The Adam Project: il film come una seduta dal terapeuta

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

the adam projectTitolo: The Adam Project
Anno: 2022
Regia: Shawn Levy
Temi trattati: conflitti irrisolti, essere in guerra con se stesso, conflitti con le figure genitoriali, meccanismi di difesa, compensazione e spostamento.
Voto: 3/5 
Colonna sonora: 7/10
Fotografia: 7/10
Cast: Ryan Reynolds, Jennifer Garner, Mark Ruffalo.

Dove vederlo? Su Netflix. È attualmente al primo posto della classifica dei film più visti su Netflix. Un film leggero, spensierato e che porta la pace nel cuore (oltre che in tutta l’umanità, ovvio!).

Introduzione

Immagina di tornare indietro nel tempo e incontrare te stesso quando eri bambino. Cosa gli diresti? Cosa penseresti di quel bambino? «The Adam Project», più che come un film d’azione, andrebbe presentato come un film introspettivo, che può far riflettere sul rapporto che abbiamo con noi stessi e sui conflitti irrisolti che ci portiamo dentro.

In questo film non mancano scene spaziali, una cattivissima donna d’affari, un padre morto, una madre incompresa, un amore perduto e la missione di un mondo da salvare per mettere al sicuro il futuro proprio e dell’intera umanità. Mentre tutto questo avviene, vengono fuori questione irrisolte del presente, passato e futuro!

Trama

Siamo in un 2050 distopico, qui Adam (Ryan Reynolds) è un aviatore muscoloso che fa viaggi nel tempo nel disperato tentativo di salvare sua moglie e… il mondo. In un salto temporale andato male, si ritrova nel 2022, proprio nel garage di casa sua. È qui che si imbatte nel piccolo se stesso, un gracile ragazzino irriverente, ed è sempre qui che inizia a strutturarsi la trama. Cosa deve fare Adam? Fare ancora un altro salto temporale, andare indietro nel tempo e prevenire determinati eventi.

Come premesso, il film non si fa apprezzare tanto per le scene d’azione, ne’ per l’umorismo, quanto per il suo significato più profondo: la possibilità di fare pace con il proprio passato e con le figure genitoriali. È un film che trasmette ottimismo e fa riflettere sulla nostra visione delle cose.

Dinamiche psicologiche

Quando Adam del 2050 arriva nel passato, l’Adam ragazzino e sua madre Ellie (Jennifer Garner) stanno attraversando un periodo difficile. Siamo nel 2022, qui Ellie e Adam stavano facendo ancora i conti con la morte di Louis, padre di Adam e marito di Ellie. Louis era morto in un incidente circa un anno prima.

Nel 2022 Adam era sempre scostante con la madre e anche con i suoi compagni di scuola: era un vero provocatore e gli piaceva ribellarsi con chi era più forte di lui. La madre non sapeva come approcciarsi al piccolo Adam e, per non turbarlo, tirava avanti nascondendo le sue fragilità e il suo lutto non ancora risolto. Così, Adam, ha maturato la convinzione che la madre avesse dimenticato troppo in fretta il padre, finendo per colpevolizzarla. Ha confuso la compostezza e la premura della madre, per freddezza e disinteresse.

Crescendo, poi, Adam non era riuscito a elaborare il dolore per la perdita del padre finendo per convertire quel dolore in rabbia. In fondo, è più semplice essere arrabbiati con qualcuno che elaborare il più devastante dolore della perdita.

Adam era cresciuto disprezzando anche se stesso. Si era fatto in quattro per cambiare radicalmente il suo aspetto fisico e rinnegare la sensibilità fanciullesca che lo caratterizzava. I salti temporali di Adam adulto diventano l’occasione perfetta per fare pace con il suo passato, rincontrare l’amore perduto e sistemare i legami irrisolti con i genitori.

Il prossimo paragrafo, contiene un piccolissimo Spoiler! Il film non ha grandi colpi di scena, quindi anche se siete sensibili al tema spoiler e non avete ancora visto il film, consiglio di leggerlo. 

L’importanza di riconciliarsi con il sé del passato

Tra le scene finali, quando Adam adulto incontra il papà, assistiamo a una scena paradossale. Louis si ritrova in in casa sua, dove nel suo presente ha un figlio piccolo, mentre nel suo soggiorno ha di fronte Adam adolescente e Adam adulto! Cosa fa allora il papà? Cerca di consolare e soprattutto rassicurare l’Adam adulto. In quel momento è l’Adulto che ha bisogno di rassicurazioni, perché il ragazzino ancora non ha trasformato il suo dolore in rabbia, ancora sta vivendo le sue emozioni in modo autentico.

Fare pace con il passato, riaccogliere il piccolo sé, significa tornare a vivere con autenticità le emozioni, senza filtri, senza sovrastrutture e soprattutto senza correre il rischio di convertire ogni emozione scomoda in rabbia o frustrazione.

L’insegnamento da trarre: una riflessione su se stessi

La nostalgia, il non detto, il rimpianto, sono temi dominanti nella trama del film. Temi che possono far riflettere. È vero che non abbiamo la possibilità di tornare indietro nel tempo ma è altrettanto vero che possiamo pensare a mettere in salvo il nostro presente. Vivere con più autenticità e guardare dietro a ogni nostra reazioni di rabbia.

La rabbia, infatti, è «un’emozione maschera», emerge quando ci sentiamo minacciati e spesso, a minacciarci, sono le stesse emozioni che vogliamo negare. Così gli l’irritazione, la rabbia e gli scatti d’ira, nascondono emozioni più profonde e dolorose. Certo, non puoi tornare indietro nel tempo per vedere come tutto ha avuto inizio, ma puoi guardarti dentro e con uno sforzo introspettivo, puoi capire come tutto ha avuto inizio.

Il film, oltre al rimpianto e al conflitto interiore, sfrutta altri cliché. Per esempio, la cattiva della situazione è una donna d’affari megalomane, che converte il suo rimpianto e la sua amarezza di non aver costruito una famiglia amorevole nel pretesto per accaparrarsi il mondo. I cliché hanno molto di vero, si tratta di schemi ricorrenti che incontriamo tutti i giorni.

Sono molte le persone che per mascherare una carenza investono nella carriera, nell’aspetto fisico, negli oggetti da possedere, negli abiti griffati, ma anche nelle relazioni… La mente umana funziona così! Più grande è la mancanza percepita, più grande sarà la strategia compensatoria messa in atto.

Questo articolo è parte della rubrica cinematografica e delle serie tv di Psicoadvisor, curata dalla dott.ssa Anna De Simone. Se ti è piaciuto questo articolo, puoi seguirmi sul mio account Instagram: @annadesimonepsi e seguire l’account ufficiale IG di @Psicoadvisor