Vuoi migliorare la tua vita? Allora, fai l’opposto di ciò che ti hanno insegnato

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Gli articoli che si trovano in rete sul benessere personale e sulle relazioni affettive, sono privi di una componente retrospettiva. Ti dicono, senza mezzi termini, ciò che devi fare e ciò che non devi fare per stare bene, ma non ti inducono a riflettere sul perché tu fai ciò che fai. Pertanto, ogni consiglio, finisce per non attecchire perché non fornendoti le giuste consapevolezze, non riesce a entrarti dentro e divenire parte di te. Quando vogliamo cambiare, dobbiamo fare in modo che nuove modalità entrino a far parte di noi e questo diviene possibile solo mediante la profonda conoscenza di se stessi.

Se oggi ti comporti in un dato modo, è semplicemente perché -da qualche parte, nella tua infanzia e durante la tua crescita- hai imparato a comportarti così. Le tue esperienze, nell’arco dello sviluppo psicoaffettivo, si sono trasformate in schemi e modelli che tu proponi ogni giorno. Ci sono anche schemi specifici per le tue relazioni affettive che riproponi in modo diverso, in base a chi hai di fronte. I tuoi schemi appresi, infatti, si riadattano entro certi margini alle nuove situazioni… però, non sempre gli apprendimenti del passato sono garanzia di appagamento e felicità. Anzi, lo sono davvero di rado.

Vediamo insieme, quali sono gli insegnamenti più diffusi nella nostra “cultura genitoriale” e come questi si riflettono nella tua vita adulta innescando malessere e addirittura sabotando ogni tuo piano, comprese le scelte amorose che compi.

L’etichetta del «bravo bambino» o del «bambino ribelle» che hai ancora appiccicato addosso

L’immagine che abbiamo di noi si forma in ambito relazionale. Il modo in cui ci percepiamo è dipeso e dipende tutt’oggi dal modo in cui gli altri ci vedono, ci trattano e ci fanno sentire. Una delle prime immagini che realizziamo di noi, riguarda la dimensione identitaria di figlio. Hai presente il figlio che fin da bambino è stato descritto come svogliato, la pecora nera della famiglia? Oppure il figlio ribelle, capriccioso, lunatico e disobbediente? Ancora, il figlio modello, sempre puntuale, che non sporca e non dà mai fastidio? Beh, alcuni di noi si portano quell’etichetta anche nella vita da adulti e anche quando si misurano in contesti diversi da quello familiare.

Così, il bravo bambino, ancora oggi, nella coppia farà attenzione e non darà fastidio, a lavoro avrà l’ansia per le scadenze e non vorrà mai fare tardi a un appuntamento. Guai dare una delusione. Chi si porta addosso questa etichetta ci tiene a essere preciso e a fare le cose per bene. Il risultato? Nella coppia sarà accondiscendente, insoddisfatto e non mancherà ansia relazionale.

Il bambino ribelle, al contrario, avrà una posizione oppositiva. Tutto ciò che gli proporrà il partner non gli starà bene. Dovrà essere lui a decidere cosa fare e, con buone probabilità, non gli starà bene neanche quello! Lavorando su se stessi è possibile individuare che tipo di etichetta ti porti dietro fin dalla tua infanzia e come questa sta influenzando il tuo mondo adulto. Nell’ideale, bisognerebbe sentirsi liberi di esprimersi oltre i condizionamenti infantili!

Ti hanno insegnato a mascherare e reprimere bisogni

Una cosa che insegnano a tutti è… reprimere e mascherare i propri bisogni. Allora cerchiamo espedienti per soddisfarli, a volte mentiamo al partner e altre volte finanche a noi stessi. Sia nella vita di coppia che in ambito individuale, dovremmo fare chiarezza in noi stessi e individuare quali sono i nostri valori e le attività che possono darci appagamento. Le emozioni possono essere degli indicatori preziosi dei tuoi bisogni. Se provi ansia, tristezza o frustrazione, chiediti cosa potrebbe esserci alla base di queste emozioni e cosa puoi fare per soddisfare il bisogno sottostante.

Ti hanno insegnato a praticare la speranza passiva

Affidarsi alla provvidenza, al divino, al destino, all’idea magica che: «sì, forse domani va meglio!», è una pratica molto comune ma la realtà è ben diversa. Sì, sicuramente domani va meglio se tu agisci e inizi a muoverti per il tuo benessere. Nulla accade per inerzia, la persona giusta al momento giusto forse esiste, ma non siamo noi! Noi le cose dobbiamo guadagnarcele e non arrivano certo con la speranza passiva.

Imparare a coltivare una speranza più concreta riponendo fiducia nelle proprie risorse e nei propri tentativi, diventa il passo indispensabile per ottenere dalla vita ciò che desideriamo. La speranza concreta di sapere che puoi arrivare a stare meglio, a fare quel passo in più per ottenere ciò che vuoi! È questa l’unica speranza sana che può condurre all’appagamento. La speranza di comprenderti, di sciogliere tutti i nodi e le conflittualità che costellano la tua vita, la speranza di costruirti una vita a tua immagine e somiglianza, un passo alla volta, un tentativo per volta. Questa è la strada giusta da percorrere.

Ti hanno insegnato a condannare e condannarti

A volte non agiamo per il timore di sbagliare. Siamo così abituati a condannare ogni minimo errore che non concediamo a noi stessi la possibilità di provarci. Anche io sono stata a lungo vittima di questa “paralisi”. Alla fine, sono riuscita a superarla definendo una regola che applico non solo a me, ma anche agli altri (chi pretendo molto da sé, finisce per essere severo e pretendere molto anche dagli altri!). Qual è questa regola? Semplicissima: «i primi tentativi non contano». Così, le prime volte che provi a fare qualcosa, puoi andare anche malissimo, va bene!

In questo modo, ti concederai il lusso dell’apprendimento, dell’imparare davvero dai propri errori. Si dice che «sbagliando s’impara» ma non è così. Se siamo fermi sull’auto-condanna, sbagliando… si sbaglia ancora! È possibile imparare dai propri errori solo se ci concediamo davvero il lusso di sbagliare, facendolo a cuor leggero. Non aver paura delle figuracce o dei tentativi mal riusciti… Ogni tentativo che ti concedi a cuor leggero sarà un successo perché avrà avuto modo di lasciarti e insegnarti qualcosa. Ti avrà fatto crescere. Allora vai, sbaglia, commenti errori, fallisci e fallisci ancora. Dopo i primi tentativi in cui ti sarai concesso il lusso dell’errore, le cose andranno decisamente meglio!

Ti hanno insegnato che non vali

Ecco l’insegnamento che più ci danneggia. Ti sei mai chiesto perché da un lato desideriamo l’indipendenza ma, dall’altro, la temiamo e l’associamo a una condizione di malessere e solitudine? Questo si verifica perché non abbiamo chiaro il nostro valore, ignoriamo completamente il nostro potenziale. Ti ricordi cosa ti ho scritto all’inizio di questo articolo? Ti ho spiegato che l’immagine che abbiamo di noi, si forma in ambito relazionale, in base a come ci hanno visti gli altri, in base a come ci hanno fatto sentire. Se per anni ci hanno fatto sentire come se non contassimo molto, noi continueremo a guardarci con quegli occhi, continueremo a pensare di non valere, di non meritare la felicità associata a uno stato di sana indipendenza. Eppure quella felicità, quell’appagamento, tu lo meriti.

Voglio condividere con te alcune righe del mio diario personale: «e poi fu come se, improvvisamente, vedessi la mia segreta bellezza, scorgessi in un attimo tutte quelle meraviglie che avevo sempre desiderato: amore, stima, rispetto, considerazione… erano lì, dentro di me. Ero riuscita a guardarmi per ciò che sono». Sono arrivata a questa consapevolezza di me solo dopo un lunghissimo lavoro.

Se anche tu pensi di guardarti con gli occhi degli altri, con gli occhi della svalutazione e dell’inconsapevolezza di sé, ti consiglio la letture dei miei due libri, il primo bestseller 2022 e già tradotto in cinque lingue, il secondo è il manuale più consigliato dagli psicoterapeuti. Si tratta, infatti, di due libri che io stessa avrei voluto leggere ancor prima di laurearmi in psicologia. Ti auguro di farne tesoro cosicché anche tu possa costruire la tua vita in un’isola felice e trasformare la tua vita nel posto sicuro e appagante in cui meriti di stare. I due libri s’intitolano:

  • «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», disponibile in tutte le librerie e su amazon, a questo indirizzo.
  • «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», disponibile a questo indirizzo amazon e in tutte le librerie.

Buona evoluzione!

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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