Segnali per capire se è amore o abitudine

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Le relazioni umane possono attraversare fasi diverse, dall’eccitazione iniziale dell’innamoramento all’evoluzione verso una stabilità basata sull’abitudine. L’amore è un sentimento profondo e intenso che si basa sulla passione, l’affetto, la preoccupazione e il desiderio di stare con qualcuno. L’amore è spesso associato a una connessione emotiva e spirituale tra due persone. Può includere l’amore romantico, l’amore familiare, l’amore per gli amici e così via. L’amore è solitamente il motore principale di una relazione all’inizio e può persistere nel tempo, ma può anche evolvere in qualcosa di più stabile e intimo con il tempo. L’abitudine, d’altro canto, è una routine o un comportamento che diventa una parte regolare della vita di una persona. Nelle relazioni, l’abitudine può riguardare la comodità di stare con qualcuno o la familiarità di una situazione. A volte, le persone possono rimanere in una relazione principalmente per abitudine o paura del cambiamento, anche se l’amore iniziale può essere sbiadito. Tuttavia, distinguere tra amore e abitudine in una relazione può essere un compito complesso.

L’amore è un sentimento travolgente che ti fa desiderare di condividere qualsiasi cosa con la persona amata. Se si tratta di amore, allora, sentirai il bisogno di raccontarti all’altro, di condividere con lui/lei i tuoi pensieri della giornata, di farti scoprire giorno per giorno, anche a distanza di 10 anni. Siamo esseri estremamente complessi e sempre in evoluzione e tutto questo si ripercuote sulla coppia. Se non senti questo travolgente impulso di condivisione, allora è giusto interrogarti: la relazione va avanti per amore o abitudine?

L’amore è un sentimento molto complesso, diciamo che guardandoti dentro dovresti capire cosa provi: nutri per il tuo partner quel mix di accettazione, stima, fiducia, tenerezza, attrazione e smisurato affetto? Se ancora sei confuso, esamina i tuoi comportamenti. Sei premuroso con il tuo compagno? Sei attento ai suoi bisogni? Hai voglia di condividere nuove avventure con lui/lei? Ti piace trascorrere del tempo insieme? Se la risposta a queste domande è sì, sappi che si tratta di amore. Nel tempo, l’attrazione fisica può scemare, l’intensità di quell’amore travolgente potrebbe diminuire, ma il sentimento di fondo, quello rimane sempre!

L’amore va oltre l’abitudine

Avere l’istinto di chiedersi se nella nostra coppia ci sia ancora amore o se siamo stati inghiottiti dalla routine è lecito e (udite, udite) sano. Quando ci si interroga sulla questione, quando si mette in dubbio la qualità del rapporto, si prende coscienza della situazione attuale: questo può risultare positivo per la coppia, in quanto permette ai suoi membri di aggiustare il tiro e sistemare quello che non li fa sentire bene.

Ogni giorno, funzionando con il pilota automatico, a volte agiamo senza intenzione consapevole. Un’ampia gamma di comportamenti possono entrare a far parte della nostra routine, compresi i comportamenti di cura, il sesso riparatore e le piccole premure quotidiane. Ciò che non può diventare un’abitudine è il piacere: immagina di poter spezzare la tua routine, magari per fare una bellissima vacanza e portare con te chi vuoi. Ti piacerebbe condividere la tua vacanza con il tuo partner o immagini di vivere quell’esperienza con qualcun altro? Anche una persona che ancora non conosci.

Per capire se ami ancora il tuo partner, puoi anche basarti su quegli eventi che esulano dalle tue routine. Per esempio, sei a lavoro e ricevi una bellissima notizia. La tua gioia si amplifica quando la condivi con il partner o gli racconti la cosa tanto per… senza alcun trasporto? Le tue emozioni sono strumenti magnifici se sai ascoltarle! Possono dirti molto! I sentimenti non sono altro che una sorta di emozioni persistenti, che addirittura possono entrare a far parte di te. Riesci a sentire quei sentimenti di trasporto per il tuo partner?

Avrai notato che questo articolo è composto da un testo evocativo (come la condivisione di una bella notizia, l’occasione di una vacanza o l’elenco di parole calde e dolci come nella definizione d’amore) e da domande riflessive. Quando c’è un’evocazione esplicita, dovrebbe essere più semplice riflettere sui propri sentimenti. Se ancora non riesci a comprenderli, forse stai vivendo una fase di chiusura, quasi come se ti fossi impermeabilizzato a certe sensazioni. Alcuni di noi sono un po’ atrofizzate quando si parla di amore, allora concediti del tempo per capire, per fare un profondo lavoro introspettivo. Capire cosa provi e quali sono i tuoi bisogni è necessità prima per garantirti una vita soddisfacente. Nell’interessarti alla tua vita sentimentale, cerca di avvicinarti anche alla tua vita affettiva, cioè al modo in cui tu vivi le emozioni e le relazioni.

Attenzione alla codipendenza

Metteva ogni giorno la sveglia alle 6 e prima di uscire per andare a lavoro, mi preparava la colazione e me la faceva trovare su un vassoio vicino al letto. In tanti anni, non mi ha mai fatto sapere quanto fosse difficile alzarsi a quell’ora in inverno e tagliare le arance ancora fredde di frigo per la mia spremuta. Questa era, senza dubbio, diventata una sua abitudine ma, altrettanto indubbiamente, rifletteva un sentimento d’amore. Quando si compiono gesti, pur essendo abitudinari, questi sono sempre accompagnati da emozioni. Cosa provi quando compi i tuoi gesti abitudinari? E quando vedete insieme una serie tv, c’è voglia di confrontarsi? C’è ancora un dialogo aperto su tutto? Ti è venuta la curiosità di sapere lui/lei cosa pensa del finale di stagione della tua serie tv preferita?

Piuttosto che discernere l’amore dall’abitudine, è più difficile capire se si tratta di amore o di codipendenza. Se sei infelice della relazione ma non riesci a lasciare il tuo partner perché senti di avere bisogno di lui/lei, molto probabilmente stai vivendo una relazione dipendente o codipendente. Tutte le forme di dipendenza affettiva vertono sul bisogno di colmare un vuoto. La relazione nasce da una ferita ancestrale e non dall’amore. In questi casi, siamo disposti ad accettare molti compromessi per non rompere la relazione anche quello di accettare una vita infelice.

Dimmi, nella tua relazione, ti senti amato? Senti che il tuo partner abbia ancora voglia di ascoltarti, comprenderti, scoprirti e condividere con te? Lui/Lei chi porterebbe in vacanza con sé? È logorante non sentirsi importanti e amati. Questo sì che spegne il sentimento. Non è l’abitudine ad ammazzare l’amore, a farlo è la mancanza di stimoli e di interesse. Nel rinnovare se stessi, si rinnova inevitabilmente anche la coppia. Se c’è stagnazione di sé (e di conseguenza anche della coppia), allora tutto è più difficile.

L’amore, come precisato, verte sulla volontà di condividere se stessi con l’altra persona, a patto però che l’altro voglia condividerci. Nell’amore non c’è senso di vuoto. Non c’è un’altra persona da salvare, da cambiare o da manipolare. C’è solo un profondo noi, coeso e inteso. Si riesce ad amare così profondamente quando si è già soddisfatti di sé, quando non ci sono vuoti da riempire ma solo nuovi spazi da conquistare insieme. C’è complicità, entusiasmo, rispetto reciproco, fiducia e desiderio di una comunicazione aperta che entrambe le parti si assumono la responsabilità di promuovere e coltivare. Nelle relazioni d’amore, c’è anche il desiderio di sostenere il successo e il benessere dell’altra persona, senza perdersi nel processo.

I legami basati sulla dipendenza non danno nulla di tutto questo. Prima di iniziare una relazione avremmo bisogno di imparare a stare soli perché, per essere felice con un’altra persona, è necessario non avere vuoti da colmare. Senza la capacità di stare da soli, si diventa bisognosi e si cerca all’esterno qualcuno che possa colmare il proprio vuoto. Ma quando tentiamo di colmare il nostro vuoto, non con l’introspezione e l’auto-accettazione, ma con l’amore altrui, possiamo trovare solo altro vuoto. Se queste parole risuonano qualcosa in te, forse non è mai stato vero amore ma si trattava di dipendenza.

L’abitudine può rinforzare l’amore

A differenza di ciò che si possa immaginare, le buone abitudini possono rinforzare l’amore. Quando agiamo con il pilota automatico praticando dei piccoli gesti di cura, rafforziamo quelle connessioni neurali che richiamo il nostro sentimento d’amore. Stiamo investendo nel legame. L’abitudine dell’ascolto, della comprensione empatica, del dialogo assertivo, possono indubbiamente fare bene a qualsiasi relazione d’amore.

Segnali per capire se è amore o abitudine

Nel tempo, è normale (anzi, positivo!) che il rapporto con il partner cambi. I cambiamenti di coppia riflettono dinamismo, quando i cambiamenti che si verificano non sono quelli sperati, allora è opportuno interrogarsi: è ancora amore o stiamo insieme per abitudine? Prova a riflettere con me su questi 5 punti.

Stai bene ma non sei felice. Dall’esterno sembra scorrere tutto nella norma, sperimentate dei momenti di allegria insieme ma senti che non c’è quel trasporto necessario. Se senti che manca qualcosa, cerca di capire da dove arriva questa mancanza (da dentro di te o da qualcosa che lui/lei non riesce più a farti?). Capire la fonte di questa mancanza è necessario per porre rimedio.

Eviti il contatto fisico. Non ti attrae più. Sei attratto da altre persone. Ognuno vive la sessualità a suo modo, quindi questi non possono essere segnali inequivocabili ne’ campanelli d’allarme. Secondo un sondaggio, per esempio, è emerso che il 19% delle donne (e 10% di uomini) preferirebbe una relazione d’amore forte e travolgente ma senza coinvolgimenti fisici. Mentre l’8% delle donne (e 15% degli uomini), per sentirsi pienamente appagata in una relazione di coppia, vorrebbe fare sesso con altre persone esterne della coppia, pur affermando di amare il partner. Questi dati ci fanno capire che non esistono regole fisse sulla sessualità. Non viviamo il sesso con la stessa chiave universale con cui viviamo l’attaccamento e l’amore. Ecco perché non è possibile usare questi fattori come segnali inequivocabili.

Manca l’entusiasmo della condivisione. Fai fatica a fare progetti con lui/lei, ti annoi e vivi il rapporto come se fosse in una nube grigia, appiattita, senza coinvolgimento. Questo è un chiaro indicatore di una relazione che va avanti per inerzia.

Ciò che prima era sopportabile, adesso non lo è più. Questo non è necessariamente un indicatore di mancanza di amore. Noi tutti cambiamo, le nostre esigenze si affinano e anche la nostra tolleranza può variare. L’importante è comunicare i nostri nuovi bisogni in modo assertivo, senza correre il rischio di ferire l’altra persona e trovando i compromessi giusti affinché possa instaurarsi un nuovo e appagante equilibrio di coppia.

Il valore del «suo bene». Nelle relazioni, entrambi i partner si muovono per supportare il bene dell’altro. Quanto tieni al suo bene? Quanto tiene lui/lei al tuo di bene? Le relazioni sono fatte di una bilanciata reciprocità. Se il suo bene non ti è più così a cuore o addirittura ti è divenuto indifferente, sicuramente la relazione va avanti per abitudine.

Nelle relazioni c’è sempre un momento in cui le cose non funzionano come dovrebbero

Tuttavia, se il vostro amore è ancora vero, entrambi avrete abbastanza volontà e forza per superare le difficoltà, sia pure la routine stessa. Ma mai rinunciare alla felicità solo perché non hai il coraggio di interrompere una relazione giunta al capolinea. A volte la rottura è la soluzione migliore per tutti. Quando una relazione non fa più bene e non porta ad una progressione è bene chiudere. Risposta facile dicono i deboli di cuore, coloro che soffrono in prima linea e che, nonostante tutto, non riescono a staccare la spina

Tutto questo dolore che ora provi è molto umano ed è legittimo sentirsi smarriti, impauriti e persino sbagliati!

Gli addi spaventano, immobilizzano, stordiscono cuore e mente. Ti fanno credere che da soli si è incapaci di aprirsi al mondo, alla vita. Ci fanno sentire incompleti, poco desiderabili, per niente degni d’amore.
EH SI…È PROPRIO DIFFICILE DIRE ADDIO, VERO! La magia degli addii raramente la si scorge nel momento in cui lo diciamo, la magia sta tutta in ciò che viene dopo, in tutto ciò che ci attende…
Allora, per quanto triste, dire addio diventa l’unico lieto fine possibile. Sarà terribilmente doloroso ma anche meravigliosamente liberatorio.
Se sei tra coloro che sono stati feriti, derisi, maltrattati, denigrati, sminuiti dall’amore, ti invito a leggere il mio nuovo libro, un preziosissimo manuale che ti prenderà per mano e ti insegnerà a trattarti con amore.
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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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