Qualsiasi relazione sentimentale scaturisce dal legame di attaccamento tra madre e figlio. Le prime relazioni che il bambino instaura con le sue figure di accadimento sono fonte di conflitto: egli deve già trovare soluzioni alle difficoltà che incontra nella relazione con i genitori.
Qualora il bambino non riuscisse a superare in modo accettabile tali conflitti relazionali traducibili in stati d’angoscia, vergogna e sensi di colpa, da adulto cercherà la risoluzione nella sfera sentimentale
Ogni individuo si comporta dunque all’interno della coppia in base ai suoi modelli, stili e copioni determinati dai suoi contatti con le figure d’attaccamento. Vivendo entrambi la stessa “ferita”, i partners scelgono coscientemente una persona apparentemente con caratteristiche opposte al genitore dell’altro sesso.
Ma in maniera non cosciente, si legano a una persona del tutto simile allo stesso genitore per un inconscio tentativo di guarigione spontanea, polarizzandosi in posizioni progressive uno e regressive l’altra o viceversa. Per approfondimento vi consiglio la lettura dell’articolo “Ferite infantili e rapporto di coppia:come guarire”
Si tratta di un comportamento patologico che si attua in una sorta di intesa inconscia tra i due partners, definita collusione o incastro, che si rivela fondamentale nella relazione di coppia.
Etimologicamente, colludere significa giocare insieme (cum = insieme e lùdere = giocare).
Ogni collusione prende il nome dal periodo di sviluppo dell’individuo, dalla nascita fino ai 6-7 anni, ed indica in quale periodo il bambino ha “interrotto” il corretto sviluppo psico-fisico.
Tuttavia se la collusione si esaspera, se cioè entrambi i partners rimangono fissati rigidamente nel loro ruolo progressivo (genitoriale) o regressivo (bambino) il rischio è la crisi, la quale può essere aspra e violenta o ridurre la coppia all’indifferenza reciproca.
Ecco le interazioni nella coppia in base alle seguenti collusioni o incastri
Collusione narcisistica
In questo caso l’interazione che si crea è di tipo narcisistico dove il partner narcisista si sente appagato nel rivolgere tutta la sua ammirazione al partner narcisista, mentre qust’ultimo si sente appagato in quanto confermato nella sua posizione dominante.
Tuttavia il peso di doversi sempre sentire al “top”, diventa eccessivo per il narcisista, quindi l’interazione diventa anche violenta per cercare di allontanare da se il partner e riconquistare una certa autonomia. Non sopportando di essere lasciato il narcisista lascia per primo, avendo già l’idea di ricreare una nuova relazione con gli stessi presupposti.
Collusione orale
In questo caso l’amore prende le sembianze della sollecitudine, per cui i due partner si polarizzano nelle posizioni di “poppante” e “madre accudente”. Il primo cercherà un partner che lo maternizzi e soddisfi tutti i propri bisogni, il secondo cerca un partner da accudire, coccolare e di cui prendersi cura.
Quindi la relazione funziona e si sviluppa finchè ognuno rimane nel ruolo che si sono apparentemete scelti, nel momento in cui il “poppante” vuole emergere e sperimentare la propria autonomia o la “madre accudente”, vuole esprimere i propri bisogni, frustrando quelli del “poppante”, la relazione giunge al conflitto, che si manifesta con l’interazione:
E’ un rapporto che comporta un partner di tipo depressivo.
Collusione sadico-anale
Nella collusione sadico-anale, l’amore assume la forma dell’appartenenza reciproca e totale, che viene espressa dal partner progressivo attraverso il domino e l’esercizio del potere, mentre il partner regressivo esprime sottomissione e docilità.
Anche in questa forma collusiva nel momento in cui il partner regressivo prova a sviluppare la propria autonomia o nel caso in cui il partner progressivo mostra il proprio bisogno di dipendenza, l’idillio si rompe, ed inizia il circolo interattivo del conflitto che si esprime attraverso una esasperazione dei ruoli che tendono sempre a mettere alla prova il partner.
La collusione sadico-anale presenta due variazioni al tema principale che sono:la collusione sado-masochista, la collusione gelosia-infedeltà.
Entrambe non sono altro che un esasperazione del tema dominante-dominato o una manifestazione del potere e del dominio attraverso l’infedeltà e la conseguente risposta di gelosia. Questa relazione comporta un partner di tipo ossessivo.
Collusione edipico-fallica
In questo caso l’amore è vissuto soprattutto come autoaffermazione antagonista (virile) e il partner è vissuto sostanzialmente come rivale della propria affermazione.
Questa collusione è legata al non corretto superamento dei partner della loro fase edipica durante lo sviluppo, pertanto giungono alla formazione della coppia con la loro rappresentazione che vede un uomo sempre forte e superiore con una donna debole e bisognosa di guida.
Un esempio è rappresentato dal “dongiovannismo” che è l’espressione di una personalità fragile, tesa all’incessante ricerca di conferme. Non c’è il riconoscimento dell’altro, che serve solo come conferma della propria autostima. Di conseguenza la vita affettiva è costituita da rapporti superficiali.
Un altro tipo di rapporto di coppia in cui l’amore non è autentico avviene quando uno dei partner si annulla completamente per amare l’altro. Questa relazione contempla un partner di tipo isterico.
Un’altra manifestazione di amore immaturo è l’amore idolatrico in cui si tende a idealizzare la persona amata, distogliendosi dal proprio Io e proiettandolo sull’altro, che viene adorato come un essere perfetto. Poiché nessuno può, alla lunga, vivere nell’adorazione dell’altro, la delusione è fatale.
Si tratta in sintesi di un patto segreto che a volte può essere praticato – rendendo così possibile ai partner, attraverso il loro incontro, di soddisfare i loro bisogni profondi, e di sperimentare una relazione appagante – e altre volte non può esserlo in quanto i bisogni che i due partner speravano di soddisfare reciprocamente vengono sistematicamente disattesi.
In questo caso a prevalere all’interno della relazione di coppia saranno il disagio e il malessere e si potrebbe sperimentare quell’ambivalenza dei sentimenti descritta da Catullo nei famosi versi “Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.escio, sed fieri sentio et excrucior.” (“Odio e amo, mi chiedi perché, non lo so, ma sento che accade e mi struggo”).
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