Non è semplice spiegare cos’è un lapsus freudiano ecco perché diventano necessari esempi pratici. I concetti teorici, presi singolarmente, non riescono a cogliere pienamente il significato che può celare un “errore”, un “lapsus” che non è affatto casuale.
Introduzione all’inconscio e il ruolo del lapsus freudiano
Durante una festa, Carlo vuole fare colpo su una donna molto attraente. Carlo inizia a riflettere sull’approccio migliore. Cosa dovrebbe dirle per fare colpo? Così Carlo ripensa a un film e decide di assumere un approccio disinvolto ma formale. Vuole attaccare bottone dicendo “Credo che non ci siamo ancora presentati come si deve”.
Purtroppo quando Carlo si avvicinò alla donna ciò che le disse fu “Credo che non ci siamo ancora piaciuti come si deve”.
Il lapsus di Carlo è piuttosto imbarazzante ma stando ai teorici della personalità non si tratta di un errore casuale ma di una manifestazione inconscia (un lapsus, appunto!).
I teorici psicodinamici della personalità affermano che l’errore possa indicare una delle modalità con cui il comportamento viene stimolato da “forze interne di cui non siamo consapevoli” come l’inconscio.
Queste “forze nascoste” si plasmano durante l’infanzia, con le nostre esperienze e con il nostro bagaglio emotivo. Non si traducono solo in lapsus o sogni ma indirizzano il nostro comportamento quotidiano.
Le teorie psicodinamiche fondano le radici sull’idea che la nostra personalità sia spinta da “forze e conflitti interni” di cui le persone non hanno piena consapevolezza, ne’ controllo. Questo spiegherebbe perché la volontà dell’individuo non sempre basta per perseguire degli scopi. Il più importante pioniere di tali teorie fu Sigmund Freud al quale si deve il termine “lapsus freudiano“.
Sigmund Freud
Freud è conosciuto per le sue teorie psicoanalitiche. E’ famoso per la rappresentazione della personalità (il popolare iceberg di Freud con il Conscio e l’Inconscio e le sue tre istanze, io es e super io), per aver sviluppato una teorie stadiale (fase orale, anale, fallica, genitale), per aver introdotto il complesso di Edipo e… è conosciuto anche per il cosiddetto lapsus freudiano. Ma cosa significa lapsus freudiano e cosa si comunica inconsciamente un lapsus?
Sigmund Freud ha introdotto il concetto di Lapsus nel suo saggio “Psicopatologia della vita quotidiana” del 1901.
Lapsus freudiano: significato ed esempi
Il lapsus è un errore che viene commesso dalla nostra mente. Viene compiuto quando volontariamente vogliamo portare a termine un intento ma nei fatti “scivoliamo” e facciamo altro.
Gli esempi più “curiosi” del lapsus freudiano sono quelli inerenti ai nomi. Ti sarà capitato di parlare con Tizia ma chiamarla inavvertitamente Caia? Beh, questo è un lapsus freudiano. Un errore linguistico.
Anche se sono i più popolari, i lapsus riguardanti i nomi di persona non sono gli unici. Vi sono “vuoti di memoria” che vengono considerati lapsus e che certamente avrai già sperimentato in prima persona. Ti sarà capitato di non ricordare un determinato nome che fino a qualche momento prima ti era molto familiare. Da qui la classica affermazione “ce l’ho sulla punta della lingua ma non mi viene”.
In più, il lapsus freudiano può riguardare un errore involontario che causa una pronuncia errata di una parola. Per farti capire meglio come questo tipo di lapsus freudiano possa nascondere una manifestazione dell’inconscio ti riporto l’esempio eclatante di Sara.
Sara aveva trovato impiego in un laboratorio di ricerca. Prima di fare outing con i suoi colleghi e rivelare la sua omosessualità, affermò durante un’attività di laboratorio: “Sono allesbica al lattice”. Certo, Sara avrebbe voluto dire “Sono allergica al lattice” ma dalla sua bocca uscì tutt’altra cosa!
In psicoanalisi il lapsus è inquadrato all’interno della categoria generica degli atti mancati. Sono considerati forme di espressione indiretta dell’inconscio.
Secondo Freud, l’errore che prende corpo nel lapsus è solo apparentemente casuale. C’è una ragione per la quale sbagliamo un nome, pronunciamo male una parola o non ricordiamo determinate cose.
Il lapsus non solo sarebbe la manifestazione di una pulsione inconscia che affiora e trova soddisfacimento, ma costituirebbe anche un canale attraverso il quale trovano sfogo pensieri che, altrimenti, resterebbero rimossi dalla censura.
Le manifestazioni dell’inconscio
Stando alle teorie psicoanalitiche, il conscio è solo l’apice delle nostre esperienze psichiche e gran parte del nostro comportamento è motivato dall’inconscio. L’inconscio è quella parte della personalità di cui noi non siamo consapevoli. Per un approfondimento sull’inconscio e sulle istanze di Freud ti invito a leggere “es, io e super io“.
Proprio come la massa nascosta di un iceberg, la memoria, la conoscenza, le convinzioni e i sentimenti dell’inconscio superano di gran lunga la quantità di informazioni di cui siamo consapevoli. L’inconveniente è uno solo: l’inconscio resta tale perché maschera il significato del materiale che conserva, siano essi ricordi, desideri, convinzioni… e qualsiasi informazione “difficile da accettare”.
Secondo Freud, lapsus, fantasie e sogni potrebbero essere tre chiavi per capire il mondo inconscio di una persona. Così, il lapsus può essere interpretato come rivelatore dei desideri inconsci di chi parla.
Per Freud molto della nostra personalità è determinato dall’inconscio. Nel profondo dell’inconscio ci sono le forze istintive, i desideri repressi, le voglie, le esigenze, i bisogni mascherati alla consapevolezza…
Lapsus freudiano: nomi di persona
Quando i lapsus freudiano riguardano nomi di persone, scattano dubbi e aggrovigliamenti mentali assurdi! Ciò accade soprattutto nelle giovani coppie.
Se Giovanni sbaglia il nome della fidanza e la chiama Rosaria, come la sua ex o Carla, come la sua segretaria, non vuol dire necessariamente che Giovanni ha desideri nascosti verso quella persona. L’inconscio è imprevedibile, non elabora e spesso funziona per associazioni. Probabilmente Giovanni avrà inconsapevolmente colto un odore o visto un dettaglio che ha fatto parzialmente emergere un ricordo… un’associazione che lo avrà portato a dire un nome errato. In più l’inconscio è atemporale. Non ha nozioni di tempo. Un fatto accaduto 20 anni fa, per l’inconscio può essere accaduto anche ieri. Ecco perché alcuni canali hanno priorità e perché sbagliare un nome può divenire un lapsus ricorrente (per un’associazione ricorrente).
Le associazioni possono nascere a seguito di esposizioni molto diverse che possono coinvolgere qualsiasi sfera sensoriale, anche quella emotiva.
Facciamo un altro esempio. Michela ha un appuntamento per fare una TAC. All’apparenza non è preoccupata. Mentre racconta del suo appuntamento alla sua amica Carla scivola in un lapsus freudiano e la chiama “Giulia”, usando il nome di un familiare morto di tumore. In questo caso l’emozione che ha innescato il lapsus è la paura della morte. Una paura che Michela allontana scrupolosamente e non vuole fare emergere.
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