Ai propri figli: meno doni materiali e più regali emotivi!

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
“Si dice che i genitori rimangono giovani nei figli, ed è questo uno dei più preziosi vantaggi psicologici ch’essi ricavano da loro”. -Sigmund Freud

Per un genitore non è semplice gestire le emozioni e il comportamento del bambino durante le fasi dello sviluppo. Questo percorso di crescita emotiva non è solo una responsabilità, ma anche una necessità educativa per assicurare ai propri figli un’esistenza piena e consapevole.

L’infanzia ci segna per tutta la vita

Se ci ascoltiamo attentamente noteremo che molte delle frasi che ripetiamo nel nostro dialogo interiore sono concetti che abbiamo ereditato dai nostri genitori. Questa conversazione interiore con noi stessi può essere positiva ma può anche limitarci e danneggiare profondamente la nostra autostima. Per questo motivo è molto importante prestare attenzione al modo in cui interagiamo con nostro figlio.

Meno doni materiali e più regali emotivi

Dopo anni di prosperità economica ci siamo abituati ad equiparare la felicità ai beni materiali. E dal momento che desideriamo che i nostri figli siano felici ci preoccupiamo di dargli tutto ciò che ci chiedono e anche di più.

“Quando i genitori fanno troppo per i loro figli, i figli non faranno abbastanza per se stessi”
Elbert Hubbard

Molti genitori si preoccupano di comprare sempre più cose e di migliore qualità, tanto da essere risucchiati in un circolo vizioso che li obbliga a passare sempre più ore sul lavoro. Di conseguenza, si riduce il tempo da passare con i loro bambini. Risultato? Quando rientrano da lavoro, sono troppo stanchi o troppo stressati per mostrare il loro lato migliore. Per questa ragione, i migliori regali che si possono dare ad un bambino sono i “regali emotivi”.

5 doni emotivi da regalare ai figli

1. Amore, molto amore

I bambini sono molto sensibili al rifiuto; durante i loro primi anni di vita non c’è niente di più importante che avere l’accettazione dei loro genitori. Purtroppo, vi sono ancora persone che pensano sia meglio non mostrare le proprie emozioni considerandolo un segno di debolezza. Ad ogni modo, nell’educazione infantile il distacco risulta spesso devastante e può generare una persona dipendente e insicura.

Al contrario, quando il bambino cresce sapendo che è amato, sviluppa una sana autostima e si sente bene con se stesso. Quindi: abbracci, coccole e parole affettuose dovrebbero essere il pane quotidiano per tutta la casa.

2. Tempo di buona qualità

Uno studio recente condotto nel Regno Unito ha rivelato delle informazioni inquietanti: le famiglie passano sempre meno tempo di buona qualità insieme. Dopo aver intervistato oltre 2.000 genitori hanno scoperto che questi passano poco più di mezz’ora al giorno con i propri figli. Cosa si intende per tempo di buona qualità?

Quel momento in cui siamo pienamente presenti e ci dedichiamo esclusivamente a godere della compagnia delle persone che amiamo. Passare più tempo con i bambini significa organizzare delle attività in cui saremo in grado di divertirsi insieme rafforzando il legame emotivo che ci unisce. In ultima analisi, sono questi i momenti che contano, quelli che rimarranno impressi nella memoria, la nostra e quella di nostro figlio.

3. Accettazione incondizionata

I bambini non nascono con un manuale d’istruzioni sotto il braccio. Essere genitori è qualcosa che si impara progressivamente, facendo errori e tentando di ripararli. Una delle questioni più complesse e sensibili sono i rimproveri dei comportamenti negativi.

La frase: “non ti voglio bene perché sei stato un cattivo bambino” dovrebbe essere eliminata completamente dal vocabolario. È necessario imparare a disapprovare il comportamento, non la persona. Il bambino deve sapere che ha fatto qualcosa di sbagliato, così lo si aiuta a correggere i suoi errori, ma deve anche sapere che, nonostante questo, lo amiamo. L’accettazione incondizionata trasmette fiducia e sicurezza e, contrariamente a quanto molti pensano, non genera dei bambini disobbedienti o cattivi.

4. Limiti indiscutibili

I bambini hanno bisogno di limiti, danno un senso al loro mondo, gli consentono di orientare il loro comportamento sentendosi più sicuri. Quando sono piccoli, l’ambiente che li circonda è completamente nuovo e può confonderli e spaventarli, soprattutto quando devono prendere delle decisioni per le quali non sono sufficientemente maturi o devono affrontare delle conseguenze per la quali non sono preparati psicologicamente.

I limiti gli permettono di sapere cosa fare davanti a certe situazioni e, con questa guida in mente, sono in grado di muoversi con fiducia, provando una sensazione piacevole e sentendosi protetti. Ricordate che un bambino senza limiti non è un bambino felice.

5. Pillole di consistenza

L’incoerenza nell’educazione è uno dei peggiori atteggiamenti che possono avere i genitori. Quando si dice una cosa oggi e una diversa il giorno successivo, il bambino si sente confuso e, alla fine, non rispetterà le nostre decisioni essendo consapevole che potrà farci cambiare idea in fretta.

Inoltre, gli stiamo dando un cattivo esempio perché non gli trasmetteremo valori come la perseveranza, l’importanza di rispettare le promesse e la necessità di mantenere le decisioni prese. Essere coerenti durante l’educazione trasmetterà al bambino la sicurezza che gli serve e aumenterà la fiducia nei genitori permettendo al bambino di godere della sua infanzia.

Per concludere…

Soltanto con quest’azione pedagogica, potremo garantire una buona crescita emotiva ai nostri figli. Dalla capacità di creare e mantenere attorno al bambino una realtà accogliente, amorevole, calda, affettuosa, dialogante, deriveranno la nascita e la robustezza dell’Io stesso e le caratteristiche fondamentali del nuovo essere umano. E concludo con un’aforisma di Anton Vanligt “Sii paziente, rispondi a ogni domanda che i bambini ti porgeranno: quella che oggi è la soddisfazione di una curiosità, domani diventerà un grande tesoro le cui gemme, monete e pietre preziose saranno il sapere acquisito, e tu genitore avrai contribuito ad arricchirli, comincia adesso!”

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