Quando il corpo si difende da emozioni dolorose e intollerabili manifesta il propriodisagio su alcuniorgani, detti bersaglio. È il meccanismo di azione dei disturbi psicosomatici. L’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere sentite e vissute, trovano una via di scarico immediata nel corpo, incanalandosi in uno o più sintomi.
Ecco una possibile interpretazione del significato dei più comuni disturbi psicosomatici.
Cefalea e mal di testa
Vista nell’ottica psicosomatica, la cefalea può indicare il bisogno di allentare l’eccessivo controllo razionale, e quindi il desiderio di lasciare più spazio all’intuizione. Di solito, infatti, chi soffre di mal di testa ha una mente lucida e razionale (fin troppo), che deve tenere sempre tutto controllo senza cedere e lasciarsi andare mai.
Quando si soffre spesso di gastriti, bruciori di stomaco o altri disturbi digestivi, spesso l’atteggiamento tipico è “mandare giù” con troppa frequenza le offese della vita. Il motto di queste persone è “porgere l’altra guancia”, ma nello stesso tempo covano rabbie e risentimenti profondi.
In questo modo costringono lo stomaco ad una lenta e complessa “digestione” della rabbia. In pratica, sono vittime di troppa “diplomazia”.
Mal di stomaco
Quando si soffre spesso di gastriti, bruciori di stomaco o altri disturbi digestivi, spesso l’atteggiamento tipico è “mandare giù” con troppa frequenza le offese della vita. Il motto di queste persone è “porgere l’altra guancia”, ma nello stesso tempo covano rabbie e risentimenti profondi.
In questo modo costringono lo stomaco ad una lenta e complessa “digestione” della rabbia. In pratica, sono vittime di troppa “diplomazia”.
Eruzioni cutanee
Dal punto di vista psicosomatico, la pelle rappresenta simbolicamente il confine tra sé e gli altri. Quando c’è un disagio, possono manifestarsi delle eruzioni cutanee (non necessariamente brufoletti, ma anche eczemi e altre affezioni comune ma delle quali non ci si sa spiegare l’origine). Queste possono rivelare che non si hanno ben chiari i propri confini e che per difendersi si cerca, metaforicamente, di tenere lontani gli altri.
Ma possono anche indicare che, pur non potendolo permetterselo, si vorrebbe che gli altri stessero più vicini.
Disturbi intestinali
A livello intestinale poi la stitichezza può essere indice di un attaccamento eccessivo ai beni materiali, ma può anche rappresentare la paura di portare alla luce contenuti inconsci ed emozioni dalle quali non si riesce a prendere le distanze.
La colite invece può affiggere chi è solito fare scenate, non reprimere rabbia e aggressività, tranne poi provare disprezzo verso se stesso per quello che ha fatto: l’intestino si fa carico simbolicamente di questi sensi di colpa e tenta di spazzarli via simbolicamente con gli attacchi di colite.
Mani sempre sudate
L’iperidrosi, cioè la sudorazione eccessiva delle parti del corpo più ricche di ghiandole sudoripare (mani, piedi, ascelle), affligge prevalentemente le persone timide, emotive, ansiose, schive e solitarie e che hanno difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali.
Disturbi al cuore e apparato cardiovascolare
I disturbi maggiori, invece, possono essere ricondotti allo stress psichico continuo unito ad alcune caratteristiche di personalità (tra cui forte competitività, ambizione, aggressività).
Affezioni dell’apparato urogenitali
Le vaginiti e le cisititi, invece, affliggono prevalentemente 2 tipi di donne: le ansiose-irritabili (spesso ipocondriache, si stressano con facilità, tendono a scaricare a livello genitale, ansie, paure e rabbie) e le remissive ad oltranza (con senso del dovere molto spiccato, tendono a sacrificarsi ad oltranza ma anche, proprio per questo, ad accumulare tensioni nel corpo e soprattutto nell’area genitale).
Disturbi del sistema respiratorio
L’apparato respiratorio rappresenta lo scambio tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno.I disturbi che si manifestano negli organi corrispondenti (asma, affanno, iperventilazione, respiro corto) possono indicare un’assenza di gusto per la vita, la perdita del desiderio di continuare a vivere, ma anche la paura di perdere la vita.
Fonte | Medicina oggi
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