L’amore è il legame più forte tra tutte le emozioni ed è sempre molto doloroso perdere qualcuno che si ama, qualcuno con cui si è progettato di trascorrere una vita insieme.
Al di là delle intenzioni del narcisista, del danno che ha provocato, le sue cosiddette “esternazioni d’amore”, le sue “attenzioni” erano estremamente reali.
Mi riferisco a un legame rafforzato dal suo magnetismo, dal suo carisma e dal modo in cui allena la mente della vittima a divenire dipendente dalla sua approvazione. Ci vuole quindi tempo e impegno per uscire da una relazione cosi devastante.
Chi ha avuto a che fare con un narcisista si ritrova spesso a pensare e a ripensare (anche in modo ossessivo) cosa sia potuto succedere di così grave da stravolgere una relazione apparentemente bella….
Quella persona, che prima l’aveva idealizzata e amata così tanto improvvisamente la svaluta, l’abbandona e la considera il fulcro di ogni sua sofferenza, qualcuno da denigrare e abbandonare.
Del Narcisismo dimentichiamo la cosa più grave: la prima vittima del Narcisista è lui stesso
Quasi sempre, se andiamo ad analizzare il vissuto di un Narcisista, troviamo genitori freddi sul piano emotivo; genitori che da piccolo lo hanno continuamente svalutato o che magari lo hanno ipervalutavano, descrivendolo come più “speciale” degli altri.
Genitori focalizzati eccessivamente al dovere ma scarsamente empatici, o magari a loro volta estremamente attenti al successo e alla loro carriera. L’affetto spesso era secondario al dovere.
Il narcisista è consapevole dei danni che provoca?
Oltre alla sofferenza che il narcisista arreca alla sua vittima, egli stesso soffre. E’ difficile da credere ma è così. La sofferenza dei narcisista è legata ai sentimenti autentici, all’impossibilità di poter codificare le emozioni altrui.
È dalle emozioni della vita quotidiana che il narcisista scappa inconsapevolmente e che lo che porta a chiudersi nel piccolo mondo interiore che si è costruito.
Pensiamo che il narcisista sia incapace di amare, ma la verità è che è incapace di accettare l’amore di un’altra persona e si preclude ogni forma di vero benessere.
Il narcisista inconsapevole
Il narcisista non è sempre pienamente consapevole del danno che causa alle sue vittime. In alcuni casi, il narcisista adotta questo comportamento perché è l’unico che conosce, perché non dispone degli strumenti psicologici di cui ha bisogno per relazionarsi in modo più assertivo. Come ho già accennato, durante l’infanzia, egli stesso è stato vittima dell’abuso emotivo.
Non ha degli schemi mentali nella sua testa che possano invece portarlo ad avvicinarsi emotivamente all’altro, (sei triste? chiedimi conforto.
Hai paura? Chiedimi aiuto) perchè non ha mai sperimentato nella sua esistenza una “sana dipendenza” in termini di attaccamento. In pratica è orfano di empatia. La sua mancanza di empatia, pertanto, non è gratuita e la paga ogni giorno della sua vita, a un prezzo molto caro.
“L’empatia è concepita come la capacità di immedesimarsi con gli stati d’animo e con i pensieri delle altre persone sulla base della comprensione dei loro segnali emozionali, dell’assunzione della loro prospettiva soggettiva e della condivisione dei loro sentimenti (Bonino S. , 1994).”
Seppur in modo inconsapevole, un narcisista può innescare relazioni devastanti. E semplicemente perchè è incapace di riconoscere i sentimenti e i bisogni degli altri essendo costantemente assorbito dalle sue esigenze.
E questa incapacità di comprendere l’emozione altrui, dunque, lo porta a distorcere l’interpretazione delle intenzioni e di conseguenza a generare comportamenti disfunzionali, o per meglio dire devastanti.
Il narcisista consapevole
C’è però anche il narcisista consapevole dei danni che provoca, ma non gli interessa e non perché manca di empatia ma perchè è perverso; crede che il fine giustifichi i mezzi. E diventa ancora più pericoloso perché di solito non ha limiti nel raggiungere i suoi obiettivi.
In ogni caso, che il narcisista sia consapevole o meno, chi frequenta un narcisista deve avere ben chiaro che con un narcisista è necessario porre dei confini relazionali, tutelarsi per non metterlo in condizione di utilizzarci come bombole di ossigeno o come punge-ball.
“Dobbiamo imparare ciò che è amore e ciò che è dipendenza, e modellare in modo più autentico la nostra vita amorosa. Perché uscire dalla dipendenza dall’amore? La ragione più grande è che esssa limita e stordisce la nostra crescita come esseri umani e spirituali” (Brenda Schaeffer)
E’ crudele chiudere una relazione con un narcisista?
Quando ciò succede, allontanarsi, prendersi cura di se… non vuol dire abbandonarli, ma volersi bene. Nei casi più gravi, nei quali abbiamo a che fare con un narcisista perverso o violento, non mantenere i confini vuol dire lasciare che costui possa letteralmente abusare di noi…..anche l’abuso psicologico è violenza.
Per imparare a fronteggiare il rapporto con un narcisista, vi consiglio la lettura del libro “Difendersi dai narcisisti. Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a se stesso“.
L’autore è Les Carter, psicoanalista esperto in relazioni patologiche e nel libro dà una serie di consigli su come gestire il rapporto con un narcisista e in generale, fa luce sulle dinamiche tipiche che il narcisista mette in atto.
Il libro “Difendersi dai narcisisti” è proposto su Amazon al prezzo di euro 11,40. Il libro descrive molto bene le dinamiche in ambiti diversi (famiglia,matrimonio, lavoro) i narcisisti vengono differenziati tra passivo-aggressivi e controllanti, differenza questa molto interessante che non si trova nei classici testi.
La lettura è semplice ma ricordate: con i narcisisti non esistono soluzioni facili ma, come premesso, il primo passo per fronteggiare qualsiasi situazione è la consapevolezza.
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Il problema è sempre amare troppo, che sia il partner, un genitore, un figlio…. Non importa. Perché amare troppo ti porta ad accettare cose che un altra persona che si ama e rispetta non accetta. Una persona che si ama sa cosa vuol dire e non passa sopra tutti quei campanelli d’allarme che invece il dipendente affettivo ignora nella sua in consapevolezza. Sono quei indicatori che ti fanno vedere che una persona non ti ama, non ti considera, non ti rispetta. A questo punto è inutile credere che quella persona si possa innamorare di te. Quella persona ama solo se stesso, cioè è altamente egoista e non gli interessa l’amore, già che non sa nemmeno cosa sia l’amore….. Parlo di esperienza personale. Non si smette mai di imparare ad Amarsi quando si è cresciuto con genitori egoisti.
Ciao Ambra, come te ho genitori di questo genere. Crescere in una famiglia dove esistono dipendenze crea dipendenze anche nei figli. Io ormai molti anni fa ho iniziato un percorso di crescita. Ho iniziato nel 2003, a seguito di una relazione con un ex tossico ed alcolista che mi ha fatto veramente perdere il controllo della mia vita. Si è aperto una mia auto riconoscenza dopo che avevo sentito parlare in TV di donne che amano troppo e che consigliavano la lettura del libro “Donne che amano troppo” di Robin Norwood. Infatti in quella relazione avevo capito che amavo troppo. Poi amare troppo vuol dire non saper amare affatto. Dopodiché ho iniziato un percorso di crescita personale all’interno dei gruppi dei 12 passi perché avevo riconosciuto di essere co dipendente. Il codipendente è la persona che dipende da una persona che dipende a sua volta da qualche sostanza…. Ti auguro innanzitutto di comprendere da dove deriva la tua sofferenza e poi se sarai determinata smetterai quei comportamenti che ti fanno vivere male. Ti posso assicurare che è possibile smettere qualsiasi cosa che ti fa male. La strada non è facile ma se veramente vorrai cambiare qualcosa sappi che lo poi fare. Avvicinati a chi ha avuto il coraggio di cambiare e vedrai che è possibile anche per te. Un abbraccio
Brava, mi chiamo Gian Carlo..sono stato 9 anni con una psicopatica egoista.
Ne ho passate di ogni colore.
Non ho ancora cambiato numero perche’ il suo bambino di 10 anni ( cui voglio molto bene) potrebbe volermi sentire. E non avendo lui mai conosciuto il padre ha sempre visto in me un riferimento.
Per il resto ti auguro di tenere duro.
Loro in apparenza bincono a causa dei nostri traumi passati, ma in realta’ meritano ben poco.
In bocca al lupo!
Ho lasciato mio.marito /narcisista dopo 17 anni,
É dura ma devo farcela! La mia dipendenza affettiva mi attanaglia ma razionalmente so che non posso tornare indietro …i vostri articoli mi aiutano tanto…. Ho 2 figli e spero che riusciró a rinascere anche per loro per fargli capire che l Amore è altro!
Giovanna
Ciao Ambra,
purtroppo la “confusione” è “normale” quando si cerca di fare chiarezza in se stessi. Per fare un po’ di chiarezza puoi iniziare un percorso psicoterapeutico, ti dico subito che “da soli” non è possibile fare diagnosi, anche se riconosci dei comportamenti o dei tratti in te stessa, non è detto che tu debba rientrare in tutti i criteri utili per una diagnosi. Un percorso psicoterapeutico può aiutarti a fare chiarezza, guardarti dentro e avere la libertà che desideri.
ps.: abbiamo riscontrato che molti utenti non lo sanno, quindi te lo segnalo, in tutte le città d’Italia vi sono psicoterapie convenzionate con il sistema nazionale italiano. Non parliamo delle ASL ma di centri convenzionati con il ssn.
In bocca al lupo!
Mi sento confusa, leggendo questi articoli capisco che nella mia vita c’è qualcosa di disfunzionale e a volte mi identifico con il narcisismo. Madre fredda e distaccata, padre alcolizzato ed egoista mi fanno pensare pienamente che sono proprio narcisista, ma se è così mi domando come cambiare, come si fa a cambiare un comportamento tossico e riuscire ad essere liberi!
Sto veramente male. A volte penso che le persone con le quali mi confronto sono loro stesse i narcisisti! È veramente confuso!
Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
Charles Bukowski
In 38 anni 4 volte mi sono allontanata 7 mesi fa sono andata via ma x sempre ne sono certa. Lui agli occhi degli altri e’perfetto educato ottimo conversazione cura molto la sua persona e la sua salute .xlui ero solo una cosa Dove scaricare tutte le sue debolezze errori .niente era abbastanza la colpa di tutto mia.basta mi sento libera come una farfalla.i vostri articoli mi hanno aiutata a capire tante cose.grazie
CE la faremo, e’ un percorso doloroso ma di crescita…Il primo passo e’ stato prenderne coscienza….Forza a tutte
Sono riuscita a lasciarlo dopo 13 anni
Ha distrutto la mia autostima ha fatto a pezzi la mia vita non so ancora come ne uscirò ma fa male. Mi faccio aiutare da una psicologa, passo da momenti in cui mi sento io responsabile a momenti in cui non so più chi sono e momenti di chiusura totale e’ doloroso e leggere questi articoli da una parte mi fa sentire meno sola ma mai avrei creduto di cadere in una storia simile mai
pur capendo tutto sono in piena crisi e sbattimento
Questi articoli mi stanno aprendo gli occhi. Grazie