7 errori più frequenti nell’educazione dei figli

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
“I genitori possono solo dare buoni consigli o metterli sulla giusta strada, ma la formazione finale del carattere di una persona giace nelle sue stesse mani.” ANNA FRANK.

Sono la combinazione di fattori di tipo ambientale, emotivo, affettivo, educativo e relazionale, legati alle sue esperienze di vita, che caratterizzano lo sviluppo della personalità di un bambino. In questo intreccio di fattori, alcuni aspetti del temperamento di ogni bambino rimangono immutati nel tempo, mentre il suo carattere e la sua personalità possono essere maggiormente soggetti alle numerose influenze da parte delle sue più importanti figure di riferimento.

L’opera educativa di un genitore è tanto delicata quanto meravigliosa e implica un processo di apprendimento soggetto a errori.

Inevitabilmente, la nostra infanzia determina lo stile educativo che assumiamo come genitore. Tutto il nostro bagaglio di esperienza, sia positivo che negativo, ci hanno trasformato nella persona che siamo e determinerà in misura maggiore o minore, come cresceremo i nostri figli. Può accadere, pertanto, che in un gioco di proiezioni tra genitore ed il figlio, non apprezziamo e non approviamo quegli aspetti del suo modo di essere che non accettiamo di noi stessi.

Non è raro trovare madri e padri che si identifichino con i propri figli e che li stimolino così a sviluppare quelle parti del proprio carattere più simili alle loro. Tutto questo succede non solo perché i genitori sentono il bisogno di  sentire i proprio figli più “appartenenti” a loro stessi, ma anche per consentire attraverso i propri figli, l’espressione di alcune parti di sé.

Le idee sbagliate, e più diffuse, che i genitori applicano nell’educazione dei loro figli

Nessun genitore è perfetto, tutti commettiamo errori. Pur volendo il meglio per i nostri figli, non sempre facciamo il loro bene con certi atteggiamenti.   Partendo da questa consapevolezza e con un po’ di tolleranza nei nostri confronti, vediamo dove sbagliamo più frequentemente. Non con l’ambizione di diventare perfetti, ma per provare a essere genitori più consapevoli.

1. “I miei figli devono avere tutto quello che non ho mai avuto io”

Errore: paragonarli agli altri bambini
Questa idea è piuttosto comune nelle persone che hanno avuto problemi economici durante la loro infanzia, non potevano avere gli stessi giocattoli dei loro compagni di classe o non potevano vestire allo stesso modo e si sentivano disprezzati o inferiori a causa di questo. Così, crescendo, tendono a giurare a se stessi che i loro figli non dovranno mai vivere le stesse situazioni ma avranno tutto quello che non hanno mai avuto loro.

Sicuramente non c’è niente di male nel comprare ai propri figli giocattoli, vestiti e quant’altro di cui hanno bisogno. Tuttavia, questi genitori spesso commettono l’errore di pensare che tutti questi oggetti siano sufficienti a rendere felici i figli. Ma non è così! Troppi giocattoli anestetizzano i bambini.

Più importante dei beni materiali è che i bambini trascorrano del tempo di qualità con i loro genitori e, soprattutto, che capiscano che sono unici e non hanno bisogno di avere le stesse cose degli altri per essere felici. Solo così si può educare un bambino sicuro di sé, che sa quello che vuole e non è disposto a seguire gli altri senza pensare.

2. “Non farò mai questo ai miei figli”

Errore: dare troppa libertà
Ci sono persone tuttora perseguitate dai traumi dell’infanzia. Forse fu il giorno in cui i genitori li misero in imbarazzo davanti ai compagni di classe, o quando si rifuitarono di comprargli quel giocattolo che sognavano da tanto, oppure quando scelsero di cambiare città e scuola senza tener conto della loro opinione. Quell’evento ha lasciato una grossa cicatrice, così profonda, sulla persona, che questa assicura che non farà mai una cosa del genere ai suoi figli.

Il problema è che questi genitori progettano la loro strategia educativa basandosi esclusivamente su ciò che non devono fare, utilizzando come modello un trauma infantile mai superato.

Di norma questo stile educativo termina per lasciare troppa libertà al bambino, perché, per paura di fargli del male, i genitori non stabiliscono delle regole e diventano amici del figlio.

Ovviamente, non c’è niente di sbagliato nel fatto che i genitori stabiliscano con i loro figli un rapporto basato sull’amicizia e la fiducia, ma non dovrebbero dimenticare che norme e regole sono essenziali per dare un senso al mondo dei bambini. Quando un bambino cresce senza regole non saprà mai cosa ci si aspetta da lui e aumentano la probabilità che sviluppi dei comportamenti difficili.

3. “Se è stato sufficiente per me lo sarà anche per i miei figli”

Errore: essere autoritari
Molti genitori tendono a pensare che dovrebbero replicare le condizioni in cui sono cresciuti. Di solito si tratta di persone che pensano che il carattere dei bambini si forgia attraverso la sperimentazione, e mentre più dura, meglio è. Questi genitori impongono un’educazione autoritaria, segnata da limiti e regole severe, trasformando la casa in una caserma.

Ovviamente, le regole sono importanti per garantire la convivenza in famiglia, ma è anche necessario che i bambini siano liberi e sviluppino la loro indipendenza e autonomia. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che ogni persona è diversa e quindi, le linee guida educative che funzionano con alcuni potrebbero essere inefficaci con altri.

Allo stesso tempo, è importante ricordare che le condizioni sociali sono cambiate, ciò significa che quello che era normale solo pochi decenni fa, ora potrebbe essere superato e persino dannoso per il bambino.

4. “I miei figli faranno tutto quello che io non ho potuto fare”

Errore: decidere al posto dei figli
Questa idea è comune tra coloro che non sono stati appoggiati dai loro genitori che li obbligarono a fare qualcosa che non desideravano. Di conseguenza, credono di aver perso “l’opportunità della vita” e non riescono a voltare pagina, ma continuano ad accumulare frustrazione e risentimento.

Così, cercano di avere una seconda possibilità attraverso i loro figli e li incoraggiano fin da piccoli a fare le cose che piacciono a loro, iscrivendoli ad attività extrascolastiche che in realtà interessano a loro, non ai bambini.

“Non educare i bambini nelle varie discipline ricorrendo alla forza, ma come per gioco, affinché tu possa anche meglio osservare quale sia la naturale disposizione di ciascuno.” (Platone)

È probabile che il bambino abbia davvero un certo potenziale e talento in una determinata area, ma forse non è interessato ed è appassionato a qualcos’altro. Insistere su questo cammino significa commettere lo stesso errore dei genitori, ma senza rendersene conto.

Ogni bambino è unico, e il ruolo dei genitori è quello di guidarlo perché scopra i suoi punti di forza e le passioni, ma deve essere lui a decidere in quale direzione andare. Decidere al posto suo significa togliergli un’opportunità.

5. “Non permetterò mai che ai miei figli succeda qualcosa di brutto”

Errore: essere iperprotettivi
I genitori che hanno avuto esperienze negative nell’infanzia tendono a sviluppare uno stile educativo iperprotettivo. È comprensibile, pensano che il mondo sia un luogo ostile e devono proteggere i loro figli. Non vogliono che i loro bambini vivano le stesse esperienze, e tendono a rimuovere tutti gli ostacoli dal loro cammino, per assicurarsi che vivano un’infanzia idilliaca.

Ovviamente, non si tratta di traumatizzare i bambini o esporli a rischi inutili, ma non dobbiamo dimenticare che la resilienza si sviluppa solo affrontando situazioni difficili. Ciò significa che quando c’è un problema, invece di nasconderlo e risolverlo, i genitori dovrebbero incoraggiare il bambino a cercare soluzioni e prendere decisioni.

Questo è il miglior regalo che gli si può fare perché in questo modo gli si offrono gli strumenti psicologici necessari per affrontare le sfide della vita, che probabilmente saranno molte e dalle quali non si potranno sempre proteggere.

6. “La tua maestra non capisce niente!”

Errore: pensare che il proprio figlio sia perfetto
Criticare gli insegnanti perché hanno dato un cattivo voto o hanno ripreso vostro figlio è da evitare. In questo modo si alimenta il fatto che il bambino sia perfetto. Il genitore, cercando di proteggerlo, in realtà rischia di crescere un piccolo arrogante.

Se davvero c’è un problema con l’insegnante, allora è meglio che  il genitore chieda un colloquio per capire se davvero c’è qualcosa che non va. Importante però è non coinvolgere il bambino.

7. “Stasera al rientro ti porterò un giocattolo bellissimo”
Errore: riempire i vuoti con i beni materiali

È un fenomeno che si verifica in molte famiglie attuali. Errore di molti genitori è quello di compensare la mancanza di tempo con giocattoli, computer, telefoni cellulari…. Nessun bene materiale potrà mai sostituire l’affetto di un genitore.

Anche se le occupazioni lavorative non ci consentono di godere della presenza dei nostri figli, cerchiamo di ritagliarci quanto più tempo possibile con loro; i bambini, per poter crescere sereni e sicuri, hanno bisogno dell’affetto dei genitori.

Abbandoniamo il nostro carico emotivo

Molti di questi atteggiamenti, che si riflettono nello stile educativo dei genitori, nascondono una ferita che non è ancora guarita. Questi genitori non sono riusciti a fare la pace con la loro infanzia, con le esperienze vissute, le decisioni ei comportamenti dei loro genitori. Di conseguenza, ne trascinano ancora l’influenza, spesso senza rendersene conto, e pensano che stanno aiutando i loro figli.

“Per poter educare, bisogna amare.” (Karol Wojtyla)

Per eliminare queste idee limitanti, il primo passo è quello di renderci conto della loro esistenza, e capire come si esprimono attraverso il rapporto quotidiano con i propri figli. Lasciamo che le ferite guariscano, lasciamo andare il risentimento…solo così potremo educare i nostri figli da una prospettiva diversa; eviteremo di influenzare troppo il carattere e la personalità del bambino ed eviteremo di modificarla a propria immagine e somiglianza.

Se apprezzi i mei contenuti…

Ho scritto un libro che non parla di maternità ma approfondisce gli stadi di sviluppo della nostra mente, in pratica ti spiego come sei diventato quello che sei oggi in base ai tuoi vissuti di ieri e l’educazione ricevuta. L’amore è un tema di fondamentale importanza, tuttavia, fin dalla nostra crescita, nessuno si prende la briga di educarci a relazioni appaganti. Tutte le tematiche psicoaffettive sono lasciate un po’ al caso e così, finiamo per scappare -più o meno involontariamente- da noi stessi e dal groviglio emotivo che ci portiamo dentro. Beh, è venuto il momento di sciogliere quel meraviglioso groviglio e vedere chi siamo davvero, metterci a nudo perché l’unico nudo che accresce l’intimità e unisce, è quello emotivo (e non certamente fisico!).

Quando riuscirai a far entrare le scienze psicologiche nella tua vita, tutto assumerà un significato diverso, riuscirai a sperimentare modalità di esistere del tutto inedite e ti sorprenderà scoprire quanti meravigliosi doni può tenderti il tuo “groviglio”. Mi sono presa due anni per scrivere i due manuali di psicologia che io stessa avrei voluto leggere prima ancora di iscrivermi alla facoltà di Psicologia! Adesso sta a te. I titoli sono: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Se ti senti solo, ti consiglio di iniziare da questo: d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce, mentre se sei molto sensibile e le emozioni sono troppo intense, inizia dal primo. Li trovi in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo:

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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