Ti ho amato fin quando la mia dignità non ha detto “non ne vale la pena”

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Le relazioni interpersonali, in particolar modo quelle sentimentali, costituiscono un aspetto molto importante delle nostre vite sin dall’infanzia. Possiamo dire che rappresentano forse l’ambito di riferimento più importante in cui si sviluppano il nostro senso di sicurezza e la fiducia in noi stessi e negli altri. Come tutti i sentimenti, come tutte le sfide che si accettano, anche lo stare in coppia deve mantenere ben chiari dei limiti non valicabili che siano rispettosi di entrambe le parti. Il rischio che altrimenti si corre è di vivere un amore non corrisposto e pertanto di farsi e fare del male. La fine di una relazione provoca sofferenza in entrambi i soggetti interessati: chi viene lasciato e chi lascia. Il modo migliore per chiudere una relazione che non ha funzionato e che porta sofferenza, è accettare i motivi per cui tutto ciò è avvenuto, pur conservando la capacità di guardarla indietro con calore, ovvero riconoscere che c’è stato del buono e del bello.

A volte è necessario capire “se vale la pena” restare nella relazione

Chiudere una relazione non sempre è la prima cosa da fare: molte volte può essere utile lavorare sul dialogo, sulle aspettative reciproche o sulla costruzione di nuovi equilibri, più adatti ai cambiamenti che inevitabilmente occorrono nelle nostre vite e modificano indirettamente anche le nostre relazioni. Le relazioni, di ogni tipo, sono naturalmente soggette ad alti e bassi e a volte possono essere davvero difficili da portare avanti; accettiamo il fatto che ci siano anche momenti difficili, perché i rapporti tra persone comportano l’interazione di numerose variabili che non sono sotto il nostro controllo. Possiamo imparare dai momenti critici ad essere persone migliori e ad interagire in maniera più sana e funzionale, rendendo la relazione più solida e profonda.

Altre volte, però, non ne vale la pena!

Ci sono casi in cui lasciar andare e chiudere la relazione rimane senza dubbio la cosa migliore da fare: si tratta di quei rapporti in cui prevalgono il malessere, la rabbia, il rancore, la mancanza di rispetto e la menzogna, dove regnano comportamenti tossici e violenti. In questi casi il prezzo che si paga per restare insieme è troppo alto e ne risentono la salute psicologica e fisica, nonché la qualità della nostra vita

Le persone non si tuffano volontariamente in relazioni che fanno soffrire

Chi vive una relazione dolorosa rinuncia alla sua vita centimetro dopo centimetro man mano che si lascia imprigionare dalla relazione. Inizialmente chi arreca sofferenza desiste dal mostrare il proprio lato insano e oppressivo al fine di guadagnare la fiducia e l’amore del partner. Spesso le relazioni che fanno star male sono storie d’amore incredibilmente intense e passionali. I carnefici sono carismatici, attenti, devoti, dei principi azzurri in carne ed ossa. Tutto sembra andar bene, finché le carte si scoprono ed il partner si rivela per quello che è!

6 segnali per riconoscere una relazione che fa soffrire

I segnali per riconoscere relazioni che arrecano tanta sofferenza esistono ma non sempre si riconoscono o si accettano facilmente. L’abitudine e la paura della solitudine sono l’ostacolo più grande per chiudere una storia. Aldilà dell’amore e dell’affetto provati, è difficile lasciar andare una persona perché essa diventa parte della nostra routine. Era la prima persona a cui augurare il buon giorno e l’ultima da sentire a fine giornata. Ecco di seguito sei tra i più comuni.

1. Fatichi a riconoscerti

Ognuno di noi cresce con un bagaglio di esperienze, passioni, desideri. Quando si vive una relazione sbagliata, può capitare che il partner richieda di fare delle rinunce. In alcuni casi si tratta di cose da poco, in altri viene richiesto di annullare la propria identità. Amare non significa sacrificarsi completamente per l’altro. Arriverà il giorno in cui non resterà più nulla di te se acconsentirai a questo gioco pericoloso.

2. Se i litigi sono sempre gli stessi la vostra relazione potrebbe non funzionare più

“L’amore non è bello se non è litigarello”. Non sempre. O meglio, dipende dai litigi e, soprattutto, dipende dal proprio stato di salute. Perché litigare può davvero far male. Certo, è giusto confrontarsi ma se si discute sempre sulle stesse identiche cose è evidente che manca empatia e rispetto. 

3. Le passioni non vengono rispettate

In una coppia è importante supportarsi in tutto, anche nelle passioni. C’è chi ama giocare a golf, chi invece preferisce dipingere, e chi ancora dedicarsi al fai da te. Tutte la passioni sono belle e meritano rispetto. E, se il partner che hai davanti denigra o non accetta i tuoi hobby, probabilmente non è compatibile con te e la relazione non potrà far altro che finire, una volta che sarà scesa l’ultima goccia che farà traboccare il vaso.

4. Le dinamiche di coppia sono importanti e devono essere fluide

In una relazione non si è solo fidanzati, ma si è anche amici, amanti e complici. Quando queste cose vengono meno, probabilmente c’è un problema di incompatibilità tra i partner. Sentirsi incatenati in un rapporto troppo rigido, dove si è, ad esempio quando si hanno figli, solo mamma e papà, perdendo così tutti gli altri aspetti della vita di coppia, può portare alla fine della relazione, a litigi e rotture difficilmente risanabili.

5. Prospettive diverse per il futuro

Spesso ci si incontra, e ci si innamora, in periodi della vita molto diversi. Uno magari studia, l’altro lavora. Uno vuole metter su famiglia, l’altro no. I desideri a lungo termine, in una relazione, non devono essere presi sottogamba. Gli obiettivi di vita, infatti, devono essere comuni o, comunque, più o meno sulla stessa lunghezza d’onda. Avere idee diverse sul futuro è, nella grande maggioranza dei casi, uno dei principali motivi per cui le relazioni finiscono, a volte anche male.

6. L’amore non è possesso

Un punto fondamentale quando parliamo di partner sbagliato e relazioni malsane, è proprio quello della gelosia. Questo sentimento se presente in piccole dosi, è del tutto umano e sano all’interno di una relazione. Tuttavia la gelosia può essere il primo segnale rivelatore dell’inizio dei problemi.

Se il tuo partner è eccessivamente geloso, tanto da arrivare a fare cose fuori dal normale (controlla ossessivamente dove sei, ti chiama ovunque, non si fida di te o cose anche peggiori) è ormai evidente che sta entrando nella pericolosa sfera del possesso. La gelosia estrema è un sintomo da non trascurare, anzi è il primo campanello d’allarme che ti servirà ad allontanarti prima che la situazione si faccia ingestibile. Essere innamorati implica un certo grado di fiducia reciproca, un valore fondamentale all’interno della coppia. É quindi impensabile che la libertà di una delle due parti venga limitata per motivi di gelosia.

Soffrire non ha nulla a che vedere con l’amore!

Se ritieni che alcuni di questi segnali interessino la tua relazione, non significa che devi scappare a gambe levate. Tuttavia, se noti la presenza di più segnali o lo sviluppo di un modello comportamentale opprimente, allora è giusto chiedersi se vale la pena stare in una relazione che fa soffrire. Se i segnali sono molto evidenti non devi aspettare, e la parte difficile la devi fare adesso: devi essere forte per costruirti nuove abitudini con le quali sostituire quelle del passato. Curare la ferita richiederà tempo ma, credimi, arriverà il momento in cui non farà più male. Quelle abitudini non saranno più necessarie e quei ricordi, belli o brutti, saranno solo passato.

Devi reagire avendo ben chiaro questo concetto, come una grande scacchiera con la quale visualizzare le tue prossime mosse. Così facendo, individuerai da subito il nemico più letale da sconfiggere prima che ti metta KO: l’abitudine. Un nemico subdolo perché può trasformarsi in una catena capace di legare due persone che non hanno più voglia di stare insieme e con in comune solo la paura della solitudine. La paura di rimanere soli, e di iniziare una nuova routine, può prendere il sopravvento e portarti a preferire una permanenza in quella che definisco la “scomoda comodità del conosciuto”.

Questa è la vita!

il dolore non possiamo escluderlo dalla nostra vita o fare finta che non esista. Dunque accettiamo il fatto che a volte le nostre esperienze ci portano a soffrire e che questo va bene perché fa parte del nostro percorso di crescita e di maturazione emotiva. Non esiste la formula magica per superare velocemente la sofferenza legata alla rottura di una relazione (tossica o meno che sia), né per far durare le cose per sempre.  La cosa migliore che tu possa fare dunque e accettare il tuo dispiacere e le tue paure e lasciarle andare.. perché credimi, non vale la pena avere al proprio fianco un partner che non ti merita. Non permettere che questo succeda, non sacrificare la tua dignità e la tua felicità solo per tenere qualcuno accanto a te. Tu sei la persona più importante della tua vita!

Pianteresti mai un seme dove non cresce nulla?

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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