L’infanzia è una tappa della vita davvero cruciale per lo sviluppo della nostra personalità. È il periodo in cui tutto ciò che acquisisci definirà chi sarai. Se nel corso dell’ infanzia abbiamo avuto problemi legati a paure e conflitti (interiori e con il mondo esterno) possiamo sentirne le conseguenze ancora sulla pelle.
Bambino interiore…di cosa stiamo parlando
La parte fragile e vulnerabile che ogni persona possiede è stata da alcuni definita con l’espressione “bambino interiore”. Immagina che dentro di te ci sia un bambino, che rappresenta l’area più autentica e più immediata della tua vita mentale. Il bambino interiore è il lato di te che vive le emozioni in modo diretto, che si entusiasma, che si spaventa e che sperimenta il dolore in maniera più autentica. Di solito emerge nelle situazioni che attivano le emozioni più intense (un momento di gioia, un forte dolore emotivo, un successo, un lutto).
Il bambino interiore è esattamente questo, quell’insieme di credenze, buone e meno buone, che ci sono stati instillate durante i nostri primi anni di vita (sin dal grembo materno), di idee che abbiamo assorbito, che sono rimaste impresse nella nostra memoria e che oggi ci rendono ciò che siamo e che ci fanno comportare in un certo modo. Non tutti da adulti hanno un buon rapporto con il proprio bambino interiore e spesso si tende a non ricordare che le ferite emotive infantili ci condizionano, profondamente da grandi. Il nostro bambino interiore rappresenta ciò che siamo in questo momento.
Crescendo, ci sono stati diversi modi in cui ci siamo sentiti insicuri
Quando neghiamo e reprimiamo la voce del bambino dentro di noi accumuliamo un pesante bagaglio psicologico. Questo bagaglio inesplorato e irrisolto ci provoca problemi come malesseri emotivi, disturbi fisici e disfunzioni relazionali. In effetti, si potrebbe dire che la mancanza di relazione consapevole per il nostro bambino interiore è una delle principali cause dei gravi problemi che vediamo nella società di oggi. Dal modo brutale in cui trattiamo l’ambiente, al modo crudele in cui parliamo con noi stessi, ci siamo completamente separati dalla nostra innocenza originale.
Segnali che il tuo bambino interiore è ferito
Ci sono molti comportamenti che possono mostrarci che il nostro bambino interiore sta ancora soffrendo. Ecco cosa ha memorizzato un Bambino Interiore ferito. Fai molta attenzione a questi segni. Ti aiuteranno a capire la misura generale in cui il tuo bambino interiore è stato ferito e il livello in cui ti senti insicuro in questo mondo.
1. Nella parte più profonda di me, sento che c’è qualcosa di sbagliato in me
2. Sperimento l’ansia in ogni contesto.
3. Sono compiacente con la gente e tendo a mancare di una forte identità.
4. Sono un ribelle. Mi sento più vivo quando sono in conflitto con gli altri.
5. Tendo ad accumulare cose e ho difficoltà a lasciarle andare.
6. Mi sento in colpa a difendere me stesso.
7. Mi sento inadeguato
8. Sono spinto ad essere sempre un super-performante.
9. Mi critico costantemente per essere inadeguato.
10. Sono rigido e perfezionista.
11. Ho problemi a iniziare o finire le cose.
12. Ho difficoltà ad esprimere ogni tipo di emozione
13. Mi sento perennemente giudicato
14. Mi vergogno del mio corpo.
15. Non mi fido di nessuno, compreso me stesso.
16. Sono permaloso
17. I complimenti mi danno fastidio, penso non siano sinceri
18. Ho paura delle persone e tendo ad evitarle
19. Mi sento più responsabile per gli altri che per me stesso.
20. Non mi sono mai sentito vicino a uno o entrambi i miei genitori.
21. La mia paura più profonda è essere abbandonato
22. Faccio fatica a dire “no”.
23. Devo urlare e arrabbiarmi per avere ragione
24. Tendo a sabotare qualsiasi opportunità che si presenta nella vita
25. Faccio gli stessi errori e incappo negli stessi problemi ancora e ancora
26. Faccio abuso di sostanze
27. Non riesco a creare relazioni sane e durature
28. Tendo a rimuginare su qualsiasi cosa
29. Mi sento in colpa e fuori luogo nelle interazioni
30. Mi annullo nelle relazioni sia sentimentali che amicali
Come guarire il bambino
Contattare il bambino interiore è innanzitutto diventare consapevole che c’è, che è una parte importante di te, e che è lì per un motivo: crescere. E la sua crescita è la tua crescita.
Per alcuni, il dolore infantile proviene da fonti facilmente identificabili. Per esempio, se sai di aver subito abusi fisici da bambino, quella situazione ha probabilmente causato molti dei tuoi problemi emotivi da adulto. Altri trovano più difficile localizzare la fonte della loro sofferenza, ma sanno che esiste per i motivi sopra citati.
Non sempre deve essere causato da abusi o negligenze gravi. Potrebbe essere un danno o un fraintendimento creato dalle azioni relative alle amicizie passate, insegnanti, compagni di classe, vicini, parenti o chiunque abbia avuto un significato per te. Le ripercussioni non sono sempre ovvie. Molti dei nostri tratti adulti derivano da modi in cui abbiamo scelto di aumentare noi stessi per migliorare o nascondere le qualità personali che credevamo ci causassero dolore. Inoltre, le cause non sono sempre intenzionali. Ad esempio, se il ruolo e il comportamento di tua nonna ti ha ferito da piccolo, non è stato un atto contro di te personalmente.
Indipendentemente dalla causa del dolore infantile, il tuo bambino interiore ne sente ancora gli effetti. I tuoi bisogni non sono stati soddisfatti in passato. Forse qualcuno di importante per te non è riuscito a mostrare compassione nei tuoi confronti, non essendo disponibile quando ne avevi più bisogno, non dandoti l’amore e il nutrimento di cui avevi bisogno, o infliggendoti dolore direttamente.
Dato che quel tempo è passato da un pezzo, e ora sei un adulto, sta a te mostrare al tuo bambino interiore la compassione di cui avevi bisogno da bambino. Fintantoché il bambino interiore è ferito, le tue emozioni sono fuori equilibrio: o sono controllate dal Superego, ed è quindi difficile contattarle, o predominano, ed è quindi difficile gestirle. In ambedue i casi, la parte adulta, ossia l’intelletto, si è sviluppato senza il sostegno della parte emotiva, e quindi funziona solo in certi ambiti.
E’ il caso di chi termina gli studi con voti brillanti, o è efficiente nel lavoro, ma non conosce la propria sfera emotiva. Le conseguenze di ciò sono particolarmente penose, perché si vive la vita a cassetti, e al primo insuccesso si crolla… Il senso di separazione interiore è acuto, perché adulto e bambino interiore non comunicano. Urge allora un lavoro interiore volto a contattare e comprendere le emozioni. E questo tipo di lavoro deve necessariamente coinvolgere il corpo.
Se il tuo percorso di vita ti ha portato a sviluppare la parte razionale, a organizzare e controllare la vita a partire da quella, anziché farla sorgere spontaneamente dall’energia del corpo e dei sensi, all’inizio non ti sarà facile contattare il sentire nel corpo nella sua naturalezza. Si tratta di un percorso che richiede pazienza, principalmente per il fatto che il nostro sentire di adulti è condizionato, e a causa di ciò non siamo abituati ad ascoltare quella parte di noi che è più vicina al nostro essere, rispetto a quanto lo sia la mente.
Come già accennato, i condizionamenti hanno avuto origine nell’infanzia, ed è lì che devono essere sciolti, ripercorrendo la matrice che li ha generati. Ascoltare ciò che accade nel nostro corpo, particolarmente le emozioni, nel momento in cui si manifestano, è la traccia per comprendere le dinamiche dei nostri condizionamenti, e avviarci a scioglierli, per riacquistare così un sentire genuino, del quale poterci fidare perché rispecchia la verità.
Ecco perché se il tuo bambino interiore è ferito, la tua parte adulta avrà grosse difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno in modo sano! E sarà inevitabile trascinarti il senso di abbandono e le ferite emotive che hai ricevuto durante l’infanzia, fino al momento in cui deciderai di riconoscerle e fare così un percorso di guarigione interiore.
Ma attenzione, se vuoi davvero guarire il tuo bambino interiore, non dovrai cercare colpevoli o accusare i tuoi genitori di essere i principali responsabili delle tue ferite emotive. Al contrario, dovrai mostrarti benevolo nei loro confronti se vuoi veramente guarire.
Comincia a ricordarti che tipo di bambino sei stato
Chiudi gli occhi e visualizza il tuo bambino quando aveva bisogno di nutrimento e protezione. Prendi l’intera immagine, compresa l’espressione facciale e la postura del corpo. Puoi immaginarti da neonato, da bambino piccolo o più grande. L’immagine è significativa, dal momento che può rappresentare il momento in cui hai avuto più bisogno. Accetta questo bambino interiore che è stato emotivamente deprivato e ha dovuto far finta che le emozioni non esistessero. Non continuare a deprivarlo dell’amore e del supporto che con tale urgenza reclama e piange per avere.
Più ti permetti di ascoltare le tue emozioni per quelle che sono, senza soffocarle o alterarle, più inviti il tuo bambino interiore a farsi vedere da te. Potrai iniziare a conoscerlo, a vedere che tipo è, che richieste ha, cosa gli è mancato e cosa sta cercando.
Comincia a ricordarti che tipo di bambino sei stato. Quando meno te lo aspetti, dentro di te ci sarà una nuova energia… il bambino interiore diventa un tuo alleato per creare i risultati che desideri nella tua vita….devi solo crederci.
Puoi decidere di continuare a vivere nel riflesso delle azioni altrui, oppure puoi guardarti dentro e diventare finalmente la persona che desideri essere, pronta ad accogliere quei legami profondi e genuini che meriti! Se quei legami, fino a oggi, non sono arrivati, è perché fin da bambino non hai potuto agire ascoltando i tuoi bisogni autentici. Nel mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», ti spiego come tracciare la tua vita agendo sempre in base ai tuoi bisogni, senza mai subire ricatti morali e costrizioni. La vita è unica e ognuno dovrebbe viverla secondo le proprie regole e non assecondando i dettami altrui! Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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