissuto da una dei partner come una sorta di male necessario

Tutti sanno cos’è l’amore o, per lo meno, pensano di saperlo

Siamo in grado di distinguere una relazione basata sull’amore o sul bisogno? Sappiamo davvero cos’ è l’amore?  E perché è diverso da un bisogno? Queste sono solo alcune domande da porsi perché spesso è facile confondere l’amore con il bisogno. La differenza principale tra le due pulsioni è questa:

  1. Quando sono guidato dall’amore, l’obiettivo primario è il bene/felicità dell’amato (il mio interesse può diventare secondario, o a volte persino irrilevante).
    L’amore ispira a dare. Il fine è altruistico.
  2. Quando sono guidato dal bisogno, l’obiettivo primario è quello che io desidero (il mio interesse è rilevante, e alla fine è ciò che conta).

Comportamenti tipici di chi confonde l’amore con il bisogno

Certo, anche quando abbiamo bisogno di qualcuno, vogliamo che questi sia felice… ma vogliamo che lo sia con noi, e alle nostre condizioni. Difficilmente ci sta bene che sia felice per conto suo, o senza di noi: vogliamo possederlo. In effetti, il bisogno pone sempre delle condizioni: “Ti amo a condizione che tu…”, mentre l’amore autentico è privo di condizioni: “Ti amo perché tu sei tu”. Naturalmente, amore e bisogno spesso coesistono, ma restano comunque due pulsioni ben diverse. Ecco alcuni segnali che possono indicare una confusione tra questi due sentimenti, aiutandoti a comprendere meglio i tuoi sentimenti e a promuovere relazioni più equilibrate.

1. Dipendenza affettiva

Quando si confonde l’amore con il bisogno, si può sviluppare una dipendenza nei confronti del partner, che può portare a un senso di vuoto e di insicurezza quando non si è insieme. Questa dipendenza può manifestarsi in modi diversi, come l’ansia da separazione estrema, l’ossessione per la presenza dell’altro e la paura costante di perdere il partner. Questo tipo di dipendenza emotiva è spesso indicativo di un bisogno di conferma e approvazione da parte del partner, piuttosto che di un amore genuino basato sulla fiducia reciproca e sulla crescita individuale.

2. La paura dell’abbandono

Un altro segnale è la paura costante dell’abbandono. Quando si confonde l’amore con il bisogno, si può sviluppare un’insicurezza profonda riguardo alla stabilità della relazione. Questa paura può portare a comportamenti di controllo, gelosia e possessività, poiché si cerca in modo ossessivo di evitare l’abbandono. Questo tipo di comportamento spesso nasce da una mancanza di fiducia nelle proprie capacità di affrontare la vita senza dipendere dal partner. L’amore vero, invece, si basa sulla fiducia reciproca e sulla capacità di dare spazio all’altro, senza paura di perdere se stessi o l’altro.

3. L’incapacità di essere felici da soli

Una confusione tra amore e bisogno si manifesta anche nell’incapacità di stare bene da soli. Quando si confonde l’amore con il bisogno, si può avere la tendenza a cercare costantemente la presenza del partner per sentirsi completi e soddisfatti. L’idea di trascorrere del tempo da soli può diventare spaventosa e si può provare una sensazione di vuoto o di mancanza quando si è separati. L’amore sano, invece, implica la capacità di stare bene con se stessi e realizzati anche quando si è da soli, senza dipendere totalmente dall’altro per la propria stabilità emotiva. È importante imparare ad amare se stessi e ad avere una vita equilibrata anche al di fuori della relazione.

4. La tendenza al sacrificio e all’auto-negazione

Confondere l’amore con il bisogno spesso porta a una tendenza al sacrificio e all’auto-negazione. Quando si è dipendenti emotivamente dal partner, si può sentirsi costretti a mettere le proprie esigenze e desideri da parte per soddisfare quelli dell’altro. Questo comportamento può portare a una perdita di identità e di autostima, creando un dislivello di potere nella relazione. Nelle relazioni basate sull’amore autentico, invece, entrambi i partner si sostengono reciprocamente nel perseguire i propri obiettivi e nel rispettare i propri confini personali. L’amore non dovrebbe richiedere la negazione di sé stessi, ma invece favorire la crescita individuale e la felicità condivisa.

5. Il bisogno costante di conferme e dimostrazioni di affetto

Un ulteriore segnale è il bisogno costante di conferme e dimostrazioni di affetto. Quando si confonde l’amore con il bisogno, si può richiedere all’altro costante attenzione, dimostrazioni di affetto e conferme dell’amore. Questo bisogno costante di conferma può derivare dalla mancanza di fiducia in se stessi e nella relazione. L’amore autentico, invece, si basa su una fiducia profonda e sulla sicurezza di essere amati, senza bisogno di continue dimostrazioni o rassicurazioni.

Perché è necessario distinguere tra amore e bisogno?

Qualcuno obietterà: ma a cosa serve distinguere tra amore e bisogno (o passione), se sono così spesso uniti? In effetti, finché va tutto bene non è necessario. Ma quando le cose vanno male (conflitti, abusi, separazioni…) diventa importante distinguere. In caso di pressioni psicologiche, manipolazione, controllo e coercizione, stalking, aggressioni e violenze, alla base vi è sempre il bisogno e non l’amore. Non averne consapevolezza può indurci a giustificare (se lo facciamo noi) o tollerare (se lo fa l’altro) comportamenti scorretti e pericolosi.

Spesso in questi casi ci si accontenta anche del partner sbagliato, accettando passivamente anche dinamiche disfunzionali, come appena accennato. Non importa chi si ha accanto basta che ci sia qualcuno. Anche tu ti rivedi in questo ragionamento? Ogni volta che in una relazione ci sono tensioni o conflitti, bisogna chiedersi:

  • Voglio qualcosa per me stesso, oppure perché sono convinto che sia bene anche per l’altro? (e nel secondo caso, come faccio a esserne certo?)
  • Io o l’altro usiamo forse “l’amore” come copertura per i propri interessi, per manipolare il partner?
  • L’altro sta approfittando del mio bisogno di lui/lei a suo vantaggio, procurandomi un danno (abuso)? Se l’altro si giustifica dicendo che lo fa “per amore”, dev’essere chiaro che non è vero.
  • In caso di separazione, se nutro risentimento verso chi mi ha lasciato è importante capire che lo faccio per ragioni egoistiche (mi è stato tolto ciò che mi era prezioso), e non perché amo l’altra persona.

L’amore autentico

L’amore vero non ha regole ben precise, l’amore non è teoria ma azioni concrete che cambiano la nostra vita. Quando l’amore è autentico l’altro non è tutto, non è l’unica fonte di felicità o di sicurezza personale. Una delle caratteristiche dell’amore autentico è la presenza di sentimento e azione in accordo fra loro:

  • Provo un sentimento positivo, luminoso e amorevole verso quella persona.
  • Agisco (come posso) per il suo benessere e la sua felicità, in accordo con il mio sentimento.

Quindi, se provo un forte sentimento ma non agisco a favore di quella persona (anche quando potrei), e mi limito a crogiolarmi nel mio sentimento, è probabile che si tratti più di infatuazione che di amore vero. Forse sono più “innamorato dell’amore” (e delle sensazioni positive che mi suscita) che dell’altra persona. Oppure, se dico di amare il mio partner ma non mi curo dei suoi bisogni e della sua felicità, per esempio:

  • presto poca attenzione e ascolto
  • sono poco paziente e disponibile nei suoi confronti
  • non cerco di capirlo/a e di andargli/le incontro
  • gli/le nego il contatto fisico e la sedsualità

è possibile che io mi inganni riguardo quello che provo; magari quello che mi lega al partner è attaccamento, abitudine o dipendenza non certamente amore

Anche l’amore offre sentimenti contrastanti

Attenzione: questo non esclude la possibilità di avere anche dei sentimenti negativi verso la persona che amiamo: siamo creature complesse e contraddittorie, quindi può succedere di provare sia amore che risentimento o rabbia – o persino odio – verso qualcuno.

Però se dico di amare qualcuno e agisco intenzionalmente contro il suo bene, o per ottenere qualcosa a dispetto dell’altro, quell’azione non viene certo dall’amore: viene dal mio egoismo o dai miei bisogni. E’ normale che l’amore per l’altro e i bisogni personali si mescolino, ma è importante distinguere la reale motivazione delle proprie azioni. Altrimenti si rischia di giustificare comportamenti tossici, del tipo “Non posso lasciarti libero perché ti amo” o “Le ho fatto del male perché l’amavo troppo”: in questi casi l’amore non c’entra nulla!

L’amore si vive nel presente, non è un contratto per il futuro

Come non scegliamo a priori di amare qualcuno, ma in genere ci accade, così quando quell’amore si attenua solitamente non lo abbiamo scelto, e ci possiamo fare ben poco. O meglio, possiamo continuare ad agire in modo amorevole, attento e premuroso verso quella persona, ma non possiamo forzarci a sentire un determinato sentimento. E’ per quello che promesse del tipo “Ti amerò per sempre!”, anche se sincere, sono inaffidabili: non possiamo sapere in anticipo quello che sentiremo in futuro (specialmente sulla lunga distanza), e non possiamo nemmeno deciderlo. E’ uno degli aspetti irrazionali dell’animo umano.

L’amore autentico ha sempre due caratteristiche essenziali: accettiamo l’altro e lo lasciamo libero

Quando amiamo veramente qualcuno lo accettiamo per come è. Riconosciamo il suo valore. Accogliamo le sue imperfezioni. Non cerchiamo di cambiarlo. Lo lasciamo libero. Anche quando non ci fa comodo, o non siamo d’accordo, o ci fa soffrire. Lasciamo che sia come vuole, rispettiamo le sue scelte.

Amare non significa aver bisogno di una persona, significa essere liberi di scegliere e voler stare con una persona. Un legame di dipendenza è condizionante e basato sulla paura di perdere l’altro. L’amore è incentrato sulla sicurezza di un legame co-costruito nel corso del tempo che unisce due persone e non condiziona, non controlla, non gestisce la vita dell’altro e alla base c’è riconoscimento, stima, fiducia e condivisione. Non dobbiamo scambiare mai la paura di restare soli con l’amore

Non possiamo essere certi che una persona sia quella “giusta”, anche perché le persone (e le relazioni) cambiano in continuazione: la persona che oggi è “giusta”, magari non lo sarà più domani (o non lo sarò io).

L’amore si vive nel presente, non è un contratto per il futuro

Allo stesso modo, non ci sono garanzie di essere amati autenticamente dall’altro. E non dovrebbe essere questo l’intento dell’amare, perché se amo allo scopo di essere amato, allora non è amore ma “commercio”, scambio di prestazioni (cosa che non ha nulla di male, ma non andrebbe chiamata “amore”). L’amore è dono gratuito: ti amo perché sei tu, non per “comprare” il tuo amore.

Non ci sono alternative! Non possiamo dare amore a qualcuno se non lo abbiamo dentro di noi

Quando ci sentiamo sbagliati, inutili, stupidi, quando preferiamo elemosinare vicinanza anziché pretendere rispetto…l’accettazione di sé è probabilmente la forza guaritrice più grande. Quando ci dicono che “L’amore guarisce” o che “Tutto ciò di cui hai bisogno è amore” è molto vero ma bisogna sottolineare che l’amore più importante è quello per se stessi. Eppure succede! Succede che non ci insegnano ad amare noi stessi, che non ci insegnano a sentirci meritevoli d’amore, che non ci insegnano ad accettarci con le nostre fragilità! Veniamo invece educati a dipendere dall’amore altrui.

E, anche se nessuno ci ha insegnato come fare, dobbiamo imparare. Ma in realtà, è tutto molto semplice: amo me stessa/o e mi prendo la responsabilità del mio benessere. Quando sono in pace con me stessa, amare qualcun altro è semplice, perché non devo volerlo sempre al mio fianco per stare bene, ma sto bene anche da sola.

Se ti ami, se non hai carenze emotive da colmare, allora sì che la tua relazione può essere autentica. Non stai infatti, cercando qualcuno che ti completi, o che non ti faccia sentire sola/o, o qualcuno che colmi i tuoi vuoti. Stai semplicemente cercando un partner che porti del valore aggiunto alla tua vita. A quel punto, darai amore non per essere ringraziata/o o per trarre vantaggi, ma per l’autentico piacere che trai dall’amare.

Ma l’amore “esterno” non è quello più potente

Infatti quando ti senti inadeguato o sei convinto di essere “sbagliato”, se hai vicino qualcuno che ti ama forse può aiutare e farti sentire meglio; però non ti guarisce. Sei comunque convinto di essere inadeguato e continui a sentirti sbagliato.

Invece quando arrivi ad amarti, questo può veramente guarire la tua sofferenza: smetti di giudicarti, di criticarti, di condannarti, di vederti inadeguato, di combattere la tua natura. Pur nella tua imperfezione, arrivi a provare una tenerezza, un calore e un apprezzamento per te stesso stupefacenti. Finalmente “ti senti a casa” dove tutto è in pace e va bene. Se sei tra coloro che sono stati feriti, derisi, maltrattati, denigrati, sminuiti dall’amore, in tutte le librerie, trovi il mio secondo libro, un preziosissimo manuale che ti prenderà per mano e ti insegnerà a trattarti con amore. Ti accorgerai che l’amore che guarisce è prima di tutto il TUO. Il titolo del mio nuovo libro non poteva essere che questo: «d’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce».  Il libro lo trovi anche su Amazon  e su tutti gli store online.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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