La rabbia è un’emozione molto intensa, è solitamente legata a un sentimento di profonda ingiustizia subita realmente o solo percepita. La rabbia è legata alla percezione di aver subito un danno o di essere minacciati: la sua natura è dunque soprattutto difensiva.
Già, proviamo rabbia per difenderci e non per aggredire, tuttavia, nella realtà quotidiana, la nostra rabbia troppo spesso si manifesta con aggressività e atteggiamenti rancorosi anche in modo “retroattivo”.
La rabbia cronica come risposta automatica
Chi soffre di rabbia cronica è stato, probabilmente, troppo esposto a ingiustizie o situazioni che l’hanno portato a vivere in un costante stato di allerta dove la rabbia, appunto, si è cronicizzata fino a diventare colonna portante della struttura del sé.
Il primo passo per affrontare la rabbia cronica è indagare su dove e quando si è sviluppata per la prima volta.
Insomma, se hai avuto un’esplosione iraconda perché chi ti precede in auto va a 30 km/h… la vera causa della tua rabbia non è la lentezza dell’automobilista che ti precede ma è sepolta dentro di te. Stesso dicasi se ti arrabbi come una biscia quando qualcuno è semplicemente in disaccordo con il tuo modo di pensare.
Attenzione! Sbarazzarsi della rabbia non è così facile ma lo è ancora meno imparare a gestirla. Mentre per alcune emozioni o stati di coscienza alterati, potrebbe essere più rapida un’attenta gestione, la rabbia cronica non andrebbe mai gestita ma risolta alla radice. Questo è vero anche per un ruolo fisiologico giocato dalla rabbia.
La neurofisiologia della rabbia
Quando proviamo rabbia intensa il flusso sanguigno viene indirizzato verso i muscoli che sono portati a contrarsi. Questo flusso sanguigno viene deviato e sottratto alla corteccia cerebrale e quindi, ne consegue che la nostra capacità di ragionare, la capacità di pensiero razionale e di intraprendere azioni adeguate alle circostanze è seriamente compromessa.
La neurofisiologia della rabbia verte sulle due aree limbiche del cervello, amigdala e ippocampo, direttamente impegnate nel sistema difensivo primario.
Per capire più semplicemente cosa accade al tuo cervello nel momento in cui provi una rabbia intensa, immagina il tuo sistema nervoso come un grosso grattacielo collegato a un fitto circuito elettrico. Ora immagina che si verifica un cortocircuito e vi è un black-out totale dell’edificio, si disattiva tutto fatta eccezione per i sistemi d’allarme che iniziano ad attivarsi in modo insensato: può attivarsi il sistema antincendio così come gli allarmi sonori e i segnali per allertare le forze dell’ordine… ma il sistema di video sorveglianza è del tutto sconnesso, quindi gli allarmi andranno avanti senza alcun criterio logico, facendo più male che bene.
La rabbia, in sé, non è un’emozione sbagliata. Può svolgere molti ruoli funzionali. Può servire a ridurre lo stress, a scaricare energia accumulata, a raggiungere un obiettivo, a proteggersi ma anche ad attirare l’attenzione su di sé, a controllare o ferire gli altri o evitare il contatto emotivo con ricordi dolorosi. La rabbia cronica, al contrario, può creare solo devastazione e può fare più male che bene.
Rabbia cronica, dove e quando è nata
Come premesso, il primo passo per far evaporare la rabbia cronica sta nell’individuare dove e quando è nata. Prova ad andare indietro con la mente, di certo non sarà facile. Una ferita narcisistica così come un torto subito durante l’infanzia possono creare il terreno fertile per far germogliare la rabbia.
La rabbia cronica può avere radice molto lontane e addirittura risalire all’infanzia: quelle attenzioni mancate da parte della figura di accudimento. Un mancato riconoscimento ai tuoi bisogni da bambino, alla tua affettività, alle tue conquiste o generalmente al tuo “esserci” come persona.
Il meccanismo di causa-effetto (dove e quando) non è sempre così lineare, magari in una fase della tua vita ti sei sentito ingiustamente giudicato e oggi tendi a non dare importanza a quel frangente, oppure, al contrario, la rabbia è legata a più palesi abusi fisici o emotivi subiti. Insomma, il dove e quando può variare in base al proprio vissuto e in questo paragrafo vi sono solo alcuni esempi.
Molto spesso, quando si vive in una famiglia tossica dove vi è “il figlio prediletto“, il figlio messo in disparte può iniziare inconsapevolmente a covare sentimenti di rabbia vivendo, costantemente, nella percezione di essere vittima di una forte ingiustizia. La disparità di trattamento tra fratelli, infatti, è un tema molto centrale nella genesi di una rabbia cronica e ancestrale così come può esserlo un mancato riconoscimento e la mancanza di cure in età infantile. Il bambino vive costantemente un torto e ne è pienamente vittima perché, da bambino, non ha gli strumenti per ribaltare la situazione. Il seme della rabbia, piantato per quel torto subito, germoglierà e lo accompagnerà fino all’età adulta… anche quando avrà gli strumenti per razionalizzare il tutto, perché, intanto, il danno è stato fatto.
Questo mancato riconoscimento innesca uno stato di rabbia che lavora perennemente in background, in altre parole, la rabbia cronica è sempre presente anche se può essere più o meno esplicitata.
La rabbia diviene una risposta automatica perché ogni stimolo può andare a picchiare proprio su quella ferita ancora aperta, quella ferita di “non valere”, “non essere abbastanza“, quella ferita di “mancato riconoscimento” o ancora, quella ferita di “non essere il figlio prescelto“.
Ogni parola sentita può suonare come una minaccia e innescare rabbia come risposta in un circolo vizioso che è destinato ad auto-alimentarsi.
Per far evaporare la rabbia cronica non basta capire dove e quando è nata ma lo step successivo deve necessariamente passare per l’elaborazione e l’accettazione del proprio vissuto. Questo ti porterà a fare i conti con il dover accettare una madre poco amorevole… o peggio, ti porterà a dover fare i conti con abusi fisici o emotivi subiti durante il tuo passato.
Le questioni irrisolte trovano sempre il modo di tornare a tormentarti: un buon lavoro terapeutico può aiutarti a mettere ordine nella tua vita interiore e a gettare fuori un po’ di quella spazzatura emotiva che lavorando in background è causa di frustrazione e sentimenti di rabbia. Intanto che provi a indagare dentro te stessa/o, ecco qualche consiglio per far fronte alla rabbia. Si tratta di un kit di pronto soccorso che non eliminerà il problema alla radice ma potrà essere molto utile per alleviare il problema.
Kit di pronto soccorso per chi soffre di rabbia cronica
Primo consiglio: parla della tua rabbia con qualcuno, prova a descriverla e a sentirti capito. Avere qualcuno dalla tua parte e sentirti compreso, può già aiutarti.
Parola d’ordine: lentamente!
La neurofisiologia della rabbia ci porta ad accelerare qualsiasi reazione. Per prevenire questo meccanismo del tutto fisiologico, puoi imparare a vivere in modo più lieve. Come? Respirando più lentamente e più profondamente. Prova a respirare proprio come ti dicevano di farlo a scuola, nell’ora di ginnastica: inspira dal naso ed espira dalla bocca. Facendo questo, il ritmo del tuo corpo tenderà ad attenuarsi inviando segnali di relax al proprio sistema nervoso centrale. In altre parole, sarai in grado di recuperare un po’ di equilibrio emotivo.
Scegli un tuo mantra
Una frase può diventare uno stimolo verbale molto potente e te lo dico per esperienza personale. Scegli una frase che può ispirarti equilibrio e predisporti in una prospettiva propositiva e non difensiva. Ripetila più volte, soprattutto alla sera, prima di dormire e, se vuoi, anche durante la giornata. Questa frase, per il tuo raziocino poco significativa, avrà un potente impatto sul tuo inconscio.
La frase non deve contenere negazioni quindi evita frasi che iniziano con “non”. Se hai capito dove e quando è nata la tua rabbia, il tuo mantra può avere a che fare con quello. Il proprio mantra è del tutto personale quindi qualsiasi esempio può essere fuorviante… Puoi partire da un semplice “posso essere calmo” a un più profondo “sono meritevole d’amore” se la tua rabbia è connessa a una ferita narcisistica.
Usa l’ironia e pratica il divertimento
Il sorriso è un’arma potentissima, nella risata e nel divertimento poi, il tuo cervello produce endorfine e tutto suona più rilassante. Il divertimento potrà essere il tuo principale alleato. Esercitati e divertiti, proprio come se te lo avesse prescritto il medico 😉 Se provi a essere spensierato, non significa che stai negando un problema o sta sminuendo un torto subito, significa che stai reagendo in modo propositivo e volto al tuo benessere. Il tuo umore può essere consapevolmente convogliato verso una direzione diversa.
Circondati di cose belle
Gli oggetti di conforto possono essere molto utili. Musica rilassante, un animale di pezza o un cane da coccolare. Candele profumate, un bagno caldo o… perché no, un auto-abbraccio! Non devi sentirti stupido/a, se provi rabbia cronica, la tua sfera emotiva ha disperato bisogno di conforto. Ignora la tua parte giudicante e concediti tanta dolcezza (sì, fallo anche se sei un maschietto!).
Prendi atto che qualcosa dovrà cambiare
Come premesso, dovrai essere pronto/a a buttare via un bel po’ di spazzatura emotiva. Quindi, a seconda della genesi della tua rabbia cronica, sappi che dovrai probabilmente apportare dei cambiamenti alla tua vita: imparare a dire di no, allontanare determinate persone, tracciare confini netti… dovrai imparare ad autotutelarti perché sì, tu puoi proteggerti.
Quando esamini le tu emozioni, inevitabilmente ti troverai faccia a faccia con qualunque cosa ti stia disturbando.
Con un’attenta analisi sarai in grado di etichettare il tuo vissuto difficile e i pensieri correlati che ancora oggi vivi come disturbanti e generano rabbia.
In base a ciò che ha innescato la tua rabbia cronica, dovrai essere pronta/o a fare dei piccoli passi verso il cambiamento, questo ti farà capire che oggi, da adulta/o potrai essere libera/o e non vivere più come una vittima di qualsiasi cosa sia.
Sentirsi indifesi ci fa arrabbiare e tu, oggi, non lo sei più, non sei affatto indifesa/o e quindi puoi agire.
Letture e Libri consigliati
Se gli altri ti descrivono come una persona aggressiva o permaloso, ti consiglio di leggere il mio articolo: perché si è permalosi, sensibili a mancanze e alle critiche degli altri.
Per altri esercizi e consigli per tentare di sfruttare la rabbia in modo funzionale, vi consiglio un manuale pratico dove bisogna munirsi di carta e penna. Si tratta di un eserciziario che può essere molto utile per chi vive il dramma della rabbia come risposta indiscriminata a molti stimoli esterni.
Titolo del Libro: “Lavorare sulla Rabbia“
La rabbia può essere un’emozione estremamente devastante, che falsa la percezione della realtà e impedisce una lucida valutazione dei fatti. Lavorare sulla rabbia diventa imprescindibile per poter migliorare la qualità della propria vita.
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