La situazione critica di questi giorni ci sta mettendo a dura prova. Ognuno di noi sta facendo i conti con le proprie paure e le proprie risorse. C’è chi si è chiuso in se stesso e chi ha deciso di ignorare il problema bollandolo come irrisorio. Alla luce degli ultimi eventi, prova a rispondere a questa domanda: quale prospettiva ti spaventa di più dell’emergenza in corso?
- La superficialità della gente
- La crisi economica
- La carestia
- La cattiva gestione sanitaria
- Lo stravolgimento della routine quotidiana
- La fine del mondo
Alcune delle ipotesi sono remote ma non ti stiamo chiedendo cosa è secondo te più probabile, la domanda è un’altra: cosa ti spaventa di più in questo delicato momento storico?
Ricordiamo che i test psicologici di psicoadvisor sono realizzati secondo criteri psicodinamici ma non rappresentano in alcun modo una perizia psicologica.
Anche in questo contesto sfruttiamo simbolicamente il significato ancestrale delle ipotesi rappresentate nell’immagine in alto e descritte nell’elenco. Il test psicologico è un mero passatempo che non vuole assolutamente sminuire l’emergenza sanitaria in corso, piuttosto proviamo a migliorare la qualità del tempo che trascorri in casa invitandoti all’auto-riflessione e all’introspezione. Sembrano tutte questioni importanti, allora perché la tua attenzione è focalizzata su un tema piuttosto che su un altro?
Chiariamo subito che qualsiasi timore, in questa fase, è del tutto lecito: siamo disorientati e spaventati da ciò che sta accadendo, tuttavia, nella fattispecie, ogni timore può svelarci qualcosa del nostro mondo interiore soprattutto quando quel timore non è una mera preoccupazione ma qualcosa che angoscia.
Analizziamo i diversi profili psicologici.
La superficialità della gente
In alcune piazze d’Italia i giovani organizzano raduni, molte persone rifiutano la quarantena e non rispettano le nuove direttive ministeriali. Queste persone rappresentano un’occasione in più di diffusione del virus.
La tua sfiducia nel prossimo ha radici molto profonde. Hai dovuto, fin da subito, imparare a cavartela da solo. Da piccolo sei sempre stato designato come una persona responsabile, quello che doveva accollarsi tutte le faccende da svolgere (un fratello da accudire, genitori troppo presi dai propri problemi per essere disponibili….).
Le persone sanno che possono contare su di te e i tuoi familiari tendono a ridimensionare i tuoi problemi dando maggior spazio ai propri. Più di tutto non sopporti l’arroganza e la spavalderia. Non ti interessa apparire ma curi più la sostanza: sei una persona molto concreta.
La crisi economica
Lo stress finanziario causato dall’emergenza nazionale è innegabile. La Lombardia è il centro nevralgico dell’economia italiana. L’intero mercato nazionale sta rallentando e molte persone sono preoccupate per le sorti economiche proprie e del paese. Se hai già delle precarietà economiche e il tuo lavoro è in pausa, la tua paura è del tutto giustificata.
In genere, chi è più timoroso del lato finanziario porta con sé una storia familiare difficile: ha spesso assistito a feroci litigi in famiglia. La famiglia è un luogo ricco di disaccordi e incoerenza, ancora più accentuato è il timore finanziario in caso di genitori divorziati o separati.
Cerchi di essere molto oculato negli acquisti, ciò non significa che sei spilorcio ma solo che vuoi misurare bene le tue forze prima di fare un passo. Non segui le mode, anzi, sei tu a dettare la tua tendenza.
La carestia
L’assalto ai supermercati e gli scaffali vuoti, sono immagini forti che hanno fatto il giro di tutta l’Italia. Molti italiani, pur non trovandosi di fonte a una crisi alimentare, hanno fatto scorte di cibo per settimane o addirittura mesi, riempiendo intere credenze e cantine!
In psicologia il cibo è simbolo di sostentamento, non solo fisico ma anche emotivo. La corsa ai beni primari simboleggia una carenza affettiva. Nel ventre materno era il cordone ombelicale a nutrirti; crescendo, purtroppo, non hai avuto a disposizione il giusto nutrimento affettivo. Genitori troppo distratti dalle proprie questioni non hanno potuto accudirti in modo adeguato. L’accaparramento alimentare riflette la paura dell’abbandono e la paura della solitudine.
La cattiva gestione sanitaria
La sanità del Belpaese è sotto la lente d’ingrandimento di tutto il mondo. I titoloni dei giornali lanciano l’allarme: c’è cattiva gestione e scarsità di posti letto. Se la tua attenzione è focalizzata sulla situazione sanitaria probabilmente hai già avuto una cattiva esperienza diretta (o indiretta) con l’inefficienza delle istituzioni.
La sanità è un’istituzione pubblica, dovrebbe rappresentare una garanzia per ogni cittadino. Se la tua più grande paura è quella di imbatterti in un sistema sanitario “malato”, probabilmente sei una persona molto introversa che più volte ha preferito soffrire in silenzio rinunciando al coinvolgimento dei propri cari. Se hai un problema serio non credi che qualcuno possa aiutarti a risolverlo, preferisci fare tutto da solo tanto da non chiedere mai aiuto.
Non ti piace pesare sul prossimo, anzi, preferisci fare un passo indietro per privilegiare le persone amate.
Lo stravolgimento della routine quotidiana
Questa emergenza ha toccato ognuno di noi, molte aziende sono chiuse, c’è chi ha dovuto mettere il paura l’attività lavorativa, i bambini sono a casa, le scuole, i cinema chiusi…. e la cosa peggiore è che non si sa quando la normalità sarà ripristinata. Certo, è naturale avere qualche timore ma volendo indagare più a fondo le radici di tale paura, di certo sei una persona che non ama il cambiamento, che preferisce avere certezze ben concrete, che odia gli imprevisti e che riflette a fondo prima di riuscire a prendere una decisione.
Ti piace avere la situazione sotto controllo, non ami le sorprese, ti piace pianificare e anche in casa sei tu che ti occupi della gestione familiare. Non sopporti le persone dispotiche ne’ digerisci che sia qualcuno a dirti come devi comportarti. Sei una persona molto trasparente e non sopporti le ingiustizie.
La fine del mondo
Se i timori visti fino a questo momento sono, in qualche misura, giustificati dal clamore mediatico, la paura che possa avvenire la fine del mondo è del tutto infondata. In questo contesto, la paura ha lasciato spazio al panico e con esso una grossa dose di irrazionalità. Certo, se hai subito perdite in prima persona il dolore provato può essere immenso ma non può giustificare una visione tanto apocalittica. Ti invitiamo a documentarti e a razionalizzare i tuoi vissuti interiori.
Probabilmente questa emergenza si è verifica in un momento in cui la tua vita era già messa a dura prova da altri eventi. Sono le fragilità pregresse a restituirti una realtà distorta e tanto catastrofica.
Quando la paura è troppo forte
In un momento di emergenza globale, incertezze e repentini cambiamenti di abitudini, inevitabilmente si presenta anche lo stress. Lo stress è ben diverso dalla paura e ancora differente è il panico.
Se credi che i timori sono troppo forti, spegni tv e smartphone, evita di leggere gli aggiornamenti di stato dei tuoi contatti Facebook. Sincerati dello stato di salute dei tuoi familiari e, una volta apprese le direttive ministeriali, rispettale distaccandoti dal caos mediatico del momento.
Ricorda che puoi mantieniti informato esclusivamente consultando il sito dell’Istituto Superiore d Sanità.
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