Non farti ingannare dalla foto in alto, magari tutte le “mamme problematiche” si riconoscessero così facilmente! Anzi, spesso, una “mamma difficile” è amorevole e veste i panni di una “madre totale”, di una “madre ansiosa” o di “una madre vittima”. In questo articolo voglio sintetizzare i più comuni profili rivestiti dal genitore materno e quelli che sono tipicamente le ripercussioni sul bambino in età adulta.
Bambini programmati per…
Il bambino che è vittima di una “madre difficile” è “programmato” per credere che il rapporto si stia evolvendo in modo giusto e normale. Per il bambino esiste solo la verità mostrata dai genitori: non ha alcun punto di riferimento da cui partire per confrontare la sua esperienza. Il bambino non capisce che c’è un problema e, se finisce per soffrire a causa della mamma, esclude che il genitore possa sbagliare e inconsciamente pensa che lui possa essere quello in errore.
- Il bambino prova amore incondizionato per la madre e, prima di comprendere e riuscire ad “incolparla” per qualsiasi torto subito, incolpa se stesso.
Spesso, gli effetti di una “madre difficile” (che sia una mamma opprimente, manipolativa, alienante, ansiosa, vittima, totale, depressa…) si leggono chiaramente anche nel vissuto del figlio ormai adulto.
Il bambino non si rende conto che i suoi confini relazionali con la madre vengono rimossi e lui assume un ruolo nuovo: il bambino viene programmato per soddisfare emotivamente i bisogni della madre. Ogni minima discrepanza può generare sensi di colpa e da adulto inizierà a provare sentimenti ambivalenti per la madre. In base al tipo di madre, il bambino, da adulto, potrà essere programmato per:
- essere ansioso,
- perennemente insicuro,
- manipolativo,
- diffidente con tutto e tutti,
- apatici,
- narcisisti…
Certo, mi potrai contestare il termine “programmato” ma, purtroppo, è quello che accade nella nostra infanzia. La nostra personalità è “programmata” da un mix di fattori ambientali, genetici, sociali e… la mamma è la colonna portante di questi fattori, quindi contribuisce pesantemente alla nostra “programmazione”.
I libri di psicologia sono pieni di evidenze, il mio articolo sulla correlazione tra disturbo borderline di personalità e condotta del genitore materno ti potrà far capire molte cose.
Tipi di mamme e ripercussioni in età adulta
In psicoanalisi la madre è vista come colei che volontariamente o (più spesso) involontariamente rovina i propri figli. Quasi come se non ci fosse scampo! In effetti, il ruolo del genitore è difficilissimo. Prima di rapportarsi con il figlio, ogni mamma deve fare i conti con le proprie emozioni, il proprio vissuto e le proprie credenze, un mix di fattori che non sempre coincide con il sano sviluppo emotivo del bambino. Quando, poi, la mamma ha un vissuto problematico, la sua personalità può influire ancora di più sullo sviluppo del bambino. Ecco gli scenari più tipici.
La Madre Totale
Fino a pochi anni fa, erano molte le donne che identificavano la propria realizzazione personale attraverso la maternità. Va bene la realizzazione personale, il problema nasce quando la donna identifica l’intera esistenza con la maternità. In questo caso, la donna si dice pronta a rinunciare a tutti e tutto per i figli e lo fa davvero: impegna tutte le sue energie nel ruolo di madre ma rivendica dai figli una dipendenza che lei vive come legittima.
Una madre totale può ripetere ai figli frasi come “come è possibile che la pensi così? Con tutto quello che ho fatto per te?”. Con i figli si comportano come vampiri emotivi, pretendono attenzioni e si aspettano tanto. La madre totale può rinunciare ad amicizie, passioni o addirittura al lavoro per rivestire il ruolo matriarcale.
Spesso la madre totale tende a screditare il padre e aliena i figli. Quasi li programma a disprezzare il padre perché ai suoi occhi, non fa mai abbastanza. Se sei cresciuta/o con una madre totale, farai davvero fatica a separarti da lei che, con i suoi tentacoli di ricatto emotivo, sensi di colpa, alienazione e dipendenza, innescherà in te sentimenti ambivalenti.
- I figli delle madri piovra, infatti, si sentono soffocati nella relazione madre-figlio e perpetuano un rapporto amore/odio molto complesso.
Possono provare una forte rabbia nei confronti della madre e dopo un po’ sentirsi in colpa. In genere, le figlie femmine possono diventare suddite della madre idealizzandola (infatti non ammetteranno neanche di aver avuto una madre piovra!) e, in alcune circostanze, possono screditare fortemente il padre. Viceversa, in alcuni casi, le figlie femmine possono decidere di scappare dalla madre e vivere con il timore di essere come lei.
In una famiglia disfunzionale dove il ruolo della madre totale spadroneggia, la figura del padre passa in secondo piano. I figli possono soffrire per questo e provare rancore ingiustificato nei riguardi del padre. I maschi, in particolar modo, avranno difficoltà nell’organizzare la propria vita e potranno sviluppare diverse forme di dipendenza.
La Madre Nera
La madre nera è una persona molto negativa. La madre nera rimugina in continuo sulle ingiustizie subite nella vita e, inconsciamente, vorrebbe che i propri figli subissero la stessa sua sorte. In genere questa mamma tende a spezzare ogni iniziativa dei figli. Li critica continuamente e giudica il loro operato anche quando ottengono dei successi.
I figli crescono sentendosi sempre inadeguati. In età adulta possono sviluppare la consapevolezza di non essere mai stati davvero amati. Come ti ho detto in precedenza, un bambino non può capire i comportamenti o le motivazioni della madre. Avverte l’avversità, subisce gli atteggiamenti materni ma finisce per colpevolizzare se stesso. Il bambino, quindi, crescerà con forti insicurezze.
Quando l’atteggiamento negativo della madre è fine a se stesso -non accompagnato da alienazione, manipolazione e dipendenza- i figli ben presto si allontaneranno da casa e tenteranno di costruirsi una vita migliore. La cosa più triste è che talvolta, un adulto cresciuto con una madre negativa, anche se ha una vita di successo, potrebbe continuare a vivere con un velo di tristezza non avendo sviluppato il concetto di appagamento.
In questo contesto, se il figlio si lamenta costantemente con la madre della propria vita, la madre diventa affabile e quasi amorevole. Al contrario, se il figlio racconta di successi e benessere, la madre diventa più dura e indisponente.
La Madre Vittima
Come la madre nera, anche la madre vittima ama lamentarsi ma a sua differenza non scredita l’operato dei figli. La madre vittima reputa la sua esistenza come una sconfitta e aspetta che qualcuno la salvi. I figli spesso la considerano una “povera sfortunata” e nutrono per lei tenerezza e compassione. Quando la figura della madre vittima s’interseca con quella della madre totale, in casa è il dramma: la “madre piovra vittima” aspetta che siano i figlia a salvarla!
- Se sei cresciuta/o con una madre vittima, non hai mai ricevuto la giusta protezione e fin da bambina/o hai cercato di comportarti da adulta/o per consolare e proteggere tua madre.
La madre vittima pone i figli in una pessima posizione: si aspetta che i bambini non le creino mai problemi e, una volta cresciuti, vorrebbe che fossero loro a proteggerla e aiutarla.
Quando la madre vittima riesce a innescare un legame di dipendenza con i figli, questi diventano succubi e s’innesca una relazione davvero difficile da gestire. Una volta adulto, i figli proveranno astio per la madre ma durante la crescita non mancheranno forti insicurezze e sensi di colpa. Il bambino cresce con la credenza di non essere riuscito ad aiutare sua madre…. il fine della mamma, anche se lei ne è inconsapevole, è quello di innescare un legame di dipendenza così di legare i figli a lei. Per raggiungere questo scopo si mostra sempre insoddisfatta e bisognosa di cure/attenzioni.
Tra i bambini e la madre vittima si instaura un rapporto anomalo in cui il ruolo del genitore è ricoperto dal figlio che tenterà di dare le rassicurazioni necessarie alla madre…. ma qualsiasi rassicurazione non basterà perché la madre non smetterà mai di chiedere altro.
La madre totale e la madre vittima hanno ripercussioni in comune. Nei figli di queste due figure che spesso si accavallano, possono scattare sentimenti di ribellione.
La Madre Narcisista
La mamma narcisista vede i figli come un’estensione del proprio sé, quindi come qualcosa di cui vantarsi e da sfoggiare nelle belle occasioni. La mamma narcisista si aspetta che il figlio intraprenda strade di gloria e successo, ma strade che non è stato il figlio a scegliere. La madre narcisista, infatti, preclude al figlio ogni scelta. Priva il figlio della sua identità e anche del suo diritto di essere diverso da come la mamma lo vuole!
- Se sei cresciuta/o con una mamma narcisista, avrai imparato che l’amore è condizionato e da qui avrai sviluppato a tua volta una profonda ferita narcisistica. Purtroppo non sarai capace di scegliere ciò che davvero ti piace ma farai ogni scelta basandoti su ciò che è meglio per trasmettere un’immagine di successo.
La mamma narcisista instilla nel figlio il bisogno di conformarsi alle aspettative altrui. In genere la figlia femmina reagirà in modo passivo sviluppando una spiccata sindrome abbandonica. Il figlio maschio reagirà in modo reattivo sviluppando a sua volta un disturbo narcisistico. L’idea di sé, per chi è cresciuto con una mamma narcisista, è del tutto mutevole perché dipende dall’opinione degli altri.
La Madre Istrionica
La madre istrionica è un pesante fardello da portare per il figlio. Il bambino si ritrova senza nessuna protezione (come il figlio di una madre vittima) ma in più arriverà a vergognarsi di sua madre (e per questo si sentirà in colpa). La madre istrionica ama attirare attenzioni su di sé. Il figlio potrebbe provare vergogna ad uscire in strada con la madre perché? Perché si sente messo in ridicolo dagli atteggiamenti della madre.
Una madre istrionica, in condizioni sociali, può vestire in modo sgargiante, infantile per la sua età… può salutare tutti ad alta voce, assumere atteggiamenti eccessivamente maliziosi e modi stravaganti. Una mamma istrionica vuole apparire più giovane e per questo potrebbe arrivare a chiedere al figlio di essere chiamata per nome e non con l’appellativo “mamma”. Chi cresce con una mamma istrionica vive nella vergogna.
La Madre Depressa
Anche in questo caso il bambino cresce senza sentirsi protetto. Una madre depressa, al contrario di una “madre vittima” non cerca di strumentalizzare il suo malessere per legare indissolubilmente a sé i figli. Questi lo scenario, anche se per certi aspetti ha meccanismi simili, presenta cause del tutto diverse.
- Se sei cresciuta/o con una mamma depressa, probabilmente ti sarai sentita abbandonata, superflua, non abbastanza importante per fare la differenza nella vita di tua madre. Ancora oggi, da adulta, potresti portarti dentro un senso di inutilità.
La madre depressa non è in grado di trasmettere ai figli il giusto entusiasmo per la vita, così potranno crescere apatici, senza passioni e con un senso scialbo per la vita. Può accadere che il figlio diventi precocemente adulto per aiutare la madre o che, al contrario, rimanga dipendente da lei diventando adulto da un lato ma estremamente immaturo da un punto di vista emotivo.
E’ ora di rinascere!
Pochi di noi hanno avuto la fortuna di essere costantemente valorizzati. Tutte le volte che gli altri non hanno creduto in noi, ci hanno insegnato a non farlo! Le volte che gli altri ci hanno umiliati e scherniti, ci hanno insegnato a essere timorosi e sfiduciati. Famiglia, amici di scuola, insegnanti… ci hanno implicitamente insegnato a metterci da parte, a svalutare il nostro valore intrinseco, a ignorare l’immenso potenziale che ci portiamo dentro.
Non ha senso chiuderti nel tuo dolore, hai la possibilità di riscattarti, di guardarti per ciò che sei e che puoi essere! Hai la possibilità di riscattarti, di guardarci per ciò che sei e che puoi essere! Hai la possibilità di liberarti da zavorre emotive e dai condizionamenti, ti mancano solo gli strumenti giusti per farlo. Nel mio libro «Il mondo con i tuoi occhi» ho provato a raccogliere e mettere a disposizione, tutti quegli strumenti psicologici indispensabili per garantirti la rinascita che meriti! È la carenza d’amore che ha ridotto a brandelli la stima che avevi di te… ma è l’amore che oggi scegli di dedicarti che può guarirti, darti finalmente scarpe nuove di zecca con cui sentirti sempre a tuo agio! Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Per tutte le informazioni sul libro “Il mondo con i tuoi occhi“, ti rimando a questa pagina Amazon.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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