10 frasi celebri di Maria Montessori che fanno riflettere sull’educazione dei bambini

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Le frasi di Maria Montessori, le più famose e conosciute sull’infanzia e l’educazione dei bambini, riassumono i principi fondamentali del suo metodo educativo. Il messaggio chiave del metodo Montessori è semplice, ma molto potente: i bambini devono poter sviluppare i loro talenti liberamente. Compito degli educatori e dei materiali didattici è risvegliare il loro interesse.

Il bambino è una mente assorbente. Impara tutto. E quando diciamo tutto, intendiamo proprio TUTTO

Nel metodo Montessori i bambini dovrebbero avere la possibilità di scegliere le attività a cui dedicarsi secondo le proprie inclinazioni. In questo modo potranno avere certamente successo in tutto ciò che svolgeranno.

10 frasi di Maria Montessori sull’educazione dei bambini

La ricchezza del metodo Montessori abbraccia l’educazione ecologica, l’educazione alla pace e alla mondialità per guidare i bambini verso l’amore per la vita.

Alcune frasi che Maria Montessori ha lasciato nei suoi testi ci aiutano a comprendere meglio il metodo educativo da lei ideato.

1) Speranza per il futuro

La speranza per il futuro va riposta nelle nuove generazioni che potranno essere la nostra salvezza e il nostro aiuto. Proprio a partire dai bambini possiamo costruire una nuova umanità a partire da una giusta educazione che li renda degli adulti autonomi e responsabili.

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo”. (Maria Montessori)

2) Autonomia dei bambini

Il metodo Montessori mette al centro l’autonomia dei bambini. La soddisfazione dell’insegnante viene raggiunta quando i bambini sono in grado di lavorare da soli, senza bisogno di aiuto, per svolgere i propri compiti.

“Il più grande segno di successo per un insegnante… è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi”. (Maria Montessori)

3) Felicità dei bambini

Il metodo Montessori, secondo la sua fondatrice, permette di educare bambini felici. La felicità del bambini è considerata un buon segnale dell’agire educativo degli adulti che si occupano di supportarlo nella sua crescita.

“Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino”. (Maria Montessori)

4) L’importanza della concentrazione

Forse non ce ne rendiamo conto, ma per i bambini il gioco non è un semplice divertimento. Si tratta infatti di un’attività molto seria che lo aiuta a sviluppare numerose abilità, tra cui troviamo proprio la concentrazione, che sarà poi fondamentale nella scuola e nel lavoro.

“La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice”. (Maria Montessori)

5) Il lavoro manuale

I lavori manuali e pratici sono alla base del metodo Montessori. Fin da piccoli i bambini dovrebbero essere coinvolti nelle attività quotidiane della famiglia e il metodo mette a disposizione tutti i suggerimenti e gli strumenti per farlo.

“Il lavoro manuale con un fine pratico aiuta ad acquisire una disciplina interiore”. (Maria Montessori)

6) Bambini e genitori

Pensate che a volte i ruoli tra bambini e genitori si possano invertire? Secondo Maria Montessori, a volte i bambini sono così bravi a comprendere gli adulti da decidere di assecondarli per renderli felici.

“Spesso, tra bambini e genitori, si invertono le parti. I bambini, che sono degli osservatori finissimi, hanno pietà dei loro genitori e li assecondano per procurare loro una gioia”. (Maria Montessori)

7) Ambiente ricco e stimolante

Il bambino per il proprio corretto e completo sviluppo psico-fisico ha bisogno di vivere in un ambiente ricco, vario e stimolante, in cui poter affrontare diverse esperienze. Ecco allora che i genitori e gli insegnanti dovrebbero porre particolare attenzione all’ambiente in cui i bambini passano gran parte delle loro giornate.

“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente” (Maria Montessori).

8) Aiuto e libertà

Nel metodo Montessori i bambini svolgono le attività sotto la supervisione degli insegnanti o dei genitori che però devono imparare a non fare sentire troppo al propria presenza. Saranno attenti alle attività del bambino ma cercheranno di non interferire.

“È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza”. (Maria Montessori).

9) Non ostacolare l’apprendimento

Sarebbe meglio non aiutare i bambini se la richiesta non arriva direttamente da loro. La tentazione di intromettersi nelle attività del bambino potrebbe essere forte, ma ciò non permetterebbe al piccolo di raggiungere da solo il proprio successo.

“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”. (Maria Montessori)

10) Aiutiamoli a fare da soli

Si tratta della frase che in poche parole riassume il concetto principale del metodo Montessori e quanto evidenziato fino ad ora. E’ fondamentale che i bambini imparino l’indipendenza in modo che da adulti non si trovino in difficoltà e perché fin da piccoli possano esplorare l’ambiente in cui vivono senza paura.

“Aiutiamoli a fare da soli”. (Maria Montessori)

La fiducia nel bambino

Dall’osservazione del bambino alla preparazione e cura dell’ambiente, dalla predisposizione dei materiali alla presentazione delle attività: il ruolo dell’adulto è sfaccettato e complesso. Alla base vi è una componente imprescindibile: la fiducia. Essa è l’ingrediente principale della relazione educativa.

Fiducia nel bambino, nel fatto che egli possiede una spinta naturale ad apprendere e a crescere, così da consentirgli di liberare pienamente il suo potenziale e da permettere che si realizzi ciò che è destinato a essere: «un’opera d’arte della natura». Vi è un tempo per ogni cosa, e se sapremo attendere sarà il bambino stesso a mostrarci il “miracolo della creazione”.

Se saremo in grado di accompagnarlo invece di sostituirci a lui, di ascoltarlo anziché imporgli scelte, di offrirgli risposte puntuali ai suoi bisogni piuttosto che continue stimolazioni arbitrarie, potremo davvero realizzare «l’educazione come aiuto alla vita» e dare il nostro contributo alla formazione degli adulti del domani, nella speranza che possano davvero essere costruttori di pace e fraternità.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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