Segnali di immaturità emotiva nella coppia

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Possiamo crescere anagraficamente ma rimanere affettivamente immaturi e, mettendo da parte ogni giudizio, è ciò che capita a molti di noi e probabilmente anche a te che leggi. Molte coppie rimangono insieme sebbene la loro relazione sia disfunzionale in maniera evidente: litigando di continuo o in cicli di tira e molla infiniti, mentre altre sembrano girare in tondo senza una direzione chiara da seguire nonostante siano insieme da molti anni. Se c’è una cosa che questi due tipi di coppie hanno in comune, è l’essere immaturi nelle relazioni e incapaci, per vari motivi di affrontare lo stato delle cose

Non c’è da “sentirsi sbagliati“, la maturità è qualcosa che si acquisisce con le giuste esperienze e se tu non le hai ancora vissute, non è necessario cercare colpevoli! Puoi semplicemente iniziare a vivere quelle esperienze costruttive fin da subito, ma proseguiamo per gradi. Vediamo prima che cos’è l’immaturità emotiva e come si manifesta.

La maturità emotiva del sigle

Spesso avere la capacità di introspezione e di prendere le distanze dalla propria relazione al punto di riuscire a riconoscere di essere una coppia immatura non è facile. Ci risulta ovviamente più agevole osservarlo nelle altre coppie L’unione perfetta, qualcuno direbbe che non esiste, in realtà è quella che viene a formarsi dall’incontro e dall’innamoramento di due persone mature. Essere emotivamente maturi significa:

  • saper regolare le proprie emozioni senza cadere in escalation emotive (es. scatti d’ira)
  • Riuscire ad assumersi la propria responsabilità senza però colpevolizzarsi (la comprensione è alla base del rapporto che hai con te stesso)
  • Riuscire a riconoscere gli errori altrui senza colpevolizzare l’altro (la comprensione è alla base di ogni relazione sana)
  • Essere in grado di esprimere le proprie emozioni (e i propri desideri) in modo assertivo
  • Conoscere i propri bisogni e rispettarli
  • Costruire e alimentare, ogni giorno, la propria identità

Con l’età, la maturità emotiva non è garantita così molte unioni si formano tra individui che non sanno comunicare i propri bisogni o peggio, non sanno cosa vogliono. Nei casi peggiori, all’altro è affidata la responsabilità totale della propria felicità e qui il dramma è inevitabile. Nelle coppie emotivamente mature, il partner:

  • Riesce a ricevere opinioni e anche critiche senza scattare sulla difensiva e soprattutto senza aggredire l’altro se non è d’accordo con lui
  • Sa come si sente e riesce a comunicare le sue emozioni
  • Riesce a esprimere rabbia senza danneggiare sé e l’altro (già, la rabbia può essere molto funzionale ma la gran parte di noi conosce solo il modo distruttivo di esprimerla)
  • Lascia spazio alle emozioni e ai bisogni dell’altro

Perché molti di noi non raggiungono la maturità emotiva?

L’immaturità emotiva si manifesta come una mancanza di profondità e di comprensione delle proprie emozioni. Si manifesta anche come un’incapacità di comunicare e di accettare ciò che sta accadendo nella relazione.  La maturità emotiva dovrebbe arrivare spontaneamente con l’età e con le prime esperienze di vita. Le relazioni primarie, cioè i primi legami affettivi che stringiamo, fanno da modello e ci insegnano come relazionarci al prossimo nella vita. È qui che ognuno di noi si allena. Le relazioni che i nostri genitori hanno stretto con noi nei primi anni di vita sono stati la nostra palestra emotiva e diciamocelo, alcune di queste palestre sono state decisamente dannose!

Lo stile di attaccamento

Uno stile di attaccamento sicuro è positivamente correlato alla maturità emotiva, alle capacità di problem solving e alla capacità di tollerare la frustrazione mantenendo la calma. Se, da bambino, le tue emozioni e i tuoi bisogni sono stati ignorati, potresti aver sviluppato uno stile di attaccamento ansioso, evitante o disorganizzato.

Modellamento e comunicazione

Fin da bambini apprendiamo una serie di cose. Molti apprendimenti si compiono a livello consapevole: impariamo a scrivere, a leggere, a pronunciare in modo corretto le parole… altri apprendimenti, invece, si compiono in modo silente e implicito. Quando si dice che «i bambini sono come una spugna» si fa riferimento a una grande verità.

Crescendo in un ambiente invalidante, fatto di gerarchie e imposizioni, abbiamo imparato a nostra volta ad auto-invalidarci e invalidare il prossimo! Se ci rifletti, farai caso che hai imparato a comunicare i tuoi bisogni proprio come i tuoi genitori comunicavano i loro bisogni con te quando eri bambina/o. Così, parola dopo parola, qualcuno di noi ha appreso una dinamica comunicativa severa, basata su rimproveri, punizioni, ricatti morali e intimidazioni che sottendono l’abbandono come minaccia. Ecco perché, nell’esprimere dei semplici bisogni, qualcuno di noi tende a essere più aggressivo, mentre altri si lasciano prevaricare e si pongono su un piano comunicativo acquiescente, quasi sottomesso (perché era questo lo stile comunicativo vincente in famiglia).

Se io, persona emotivamente matura, ho bisogno di A, chiedo A e lego con una persona che è capace di darmi A. Se vedo che quella persona non può darmi A, ne prendo atto e valuto se è il caso di chiudere la relazione o se posso invece fare a meno di A senza incolpare il partner per la sua mancanza.

Al contrario, se io, persona emotivamente immatura, ho bisogno di A, inizio a pretendere A anche se chiedo B e, alla fine, incolpo il mio partner per non avermi dato A. Non solo, probabilmente legherò con una persona che non è capace di darmi ciò che voglio e finirò per incolparlo della mia infelicità.

Arresto dello sviluppo

Alcuni di noi hanno vissuto dei veri e propri traumi. Parliamo di abusi o traumi relazionali eclatanti che, nel tempo, si sono normalizzati. Queste dinamiche possono causare un arresto dello sviluppo emotivo. La persona in questione, per avere una vita soddisfacente, dovrà lavorare moltissimo partendo dalle regolazione emotiva.

Il gusto delle attenzioni mature

Solo quando avrai raggiunto la giusta maturità emotiva potrai apprezzare a pieno ciò che può offrire la stabilità di coppia! In assenza di questa evoluzione, continuerai a pensare che la parte più bella di una relazione è quella iniziale, dove ci sono farfalle allo stomaco e brividi lungo la schiena.

In realtà, in assenza di qualsiasi punto di riferimento, molte persone confondo regali, attenzioni eclatanti ed emozioni ad alta intensità con un autentico legame. Alcune persone, infatti, non avendo conquistato ed elaborato il concetto di stima e reciprocità, riescono ad apprezzare solo determinati gesti mentre si perdono tutte quelle che sono le «attenzioni più mature».

Le «attenzioni più mature» sono rappresentate da gesti meno eclatanti ma che ti possono davvero alleviare la giornata. L’ascolto empatico, la vicinanza emotiva, l’essere capito e accolto, sono tutte manifestazioni d’affetto molto sottovalutate. Qualcuno ti dirà che sono i piccoli gesti quelli che contano davvero, questo in parte è vero, ma nella realtà concreta, sono le azioni invisibili che contano davvero, quelle azioni che non si vedono con gli occhi ma che si sentono con il cuore. Se parli con il tuo partner di quanto ci sei rimasto male per un dato fatto, il tuo non resterà altro che uno sfogo sterile. Quando dall’altro lato c’è interesse e ascolto, dopo ti sentirai alleggerito, accolto e capito. In fondo noi umani siamo organismi semplici: vogliamo solo essere compresi nelle nostre mille complessità.

Segnali di immaturità emotiva nella coppia

Come avrai intuito, in una coppia emotivamente immatura non c’è un vero equilibrio, non c’è reciprocità. I bisogno di uno possono prevaricare quelli dell’altro. La relazione è mossa da una dinamica disfunzionale per la quale oggi vinci tu e domani vinco io, nelle coppie emotivamente mature vincono entrambi i partner, sempre.

Ancora più importante, in una coppia matura, non si ha paura di perdere l’altro. Nella coppia ci si sente al sicuro. Sai che quello è il tuo posto e ti senti davvero amato e stimato dal partner. C’è comunicazione, incontro e voglia di crescere! L’espansione di coppia, infatti, non limita la tua crescita personale ma la supporta.

Come rendere la tua coppia più matura? Lavorando su te stesso. Se pensi che la tua coppia possa migliorare solo se l’altro cambia, stai usando l’approccio sbagliato. Puoi agire solo su te stesso e sperare che le tue azioni possano sortire un effetto sull’altro. Sappi, però, che se l’effetto sperato dovesse tardare ad arrivare, la responsabilità della tua felicità sarà sempre tua. Perché stare insieme a una persona che si disidera diversa? Vuol dire che, in fondo, non vuoi quella persona ma semplicemente hai paura di lasciarla. Lavora allora sul tuo senso di sicurezza e sulle tue paure.

Difendere te stesso è tuo dovere (oltre a essere un tuo diritto), ecco perché in ogni relazione diviene importante scandire dei confini in modo assertivo. Al momento dell’offesa, per concederti tempo e al contempo mettere in discussione l’altro, prova a chiedere spiegazioni. Dopo l’offesa, prova a porre una domanda, in modo calmo e chiaro: «cosa mi hai detto?» 

E se l’altro è insensibile, mi offende e denigra?

Anche in questo caso, cerca di comprendere perché stai in quella relazione. Ogni scelta che fai (compresa la scelta del tuo partner e di restargli accanto) riflette un tuo bisogno o una tua ferita. Cosa può raccontarti di te questa scelta? Riflettici. Intanto, quando il tuo partner ti offende, prova a rispondere con una domanda chiara e pacata così da mettere in evidenza l’assurdità delle parole altrui e la sua mancanza di tatto: «Cosa mi hai detto, scusa?!». Mostrati sorpresa, ma non arrabbiata.

In questo modo, ti conederai del tempo per riflettere e, al contempo, metterai in dubbio l’altro sperando che possa approfittarne per riflettere a sua volta. Ricorda, tu sei responsabile delle tue azioni e non di quelle altrui, per questo ha poco senso cercare di cambiare l’altro, anche se a fin di bene, anche se vuoi salvarlo. Tu non puoi salvare nessuno se non te stesso.

Quando reagisci con rabbia alle provocazioni, fomenti il caso e l’immaturità di coppia. Quando rallenti e disinneschi, concedi a te stesso e all’altro la possibilità di riconsiderare le sue intenzioni e valutare il danno che sta causando. Quando la regolazione emotiva è una conquista lontana, è saggio rallentare e far dissipare un po’ il volume emotivo prima di andare avanti. L’intensità delle emozioni, quando troppo forte, mette un freno alla possibilità di fare esperienze correttive che possono regalarti quell’approccio nuovo! Quel quid in grado di orientarti sulla direzione dei tuoi bisogni più autentici, senza lasciarti guidare, nelle tue scelte, dalle tue ferite!

Impara a capire te stesso e il tuo partner

Molto spesso sento dire che per stare bene, per cambiare, per far ripartire una relazione basta la sola forza di volontà. Questa è la credenza più ingenua del mondo! Prova a svitare un bullone con la sola forza di volontà, finirai per farti solo male le dita! Il bullone lo devi conoscere, devi saperne il calibro e poi disporre di una chiave inglese e capire il verso giusto per svitarlo.

Ecco, anche per le relazioni è così e analogamente lo è per cambiare se stessi, per crescere e maturare! Solo che in gioco non c’è solo un verso e un calibro da decifrare… Devi conoscerti nel profondo e conoscere profondamente anche l’altro, hai bisogno di capire come funziona la tua mente e poi adoperare, uno a uno, tutti gli strumenti necessari per cambiare e svoltare nella vita.

Rifletti sull’effetto che l’altro ha su di te

L’amore vero ti avvicina a te stesso, ti fa sentire libero, ti dà coraggio e fiducia. L’amore immaturo ti allontana da te stesso, ti fa sentire schiacciato. come se da solo non bastassi, ti fa sentire spaventato e confuso. Ti proietta all’insicurezza. La mancanza di un’adeguata cultura emotiva ha fatto sì che molte relazioni (incluse quelle genitore-figlio) vertano sul surrogato patologico dell’amore e, in definitiva, sul disamore (perché, diciamocelo, l’amore immaturo è tutto fuorché AMORE, ma… chi lo attraversa, spesso non conosce la differenza).

L’aspetto positivo è che non dobbiamo necessariamente aspettare che l’amore arrivi da fuori, possiamo (e anzi, dobbiamo) iniziare a concedercelo da soli. Se vuoi iniziare una relazione d’amore con te stesso, esplorare il mondo dell’emancipazione emotiva e dell’affermazione di sé, ti consiglio la lettura del mio libro (già bestseller) «d’amore ci si ammala, d’amore si guarisce», disponibile in tutte le librerie e su Amazon.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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