Segnali che hai trovato il partner che hai sempre desiderato

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Se nel tuo rapporto di coppia aggiungi la reciproca empatia, potrai sempre essere te stesso, in qualsiasi momento, senza temere attriti e soprattutto raggiungendo la massima intimità con il partner. Nell’articolo cosa fanno (e non fanno!) le coppie felici (che ti invito a leggere) noi di Psicoadvisor.com ti abbiamo dipinto un quadro quasi idilliaco di come una coppia sana dovrebbe affrontare i momenti difficili, le divergenze e i contrasti. A un occhio poco attento, quel “quadro idilliaco” potrebbe sembrare utopico e impossibile da raggiungere in qualsiasi coppia. Niente di più falso! Gli ingredienti per una coppia felice, sana e duratura sono tre: unione (amore), stima reciproca ed empatia.

L’empatia è la chiave per risolvere ogni attrito perché ti dà la possibilità, sia nelle piccole che nelle grandi cose, di metterti nei panni del partner. Viceversa, avere un partner empatico è molto “comodo” perché anche il tuo partner potrà mettersi nei tuoi panni e comprendere, senza equivoci, il tuo stesso punto di vista, comprendere le emozioni che ti hanno portato a dire o fare determinate scelte. Insomma, di tratta di uno strumento potente che può rendere qualsiasi rapporto più armonioso.

L’empatia si può sviluppare

Molti affermano che l’empatia è una capacità che o si ha o non si ha e che non si può acquisire. Per me non c’è nulla di più falso. Fatta eccezione per alcuni casi in cui è presente un disturbo di personalità e tutto diventa più complesso, l’empatia è una capacità che si può sviluppare. L’empatia è uno strumento che si può affinare e si può sviluppare con tempo, dedizione ed esercizio. Certo, chi è dotato di intelligenza emotiva e di una buona capacità introspettiva è già sulla buona strada, ma nulla ti vieta di esercitare l’empatia con l’ascolto attivo e il decentramento.

L’educazione ricevuta nell’infanzia sicuramente ci garantisce una predisposizione, ma si può imparare ad essere empatici così come si può cessare di esserlo a causa di eventi particolari come una serie di delusioni d’amore o eventi traumatici. In amore resta importante che i partner crescano, anche psicologicamente, in parallelo, in modo tale che non solo le loro esigenze, ma anche la comprensione reciproca vadano il più possibile di pari passo. Se sulla tua capacità empatica hai pieno potere (sei tu a scegliere se esercitarla o meno), su quella del tuo partner puoi farci ben poco. In questo articolo ti fornirò degli indicatori che ti faranno capire se il tuo partner è empatico, magari, per sollevare l’attenzione sull’argomento, potresti provare a condividere questo articolo proprio con il tuo partner! 🙂

Come capire se il tuo partner è empatico

Chi manca di empatia fatica a mettersi nei panni dell’altra persona e per questo non riesce a soddisfarne gli eventuali bisogni e a instaurare una relazione basata sul rispetto reciproco e la condivisione, ma soprattutto sull’accettazione dell’altro così com’è. Chi non è empatico tende a desiderare che il partner cambi e che corrisponda a ciò che desidera.

Attenzione! L’empatia non va confusa con l’essere premuroso. Il tuo partner può essere la persona più dolce e premurosa di questo mondo, ma ciò non vuol dire che sia dotata anche di empatia. Il tuo partner può dedicarti tante attenzioni, farti sentire amata/o e coccolata/o, può interessarsi a te e ai tuoi bisogni, ma questo non significa avere un partner empatico! Per fare un esempio pratico, chiamerò in causa sensazioni fisiche condivise da tutti. …Una cosa è comprendere tecnicamente che hai bisogno di una coperta, tutt’altra cosa è sentire il disagio che provi se sei esposta al freddo!

La differenza sembra sottile ma non lo è affatto. Per capire se il tuo partner è empatico ti riporterò una serie di circostanze molto comuni all’interno della coppia, proponendo una risposta empatica e una risposta giudicante. Puoi confrontare le “risposte empatiche” con le dinamiche che sperimenti tu nella coppia così da metterti in discussione e cercare di migliorare il rapporto di coppia!

Provo quello che provi tu, ma non ti giudico

Poniamo il classico esempio. Per l’ennesima volta hai fatto tardi perché tua madre, un collega o un’amica ti ha trattenuta per chiederti un favore. Hai dovuto aiutare qualcuno a risolvere un problema. Rientri a casa stressata e affranta, avresti voluto più tempo per rilassarti ma le cose hanno preso un’altra piega.

Risposta empatica:

il tuo partner capisce che ti prodighi per gli altri, avverte la tua ansia, magari ti prepara la cena (perché è premuroso) e ti concede degli spazi… il tuo partner capisce le ragioni profonde che ti spingono a “dire sempre sì” e, senza giudicarti, ti invita a riflettere sul tuo atteggiamento. E’ normale che se fai sempre tardi a cena, il tuo partner vorrà incitarti a un cambio di rotta e anche tu dovrai comprendere i suoi bisogni in uno scambio di reciproca empatia.

“Lasci sempre che i tuoi familiari approfittino di te” oppure “prendi troppo seriamente il tuo lavoro” ancora “puoi imparare a importi”… Questa frasi, possono suonare come un giudizio ma, usando la reciproca empatia, capisci che il tuo partner che ti aspetta a casa, vorrebbe semplicemente avere più tempo da condividere con te e sa che la relazione potrebbe migliorare. Il tuo partner vuole farti riflettere ed è mosso da un reale desiderio che tu stia bene, che ti possa sentire tranquillo/a e soddisfatto/o.

Risposta non empatica:

il tuo partner non accetta che ti prodighi per gli altri e non prova neanche a capirti. Quando rientri stanca a casa ti condanna e pensa “te la sei cercata tu” e non fa nulla per migliorare la situazione. Non prova a capirti, non si spinge oltre… per lui è solo l’ennesima volta che sei rientrata/o tardi per cena.

Mi metto nei tuoi panni, ma senza perdere la mia identità

Ti riporto un esempio basandomi su una storia vera. Carlo è sposato con Sabrina (nomi di fantasia). Carlo ha una dipendenza affettiva dalla madre anaffettiva. Ogni volta che i genitori di Carlo passano a salutarlo, la giornata di Carlo diventa un inferno. E’ agitato, teso, non riesce a lavorare e, puntualmente, quando i genitori vanno via, Carlo si concede qualche bicchiere di troppo. Beve fino a crollare.

Sabrina dice di capire Carlo, si dice empatica, vive tutto il dolore di Carlo tanto che quando i suoi genitori arrivano, anche lei vive tutto come un dramma e giustifica anche la sbornia post-visita del marito. Questa non è affatto empatia ma una sorta di dipendenza. Entrare in sintonia con il partner non significa perdere la propria identità. L’empatia sana presuppone di entrare in sintonia con il cuore dell’altra persona tenendo al contempo al sicuro il proprio!

Ascolto empatico nella coppia

Un problema che osservo in molte coppia è legato tanto alla mancanza di empatia quanto alla disparità tra i componenti della coppia. In altre parole, se il tuo partner si sente migliore (di te o di tutti) non sarà mai empatico. L’ascolto empatico ha come presupposto la percezione di uguaglianza, le due parti sono poste sul medesimo livello.

Se il tuo partner mostra un atteggiamento rispettoso delle tue opinioni, è perché parte dal presupposto che la coppia è formata da due pari, quindi l’opinione dell’altro conta quanto la propria. Se c’è empatia, la coppia non è sbilanciata: entrambi potete esprimervi ed essere ascoltati. Questo atteggiamento mentale si estende a tutto. Se commetti un errore, il tuo partner può essere comprensivo perché sa che nessuno è infallibile. Ovviamente lavorare sull’empatia è importante ma spesso per riuscirci e ottenere risultati, è indispensabile seguire delle terapie mirate che aiutino la persona a capire il perché di tanta freddezza emotiva.

Non accettare “un amore” che non è l’amore che meriti!

Molte persone credono che pensare a se stessi non significhi altro che egoismo. E così faticano a farlo. Forse ne sai qualcosa anche tu? Eppure pensare a se stessi è l’unico modo per poter amare veramente! Ricorda sempre, l’unico modo per amare veramente gli altri è tornare a ricordarsi di esistere per conoscere se stessi e finalmente ritrovarsi.
Dimostra di essere una priorità assoluta e di sapere di essere una persona che merita grandi cose. Ciò significa in tutte le aree della tua vita, specialmente nella tua relazione. Non scendere a compromessi, non accontentarti, anche se inizi a provare sentimenti per qualcuno o qualcuna! Ti meriti di stare con la persona migliore per te e ti meriti di vivere una storia sentimentale priva di dubbi e insicurezze … Spero che tu sappia quanto sei speciale e che puoi davvero trovare tutto ciò che desideri e altro ancora.

PS: E’ uscito il mio nuovo libro “D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce“ Edito Rizzoli. Se hai voglia di capire quali dinamiche si celano dietro l’ostinarti ad amare chi non ti merita, se vuoi capire perché hai così bisogno di sentirti amata/o, se vuoi capire se ami davvero il tuo partner, se hai bisogno di strumenti per dimenticare chi ti ha fatto del male….è il libro giusto per te. Nel libro ti prendo per mano per accompagnarti nel tuo mondo interiore; un incontro con il bambino (spaventato, arrabbiato, pieno di vergogna) che sei stata/o. Bambino che è ancora bloccato nelle situazioni traumatiche che ha vissuto. Ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa, degna di stima e meritevole di amore. Il libro puoi acquistarlo in libreria o a questa pagina Amazon.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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