Non c’è niente di meglio che trascorrere le vacanze di Natale in famiglia: gli abbracci affettuosi di tua madre, le pacche sulle spalle di tuo padre, le domande indiscrete di zii e parenti, le tavolate, i regali… L’atmosfera è calda e ricca di gioia. Purtroppo non per tutti è così. C’è chi trascorre il Natale in famiglia sentendosi incompreso o peggio, indesiderato o incompleto. C’è chi si sente costretto e vive le vacanze in famiglia come un obbligo morale… e ancora, c’è chi ha subito abusi emotivi e/o fisici dentro quelle mura in cui si accinge a trascorrere il Natale.
Le casistiche sono tante ma spesso c’è un comune denominatore: chi affronta il Natale con una fitta tristezza di sottofondo è probabilmente cresciuto in una famiglia disfunzionale.
Il disagio di trascorrere il Natale in famiglia
Affrontiamo subito una questione spinosa, se l’idea di trascorrere il Natale in famiglia ti fa soffrire, valuta un’alternativa, valuta di passare il Natale altrove. Molte persone non si avvicinano neanche a questa ipotesi perché si sentono incastrati in una trappola familiare fatta di obblighi impliciti e doveri pesantissimi ma mai scanditi ad alta voce.
Non importa quanto tu sia autonomo e adulto, se ti senti obbligato a trascorrere le tue vacanza con la famiglia, sappi che non sei tu il problema. Evidentemente negli anni, i tuoi genitori hanno instillato in te una serie di vincoli che senti di dover accettare. Questi vincoli non sono una forma di amore ma la conseguenza di una forma di abuso emotivo che per anni hai subito.
Ricorda: se ti senti costretto a fare qualcosa, vuol dire che non ti hanno concesso di maturare una tua autentica spontaneità. Durante la tua infanzia e la tua crescita, ti è mancata la giusta dose di libertà e spensieratezza, libertà che oggi -da adulto- puoi rivendicare.
Quindi valuta: se la tua famiglia ti fa sentire a disagio, puoi trascorrere le festività altrove. Non senza fatica, perché non è facile sottrarsi a un vincolo… ma una fatica che ti sarà ripagata in termini di autonomia, consapevolezza e libertà. Una prima grande conquista per affermare finalmente che si tratta di tue scelte, si tratta delle tue priorità e della tua vita. Se decidi di trascorrere il Natale in famiglia, la guida alla sopravvivenza che segue ti sarà utile!
Cresciuto in una famiglia disfunzionale
Eccoci qui. Se hai trascorso un’infanzia caratterizzata da trascuratezza emotiva (Childhood emotional Neglet), a meno che la tua famiglia non abbia affrontato un percorso terapeutico di recupero, ti ritrovi a rivivere in vecchi schemi anche oggi che sei un adulto.
Nelle famiglie disfunzionali i ruoli sono rigidi, il bambino resta per sempre un subordinato dei genitori anche quando cresce e seppur all’apparenza conquista la sua autonomia da adulto, nei fatti non c’è una vera evoluzione.
Se sei cresciuto in una famiglia disfunzionale, i tuoi genitori, fin da quando eri piccolo, non hanno dato la giusta importanza ai tuoi sentimenti e ai tuoi bisogni. Forse non hanno saputo interpretarli o semplicemente davano la priorità ai loro bisogni ponendo i tuoi in secondo piano.
I genitori disfunzionali agiscono come se i sentimenti dei bambini non fossero importanti oppure re-inventandoli al loro piacimento fingendo di dargli considerazione… ma a te arriva un messaggio ben chiaro: non devi disturbare, perché potresti essere di troppo!
Anche se questo messaggio non ti viene mai consegnato in modo esplicito, quando eri bambino sei stato bombardato da segnali che gridavano tacitamente:
- evita i sentimenti,
- evita di dar fastidio,
- evita argomenti significativi,
- ignora i tuoi bisogni,
- tu non sei importante,
- i tuoi genitori hanno la priorità,
- quando hai finito di evitare ciò che hai dentro, riprendi a farlo!
- Evita, ignora, disconosci te stesso e invalidati.
Ogni bambino che è cresciuto in una famiglia disfunzionale ha sviluppato le sue strategie per “evitare” e ha imparato a zittire i suoi bisogni fino a ignorarli completamente. E’ mancata anche una sana identificazione… è chiaro che le ripercussioni sono eclatanti e si fanno sentire in ogni ambito della vita.
Natale in famiglia (disfunzionale), manuale di sopravvivenza
Dall’esterno la tua potrebbe sembrare esattamente una famiglia normale, unita e calorosa. Dall’interno sai che probabilmente i tuoi genitori si curano molto di ciò che pensa la gente, tanto da anteporre l’apparenza ai contenuti.
Chi vi osserva da fuori è completamente incapace di vedere come tutti, nella tua casa, stanno lottando segretamente. Il tuo disagio emotivo non traspare ma rappresenta un bell’ingombro, vediamo come puoi imparare a gestirlo e sopravvivere al Natale in famiglia. Ecco le sfide che ti ritroverai ad affrontare in questi difficili giorni.
I tuoi genitori
Come avrai capito, la trascuratezza emotiva non scompare come per incanto. Se i tuoi genitori erano emotivamente ciechi mentre ti educavano da bambino, lo saranno anche adesso. Quindi sappi che le cose non cambieranno. Se ti sei sentito trascurato da bambino, questa sensazione scomoda riaffiorerà in ogni situazione che evoca il tuo ruolo di figlio. Quale occasione migliore di compleanni, pranzi in famiglia e… il Natale?
Cosa significa? Che potresti sentirti inspiegabilmente irritato, frustrato, in preda allo sconforto oppure arrabbiato, depresso e malinconico. In questi casi, sappi che in te non c’è nulla che non va, ciò che provi è una conseguenza di ciò che sei stato e di come sei stato cresciuto.
Non puoi cambiare il passato, non puoi cambiare i tuoi genitori… puoi accettare ciò che è stato e concentrarti sulla tua crescita personale.
Dinamiche tra fratelli
La disparità di trattamento tra fratelli è un triste must in ogni famiglia disfunzionale che si rispetti. Nella tua famiglia potrebbe esserci la cosiddetta “pecora nera della casa” o meglio, il capro espiatorio, forse quello messo in disparte a vantaggio di un fratello sei proprio tu… A prescindere dal tuo ruolo, sappi che se i tuoi genitori non sono stati “bravi genitori” con te, quasi certamente non lo sono stati neanche con tuo fratello/sorella.
I fratelli di genitori emotivamente ciechi possono comportarsi in due modi: vivere il rapporto in piena competizione o trattarsi come perfetti estranei. Solo raramente i fratelli cresciuti in un contesto disfunzionale riescono a fare fronte unito.
Per tollerare meglio tuo fratello/sorella sappi che, anche se le sue mancanze sono state diverse dalle tue… è pur sempre cresciuto con dei genitori emotivamente ciechi.
Delusione e sensazione di vuoto
Festività ridondanti come il Natale creano inevitabilmente grosse aspettative e pressioni. Iniziamo con la speranza che le cose siano allegre e gioiose… tuttavia la delusione dell’inevitabile farà presto capolino.
In questo frangente potresti dover fare i conti con una irruente sensazione di vuoto emotivo. Tale sensazione è figlia di quei messaggi visti prima (evita! Ignora! Disconosci e invalida!)… In questo periodo, come non mai, i tuoi sentimenti sono spinti sottoterra. In più vige “la legge del contrasto”: mentre tutti enfatizzano gioia, i tuoi sentimenti scomodi vengono messi in risalto.
Cerca di capire, ancora una volta, che ciò che provi (o non provi!) ha delle cause reali. Non c’è nulla che non va in te… puoi provare, in questo frangente, a ritagliarti degli spazi per coccolarti.
Sentirsi distanti dagli altri
Questa è una diretta conseguenza dell’ammutinamento emotivo o del senso di vuoto. Le emozioni e i sentimenti che proviamo creano legami e vicinanza, se non riesci a esperire emozioni, è naturale che ti senti distante o diverso da tutti.
La sensazione di calda connessione con gli altri tornerà, puoi costruirla con il tempo e tanta introspezione. Se in queste festività ti senti più solo è sempre per la legge del contrasto. Prova a entrare in contatto con le tue emozioni, prova a fare introspezione e, finalmente, iniziare a validare ciò che ti porti dentro.
Cercare conforto nel cibo, nell’alcol, nel fumo e nel sesso
Molte persone che hanno sofferto la trascuratezza emotiva nell’infanzia cercano di riempire un vuoto attuando strategie disfunzionali (stringendo relazioni promiscue, abusando di alcol o sostanze stupefacenti, cadendo nel circolo vizioso della dipendenza da cibo…).
Mantenere una condotta disciplinata è una delle tante sfide che dovrai affrontare in questo periodo dell’anno. L’alimentazione compulsiva (oppure del sesso occasionale, dell’alcol…) può dare una sensazione di sollievo effimero che però dopo lascerà un senso di vuoto ancora più ampio. Stesso discorso per il sesso o l’abuso di alcol. Nessuna di queste ricette potrà davvero alleviare la tua sensazione.
Come sopravvivere alle vacanze in famiglia
Innanzitutto mostra un po’ di comprensione per te stesso. Ricordati che non devi dimostrare “quanto vali” alla tua famiglia. A Natale siamo tutti più buoni e gentili, perfetto: allora pratica gentilezza con te stesso.
Non pensare che a Natale “dovresti” essere felice, riconosci che non sei in grado di cambiare la tua famiglia di origine ma che puoi cambiare il tuo modo di reagire alle loro provocazioni. Ogni famiglia disfunzionale si regge su dei copioni, copioni che ormai avrai assimilato ma che forse ancora non riconosci. Tali copioni possono comprendere scenate di insoddisfazione di una madre depressa, sfoghi di un padre perennemente frustrato…
Vivi le tue vacanze come un “corso di perfezionamento” dove potrai imparare a cogliere quali sono i copioni tipici della tua famiglia. Vivi le tue vacanze da buon osservatore: cerca di monitorare i tuoi stadi d’animo e osserva le dinamiche che ti circondano: perché tua madre agisce in un certo modo? Perché tuo fratello ha detto proprio quello? Sono certa che, anche se le tematiche sono diverse, i modelli di base non cambiano! Impara a intercettare e soprattutto evita di alimentare scenari critici.
Concentrati su te stesso. E’ vero, chi ti circonda ha dei bisogni ma è finalmente giunto il momento di guardare e riconoscere quelli che sono i tuoi reali bisogni! Ora che sei adulto puoi abbracciare una filosofia di vita diversa.
- Entra in contatto con i tuoi sentimenti,
- affronta con te stesso argomenti significativi,
- riconosci i tuoi reali bisogni,
- ricorda, tu sei importante,
- non smettere mai di conoscerti,
- valida le tue emozioni.
Come riuscirci
Se sei cresciuto in una famiglia disfunzionale, probabilmente hai alle spalle vissuti difficili: senso di incomprensione, solitudine e soprattutto, mancata considerazione. Sentirsi “considerati” dalle persone che amiamo (e che dicono di amarci) dovrebbe essere un diritto. Se vuoi iniziare un cammino fatto di considerazione, stima, rispetto di sé (a prescindere da tutto e da TUTTI) e auto-affermazione, ti consiglio di leggere il libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». È il regalo più bello che tu possa farti per sentirti davvero capito. Puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon a questo indirizzo.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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