Stare con se stessi, è diverso dall’essere soli

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Potresti pensare che le due parole «solo» e «insieme», siano in contrasto tra loro. Oggi ho sentito la necessità di spiegarti che… non sono affatto in contrasto! Nella vita ci comportiamo come se le relazioni fossero qualcosa da costruire all’esterno da sé, un approccio che ci porta a vivere con bisogni contrastanti. Le relazioni che stringiamo con gli altri partono da una base molto importante: non si tratta della capacità di stare soli bensì dell’essere appagati in compagnia di se stessi.

Stare con se stessi, è diverso dall’essere soli

Quando sei solo, in realtà, sei insieme a te stesso, una persona splendida con cui stare ma che hai bisogno di conoscere meglio. Quando si tratta di te stesso, fai esattamente ciò che agli altri condanni di fare: ti dai per scontato. Dai per scontato anche chi sei, talvolta pensando che ciò che vuoi essere è qualcosa di diverso. In realtà, tutto ciò che sai di te stesso non è frutto di tue attente riflessioni, piuttosto hai appreso quelle congetture dagli altri, dal modo in cui ti hanno fatto sentire.

Ancora oggi, i modelli genitoriali, sono carenti di un’educazione emotiva. Il risultato? Manca un approccio consapevole alla vita e trascorriamo troppo poco tempo ad ascoltare le nostre voci interiori. Eppure dentro di te ci sono mille voci flebili che invocano attenzioni e cure, ci sono poi voci più intense che più spesso irrompono per rabbia. Non sarebbe bello riuscire ad ascoltare e comprenderle tutte?

Se ci rifletti, quando conosci una persona che ti interessa, gli dedichi attenzioni, gli fai domande, cerchi di comprendere i suoi bisogni e se la relazione si fa seria, cerchi addirittura di soddisfarli. Nella relazione che hai con te stesso, perché le cose dovrebbero essere differenti? Perché dovresti mettere da parte i tuoi bisogni? Come ti dicevo, fin da bambini ci hanno insegnato a ignorare le nostre “voci interiori” che rappresentano i nostri reali bisogni. Ce l’hanno insegnato non per cattiveria ma perché, prima ancora, i genitori dei nostri genitori hanno fatto così.

Un bambino che piange, molto probabilmente verrà ammonito con il classico «se piangi la mamma (o il papà) si arrabbia». Il bambino, allora, sarà costretto a seppellire quel bisogno di rassicurazione che lo portava a piangere. Imparerà a ignorare quella voce per non causare delusione a mamma e papà. Certo, questo è solo l’esempio più semplicistico, l’ho riportato per farti comprendere come impariamo involontariamente a ignorare ciò che abbiamo dentro, fino a diventare adulti che non si conoscono affatto. Quando impari a conoscerti, tante cose meravigliose possono accaderti, perché inizi ad ascoltare le tue voci e a muoverti nella direzione giusta.

Quando scappi da te stesso

Le persone che non riescono a tollerare la solitudine, non hanno mai imparato a stare con se stesse. Allora cosa succede? Che non riuscendo a connettersi con se stessi, non riuscendo a sentirsi pienamente, pur di non ascoltare le proprie voci, finiscono per accontentarsi di relazioni disfunzionali. Amici approfittatori, partner prevaricatori… Queste persone, quando stanno sole hanno bisogno di avere la tv accesa, la musica nelle orecchie… affermano di essere iper-attive ma in realtà si cimentano costantemente in attività che richiedono la loro attenzione per tenere impegnata la mente.

Altre persone, poi, pur di non ascoltare quelle voci, cercano “esperienze sensoriali” capaci di dare una scossa o, al contrario, ottundere i sensi. Lo scopo è lo stesso anche se il mezzo è diverso. Alcol, sesso, relazioni tappabuchi, shopping, cibo… qualsiasi cosa da consumare pur di non guardare ciò che si ha dentro.

Quando scappi da te stesso (e dai tuoi vissuti interiori) finisci solo in vicoli ciechi, fatti di insoddisfazione ed emozioni ambivalenti. Quando passeggi armoniosamente al tuo fianco, ecco che le più belle praterie si dispiegano dinanzi ai tuoi occhi, avrai occhi per guardare e gambe per camminare e raggiungere le mete che hai sempre desiderato.

Abbi il coraggio di prenderti per mano

Quando ho capito di non essere sola ma di essere insieme a me stessa, la mia vita è cambiata radicalmente. Ho smesso di avere segreti con me stessa perché ho ascoltato, una a una, tutte le mie voci anche quando era molto doloroso ciò che avevano da dirmi. Ho smesso di chiudere scheletri nell’armadio e, riesaminando quei sogni nel cassetto, ho scoperto che solo pochissimi erano davvero i miei. Ho avuto il coraggio di rispolverarli e perseguirli, perché anche quando non hai l’età dalla tua parte, è sempre il momento propizio per iniziare a realizzare i tuoi sogni, per concederti una seconda, una terza e anche una quarta possibilità! In questo mondo così caotico, dove il confronto è necessario ma il paragone può far stare male, camminare al tuo fianco ti dà modo di piacerti, ti dà modo di rivendicare il tuo posto nel mondo.

Abbi, allora il coraggio di prestare attenzione a te stesso, ascoltare quelle voci interiori che ti parlano di paure, torti subiti e bisogni insoddisfatti. Ti sembrerà di perdere una parte di te ma in realtà stai solo guarendo. Ti sembrerà di sprofondare, ma in realtà stai solo evolvendo. Attraverserai molti dolori, ma va bene. Capita quando ignori i tuoi bisogni per troppo tempo, capita quando involontariamente serbi segreti con te stesso. Quando scappi da te stesso, vincoli il tuo benessere all’operato altrui, al modo in cui gli altri ti trattano. Allora ti chiedo, abbi il coraggio di prenderti per mano e concederti finalmente quel riconoscimento mancato che molte delle tue voci invocano.

Ogni giorno, dedica tempo a conoscerti. Interrogati sui tuoi gusti, le tue reazioni, poniti domande sui legami che stringi. Quando provi un’emozione intensa, prova a chiederti quando è stata la prima volta che ti sei sentito così. Quando inizierai a conoscerti, per te, ogni giorno sarà una nuova scoperta. Smetterai di colpevolizzarti per gli errori commessi e li lascerai finalmente alle spalle, smetterai di detestarti per ciò che non sei e inizierai ad amare ciò che sei. Perché quando ti conoscerai davvero, non potrai fare a meno di amarti.

Una preziosa guida per conoscerti

Come premesso, nessuno ha mai tentato di impartirci un’educazione emotiva. Ci insegnano a dire «grazie» e «per favore» ma non ci insegnano ad ascoltare e rispettare i nostri bisogni, non ci hanno insegnato a stringere relazioni che potessero appagarci (ma ci hanno insegnato a instaurare relazioni che potessero appagare gli altri!). Ecco perché ho sentito il bisogno di scrivere un nuovo libro che, nel giro di pochi mesi, è divenuto già bestseller. S’intitola «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce» e t’insegna a conoscerti, ascoltare le tue voci e come, finalmente, appagarle. È il libro più consigliato dagli psicoterapeuti, lo puoi trovare in libreria o su Amazon, a questa pagina. Ti auguro buona lettura e una meravigliosa relazione con te stesso.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
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