Una relazione virtuale è tradimento?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’infedeltà virtuale, tramite chat o social network, ci fa sentire sicuramente meno in colpa, ma conta come tradimento? Negli ultimi anni il dibattito si è fatto molto acceso tanto da arrivare nelle aule dei tribunali dove, in caso di divorzio, qualche conversazione virtuale più spinta può essere motivo di addebito di colpa (ciò significa niente mantenimento per chi ha tradito, anche solo online!).

Stando alla sentenza 8929/2013 della Corte di Cassazione che si è pronunciata sull’addebito di colpa di un divorzio, anche il tradimento platonico può essere preso in considerazione, senza che si sia consumato alcun atto fisico. Così nascono i termini infedeltà online, tradimento virtuale, cyber-tradimento… Questo sono solo alcune delle parole usate per indicare l’atto di essere infedeli al partner sfruttando i canali del web, quindi senza un coinvolgimento sessuale fisico ma solo adoperando social network, internet o il telefono.

In questo contesto i dubbi sono tanti: se chattare con una persona e praticare autoerotismo è considerato tradimento, allora anche l’uso di materiale pornografico può ricadere nel calderone dell’infedeltà? Oppure, se il legame virtuale è solo emotivo, quando si varca la soglia del tradimento? E’ incredibile notare che alcuni comportamenti possono essere considerati indice di infedeltà per determinate persone e del tutto tollerabili per altre. Insomma, quando si parla di infedeltà virtuale le linee di confine sono molto sfocate e le ragioni che spingono un partner al tradimento online sembrano essere più complesse.

L’infedeltà online intriga, piace e fa sentire meno in colpa

Prima di spingermi oltre, è importante comprendere quanto attraente e intrigante possa sembrare l’infedeltà online per determinate persone che, pur essendo innamorate del proprio partner, possono cadere in condotte legate al tradimento virtuale. Tutto parte dal grado di soddisfazione dell’individuo all’interno della coppia.

Più sono alti i livelli di soddisfazione nella coppia, più è probabile che la stessa coppia duri nel tempo. Se la stabilità e la durata di una coppia dipendono dal grado di soddisfazione, è altrettanto importante sottolineare che la soddisfazione di coppia è influenzata, a sua volta, da diversi fattori come:

  • capacità di gestire le emozioni
  • capacità di esprimere le emozioni
  • capacità di intesa e di comunicazione
  • attrazione verso il partner
  • soddisfazione sessuale
  • autostima e benessere personale

In altre parole, farsi capire e comprendere il partner sono le basi per un rapporto soddisfacente ma non si può prescindere da una stabilità personale: il benessere personale che dipende, a sua volta, da una buona autostima, sarebbe il fattore cruciare a garantire un elevato senso di soddisfazione all’interno della coppia (Egeci & Gencoz, 2006; Fisher & McNulty, 2008; Gattis et al., 2004; Mark & Herbenick, 2014).

Chi è insoddisfatto di sé tende a proiettare queste insoddisfazioni nella coppia e può essere più incline a cedere al fascino dei rapporti extraconiugali di tipo virtuale.

Come inizia?

Accade spesso che da un banale e apparente innocente scambio di messaggi, nasca un’intensa e appassionata relazione online che può poi scaturire in un incontro faccia a faccia, in un rapporto sessuale oppure mantenersi nel tempo solo in ambito virtuale. La relazione virtuale non prende forma e occupa una dimensione a parte di quella occupata dalla coppia, tuttavia il soggetto è comunque invischiato in un rapporto di tipo emozionale e/o cyber-sessuale con un’altra persona diversa dal proprio partner.

Parlare di tradimento online è difficile e complesso perché ogni coppia definisce dei limiti invalicabili ben definiti. L’infedeltà virtuale, quindi, non è assoluta come un classico rapporto extraconiugale e, con l’assenza dei rapporti fisici, chi la sperimenta, tende a sentirsi anche meno in colpa se non addirittura legittimato.

Ho scritto che l’insoddisfazione personale è la prima molla che può spingere verso il tradimento virtuale, sì, ma quali sono le altre? In genere chi tradisce online si sente tutelato ed è spinto a farlo perché:

  • può abbandonare in qualsiasi momento la relazione virtuale
  • è consapevole di poter mantenere un anonimato su determinate chat
  • ha la possibilità di fuggire dalla realtà senza sperimentare un tradimento fisico vero e proprio
  • il tradimento virtuale è più pratico e di facile accesso
  • non si ha il contatto con la realtà quindi si tendono a esaltare le similitudini e i punti in comune con l’altro membro della relazione virtuale senza dover fare i conti con quotidianità o facci a faccia.

Internet offre opzioni illimitate. Forum a tema, chat, siti web dedicati, servizi di messaggistica… consentono alle persone di connettersi e rapportarsi l’una all’altra.

Un amico, un confidente o un amante virtuale sono proprio lì, a portata di clic. Ed è qui che arriva il grande paradosso: nonostante una persona sceglie un partner per la sua vita reale, finirà col proiettarsi a un amante virtuale basandosi su poche informazioni che quell’utente ha deciso di mostrare di sé. In pratica, si cade in un’illusione potente ed enorme perché per quanto il legame possa essere percepito come intenso, almeno nelle prime fasi, si tratta pur sempre di una connessione superficiale dove ognuno mostra solo ciò che vuole. Anche nelle prime fasi di una relazione convenzionale si corre il rischio dell’idealizzazione ma quando si parla di rapporti virtuali questo rischio raggiunge importanze esponenziali.

La sicurezza dell’ignoto: il web

In genere si dice che “ciò che non si conosce fa paura”, si parla della paura dell’ignoto. Con le relazioni online accade l’esatto opposto perché tutto ciò che è ignoto, in questo contesto, può lasciare largo spazio alle fantasie personali.

Raccontarsi in un messaggio a distanza può essere qualcosa di spontaneo e innocuo. Come premesso, spesso il tradimento virtuale nasce così, nasce proprio da messaggi innocenti che aprono le porte a un pendio scivoloso con prospettive pronte a cambiare rapidamente. L’inizio è innocente ma tutto si evolve molto velocemente proprio grazie alla falsa “sicurezza” che trasmette il web.

Senza che nessuno se ne accorga, l’utente si potrà trovare invischiato in qualcosa di più che un semplice scambio culturale.

Quando scriviamo un messaggio e condividiamo informazioni personali con un altro utente online, non ci sono ripercussioni immediate, nessuna espressione da cogliere o confronto da affrontare. Questo, quando si parla di infedeltà online, rende più difficile tracciare il confine tra cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Con quale parola o messaggio, una determinata “conversazione virtuale” si è trasformata in una connessione emotiva o addirittura in un legame?

Ecco perché ho parlato di un “pendio scivoloso”: la situazione si evolve molto in fretta, senza dare palesi avvisaglie e soprattutto e senza fornire i freni inibitori che si avrebbero in una relazione dal vivo.

In più: è facile mantenere un segreto

In più, l’utilizzo di internet come mezzo di fuga dalla coppia, è più facile da gestire di una vera relazione extraconiugale. Non farsi “pizzicare in fallo” diventa facile quanto cambiare una password, cancellare la cronologia o archiviare una chat.

Nel bene e nel male, le opportunità illimitate del web e il fascino della comunicazione online rendono più facilmente fruibili sia le relazioni emotive che il cyber-sex. Se chi tradisce, vive tutto in maniera frettolosa e poco consapevole, il partner potrebbe sperimentare le emozioni di un classico tradimento: perdita di fiducia, malessere emotivo, ansia, insicurezza, gelosia, risentimento, sentimenti di rabbia e tante emozioni che portano a un drastico abbassamento del benessere personale e della coppia.

Cosa fare? Introspezione, è sempre opportuno guardarsi dentro e capire cosa ti ha indotto in una determinata condotta e… sì, sarebbe opportuno pensare alle conseguenze di determinate azioni.

Una lettura preziosa

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Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» edito Rizzoli
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