“Non hai lavorato molto bene” oppure “Io non avrei preso questa decisione“. Ogni giorno siamo esposti a più di un commento negativo. Perciò è venuto il momento di imparare a rispondere alle critiche in modo assertivo. L’assertività è la capacità che ci permette di proteggere il nostro spazio in modo rispettoso.
Siamo assertivi, ad esempio, quando riusciamo a dire di no, quando ci sentiamo liberi di esprimere la nostra opinione senza dover chiedere scusa o senza aspettare l’approvazione degli altri.
Uomini che discutono: come rispondere alle critiche in modo assertivo?
Quando qualcuno ci muove una critica, la prima reazione è metterci sulla difensiva. Avvertiamo la critica come un attacco che ci ferisce e ci offende. Attiviamo, quindi, un atteggiamento di allerta.
Se restiamo sulla difensiva, tuttavia, stiamo già contrattaccando. Ci opponiamo alla critica e cerchiamo di ripagare l’altro con la stessa moneta.
Se volete imparare a rispondere alle critiche in modo assertivo, questa non è la migliore strada da seguire. Inoltre, contrattaccare ci mette allo stesso livello dell’altro, situazione che, in alcuni casi, non è esattamente il risultato che desideriamo raggiungere.
Quando sentite che l’emotività vi spinge a difendervi dal giudizio degli altri, fermatevi, respirate e domandate.
Una domanda è qualcosa che la persona che vi sta criticando non si aspetta. Il suo obiettivo è, probabilmente, che voi accettiate quello che sta dicendo o, in qualche caso, che vi sentiate feriti.
Se, ad esempio, qualcuno vi dice “Che brutto aspetto hai oggi“, come bisogna reagire? Invece di giustificarvi, mostrarvi insicuri, imbarazzati o peggio contrattaccare rispondendo “Guardati tu“, è meglio chiedere “Cosa c’è che non va? È per come mi sono vestito?”
Molto probabilmente l’altra persona non saprà cosa rispondere o vi darà una risposta assurda. L’importante è non permettere che le critiche vi facciano arrabbiare e, ancor meno, che vi facciano soffrire.
Riconoscere la critica con assertività
Nel caso in cui qualcuno critichi una nostra azione, non per farci stare male o per imporre le sue idee, ma perché ha ragione, metterci sulla difensiva non è una buona strategia.
Se un amico si lamenta perché ha dovuto aspettare molto prima che riuscissimo ad organizzare un’uscita con lui, non è positivo rispondere “Ti ricordi quanto ho aspettato io l’ultima volta?”.
Questo modo di affrontare le critiche, invece di rafforzare le relazioni, le mina a poco a poco, fino a spezzarle. L’ideale sarebbe rispondere con assertività dicendo: “È vero, ti ho fatto aspettare molto“. Alla critica “Non si può parlare con te, di politica non sai niente” potete rispondere “In effetti ne so molto poco“.
Accettate di non sapere, di avere sbagliato, di non esservi comportati bene, ma non fatevi schiacciare da questo. Accettare la critica, inoltre, non significa essere obbligati a cambiare.
Se non siete informati sulla politica, perché questo tema non vi interessa assolutamente, non dovete per questo indottrinarvi solo perché vi hanno mosso una critica. Accettate questo aspetto di voi e fate presente la vostra posizione senza vergognarvi.
Rispondere alle critiche in modo assertivo rispettando l’opinione degli altri
Un aspetto molto importante della questione è che possiamo rispondere alle critiche in modo assertivo, ma rispettando le opinioni degli altri. Per farlo è necessario rispettare innanzitutto noi stessi.
Qualcuno vi dice che avete dei pantaloni orrendi. Non è il caso di offendersi e neanche di rifiutare questa opinione. Rispettatela, accettatela dicendo “Ah si? A me invece piacciono molto“.
Non abbiamo tutti gli stessi gusti e non c’è alcun motivo di cambiare i nostri per compiacere qualcun altro. Possiamo apprezzare la sincerità di chi ci dà il suo punto di vista, ma ricordando sempre che i nostri gusti e le nostre opinioni sono le più importanti.
A qualcuno non piace il vostro gusto in tema di pantaloni, ma a voi sì e questo è quello che conta. Così facendo imparerete, a vostra volta, ad essere più flessibile con le preferenze e le idee degli altri.
Complimenti, bell’articolo!! ..semplice ma molto profondo e conciso!
io non riesco a capire il commento di Luigi Casada.
premetto che ho solo le scuole dell’obbligo.
non sono competente, ma solo incuriosita ed appassionata, di tutto ciò che comprende la psicologia.
ho l’ impressione che Ana Maria Sepe, riesca a spiegarsi in modo semplice, alla mia portata. inoltre , mi trovo sempre d’accordo con lei.
mi farebbe piacere se , Luigi Casada, potesse spiegarmi, con poche semplici parole, o con esempi pratici, il suo punto di vista.
mi piace cercare di capire, quello che leggo.
grazie mille per tutto.
parlato valeria di verona.
in molti casi chi “critica” sta semplicemente cercando di aiutare il proprio interlocutore con dei consigli utili. altrettanto spesso chi chiede consigli non vuole realmente sentirli, l’unico reale aiuto che chiede è l’essere ascoltato (e molti ne hanno, come saprai, fatto una professione). Teniamo anche presente che le critiche irreali o immotivate non fanno male o perlomeno non dovrebbero in individui stabili. Perdonami ma mi sembra ancora una volta che si ribaltino tutte le proprie insicurezze e paure su chi, intorno a noi, ci sembra un attimini più forte
PS: per esempio la tua amica non ha sbagliato di tanto, lo shopping compulsivo è realmente sintomo di stress (anche se non causa) e i guru della meditazione non hanno in effetti mai risolto niente. dovresti ascoltarla con più attenzione
Con affetto
Bellissimo articolo, illuminante.