Segnali che vivi o sei cresciuto in una famiglia tossica

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Se ti dicessi che di tossico non ci sono solo le relazioni amorose o amicali, ma anche quelle familiari? Non c’è da stupirsi: lì nel luogo in cui dovrebbe regnare l’amore incondizionato, spesso albergano malumori e dinamiche scorrette, che poi ci portiamo dietro tutta la vita. Purtroppo, uscire da una famiglia tossica non è semplice. Da bambini è impossibile capire e cambiare questa situazione difficile, ma con l’età è possibile mettere un freno a tutti questi comportamenti nocivi.

La famiglia perfetta non esiste!

Tutti i nuclei famigliari affrontano sfide e problemi di vario genere. È il come vengono affrontati che ne determina l’impatto positivo o negativo sui loro membri, spesso per il resto della vita. Ma cosa caratterizza una famiglia disfunzionale?

Avere un rapporto conflittuale con la famiglia d’origine è del tutto normale, soprattutto durante il periodo dell’adolescenza. Poi si diventa adulti e quel rapporto disfunzionale con i genitori diventa una costante. Ci si muove faticosamente nei meandri della vita… tutto diventa più difficile: interagire con gli amici, instaurare una relazione sentimentale, crearsi un’indipendenza economica…..Come se fossimo costretti a trascinare dei pesi invisibili collegati alle nostre braccia e alle nostre gambe senza, riuscire a liberarcene. Così potrebbe essere descritto quello schiacciante carico emotivo che si prova quando ci si sente imprigionati in una famiglia sbagliata.

Dev’esserci per forza qualcosa nei nostri geni che fa amare incondizionatamente i nostri genitori. È per quel programma genetico dell’attaccamento che ci porta a trovar loro delle scuse! “Mamma si arrabbia con me perché è stanca…”. “Papà non è paziente perché a sua volta suo padre non lo era…”. Solo che nessun bambino dovrebbe pagarne le conseguenze. Cullati dall’illusione che i nostri genitori fossero semplicemente iperprotettivi e che questa fosse l’unica forma attraverso la quale l’amore si manifestasse, tardiamo a realizzare che in realtà si trattava di una relazione tossica

La famiglia è uno degli scenari tipici nel quale nasce e cresce il dramma delle “relazioni tossiche”

Possono esserci gli ex-partner, certo, ma non una ex-madre, un ex-padre, un ex-fratello, un ex-nonno, ecc. In pratica, possiamo chiudere una relazione di coppia, ma non possiamo fare lo stesso con i nostri parenti. La famiglia ci viene imposta e ciò significa che, per quanto non ci piaccia, dobbiamo adattarci. Spesso siamo sottoposti a regole all’interno del nucleo familiare che ci fanno sentire soffocati. Inoltre, più sono importanti nella famiglia i “parenti tossici”, più difficile sarà uscirne e far valere i nostri diritti.

Segnali che vivi in una famiglia tossica

Al contrario delle relazioni sane che sostengono, i rapporti tossici tengono ancorati alla propria condizione, tarpando le ali dei desideri e creando le condizioni interne che ti impediscono di raggiungere gli obiettivi. Per poter parlare di “famiglia tossica” devono essere presenti alcuni di questi fattori:

Comportamento giudicante

In una famiglia tossica le critiche non sono costruttive, ma assumono la forma di veri e propri giudizi nei confronti dei figli e delle loro scelte, tanto che, persino in età infantile, questi potrebbero sentirsi non amati e addirittura rifiutati.

Coercizione

Non vi è il rispetto dello spazio vitale dei membri, si finisce, quindi, per trasformare le dinamiche affettive libere in dinamiche affettive coercitive. I membri della famiglia acquisiscono atteggiamenti estremi di iper-protezione o di aggressività, che impediscono uno sviluppo socio-affettivo equilibrato

Incombenze premature

Un altro esempio di famiglia tossica è quello in cui ai figli, anche molto piccoli, vengono lasciate le incombenze della casa, come occuparsi dei fratelli più piccoli, cucinare, o chiedere loro che forniscano lo stesso supporto emotivo di un adulto.

Assenza di comunicazione

Nella famiglia tossica la comunicazione è assente. Ogni membro è indipendente e si condividono spazi comuni. Le persone tendono ad essere autosufficienti ma carenti di un legame affettivo;

Manipolazione emotiva

Per ottenere l’affetto altrui si utilizzano il ricatto emotivo, l’inganno o la manipolazione. Un esempio sono i casi di alienazione genitoriale, in cui il padre o la madre parlano male dell’altro genitore con l’obiettivo di formare un’alleanza contro l’altra persona;

Distanza emotiva

Ci sono famiglie dove i genitori soddisfano al meglio i bisogni primari dei figli. Non gli mancherà mai cibo, libri o anche i piccoli capricci, ma, nonostante ciò, la relazione emotiva sarà fredda. Non ci saranno abbracci, baci né gesti di affetto, appoggio o comprensione. In questo modo, i figli crescono senza una figura di attaccamento sicuro.

Conflitti costanti

in queste famiglie è piuttosto abituale la mancanza di rispetto o anche la violenza fisica o verbale. Questi comportamenti possono manifestarsi sia fra i genitori che fra il padre o la madre e un figlio che fra fratelli.

Scambio dei ruoli familiari

In alcune occasioni, i genitori si comportano in maniera più immatura e infantile rispetto ai figli e sono quest’ultimi a dover marcare i limiti ai propri genitori. In altre occasioni può accadere che uno dei figli faccia un’alleanza con uno dei genitori e che finisca per comportarsi non più come un figlio ma come il partner del padre o della madre (ciò che chiamiamo triangolazione).

Genesi dei rapporti disfunzionali in famiglia

Se vivi in una famiglia disfunzionale dove i tuoi genitori non sono il massimo dell’esempio positivo, poniti questa domanda: i miei da dove hanno appreso questo comportamento? Di solito dai loro genitori e, tuttavia, poche persone collegano il loro stile genitoriale ai propri problemi emotivi.

Dal momento che molti di noi tendono a ripetere lo stile di insegnamento al quale sono stati sottoposti, la storia si ripete, ma questa volta la vittima diventa il carnefice. Si tratta di un ciclo in cui il genitore mette in pratica il modo di educare e di amare che è stato inculcato  quando era una bambina/o. In effetti, è curioso che molte di questi genitori affermino che i loro figli non dovrebbero mai vivere le stesse esperienze che hanno vissuto loro, ma inavvertitamente finiscono per adottare un repertorio di comportamenti che hanno sempre odiato.

Il risvolto triste?

Purtroppo, i figli imparano a incolpare se stessi per le mancanze dei loro genitori e da adulti non svilupperanno la loro autostima. Ma la bella notizia è che se il passato non può essere cambiato, è possibile imparare a costruire il proprio futuro fatto di relazioni felici.

Come liberarsi di un familiare tossico

Dunque cosa bisogna fare quando un membro della famiglia sta letteralmente rovinando le nostre vite con la sua tossicità?

Scrivi un diario

Questo ti aiuterà a entrare in diretto contatto con le tue emozioni; in questo modo avrai modo di elaborare cosa sta accadendo nella tua vita. Chiediti quali sono le tue frustrazioni e quali quelle dei tuoi genitori per capire la fonte del conflitto, così da arrivare alla radice del problema. Annota come rispondi alle loro richieste e valuta la possibilità di agire in modo diverso imparando a non diffondere la tossicità.

Sii consapevole. È difficile ma non prendere tutto sul personale

Sebbene sia difficile, non puoi assumere il comportamento tossico come qualcosa di personale. Sono loro, non tu. Sappilo! I membri di una famiglia tossica probabilmente cercheranno di implicare che tu abbia in qualche modo fatto qualcosa di sbagliato. E poiché il pulsante “sentirsi in colpa” è abbastanza grande per molti di noi, anche l’implicazione che avremmo potuto fare qualcosa di sbagliato può danneggiare la nostra fiducia e alterare la nostra risoluzione. Non lasciare che questo accada a te.

Prendi le distanze

A volte la persona tossica che ti sta vicino potrebbero non essere una persona intrinsecamente cattiva, ma non sarà di certo la persona giusta per trascorrere del tempo con te ogni giorno. Può capitare che un familiare può preoccuparsi per te, magari ha buone intenzioni nei tuoi riguardi, ma risulta essere tossica per te, i suoi bisogni e il suo modo di esistere nel mondo compromette te e la tua felicità.

Dunque diventa necessario prenderne le distanze per ritrovare il proprio spazio per vivere. Non puoi rovinarti ogni giorno per il bene di qualcun altro. Devi rendere il tuo benessere una priorità.

Sii deciso e usa le parole magiche

Alcune relazioni familiari si basano su giochi di potere. Probabilmente ciò che vuoi non è il potere, ma libertà d’azione e d’espressione senza nessuno che ti renda la vita difficile. In queste situazioni devi farti valere ed essere chiaro e deciso quando diciamo “non posso”, “non voglio” o “non sono d’accordo”. È importante essere sicuri di se stessi, agire con determinazione e usare la propria facoltà di decisione.

Non lasciarti influenzare solo perché sono familiari

Far finta che il loro comportamento negativo ti stia bene non è giusto. Non passare sopra a certi atteggiamenti che ti infastidiscono. Non farti ingannare. La facilità a breve termine equivale a un dolore a lungo termine in una situazione come questa. Le persone tossiche non cambiano se vengono ricompensate per non cambiare. Se qualcuno nella tua famiglia non ha un atteggiamento affidabile e rispettoso nei tuoi confronti è il momento di parlare e difendere la tua posizione.

Non tutti i legami familiari sono basati sulla premessa di rispetto reciproco, amore e sostegno

A volte, “famiglia” significa semplicemente che si condivide la stessa linea di sangue. Questo è tutto. Alcuni membri della famiglia ci aiutano e altri ci distruggono. Certo, per quanto “tossici”, rimangono pur sempre i miei genitori! Ma bisogna avere il coraggio di lasciarsi alle spalle certe cose. Soprattutto quando non siamo minimamente ascoltati e capiti. Quando le parole non sortiscono alcun effetto, sono le azioni che fanno reagire. Smettere di chiamarsi e di vedersi per un mese, un anno, o il tempo che ci vorrà, è una decisione tanto difficile quanto liberatoria.

Ci sono diversi step che si possono seguire per ricevere il supporto emotivo necessario a guarire dagli effetti negativi di una famiglia disfunzionale. Il primo tra tutti è sicuramente quello di lavorare su se stessi: sapere che non è la tua famiglia a definirti come individuo e che è possibile lavorare sulle conseguenze emotive che ti ha lasciato. Questo è il miglior modo per iniziare ad affrontare la difficoltà di essere cresciuto in nucleo famigliare tossico….Al cuore bisogna dare del tempo per accettare ciò che la ragione ha già saggiamente colto. Perché se è vero che non scegliamo la nostra famiglia d’origine, possiamo però scegliere come costruire la nostra famiglia per non riproporre un modello tossico.

L’assenza dell’amore genitoriale ci avrà pur fatto “ammalare”, ma noi abbiamo tanto amore dentro ed è quello che ci farà risplendere. Se hai voglia di lavorare su te stesso e rivedere i tuoi schemi psicoaffettivi, ti consiglio di leggere il mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Non farti ingannare dal titolo, non si tratta di un libro per cuori infranti ma di un prezioso manuale che raccoglie tecniche e strumenti per la propria emancipazione psicoaffettiva. Tutti possono ferirti ma c’è una persona che potrebbe essere SEMPRE lì a tenderti la mano, sempre lì a non farti mai sentire solo: quella persona sei tu! Il libro puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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