Segnali tipici delle persone prepotenti e prevaricatrici

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Capita sempre di incontrare persone prepotenti, controllanti, saccenti, che impongono le proprie idee e opinioni, che svalutano gli altri e credono di avere sempre ragione, che non esitano ad usare toni aggressivi per ottenere ciò che vogliono. Sono tanti e si aggirano nelle amicizie, sul lavoro, in famiglia e nella coppia. A volte si mimetizzano dietro una maschera di iniziale umiltà. Quel che è certo è che fanno parecchi danni alle vite degli altri. Sono quelli  che si sentono sempre in diritto di dire la loro.. di screditarti, scoraggiarti, di dirti cosa è meglio per te.

Non sempre chi è prepotente alza la voce, insulta o usa modi rudi!

Può anzi mostrarsi disponibile, apparentemente collaborativa, anche generosa, ma solo fintanto che le cose andranno secondo il suo volere: se osteggiata, non tarderà a dare dimostrazione della risolutezza con cui intende ottenere ciò che desidera. Consciamente o inconsciamente, tende a riprodurre comportamenti in cui ogni decisione viene imposta, senza preoccuparsi minimamente di giustificare il motivo della decisione. “Io ne so comunque di più” “Io ho le conoscenze giuste, io ho le soluzioni migliori, il mio punto di vista è più valido del tuo”. Ecco delle frasi che potrebbero sembrarti familiari.

Sapere come reagire alle prepotenze, provocazioni, prevaricazioni non è affatto semplice

In primo luogo, perché non c’è una regola universale che vale in ogni contesto. Con alcune persone potrebbe convenire il silenzio, con altre, invece, contrattaccare. In secondo luogo, quando si è vittima di prevaricazione, l’irritazione che ne consegue non aiuta a restare lucidi. È probabile, quindi, che in un momento di confusione in cui la propria autostima è messa a dura prova non si reagisca come si dovrebbe cadendo nella classica accondiscendenza.

Queste persone appaiono intolleranti agli altri, contraddicono il punto di vista altrui e cercano di dominare, controllare o schernire chi percepiscono come inferiore (praticamente quasi tutti, perché le uniche persone che non ritengono inferiori, sono quelle che percepiscono come simili a sé!). Queste persone, qualunque cosa facciano e con chiunque abbiano a che fare, si pongono verso l’interlocutore con frasi che mandano messaggi inequivocabili:

  • «io ne so più di te»
  • «il mio punto di vista è più valido del tuo»
  • «le mie opinioni pesano più delle tue»
  • «il mio tempo è più prezioso del tuo»
  • «i miei bisogno devono essere soddisfatti prima dei tuoi»
  • «io sono più importante»
  • «tu non hai valore»

Come si comporta chi vuole controllarti

Il tratto fondamentale di un carattere autoritario è il desiderio di controllare ad ogni costo tutto e tutti. Interagire con un soggetto che tende ad agire in maniera dispotica e irrispettosa destabilizza chi ne è vittima  Come già accennato, queste persone possono essere la fonte di potenziali sofferenze… questo articolo ti aiuterà a identificare facilmente coloro che sentono il bisogno di controllare e gestire la tua vita.

1. Usa il ricatto emotivo

Il disagio, la colpa e la paura sono le emozioni che spera di far suscitare nella persona che vuole controllare! Chi vuole gestirti conosce molto bene come sei fatta/o,  sa perfettamente quali sono le tue debolezze.  Può pertanto usare le tue vulnerabilità contro di te, colpirti con terribili ultimatum nei tuoi momenti più stressanti, cercare di farti sentire in colpa per i suoi problemi che non hanno nulla a che fare con te.

2. Pensa solo ai suoi scopi

Chi ha un comportamento autoritario non conosce confini e limiti per raggiungere i suoi obiettivi, spesso finisce per cadere in una dinamica in cui inizia a chiederti molte cose e in ogni ambito! Questo perché apprende che gestire la vita del prossimo può essere utile nel breve termine.

3. Agisce come se conoscesse l’essenza della persona controllata

Chi ama controllare le persone tende a giustificare di base il suo comportamento in una presunta capacità di “vedere” l’essenza delle persone e decidere che cosa è meglio per loro. Certo, questo non è espresso letteralmente, ma è intravisto in quello che dice.

4. Esalta i propri meriti

Ama rendere visibile i suoi risultati e a rivolgere l’attenzione su di se; un comportamento sottile e subdolo per giustificare la sua autorità e al tempo stesso attirare l’attenzione degli altri verso questi meriti più o meno esagerati.

5. Agisce con il paternalismo

Per esercitare il suo potere sull’altro, spesso ricorre a un tono paternalistico. E lo fa mostrandosi conciliante (ad esempio, offrendosi di prendere una decisione al posto tuo) o più direttamente instillando insicurezze. Si spinge fino al punto da convincerti che non sei in grado di fare la scelta giusta per te.

6. Tendenza all’aggressività

Il fatto di chiedere e aspettarsi molte cose dagli altri, comporta inevitabilmente situazioni di conflitto ed insoddisfazione. Quando le sue aspettative non vengono rispettate, tende a essere aggressivo e vendicativo. Il tutto perché questa ribellione non deve più ripetersi! Le improvvise esplosioni di rabbia, anche se dovute a un motivo particolare, non devono intimorirti. Se sei convinto di dire o fare la cosa giusta, non avere paura di difendere la tua posizione.

Sarebbe un errore assecondare l’altro o fingere di essere d’accordo; questo tipo di atteggiamento infatti rafforzerebbe inesorabilmente la convinzione del dispotico di poter chiedere a chi gli sta intorno qualsiasi cosa, senza essere mai contraddetto. Queste punizioni non devono essere basate sulla forza fisica, ma possono essere espresse simbolicamente e verbalmente.

Se qualcosa non va come desideri, hai il potere di cambiare ciò che è sotto il tuo potere e la tua responsabilità

Non sei obbligato ad avere rapporti con nessuno. Ricorda che non puoi controllare l’altra persona ma puoi controllare il 50% della tua relazione. Scegli tu come vuoi comportarti, scegli tu come vivere la tua vita. Solo tu hai il diritto di decidere della tua vita. Non farti prendere dal senso di colpa se decidi di allontanare chi non merita la tua presenza. Hai provato a creare una relazione più costruttiva ma dall’altra persona non hai ricevuto un feedback positivo e puoi scegliere come reagire.

Non dare il tuo mille a chi non sa contare fino a 100!

Se hai a che fare con una persona che si comporta senza mai tener conto del tuo parere, non soccombere di fronte a tali manifestazioni di onnipotenza. Essere sempre accondiscendenti, anche quando è evidente che sia stata fatta una richiesta discutibile o addirittura assurda, non ti aiuterà a migliorare la relazione. Quando ti trovi di fronte a qualcuno che non lascia spazio alle tue opinioni, che ritiene sistematicamente negativa ogni proposta diversa dalle sue idee, regalagli la tua indifferenza. Esattamente come qualsiasi persona, anche tu hai dei diritti da difendere, primo fra tutti quello di decidere a seconda delle tue necessità o preferenze.

Prendi il controllo

Anche se non hai sempre il controllo su tutto ciò che accade nella tua vita, hai il controllo su come reagire e su come condurre la tua vita. Sapersi prendere cura di se stessi è una prova di maturità, infatti quando si è sufficientemente responsabili da rispondere ai propri bisogni non si ha la necessità di appoggiarsi ad altre persone; significa essere completamente autonomi da scegliere in tutta libertà come gestire le proprie qualità personali.

Quando inizi a concentrarti su te stesso, le uniche persone che rischi di perdere sono quelle che sono sempre state accanto come dei “parassiti” cioè sfruttando le tue migliori qualità a loro vantaggio, non chi ti apprezza per quello che sei. All’inizio potrà spaventarti l’idea di aver allontanato qualche perdita significativa, ma più la tua autostima si consolida più sarai contento di aver compiuto una potatura umana. In questo caso la potatura non riguarda la persona da mandare via ma le risorse emotive che deciderai di smettere di investire!

Quelle risorse potrai usarle per te stesso, per coltivare il tuo benessere in altri momenti e in altri luoghi. Prova a fare della tua vita un’opera d’arte un secondo alla volta. Ricordati che il tempo che passa non torna più e che ogni ora può avere un tuo voto: puoi viverla impegnandoti da 0 a 10. E può restituirti la felicità corrispondente. Cosa ne pensi di un’esistenza in cui riesci ad ascoltare e comprendere i tuoi bisogni più autentici e, soprattutto, farli rispettare? Una vita in cui la sicurezza che cerchi è già dentro di te, pronta all’uso… e aspetta solo di essere afferrata! Ecco, una vita del genere è possibile e tu la meriti tutta.

Chi rinuncia all’idea di essere responsabile di se stesso, rinuncia anche alla possibilità di una vita appagante. Ecco, allora ognuno di noi dovrebbe prendere in carico se stesso, prendersi in carico la responsabilità del proprio benessere! Questa assunzione di responsabilità finirà per fare una cernita nella propria vita, una selezione naturale dei legami, trattenendo solo persone genuine (non colpevolizzanti e che, come noi, hanno imparato a prendere in carico se stessi). Se vuoi finalmente occuparti di te e considerarti la priorità della tua vita, ti consiglio la lettura del mio libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce», lo trovi in tutte le librerie e su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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