Tu vedi il mondo come ti senti, non come è realmente

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Se osservi abbastanza attentamente il tuo problema, ti accorgerai di essere parte del problema” disse Platone….ed è proprio vero, spesso siamo portati a rimanere prigionieri delle circostanze! A questo punto è legittimo chiedersi: vediamo il mondo così com’è o come noi lo percepiamo? E’ possibile osservare come le persone reagiscono in maniera molto differente agli eventi dolorosi. Per alcuni, eventi gravi e drammatici diventano, dopo lo choc iniziale, motivo per rivedere la propria vita e andare avanti. Per altri, invece, eventi spiacevoli anche se non necessariamente traumatici possono essere motivo di profonda crisi e in alcuni casi, di un disagio importante.

Tu vedi il mondo come ti senti, non come sei

Spesso anche i contrattempi apparentemente più insignificanti possono rovinarci la giornata, e risultare molto fastidiosi. Magari ci svegliamo sereni e pieni di entusiasmo per le ore che ci aspettano, e, malgrado la positività iniziale, permettiamo poi che il commento di una persona, il traffico, la posta indesiderata o una tazza di caffè rovesciata, ci guastino l’intera giornata. Questi piccoli inconvenienti capitano un po’ a tutti; ma lamentarsi non serve a nulla, e l’unica cosa saggia e positiva che possiamo fare è fronteggiare le situazioni negative.

Sappi che nella vita niente è eterno, tutto passa….sia i momenti belli, che quelli difficili. Preoccuparti o mortificarti non renderà i tuoi problemi meno gravi e tanto meno li farà passare più velocemente, anzi! Stai offrendo alle tue preoccupazioni, un divano confortevole su cui mettersi comode.

Purtroppo, quando ci capitano le cose inaspettate, queste generano una forte risposta emotiva capace di offuscare la nostra vista. Infatti, uno studio molto interessante condotto presso l’Università di Friburgo ha dimostrato che le circostanze avverse come le preoccupazioni, o i contrattempi ci fanno vedere il mondo più grigio, letteralmente, perché influisce sulla risposta elettrica delle cellule della retina, che sono responsabili della “visione dei contrasti “.

Un altro esperimento fatto presso l’Università di Bristol, ha messo in evidenza che le persone ansiose hanno difficoltà a rilevare le emozioni nelle espressioni facciali e verbali delle persone; in pratica percepiscono fondamentalmente rabbia o atteggiamento accusatorio. Questo significa che quando le emozioni prendono il controllo, per noi è più difficile vedere il mondo come realmente è.

Come imparare a vedere le cose nella giusta prospettiva

Di fronte a un problema, è come se improvvisamente avessimo una visione a tunnel che ci impedisce di vedere l’intero quadro. Ci facciamo dunque coinvolgere  dalle circostanze e adottiamo un pensiero negativo e allarmista, lasciando, così, che i problemi ci trascinino con loro. Ecco tre soluzioni efficaci  per uscire dalla corrente che ti trascina

1. Non combattere contro le tue emozioni, assumiti la responsabilità

Le emozioni non sono negative in ​​se stesse, sono messaggi molto importanti che devi imparare ad ascoltare. Infatti, non puoi evitare di essere triste se succede qualcosa di brutto o arrabbiarti quando sei vittima di un’ingiustizia. Non c’è niente di sbagliato in questo. Il problema inizia quando lasci che le emozioni prendano il controllo e offuschino la tua vista. In questi casi, si innesca un sequestro emotivo in piena regola, e combattere contro di esso di solito è controproducente! E’ come nuotare contro corrente, ti sfinirà, non riuscirai ad avanzare. Pertanto, la cosa più saggia da fare è prendere piena consapevolezza di quello che senti senza opporre resistenze per poi lasciarlo andare.

Hai subito un torto da tua madre o magari dal tuo ex? Ok, non devi far finta che non è successo nulla ma nemmeno rovinarti l’esistenza per l’accaduto! Un trucco che può aiutarti a capire questo concetto viene dalla filosofia buddista e consiste in equiparare le emozioni ai tuoi occhi.

Non puoi controllare tutto ciò che vedi in ogni momento, ogni istante sei bombardato da migliaia di stimoli visivi, ma di solito non ti preoccupano. Prendi nota e distogli lo sguardo per concentrarlo su ciò che ti interessa veramente. Lo stesso puoi fare con le emozioni. Togliendogli parte dell’impatto, queste influenzeranno meno la tua prospettiva del problema

2. Diventa un esperto di ristrutturazione cognitiva

Le emozioni non sono le sole a influenzare la tua prospettiva del problema, hanno valore anche le tue convinzioni, le aspettative e i pensieri. Se nel corso degli anni hai sviluppato uno stile di pensiero catastrofico, questo si attiverà automaticamente ogni volta che avrai a che fare con un problema. Quindi, per non essere trascinato via dalla corrente devi anche prestare attenzione ai tuoi pensieri.

La ristrutturazione cognitiva è una tecnica impiegata nella terapia cognitivo-comportamentale. Viene utilizzata per identificare e correggere i modelli di pensiero negativo. Il primo passo consiste nel monitorare tutti i pensieri negativi automatici che affollano la nostra mente e generano stress emotivo e frustrazione, come per esempio: “sono un disastro, non riuscirò a risolvere il problema, non ce la farò mai.”

Questo pensiero dovrebbe essere sostituito da uno più funzionale, del tipo: “con un po’ di pazienza e serenità sarò in grado di risolvere il problema” oppure ” Devo darmi un’altra possibilità”. Tutto questo non significa ricorrere a idee positive irrealistiche e ingenue, ma assumere un atteggiamento più realistico e propositivo.

E’ bene precisare, però, che questa tecnica non si limita solo a sostituire un pensiero con un altro; sarebbe poco efficace, dato che la mente non si lascia ingannare tanto facilmente. La cosa importante è mettere in discussione la validità di quei pensieri negativi automatici fino a comprendere che si tratta di generalizzazioni errate. È necessario sostituire ai pensieri con una valenza negativa, una serie di pensieri positivi, avendo fiducia negli eventi ed evitando di colpevolizzarsi di fronte alle difficoltà. Altro aspetto da considerare consiste nell’essere grati nei confronti della vita, nonostante le difficoltà, rammentando che ci sono sempre cose importanti per cui è importante andare avanti.

3. Prendi le distanze dal problema

Non possiamo risolvere un problema continuando a pensare nello stesso modo in cui lo abbiamo creato“, disse Albert Einstein. Per uscire da questo ciclo negativo è necessario cambiare prospettiva. È essenziale che stabiliamo una distanza emotiva. Per capire esattamente cosa significa, immagina che il problema sia la foto di un panorama. Se metti la foto a un centimetro dai tuoi occhi, vedrai solo un ammasso di colori e un’immagine sfocata. Ma se pian piano allontani la foto dagli occhi, quel panorama sarà ben visibile ai tuoi occhi. Improvvisamente tutto ha un senso, perché hai cambiato la prospettiva e ora hai una visione più globale.

I vantaggi di stabilire una distanza emotiva dai problemi sono stati ampiamente studiati in psicologia. Uno studio realizzato presso la Cornell University ha scoperto che quando stabiliamo una distanza psicologica, i problemi ci sembrano più semplici. Un’altra ricerca condotta presso la Columbia University ha rivelato che la distanza psicologica permette di acquisire autocontrollo e aiuta a ridurre la reattività emotiva.

Ci sono diverse tecniche che aiutano a stabilire questa distanza emotiva, una delle più semplici ed efficaci è “il viaggiatore del tempo”, dato che attiva anche le tue risorse naturali di guarigione e resilienza. In pratica, è sufficiente immaginare che puoi viaggiare nel tempo. Cerca nel tuo passato una situazione che ti ha preoccupato molto e ti ha fatto sentire male. Valorizzala con gli occhi del presente. Noterai che molte delle tue preoccupazioni sono state banali. Ora immagina di spostarti nel futuro, cinque o dieci anni, e guarda indietro al problema che stai vivendo oggi. Chiediti se è necessario o intelligente affrontarlo in questo modo.

RICORDA..

A volte siamo così concentrati sulla nostra routine, da dimenticare che la vita è un progetto in continuo sviluppo, che ha bisogno di una manutenzione costante. Le cose non devono andare necessariamente come desideri….e quando le cose non vanno come dovrebbero o come vorresti, non è detto che non miglioreranno.

Non permettere, quindi, mai a niente (ad esempio ai piccoli incidenti di percorso) e a nessuno (ad esempio il vicino di casa) di rovinarti tutto, facendo scendere sulla tua giornata un velo di tristezza o di sconforto. Niente dall’esterno dovrebbe avere un effetto su di te, a meno che non sia tu a permetterlo. Il tuo tempo è davvero prezioso, e non puoi sprecarlo a combattere contro le infime forze dell’odio, dell’invidia o della gelosia. E se vuoi riuscire ad apprezzarti e a capire il tuo valore, “Accogli chi sei”

Impara ad essere più fiducioso delle tue risorse….avrai più possibilità di mantenere l’equilibrio emotivo in mezzo alla tempesta senza crollare. E questo non significa assumere un ottimismo ingenuo, ma solo essere coscienti che prima o poi tutto passerà. Sì, passerà!

Si nasce due volte, la prima quando vieni al mondo e la seconda, quando decidi di volerti bene

Questa celebre frase è la citazione di apertura del mio primo libro e anche l’aforisma di chiusura del mio secondo manuale di psicologia. Allora, inizia ogni giorno con un sentito e profondo «mi voglio bene». Non devi pronunciarlo, ma devi sentirlo, puoi imparare a sentire l’amore che nutri per te stesso perché egli è già lì, da qualche parte.

Come avrai capito, quando riuscirai a far entrare le scienze psicologiche nella tua vita, tutto assumerà un significato diverso, riuscirai a sperimentare modalità di esistere del tutto inedite e ti sorprenderà scoprire quanti meravigliosi doni può tenderti il tuo “groviglio”. Mi sono presa due anni per scrivere i due manuali di psicologia che io stessa avrei voluto leggere prima ancora di iscrivermi alla facoltà di Psicologia! Adesso sta a te. I titoli sono: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Se ti senti solo, ti consiglio di iniziare da questo: d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce, mentre se sei molto sensibile e le emozioni sono troppo intense, inizia dal primo. Li trovi in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo:

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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