La postura che ogni persona assume è l’insieme di fattori strutturali, biochimici e psicologici che si influenzano a vicenda. Gli esseri umani sono esseri emotivi. Viviamo le nostre vite espressivamente attraverso le emozioni interne ed esterne che scorrono attraverso di noi.
Alcuni di noi di mattina sono persone piene di energia alle 6 del mattino. I nostri partner, però, possono essere riluttanti ad affrontare il giorno ed esprimere i loro sentimenti di mattina presto, tenendo le loro teste basse o non sorridendo molto (… fino a quando non hanno la loro tazza di caffè).
Le nostre emozioni e la nostra postura sono interconnessi
Sviluppiamo alcuni stati emozionali che tiriamo fuori e rimettiamo dentro molto facilmente. La nostra postura del corpo riflette questi sentimenti quando camminiamo, ci si siede e ci muoviamo.
Se sei fiducioso, felice e emotivamente equilibrato, sarà più naturale, stare dritti e guardare alti. Se non stai bene, ti sforzerai naturalmente, estenderai le spalle e lasci cadere la testa. La nostra posizione si adotta e si adatta a determinate posizioni dalle abitudini, dalle ferite passate e dai movimenti ripetitivi. La postura può essere corretta? Naturalmente, può. È sempre possibile fare un lavoro per modificare in meglio la propria posizione del corpo.
La correzione posturale ha notevoli benefici per la salute e per le emozioni
Correggere la tua postura ha molti vantaggi, dall’aumentata energia ad una maggiore attrazione estetica, non solo per gli altri ma anche per te. Cambierà il modo in cui ti senti e ti dà una nuova prospettiva espansiva.
L’aspetto emotivo positivo della postura si traduce in una fisiologia migliorata in cui gli ormoni e la circolazione e l’energia positiva fluiscono attraverso il tuo corpo. Sarete relazionati con il mondo e con le persone con cui lavorerete e vivrete in modo più positivo, più amichevole, più coinvolgente, più affidabile, più amabile e più paziente.
Consapevolezza, correzione posturale e cambiamento delle abitudini
Quando si inizia il percorso per correggere la postura fisica, si consiglia di iniziare con la consapevolezza posturale e poi passare agli esercizi di flessibilità, fondamentali per allungare i tessuti molli brevi, contratti e limitati.
Una volta che la tua postura è più equilibrata, dovrai tenerla in questa nuova posizione e poi stabilizzare i muscoli lunghi e deboli, soprattutto quelli della catena posteriore. La terapia manuale del tessuto molle aiuterà a rimuovere i punti di innesco e alleviare le aree localizzate del dolore.
Dovrai quindi lavorare con modelli di movimento multi-piano per insegnare al sistema nervoso e al sistema neuromuscolare nuovi modi di muoversi e comportarsi per mantenere l’allineamento corretto.
Il sistema che determina la postura è molto complesso, è il risultato di fattori che riguardano la struttura del corpo, le sue funzioni biochimiche e gli aspetti psicologici generati dal carattere individuale, dall’ambiente e dallo stato sociale del soggetto. Tutti questi fattori si influenzano l’uno con l’altro, nello specifico elenchiamo:
- componenti strutturali: sono i gesti e le attività quotidiane con cui il corpo reagisce a stimoli esterni (es. stare seduti, camminare)
- componenti biochimiche: sono le reazioni del corpo a livello metabolico, indotte dall’ambiente (es. respirare, mangiare)
- componenti psicologiche: sono le reazioni emotive che derivano dalla percezione soggettiva che ognuno ha dell’ambiente circostante (es. sensazioni, bisogni)Tutti questi fattori si influenzano vicendevolmente, creando una reazione funzionale o disfunzionale dell’intero sistema corporeo e quindi della postura.
Un chiaro esempio è dato dalla depressione. Se la nostra mente reagisce in maniera negativa a un evento generando uno stato di tristezza e apatia, probabilmente tenderemo a ridurre l’attività motoria, a mangiare in modo anomalo, a camminare a testa bassa e così via: si modifica il nostro atteggiamento e quindi anche la postura.
Nel caso opposto, un problema strutturale alla postura, come ad esempio una grave scoliosi, può provocare un abbattimento psicologico nel soggetto, che vede distorta la propria immagine e prova vergogna per il suo evidente difetto estetico, situazione che genera a sua volta uno stato di frustrazione.
Respirazione e rigidità muscolare
Studi dimostrano che nel meccanismo postura-emozioni assume un ruolo fondamentale la dinamica della respirazione. L’inibizione della reattività emozionale, come accade nell’esempio della depressione, porta a un blocco inconscio della respirazione, con limitazione di ossigeno. Questo stato rallenta i processi metabolici del corpo, abbassando i livelli energetici, creando quindi stanchezza, apatia e, come visto, stati depressivi.
Di conseguenza, si modifica la postura della zona torace-addome e si riduce la mobilità generale, provocando tensioni muscolari (es. diaframma) e sovraccarichi in determinati distretti (es. collo, schiena): queste problematiche, se non risolte tempestivamente, possono portare a disturbi cronici (es. spasticità muscolare) e favorire l’insorgenza di patologie correlate.
Quando invece il punto di partenza è un problema fisico, in presenza di tensioni muscolari patologiche, soprattutto a lungo termine, il soggetto tenderà a sovraccaricare altre zone muscolari avvertendo dolore: si generano nuove modificazioni posturali, frustrazioni e reazioni emotive negative.
Nei bambini si hanno tensioni muscolari frequenti come reazione alla frustrazione di non vedere soddisfatte le proprie richieste, soprattutto affettive: il bambino tenderà a piangere, protendere le braccia, irrigidirsi, con conseguenti modifiche posturali inconsce.
Intervento con ginnastica posturale
In questi casi, assume molta importanza il fattore tempo. Prima si interviene, più è alta la probabilità che la postura riesca a tornare nella sua forma ottimale. E’ accertato da molti studi che una postura curva e chiusa su se stessa è in correlazione a scarsa autostima. Si evince che per trattare uno stato emotivo negativo, come anche la depressione, si può lavorare tramite la ginnastica posturale sul cambio di postura, sia statica che dinamica, favorendo il miglioramento dell’umore e aumentando l’energia vitale.
Mantenere la testa alta e le spalle dritte migliora il benessere psicologico, genera una migliore immagine di se stessi e, di conseguenza, favorisce l’inserimento sociale e nell’ambiente di vita, generando la sensazione di avere il controllo delle proprie sensazioni e del proprio corpo.
A livello fisico, si riduce la possibilità di modifiche posturali, generando anche un maggiore carico di energia. Studi dimostrano che quando si tiene una postura aperta, anche in caso di dolori o cattivo umore, aumenta il rilascio di testosterone in rapporto alla riduzione di cortisolo (ormone dello stress) per cui anche il fattore biochimico interviene a ripristinare lo stato di benessere psico-fisico.
Con la ginnastica posturale si va ad agire quindi sugli schemi motori che si attivano automaticamente in modo inconscio, come abbiamo visto, e che sono chiaramente modificabili. Gli esercizi posturali e correttivi intervengono sull’atteggiamento viziato in maniera analitica e sulla respirazione.
Lo step successivo è una ginnastica integrata e globale, allo scopo di interiorizzare la corretta postura che il soggetto dovrà assumere in maniera automatica quotidianamente, sia in stazione eretta, sia durante i movimenti: possiamo genericamente indicare che gli elementi principali sono: torace più gonfio, grazie a un’ampia respirazione, spalle ben aperte e colonna dritta, movimenti fluidi e vigorosi.
In questo modo, l’intero sistema posturale diverrà nel tempo ben strutturato e solido, prevenendo l’insorgenza di nuove modificazioni, a livello fisico, biochimico e psicologico.