10 strategie per aiutare un bambino ad amarsi

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’autostima non è innata in ognuno di noi. Migliorare l’autostima nei bambini significa garantire un’identità sociale dell’adulto che diventerà. Le persone con bassa autostima, si pongono involontariamente dei grossi limiti con ripercussioni nella sfera affettiva, sociale e lavorativa.

Per evitare ciò, è importante capire come migliorare l’autostima nei bambini, cioè dare un supporto efficiente in quel periodo della vita in cui il concetto di sè inizia a formarsi. Per rassicurare tutti i genitori, l’autostima è una componente dinamica, dunque può aumentare o diminuire nelle diverse fasi della vita.

Fattori che determinano l’autostima nell’infanzia

Essere genitore non è cosa semplice ma anche per il bambino, che dipende unicamente dalle figure di riferimento, essere all’altezza delle loro aspettative è una grande sfida! Nell’infanzia, sono quattro i fattori che possono determinare l’autostima nei bambini.

  1. Fattore sociale, osservare il bambino come si pone nei contesti amicali. Per esempio, se si emargina non è indice di buona autostima.
  2. Fattore fisico, la percezione fisica che il bambino ha di se stesso attraverso il giudizio dei coetanei
  3. Fattore scolastico, come il bambino valuta se stesso in rapporto della scuola. Potrebbe essere penalizzante se il bambino presenta difficoltà nell’apprendimento in rapporto con gli altri alunni
  4. Fattore familiare, punto cruciale perché è attraverso la famiglia che il bambino inizia a vedere sè stesso e il mondo. Ed è qui che un genitore può agire per migliorare l’autostima del figlio.

Per migliorare l’autostima nei bambini, il genitore può educarlo a un corretto stile di vita ma non può operare in modo diretto sui primi tre fattori elencati, può agire però, su quello più importante, cioè sul fattore familiare. E’ ovvio che un bambino ben integrato nella famiglia, riuscirà a integrarsi meglio a scuola e con i compagni.

L’educazione al senso di responsabilità

Educare il proprio figlio a credere in se stesso significa affifargli un ruolo ben definito nella famiglia: il bambino dovrà essere coinvolto nelle decisioni familiari fin dall’età prescolare, in tal modo potrà sviluppare un senso di responsabilità che maturando incrementerà la sua autostima.

Esempi pratici:

Se andiamo a fare la spesa, interpelliamo nostro figlio su cosa manca nelle credenza. Coinvolgiamolo nelle scelte familiari chiedendogli cosa ne pensa, per esempio, di riverniciare la cucina. Il bambino non deve necessariamente avere potere decisionale ma semplicemente dovrà sentirsi coinvolto nella vita familiare. Grazie a ciò, il piccolo si non avrà difficoltà a essere coinvolto anche nella vita di gruppo nell’età scolare.

In età scolare, per migliorare l’autostima nei bambini si può lavorare in sinergia, ovvero facendoci coinvolgere dal bambino in quelli che sono gli argomenti scolastici, ma attenzione! Non invadiamo i suoi spazi!

La sera, abituiamo il piccolo a prepararsi da solo lo zainetto, aiutiamolo con la merenda e i compiti ma senza rimproverarlo. Evitiamo frasi di disprezzo, per esempio, quando sbaglia evitiamo il classico “ma sei stupido? Si fa così! Devi fare meglio!“, bensì incoraggiamo il bambino con formule tipo “niente male ma sicuramente puoi farlo meglio… vediamo insieme cosa si può migliorare“.

Se il bambino si fida delle proprie capacità, ha delle buone probabilità di sviluppare una discreta autostima. Ma se dubita del suo potenziale ed è convinto di sbagliare a fare tutto, non nutrirà sentimenti positivi verso se stesso.

Come sviluppare l’autostima nei bambini

Che cosa possiamo fare per non intrappolare i bambini, fin da tenera età, in questa estenuante e inutile lotta? Possiamo trasmettere con i fatti che l’esito delle prestazioni non definisce in nessun modo il nostro valore come persona, e che fallire non è mai davvero terribile perché fa parte del processo di crescita di ciascuno.

Possiamo far capire che migliorare le proprie abilità è possibile, che si può fare del proprio meglio, ma che non lo si può sempre pretendere. Possiamo aiutare i bambini a riconoscere i loro limiti, e a mostrarci benevoli nei loro confronti. Possiamo aiutarli a comprendere che riuscire a svolgere bene un compito non dipende dal fatto di essere bravi in assoluto, ma dall’utilizzo di “buone” strategie. E a proposito di strategie, vediamo come possiamo aiutare un bambino a sentirsi autonomo e degno di amore.

1. Trasformarsi in un modello positivo

 I genitori sono lo specchio del comportamento dei bambini, perché l’imitazione è il primo processo di apprendimento fin da neonati. Una delle più grandi responsabilità per un genitore è proprio quella di essere d’esempio ai propri figli. Che si tratti di affrontare grandi sfide della vita o piccoli ostacoli di vita quotidiana, tutto ciò che facciamo viene recepito e riprodotto dai bambini che abbiamo intorno.

In poche parole, i bambini imitano gli adulti. I bambini assorbono e riproducono per imitazione, sperimentano tutto ciò che vedono, dunque è naturale che parole, atteggiamenti, espressioni, modi di fare e di comportarsi vadano a plasmare il loro carattere e la loro visione del mondo. In quest’ottica è facile rendersi conto della responsabilità che abbiamo ogni giorno davanti ai nostri piccoli: da noi impareranno che cosa è giusto e che cosa è sbagliato, un bagaglio che si porteranno dietro per tutta la vita.

2. Stabilire dei limiti chiari

I bambini hanno bisogno di regole chiare per crescere. I limiti non solo indicano quanto lontano si possono spingere, ma trasmettono anche fiducia e sicurezza, due qualità essenziali per sviluppare una buona autostima. Ma assicuriamoci che si tratti di confini logici, sensibili e coerenti.

3. Correggere il comportamento senza ferire la persona

Ci sono diversi modi per correggere un errore: si può rimproverare il bambino o ci si può concentrare sui comportamenti inappropriati. Tuttavia, la cosa più importante è che il bambino capisca che un errore non lo definisce come persona. Evitiamo, pertanto, frasi come “sei un buono a nulla” o “sbagli sempre tutto”. Concentriamoci sul comportamento, evitiamo giudizi di valore sulla persona.

4. Concentrarsi sullo sforzo piuttosto che sul risultato

Quando si intraprende un cammino, la cosa importante non è l’obiettivo in sé, ma la persona che siamo diventati nel tentativo di raggiungerlo. Lo sforzo e l’energia che abbiamo investito possono essere anche più importanti del risultato ottenuto. Pertanto, è essenziale valorizzare lo sforzo fatto dal nostro bambino, anche se non è stato in grado di completare l’attività o ha commesso un errore in uno dei passaggi. Alla fine della giornata, piuttosto che avere sviluppato una grafia perfetta, è più importante la determinazione che ha mostrato nel tentativo di scrivere bene.

5. Amare in modo incondizionato

Se il bambino impara che per ottenere il nostro amore dovrà comportarsi come vogliamo noi la sua autostima in futuro dipenderà dall’approvazione degli altri e lui diventerà una persona senza opinioni proprie. Pertanto, è importante che i bambini ricevano amore incondizionato dai genitori. Ciò non significa accettare il loro comportamento negativo, ma amarlo nonostante gli errori che commette e i difetti che ha. Approfittiamo di ogni occasione per dirgli quanto lo amiamo e quanto siamo orgogliosi di lui.

6. Correggere le loro credenze erronee

Il pensiero di un bambino non segue sempre un filo logico, non c’è da stupirsi se magari a volte sviluppa delle credenze irrazionali.  Può convincersi, per esempio, che la sua autostima dipenda direttamente dal suo aspetto fisico o da alcune abilità speciali.

L’immagine che il bambino crede che gli altri abbiano di lui rappresenta un ruolo fondamentale nel generare un concetto di sé positivo.Se il bambino percepisce che non ottiene ciò che vorrebbe o che non soddisfa le aspettative dei suoi genitori o insegnanti, il risultato sarà un’autostima negativa.

Il nostro compito è quello di aiutarlo a giudicarsi in modo più oggettivo così da poter sviluppare un concetto più realistico di se. A tal proposito, è fondamentale insegnare al bambino a tollerare l’errore, ad accettarsi con i suoi pregi e difetti. Ad accettare che molte volte le cose non vanno come vorremmo, ma non succede nulla.

7. Stimolare l’assunzione di rischi sani

Essere genitori è difficile. Non esiste nessun manuale che spieghi come crescere al meglio i figli. Tuttavia, fra i comportamenti dannosi troviamo l’iperprotettività. Se il bambino non riesce a testare le sue capacità non saprà mai fino a che punto può spingersi. E sarà inevitabile per il bambino acquisire un atteggiamento  timoroso e insicuro. Pertanto, è auspicabile che fin dall’infanzia venga stimolato ad assumersi alcuni rischi in modo tale da permettergli di fare un passo avanti e generare delle nuove opportunità. Dopo tutto, il nostro “io” non è un’entità statica, ma si arricchisce con ogni esperienza.

8. Lasciare che commettano i loro errori

Gli errori possono trasformarsi in lezioni di vita molto efficaci. Purtroppo, molti genitori cercano di evitare che i propri figli facciano degli errori precludendo ai loro figli l’opportunità d’imparare, di crescere più forti e consolidare la fiducia in se stessi.  Un bambino può sentirsi male perché non ha segnato un goal,  ma possiamo valutare il suo sforzo. Possiamo insegnargli che nella vita possono capitare delle sconfitte e che ciò che si desidera non sempre può essere ottenuto in quel momento.

Di certo fare esperienza di una sconfitta non fa piacere a nessuno ma evitare al bambino di sperimentare emozioni negative non lo proteggerà in futuro di fronte alle sconfitte o agli insuccessi! La chiave sta nel non lasciare che appaia la frustrazione, offriamo il nostro sostegno ogni qual volta il piccolo sperimenta un emozione negativa

9. Non esaltare i suoi successi

Un’autostima sana non è artificiale, ma si basa su un concetto realistico di sé. Pertanto, non si dovrebbe lodare costantemente il bambino o esaltare i suoi successi, è sufficiente prendere atto dei risultati e dello sforzo fatto. Infatti, si è visto che esagerare nella lode può ritorcersi contro il bambino finendo per danneggiare la sua autostima. Quindi, se ci piace quello che ha disegnato, diciamoglielo, senza esagerare, ovvero dicendogli che è il miglior pittore del mondo.

10. Dedicargli del tempo di qualità

Il modo migliore per aumentare l’autostima di un bambino è quello di fargli capire quanto l’amiamo e lo supportiamo.

Per i bambini non conta tanto quanto tempo trascorriamo con loro, ma come. Se trascorriamo insieme anche un intero pomeriggio, ma non li ascoltiamo perché abbiamo la testa altrove o guardiamo sempre il cellulare, quel tempo non vale molto. Prendiamo invece anche solo mezz’ora da dedicare in maniera immersiva ed esclusiva a nostro figlio!

Per concludere……

Migliorare l’autostima nei bambini significa assicurargli un passaporto stabile per debuttare nel mondo degli adulti. Può essere utile iscrivere il bambino a un corso di musica, calcio… o in qualsiasi attività che gli piace e dove rende bene. Questo è consigliabile soprattutto se il bambino ha problemi scolastici: con un’attività extra, compenserà il disagio scolastico acquistando più fiducia in sè.

Infine, ricordiamoci sempre le parole del sociologo britannico John Ruskin: “Educare un bambino non significa fargli imparare qualcosa che non sapeva, ma fare di lui qualcuno che prima non esisteva”.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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