Segnali utili per capire quanto la tua relazione ti sta danneggiando

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Quando siamo innamorati tendiamo spesso a vedere con maggiore enfasi i lati positivi del carattere dell’altro, ci convinciamo che possa essere il compagno o la compagna ideale per i nostri progetti di vita. I difetti, o alcune peculiarità caratteriali, passano in secondo piano. Nell’amore, l’altro appaga la nostra sete di affetto, di riconoscimento, ci solleva dal senso di solitudine e di “incompletezza”. In una coppia che funziona, poi, c’è complicità, dialogo, divertimento, l’altro funge da continuo stimolo per la crescita e la realizzazione, anche a livello personale. Non sempre, però, il rapporto svolge queste funzioni di supporto e crescita: quando non ci sono più le basi di amore e condivisione, la relazione diventa logora, sfiancante e mina il benessere e l’autostima.

Amore o dipendenza?

Quando mettere fine ad una relazione, anche se ci rende insoddisfatti e infelici, sembra impossibile, siamo di fronte ad uno scenario di dipendenza. La dipendenza relazionale, o affettiva, si manifesta con un bisogno eccessivo dell’altro e della relazione, che diventa la principale sfera di interesse e investimento, a discapito di altre relazioni o attività.

Alcune volte ci diciamo che è impossibile ritrovarsi incastrati in relazioni sbagliate e tossiche, perché, in tal caso, sarà facile riconoscerle e ancora di più romperle immediatamente. Purtroppo, non sempre è così; a volte non è semplice individuare una relazione disfunzionale. Quando ci sono violenze fisiche e abusi ciò appare piuttosto evidente, ma in molti altri casi esistono relazioni tossiche le cui sembianze sono ben mascherate e celate.

50 indicatori di una relazione che ti sta danneggiando

È importante riconoscere i segnali di una relazione malsana, in maniera da proteggere la tua salute e allontanarti prima di subire gravi ferite mentali. Come capire se quella che si sta attualmente vivendo è o meno una relazione di questo tipo? Rispondi alle seguenti domande e vedi quante volte hai risposto “sì” e quante “no”. Più risposte affermative dai, più aumenta la possibilità che la tua relazione ti stia danneggiando

1. Il mio compagno mi insulta, chiamandomi “stupida” o “inutile”, o altri epiteti del genere, anche davanti ad altre persone.
2. Mi prende in giro, mi sminuisce, o usa un tono paternalistico di voce rivolgendosi a me, come se fossi una bambina sciocca.
3. Questa persona spesso mina la mia autorità con i miei figli.
4. Cerco di non sfidare o mostrarmi in disaccordo con il mio compagno
5. Se mi rifiuto di soddisfare una sua qualsiasi richiesta, so bene che me la farà pagare anche se in modo subdolo

6. Non so mai cosa aspettarmi da questa persona; un momento è piacevole e accogliente e il momento successivo è crudele o indifferente. Non riesco mai a capire cosa possa mantenerlo di buon umore o cosa può farlo “esplodere” da un momento all’altro.
7. Minaccia di andarsene o se ne va bruscamente quando dico o faccio cose che a lui non piacciono.
8. Rompe oggetti in casa quando è arrabbiato o turbato.
9. Fa il broncio quando “si offende”, non mi parla e/o mi rifiuta fisicamente.
10. Alza la voce con me e mi offende verbalmente. Critica il mio aspetto fisico o il modo in cui faccio le cose più banali.

11. Mi impone come vestirmi e anche come svolgere compiti pratici.
12. Non collabora in casa, spesso agisce come se le faccende fossero “indegne” di lui, e lascia tutto il lavoro a me.
13. Quando cerco di parlare dei miei sentimenti non mostra attenzione inoltre può anche utilizzare in seguito quello che ho condiviso contro di me.
14. Si comporta in un modo di fronte agli altri in modo molto diverso a porte chiuse.
15. Mi isola da familiari e amici. Sembra disprezzarli, cerca di mettermeli contro o di sminuirli ai miei occhi e mi impedisce di vederli, facendomi sentire in colpa nei suoi confronti.

16. Ha raccontato a miei amici/familiari delle cose intime che io non avrei voluto che lui divulgasse, e lo ha fatto contro la mia volontà. Si è giustificato dicendo di averlo fatto per il mio bene.
17. Mi impedisce di avere hobby o interessi; invece i suoi hobby o interessi vengono prima di tutto.
18. Ha fatto o sta facendo di tutto per convincermi a lasciare il lavoro e occuparmi solo della casa e dei figli.
19. Mi ha minacciato di non farmi più vedere i miei figli, per impedirmi di lasciarlo
20. Mi ritrovo a dire piccole bugie per nascondergli dove sono stata, chi ho visto o perfino dove ho fatto la spesa, per evitare le sue critiche gratuite o la sua gelosia nei confronti dei miei amici/familiari.

21. Quando faccio acquisti, devo gettare o nascondere subito i cartellini dei prezzi, altrimenti so che verrò sgridata per aver speso troppo anche se erano spese indispensabili.
22. Quando si verifica un conflitto,  non cerca di risolverlo. In realtà, non credo che il mio partner  sia in grado di risolvere un conflitto con me.
23. Usa spesso insinuazioni per farmi sentire inadeguata, mi tiene spesso in scacco nel rapporto.

24. Leggo un sacco di libri su come migliorare le relazioni; ricerco in internet e leggo quanto più possibile sulle relazioni violente, il narcisismo, la manipolazione o il disturbo di personalità borderline.
25. Sono di solito io, anche se non sempre, quella che si prende tutta la colpa per i nostri problemi.

26. Ignora le mie esigenze e / o sentimenti e / o desideri.
27. Mi sento dire che sono “irrazionale”, “troppo sensibile”, “troppo suscettibile” oppure che “stava solo scherzando”, ogni volta che provo a esprimere un disagio.
28. Pretende che io faccia sempre le cose a modo suo.
29. Mette il broncio quando è arrabbiato con me per qualcosa, o non riesce a ottenere quello che vuole.
30. Ha scatti di rabbia quando cerco di fare una domanda che implica la sua responsabilità

31. Si rifiuta di ascoltare il mio punto di vista.
32. Usa il sarcasmo e il ridicolo per controllarmi.
33. Utilizza minacce contro di me per controllarmi.
34. Ignora i miei messaggi e telefonate, e risponde solo in base al suo programma o tabella di marcia.
35. Mi sento intrappolata nel mio rapporto con questa persona.

36. Ho difficoltà a dormire, stanchezza cronica e episodi di pianto/depressione.
37. Non mi sento me stessa in questa relazione.
38. Sento che sono trattata come una bambina in questo rapporto; non ho accesso a documenti o denaro in modo indipendente.
39. Spesso mi sento come il genitore in questa relazione, e sono costretta a rimediare a ciò che combina oppure a gestire i problemi.
40. Di solito mi sento tesa e ansiosa quando sono insieme al mio compagno

41. Ho paura di questa persona.
42. Mi sento male fisicamente quando sono intorno a questa persona.
43. Non mi piace dire agli altri quello che sta realmente accadendo nel mio rapporto.
44. Spesso si comporta come Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
45. Io tendo ad usare sostanze, cibo o altri comportamenti di dipendenza per far fronte alla mia relazione.

46. Ha un’aria di distacco
47. Si sente spesso invidioso degli altri.
48. Quando sono intorno a questa persona spesso mi sento come se stessi male o sento la mancanza di qualcosa, ma non riesco a capire cosa.
49. Spesso rifletto e mi chiedo se sono pazza o il mio partner è pazzo o entrambi.
50. Nonostante tutti i “sì” a cui ho risposto finora, ho ancora desiderio di rimanere nel mio rapporto e di “farlo funzionare”.

Riconoscere una relazione malsana è il primo passo per uscirne

La soluzione? Difficile e tortuosa, consiste nel vedere l’altro per quello che è, ovvero un partner anaffettivo, egoista, opportunista, manipolatore….Solo così puoi uscire dalla relazione malsana! Dopo aver acquisito consapevolezza di ciò, che è un primo fondamentale passo, devi comprendere la tua dose di responsabilità nella dinamica disfunzionale. Devi assumerti le tue responsabilità: sei parte attiva della dinamica, perché le relazioni si creano e si mantengono in due. Quindi dovresti farti alcune domande e riflettere su alcuni aspetti

“Non mi piace il rapporto che sto vivendo?”

Perché, allora, continuare a viverlo nello stesso modo! Non puoi cambiare l’altro, ma puoi cambiare il tuo modo di vivere il rapporto, il modo in cui si relaziona a te, perché tu sei parte attiva della relazione. E, se lo ritieni necessario, puoi decidere anche di chiudere questa relazione

“Mi sento trattato/male, non rispettato/a?”

Sei tu che stai permettendo all’altro di farlo e dunque sta solo a te impedire che accada. Hai sempre la possibilità di scegliere, se hai a cuore i tuoi bisogni

“Sento che non posso fare a meno di questo rapporto, per quanto tossico?”

Come tutte le sostanze “tossiche”, anche un rapporto che si fonda su queste dinamiche può creare forme di dipendenza. Allora inizia a pensare che tutto questo ha poco a che fare con l’amore.

Uno degli errori più grandi che possiamo commettere quando siamo innamorati è quello di credere che soltanto in coppia si possa raggiungere la realizzazione personale. Sbagliato! Solo amando te stessa puoi trovare il vero amore, quello sano e autentico. Come fare, quindi, ad amarsi? Innanzitutto comprendendo che l’amore attraversa diverse fasi nella nostra vita, e che vivere di riflessi altrui non ti insegnerà a reagire o a stare bene con te stessa, né ti farà apprezzare la bellezza della vita, se non tramite gli occhi di un’altra persona.

Non lasciare che passi tempo, non accettare le colpe dell’altro, non renderti responsabile di errori che non hai commesso, non lasciarti manovrare e non cadere nei “ricatti emotivi”. Portare avanti una relazione che non funziona ti rende la versione negativa di te stessa: una persona infelice, insicura, arrabbiata, confusa. Danneggia te, le tue giornate, la tua vita… ti allontana  da tutto ciò che meriti: un amore sano e autentico.

È il momento di irradiare bellezza, gioia e felicità nella tua vita

Nessuno ha l’obbligo di sceglierti, di apprezzarti o di condividerti, ma altrettanto nessuno ha il diritto di non rispettarti, neppure tu. E il rispetto che tu hai per te stesso sarà lo stesso rispetto che esigerai dagli altri. Amati e valorizzati per tutto quello che sei e non per quello che qualcuno ti lascia intendere. E se qualcuno ti trascura o non ti apprezza, non vuol dire che qualcun altro non possa amarti per quello che sei…fai il possibile per circondarti di persone che ti vogliano nella loro vita, che diano il giusto valore alla tua persona. Il tuo valore esiste, devi solo credere in te.

Fin da bambini, ci insegnano a non deludere gli altri, a essere ubbidienti e addirittura a non dar fastidio. Crescendo, orientiamo la nostra vita su ciò che possiamo fare per gli altri, dimenticando che sono molte le cose che potremmo fare per noi stessi. Dentro di te, hai inestimabili risorse emotive e questo è un dato certo. Quando tieni a qualcuno, cosa fai? Te ne prendi cura, gli dedichi attenzione e stima… quindi, la tua capacità d’amare non è affatto messa in dubbio. Allora perché non provi a dedicare un pizzico di quelle attenzioni a te stesso? Perché continui a spostare i tuoi pensieri sull’altro, quando potresti dedicarli a te? Se nelle parole che hai letto in precedenza hai trovato delle verità che ti hanno toccato da vicino, sappi che puoi venirne a capo! Da qualche giorno è uscito il mio secondo libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». È un viaggio introspettivo che ti consentirà di trasformare le tue ferite e la tua attitudine difensiva in un’inattaccabile amor proprio. Già, perché l’armatura che più di tutte può difenderti (dalle umiliazioni, dai torti, dalle delusioni e dalla rabbia…) è proprio l’amor di sé. Il libro è disponibile in tutte le librerie d’Italia oppure puoi acquistarlo su Amazon a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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