Sono passati circa 150 anni dalla nascita della psicologia come metodo scientifico empiricamente fondato, tuttavia, ancora oggi, molti professionisti di settore così come gli stessi corsi di laurea e scuole di specializzazione in psicoterapia, continuano a proporre un modello psicologico più umanistico dimenticando di sfruttare le grosse potenzialità offerte dalle evidenze scientifiche.
Era il 1874 quando Wilhelm Wundt scrisse «Principi di psicologia fisiologica» e ancora, era il 1876 quando presso l’Università di Harvard, William James fondò il primo «laboratorio di psicologia sperimentale» degli Stati Uniti e passò alla storia per il suo empirismo radicale. Nonostante i passi avanti compiuti da allora in ambito delle scienze e tecniche psicologiche, l’utente che desidera un supporto psicologico si ritrova spesso disorientato e con informazioni discordanti provenienti da professionisti differenti. Ancora oggi, purtroppo, manca un approccio standardizzato e controllato in grado di fornire le giuste rassicurazioni al fruitore finale: la persona in cerca di aiuto.
Il risultato di questa mancanza? Chi vuole intraprendere un percorso di psicoterapia, non solo dovrà affrontare le proprie titubanze e resistenze personali ma dovrà inoltre districarsi tra approcci diversi e valutazioni eseguite esclusivamente su base “esperienziale”, cioè valutazioni che il clinico eseguirà sulla base delle proprie esperienze personali dimenticando il prezioso ausilio dei protocolli standardizzati e scientificamente validati che dovrebbero sempre essere di supporto all’impostazione del lavoro terapeutico.
inTherapy di Studi Cognitivi
Per offrire un approccio scientificamente corretto e rassicurante, il gruppo Studi Cognitivi (che coordina un gruppo di scuole di specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale, cliniche specializzate per disturbi alimentari, dipendenze e altre psicopatologie) ha lanciato inTherapy, un progetto in grado di offrire un percorso personalizzato applicando le linee guida internazionali dettate dall’America Psychology Association (APA, per intenderci, la stessa che supervisiona la pubblicazione del DSM –manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e sfruttando a pieno le potenzialità intrinseche di un metodo scientificamente fondato e strutturato in 150 anni di storia.
Il modello operativo
inTherapy di Studi Cognitivi si propone al pubblico con professionisti altamente specializzati supervisionati da un comitato scientifico internazionale costituito da ricercatori, professori e autori di fama mondiale. I professionisti di inTherapy sono disponibili per terapia online, terapia in presenza o terapia erogata in sistema misto (online/in presenza) in base alle esigenze del singolo.
Sfruttare un modello clinico centralizzato consente di mettere sempre al centro i bisogni della persona fin dai primi contatti senza perderne la scientificità. Il percorso di inTherapy, fin dalla fase della valutazione clinica, ha lo scopo di restituire al paziente una comprensione accurata della sua sofferenza psicologica. Questo diviene possibile non solo adottando le già citate linee guida APA, ma anche attuando i protocolli del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) per la definizione del percorso di cura più efficace per ogni forma di sofferenza psicologica accuratamente individuata.
Il modello di inTherapy è capace di associare il terapeuta più indicato in base al quadro diagnostico rilevato nelle prime fasi del percorso. Le prime fasi di valutazione non sono affidate a un iter arbitrario o ad un algoritmo ma a una valutazione clinica accurata e, come premesso, scientificamente fondata.
Si può vivere meglio
La psicoterapia ha il dovere di soddisfare la necessità di benessere dell’individuo. Oggi, il bisogno di supporto psicologico si fa sempre più predominante anche in relazione alla situazione post-pandemica che stiamo vivendo.
Sandra Sassaroli, Presidente e Fondatore del Gruppo Studi Cognitivi ci ricorda che ognuno di noi ha il sacrosanto diritto di provare a migliorare la propria qualità della vita «noi ci abituiamo a soffrire psicologicamente come se fosse un destino, il destino all’ansia, alla melanconia, alla tristezza, invece non c’è un destino alla sofferenza psicologica. Si può vivere meglio».
Ogni psicoterapeuta lavora molto su se stesso e sul proprio bagaglio di risorse. Lo scopo di questo costante lavoro? Riuscire a proporre un percorso di psicoterapia efficace anche in breve tempo. «Al centro di inTherapy, -continua Sandra Sassaroli- prima di tutto, ci sono il paziente e la sua storia, poi c’è il metodo con un modello clinico centralizzato e supervisionato e infine ci sono i terapeuti, solo psicoterapeuti e psichiatri altamente formati, selezionati e garantiti da Studi Cognitivi”. Le risorse impiegate dai professionisti di inTherapy sono molteplici, tra queste citiamo: la DBT, dialectical behavior therapy o terapia dialettico comportamentale, la MCT, metacognitive therapy o terapia metacognitiva e la mindfulness.
inTherapy restituisce alla psicoterapia la sua «naturale vocazione scientifica»
Nella società in cui viviamo le persone fanno ancora un po’ fatica a equiparare la psicoterapia alla medicina ma queste difficoltà non esistono nel mondo accademico e nella ricerca dove le due scienze sono estremamente equipollenti. Oggi, in Italia, esistono 46 corsi di laurea in psicologia e molte scuole di specializzazione per psicoterapeuti.
Alcuni atenei hanno seguito la naturale evoluzione di questa scienza accorpandola a facoltà biologiche e mediche (es. Parma, Roma…), altri atenei, invece, non hanno ancora compiuto questo passaggio. Stesso discorso per le scuole di specializzazione in psicoterapia. Il Gruppo Studi Cognitivi, con le sue scuole di specializzazione in psicoterapia cognitiva comportamentale e con inTherapy, restituisce alla psicoterapia la sua collocazione naturale di scienza sanitaria, equiparandola alle scienze mediche per precisione, controllabilità e risultati.