Sovraccarico mentale? Ecco come liberarsene!

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Illustrazione: depositphotos.com

Sovraccarico mentale: cosa ti viene in mente? Di sicuro un senso di stanchezza, mancanza di energie e tante tante cose da fare e disfare. Facciamo qualche riflessione preliminare. In generale, sono più le donne a soffrire di sovraccarico mentale in quanto si occupano di più cose contemporaneamente: devono lavorare, preparare la cena, il pranzo, gestire i figli e nel frattempo devono anche occuparsi della casa e del bucato. Tutto questo, a lungo andare, genera una situazione di pressione psicologica e forte stress, dovuti all’eccessivo carico di responsabilità.

Sovraccarico mentale: come si presenta

Prima di arrivare a capire come liberarsi del sovraccarico mentale, cerchiamo di capire meglio cosa si nasconde dietro. Iniziamo col dire che è sicuramente una situazione che si sperimenta quando si cercano di portare a termine, nello stesso momento, più compiti e mansioni incompatibili tra loro. Dietro a questo sovraccarico, spesso si nasconde un forte bisogno di controllo! Chi soffre di sovraccarico mentale tende infatti a pianificare, anticipare, organizzare e soprattutto tenere tutto sotto controllo.

Il circolo vizioso del sovraccarico mentale

Un altro fattore che alimenta la sensazione di appesantimento mentale consiste nel dover tenere tutto a mente. In tal senso, la persona si sente spesso sopraffatta dai pensieri di tutte le attività e ha paura di dimenticare qualcosa. A quel punto il solo dubbio genera ansia e angoscia fino a produrre un forte stress, con conseguenti sintomi fisici e cognitivi. Tra questi ritroviamo:

  • problemi di memoria
  • difficoltà di apprendimento
  • continui mal di testa
  • mal di stomaco
  • insonnia
  • mancanza di appetito
  • stanchezza mentale e fisica
  • ansia
  • depressione

È così che il bisogno di controllare tutto genera il bisogno di controllo che fa perdere il controllo. Adesso proviamo ad analizzare cosa c’è alla base del sovraccarico mentale esaminando diversi aspetti.

Donne e responsabilità

Quando si parla di sovraccarico mentale si pensa immediatamente alle donne. Sono maggiormente loro, infatti, ad essere vittime di questo disturbo. I dati ci dicono che le donne, rispetto agli uomini, si occupano della gestione familiare ed educativa, oltre che del lavoro e dunque sentono maggiormente l’esigenza di dover controllare più cose, senza perdere il controllo. Pensiamo ad esempio all’azione di dover fare una telefonata mentre si cerca di cambiare il pannolino al proprio figlio.

Queste due azioni, apparentemente banali, messe insieme possono creare un “effetto bomba” a livello cognitivo. La mente si trova, infatti, a dover svolgere più compiti diversi tra loro, come se fosse un computer che deve avviare più software contemporaneamente. Una donna con un forte sovraccarico mentale, per via delle troppe responsabilità, tende a voler fare più cose contemporaneamente, fino a che  arriva al punto che si esplode per il troppo stress a cui lei stessa si sottopone.

L’influenza della società sul sovraccarico mentale

Alla base può anche l’abitudine a prendersi carico di tutte le responsabilità. Spesso questa deriva da una famiglia in cui tutto era imprevedibile e faceva paura, da una famiglia rigida in cui si esigeva la perfezione dove la donna doveva fare, evitando di chiedere e finendo per fare tutto da sé.

Stiamo parlando di situazioni che risentono dei ruoli di genere, in molti casi non ancora superati, che vedono la donna come colei che cura la casa e la famiglia e l’uomo come colui che deve lavorare e portare il pane a casa. Anche la pressione sociale ha il suo peso se si parla di sovraccarico mentale: molte donne tendono infatti a paragonare la loro vita a quella di altre. Basti pensare ai social e alla loro influenza.

Vediamo ogni giorno donne che fanno più cose contemporaneamente e il vedere questo porta alcune a voler inseguire questo stile di vita, andando in palestra, in ufficio, a fare la spesa, per ricorrere la perfezione che si intravede, ma che in realtà non esiste. Il controllo dà, infatti, un certo senso di sicurezza, quello che magari non è stato sperimentato da piccoli.

Ecco che cercare di controllare le cose e quindi rincorrere il perfezionismo diventa il modo migliore per gestire le proprie paure e le proprie ansie: la paura di non essere abbastanza, la paura di non essere amabili e non di non essere in grado di. Paure queste che hanno radici nel nostro passato. Come liberarsi dal sovraccarico mentale? Arrivati a questo punto ti starai chiedendo cosa occorre fare per liberarsi dal sovraccarico mentale.

Primo consiglio: impara a fare dei bilanci

Partendo dal presupposto che spesso questo disturbo è il prodotto di un disequilibrio tra i vari pilastri della nostra vita, la prima cosa da fare è appunto cercare di individuare questi pilastri esistenziali. Tra questi troviamo:

  • le relazioni: la vita di coppia, la vita familiare e sociale che tiene conto delle nostre relazioni con gli altri;
  • la vita professionale e le nostre ambizioni;
  • il piacere personale in cui rientrano gli hobbies e il divertimento;
  • la realizzazione personale che tiene conto della fiducia che abbiamo in noi stessi.

Può essere utile quindi partire dai propri pilastri e fissare un bilancio settimanale. Prenditi del tempo per riflettere su ognuno di questi e poniti delle domande, circa la soddisfazione che provi nei confronti di quel pilastro.

  • Come sta andando?
  • Quanto tempo dedichi a quell’area?
  • Cosa potresti fare per migliorare il tuo grado di soddisfazione, in termini di azioni concrete?

Questo ti farà capire quanto disequilibrio esiste tra le varie aree, ti darà una visione di cosa completa della tua vita e di ciò che potresti fare in alcune specifiche aree, soprattutto quella del piacere personale, utile a tenere lontano il sovraccarico mentale.

Secondo consiglio: impara a delegare

Un’altra cosa importante da fare consiste nell’imparare a delegare. Volersi occupare di tutto porta solo ad una grande frustrazione, seppur si voglia fare tutto in modo perfetto. Questo perché alla fine non si riesce e questo genera frustrazione e la sensazione di inconcludenza.

Ecco perché imparare a delegare può solo fare bene: potresti dare alcuni compiti al partner come ad esempio quelli dove la tua presenza non è indispensabile (es. pagare bollette, fare i letti, etc.) Se hai, per esempio, dei figli più grandi, puoi anche farti aiutare da loro: in questo modo oltre ad aiutare te stess*, farai in modo che anche loro imparino a prendersi delle piccole responsabilità. Dividersi i compiti può essere un ottimo rimedio per prendersi una tregua.

Terzo consiglio: impara a ridimensionare le aspettative 

Le aspettative giocano un ruolo importante in questo disturbo e per questo vanno ridimensionate. Voler sempre dare il meglio di sé, aspettarsi di essere sempre sul pezzo, sia a casa che a lavoro è pressoché impossibile. A maggior ragione se non ti concedi un momento di riposo.

Ridimensiona quindi la tua idea di perfezione: se ti concedi un bel pomeriggio di relax o di divertimento, continuerai comunque a valere e ad andare bene, anche se la casa o il lavoro non saranno completamente in ordine. Semplicemente ti stai dando l’opportunità di essere maggiormente seren* e questo avrà ripercussioni positive su tutto il resto. Dunque nell’arco della tua giornata prova a concederti anche solo 15 minuti per rilassarti: leggi un libro, fai una bella camminata o guarda un bel film. Noterai poi la differenza!

Quarto consiglio: impara a fare ordine nei pensieri

Prova a fare ordine tra i pensieri, con la stessa accortezza e la stessa energia che impieghi per mettere a posto la tua casa. Tieni un diario dove scrivere i tuoi pensieri, ma soprattutto le tue azioni quotidiane. Hai un’azione complessa da fare? Prova a scomporla per evitare la frenesia del “tutto e subito”.

Fare le cose passo dopo passo aiuta a non sentirsi stanchi. Fai, dunque, una bella lista di cose da fare e separale tra loro: questo ti aiuterà a sentire meno l’ansia del dover fare tutto in poco tempo. Non solo, ti consentirà di organizzare anche al meglio le tue giornate senza arrivare la sera a sentirti sfinit* e pien* di pensieri.

In tutto questo non dimenticare di inserire i momenti di piacere personale che dovrai concederti. Dopo aver accuratamente stabilito i passi da fare, proverai un certo sollievo e una leggerezza che ti permetteranno di godere maggiormente dei momenti di relax. Inoltre, servirà anche a non “sentirti in colpa per aver smesso di occuparti del resto” nei tuoi momenti di riposo e di benessere personale. Perché del resto ti occuperai secondo i piani previsti.

Quinto consiglio: impara a fissare dei paletti

L’ultimo suggerimento che posso darti consiste nel mettere dei paletti a lavoro. Non serve a nulla organizzare i pensieri e le giornate e poi arrivare a casa col pensiero del lavoro.

E’ importante mettere in chiaro con te e col tuo capo che, fuori dall’orario di lavoro, sei liber* da ogni impegno, soprattutto se a casa ti aspettano varie mansioni.

Quando si stacca dal lavoro, si stacca completamente: niente chiamate o e-mail fuori orario, quindi. Certo se succede di rado, può andare anche bene, ma bisogna evitare che diventi un’abitudine. Questo non significa essere irresponsabili, ma al contrario consapevoli che il troppo a volte stroppia. Evita, dunque, di portare il lavoro a casa, se vuoi evitare di sovraccaricarci ulteriormente. 

Autore: Davide Algeri, psicologo e psicoterapeuta. Riceve per appuntamento online e nel suo studio di Milano. Contatti: tel.348 53 08 559-Email davide.algeri@gmail.com
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