Test psicologico della savana: scopri il tuo malessere inconscio

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor


Secondo le varie ricerche, l’immagine della savana è in grado di produrre una condizione rilassante. Lo spazio aperto, la possibilità di avere un’ampia prospettiva e quindi una buona visuale sono alcuni fattori che calmano la mente. L’inconscio ha mantenuto viva l’idea ancestrale che eventuali pericoli possono essere visti e quindi tenuti sotto controllo in un simile ambiente. Proprio questo aspetto “calmante della savana” è ben noto a vari architetti del paesaggio. Non a caso, molti spazi ricreativi, ludici e di relax sono progettati ispirandosi agli ampi spazi della savana.

Viviamo in un mondo ormai ipertecnologico, dove sembra che la parola d’ordine sia andare di fretta. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, ci troviamo a vivere sotto una elevata pressione. Si tratta in effetti di uno stile di vita: si mangia di fretta, si dorme poco, si corre da un posto all’altro pur di rispettare i mille impegni presenti, il telefono squilla continuamente, chiamate, messaggi, i ritmi sono sempre più serrati. A lungo andare però, questo comporta inevitabilmente degli effetti controproducenti sulla nostra psiche.

Ma passiamo al test!

Non è sempre facile identificare cosa ci impedisce di avanzare. Sfruttando l’effetto calmante della savana, è possibile fare un’analisi introspettiva sugli aspetti invalidanti della nostra vita: situazioni lavorative insoddisfacenti e poco gratificanti che ci trasciniamo da tempo, relazioni sentimentali ormai logore e giunte al termine, situazioni statiche da cui non riusciamo a venir fuori, ecc. ecc.

Molti conflitti rimangono nel nostro inconscio e restano lì, finché non portiamo a galla tutto ciò che è in disarmonia con il nostro pensiero. Per affrontare le situazioni difficili e sradicare i conflitti che logorano la nostra psiche, sarebbe opportuno individuarne la causa: cosa ci impedisce di crescere e avanzare?

Rifacendomi alla psicologia archetipica, per questo test figurativo, ho voluto sfruttare la classica immagine di una savana africana. Vengono analizzati i legami simbolici fra le varie figure presenti nell’immaginazione collettiva e il loro significato psicoanalitico.

Da qui, si vede come tutto ciò si traduce nella scelta di una singola figura: alberi, uccelli, giraffa, elefante e leone. Guarda l’immagine in alto. Immagina di trovarti in questa savana: cosa cattura la tua attenzione? La tua scelta può aiutarti a capire un potenziale malessere inconscio.

Gli alberi

L’albero rappresenta la vita e il suo perpetuo rinnovarsi: fiorisce, perde e ritrova le sue foglie e si rigenera. Muore e rinasce innumerevoli volte! L’albero diventa una manifestazione archetipale della Potenza. Inoltre, l’albero si “radica” sia in alto (con i suoi rami nell’etere) che in basso (con le sue radici), congiungendo così il mondo luminoso (la parte conscia) a quello oscuro e sotterraneo (la parte inconscia).

Se la tua attenzione si concentra sugli alberi, l’accento si pone sul bisogno di evolverti e di cambiare il presente. Evidentemente, stai attraversando un periodo della tua vita in cui devi prendere diverse importanti decisioni. C’è qualcosa che ti trattiene (gli alberi si evolvono ma non si spostano) e che quindi ti impedisce di andare avanti. Naturalmente ti spaventa ed è questo il tuo problema: in questo momento, è difficile per te agire e fare cambiamenti.

Non riesci a fare quel grande salto che ti potrebbe portare dove dovresti davvero essere. La cosa migliore che puoi fare, a questo punto, è chiederti: “qual è la cosa peggiore che potrebbe accadermi?” Dovresti ridimensionare il tutto; prova a vederti in modo diverso. Magari non è così complicato come sembra.

L’elefante

L’elefante rappresenta la grandezza, la maestosità. Se la prima cosa che ha destato la tua attenzione è stata l’elefante, il tuo problema principale è la mancanza di consapevolezza, soprattutto in ambito delle relazioni affettive.

La tua sfera affettiva porta con sé molte crepe delle quali non riesci a prenderne piena consapevolezza. Nel tuo passato ci sono questioni lasciate in sospeso e vissuti irrisolti che non hai proprio voglia di affrontare.

Questo tuo atteggiamento richiama un’affermazione molto cara agli psicologi e piuttosto comune in diversi paesi “l’elefante nella stanza” (Elephant in the room). Questa frase è usata per indicare una verità e/o un problema che, per quanto palesi ed appariscenti per tutti, vengono ignorati o non presi nella giusta considerazione dal diretto interessato.

La giraffa

Caratteristica fisica che attira maggiormente la nostra attenzione è il suo collo. Nella psicoanalisi, l’azione di allungare il collo, tipico di questo animale, simboleggia il voler primeggiare (vedi la posizione del collo del corridore alla meta, che taglia il traguardo). Se la prima cosa che ha catturato la tua attenzione è la giraffa, il focus del tuo malessere è la bassa autostima.

La giraffa, inoltre, dimostra il significato dello sforzo: sforzarsi per superare le sfide che si presentano mantenendo sempre l’equilibrio. Insicurezza e mancanza di stabilità emotiva ti rendono una persona  inadeguata e non all’altezza delle “tue aspettative”.

Un altro elemento relazionato a questa creatura è la vista: grazie al suo lungo collo, la giraffa può infatti vedere a grande distanza ma questo non è sempre un aspetto positivo. Nel tuo caso, la lungimiranza ti porta a proiettarti troppo al futuro e a caricarti di preoccupazione eccessive, che potresti affrontare solo al momento opportuno, mettendo da parte l’ansia da prestazione.

Il leone

Il leone rappresenta l’aggressività e la predazione, caratteristiche che noi conserviamo nel paleo-cervello come retaggio animale. Al leone si riconosce un ruolo di predominanza, gli si deve obbedienza e sottomissione.

Se la tua attenzione è rivolta al leone, l’accento si pone sul senso di oppressione. Ti senti oppresso e sopraffatto dagli eventi, come se fosse impossibile gestirli! Spesso ti senti passivo, inerte e stanco; la quotidianità prende il sopravvento, come tutti i doveri e le cose pratiche che devi sbrigare.

Per andare avanti, puoi comprendere che non tutto il peso delle cose deve cadere sulle tue spalle. Vivi con più leggerezza e cerca di non preoccuparti così tanto di tutto. La vita non ti ha sottomesso al suo volere. Sei tu che cedi terreno e permetti agli eventi di prendere il sopravvento su di te.

Potresti seguire lezioni di meditazione, rispolverare un vecchio hobby… insomma, dovresti dedicare un po’ di tempo a te stesso così da liberarti, in modo definitivo, da questo senso di oppressione che ti attanaglia già da tempo.

Gli uccelli

Gli uccelli simboleggiano la libertà dell’anima, il sollevarsi al di sopra di tutto ciò che si muove, il respirare aria pulita. Gli uccelli sono sfuggevoli, inafferrabili, liberi… Se la tua attenzione si è soffermata sugli uccelli significa che ti senti troppo schiacciato dal peso delle responsabilità.

Riesci a tollerare tante cose nella vita, hai un’ottima capacità di problem solving… tuttavia non riesci a vestire i panni del subordinato. Non ti piace prendere ordini e soprattutto non sopporti le responsabilità che prevedono obblighi.

Vuoi sentirti libero in ogni momento, se hai intenzione di fare una cosa che ti piace, ma questa cosa ti è “stata commissionata/ordinata” da qualcuno, il tuo approccio cambia completamente e finisci per sabotarla! Viviamo in una società molto complessa in cui scendiamo tutti a compromessi, per te i compromessi sono particolarmente difficili da digerire, innescano frustrazione e senso di oppressione.

Note di Psicoadvisor

I Test psicologici di Psicoadvisor sono realizzati sfruttando il simbolismo e disparate teorie psicoanalitiche, tuttavia è bene chiarire che hanno solo scopo ludico e non possono sostituirsi a qualsivoglia analisi psicologica del soggetto. Queste valutazioni, anche se elaborate secondo criteri statistici e rimarcando teorie psicoanalitiche, hanno solo carattere di curiosità e intrattenimento.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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